per quanto riguarda il GPS e un po colpa nostra. mica c'e lo ordina il DOTTORE di usare le app di tracciamento. voglio dire....usiamole pure per capire dove andare. ma che bisogno c'e di postarle in RETE ?
poi per quanto riguarda mettere la bici in casa, ti do ragione a meta. perche per un ladro e piu difficile entrare in casa , piuttosto che in un garage.
i ladri entrano nei GARAGE DI NOTTE, mica di giorno. e di notte la gente e in casa.
entrare in un condominio di giorno per rubare una bici lo vedo sicuramente molto piu difficile che entrare in un garage di notte.
spesso i ladri di biciclette sono DISPERATI. gente che vive per strada. o anche TOSSICI. ma questa gente non entra nelle case altrui.
Il fatto che sappiano che uno ha in casa una bici da migliaia di euro di valore è chiaro che nella maggior parte dei casi è
"colpa" dello stesso possessore (non che per questo si meriti il furto, sia chiaro!). Bisogna adottare altre precauzioni se si vuole "mettere in piazza" la propria prestazione (ad es. ci sono applicazioni di tracciatura che escludono la pubblicazione entro un certo raggio da casa).
Ci sono garage e garage. Se uno mi parla di un furto avvenuto forzando diverse porte e portoncini, mi viene spontaneo pensare che il garage sia annesso alla casa e/o interrato/semi-interrato. Quindi è equiparabile ad un furto in abitazione. Secondo l'
ISTAT nel 2019 (pre-pandemia, così non ci sono altri fattori confondenti), "quanto ai furti in casa, il 33 % avviene di giorno, il 22,6 % dalle 18 alle 24 e il 26,5 % di notte" (tre furti su quattro avvengono prima della mezzanotte). In un mondo di persone che lavorano, l'orario ideale del furto è quando non ci sei, cioè quando lavori o sei a far bagordi il venerdì/sabato sera, o meglio ancora quando sei in vacanza. Inoltre, riporta l'ISTAT, "i furti di biciclette accadono frequentemente di giorno", frase per la quale c'è da un lato il bias dei furti di bici "in stazione" - come dice qualcuno - e dall'altro però il fatto che chi si fa rubare un catorcio in stazione non è incline alla denuncia quanto uno a cui hanno rubato un mezzo da migliaia di euro; alla luce di ciò, la considero una puntualizzazione affidabile. Infatti, dice l'ISTAT, "I [...] i furti di bicicletta o di parti di bicicletta [si verificano più frequentemente] nel garage o in giardini adiacenti l’abitazione, ma anche in strade o parcheggi prossimi al luogo di lavoro", che supporta la conclusione di cui sopra.
L'ISTAT riporta che "rispetto alla precedente indagine (2008-2009), si stima un consistente incremento [...] dei furti di bicicletta o di sue parti [...]", e dubito che ciò significhi che è aumentato il numero di furti dei catorci alla stazione.
Siamo più ricchi, le e-bike hanno allargato la platea di acquirenti di bici da migliaia di € che fanno molto appetito ai ladri perché evidentemente molto ben rivendibili. A parte i furti con scasso nei negozi, se le vengono a prendere direttamente a casa.
Quanto alla nazionalità o origine di chi opera i furti, ci sono molti luoghi comuni, non di rado diffusi dalle stesse Forze dell'Ordine. Riporto un aneddoto: ad un parente stretto hanno rubato diverse volte le
ruote dell'auto parcheggiata all'esterno in zona tranquilla. I solerti appuntati che hanno preso le denunce hanno spesso puntato il dito sui rom, talvolta pure sconsigliando la denuncia. A prescindere dal fatto che quest'ultimo atteggiamento è un reato (!), è poi emerso che i furti erano invece opera di bande specializzate in questo tipo di furti, che non erano né rom né tossici ma erano - nella fattispecie - di nazionalità bulgara (dettaglio irrilevante, per quanto mi riguarda). Quindi, si fa presto a dire "zingari" o "tossici" solo perché in cima alla classifica dei nemici pubblici, ma la realtà è spesso ben diversa.