HUTR-Il team della WestCoast:gare,raduni,eventi

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yoda76

Redazione
30/7/06
4.664
-6
0
47
aosta
Visita sito
30 e 31 dicembre 2010: la data dell'urge cabo verde si avicina inesorabilmente, e bisogna darsi da fare per testare e conoscere il mezzo.

parto di buon'ora sotto un cielo stellato, temperatura -7°. guido per 3 ore e 1/2 e raggiungo l'allegra comitiva HUTR (barella, @one, nick the cug, big jim, maruccio) in quel di carrara: 5° ma piove.

risalita meccanizzata (tralasciando la visita guidata delle zone pedonali del buon @one) e arriviamo in cima ad una montagnetta (campocecina) con 1 solo grado. tutto intorno nebbia, neve e ghiaccio.
penso: tutta sta strada per trovare le stesse condizioni di casa mia? sei un genio!
ma lo spirito HUTR prende il sopravvento, e una giornata col tempo di merd@ diventa una giornata in pieno stile BC (british columbia)

percorriamo il bastardo, il tunnel, il pedofilo (qui i sentieri li chiamano così) e non ho modo di capire il mezzo nuovo: devo impegnarmi per stare in piedi!!!
il fondo è avaro di grip, ma tengono di più le coperture rispetto alle scarpe: meglio scendere "in sella"!!!

ad un certo punto mi si presenta, finalmente, il famoso "barattini": un susseguirsi di curve in appoggio e non, di traiettorie "fantasia", di varianti e tornantini: fichissimo!

la WFO qui comincia a parlarmi di sé: agile come una gazzella nello stretto, e prepotente come un rinoceronte quando la drizzi e molli i freni!
pare di avere una bici elettrica: come molli i freni avverti una pinta in avanti, come se le ruote prendessero a girare da sole, inarrestabili! ed allora sei obbligato a tirare di nuovo i freni. con un fondo così avaro di grip è meglio non esagerare.

finiamo il giro coi "palazzetti" e qui è come essere in un toboga saponato: lo strato di foglie e erba si sposta lasciando intravedere una terra argillosa e viscida.

scendo con pacatezza cercando di portare a casa la pellaccia!

arriva la sera, sentiamo milk, e una serata a base di birra e tordelli non ce la leva nessuno!

si organizza qualcosa per l'indomani!
l'indomani sveglia alle 8 a casa del barella (che ringrazio anche pubblicamente per l'ospitalità), colazione e si parte, da Carrara in direzione Massa, piazza aranci.

sul pedalato (asfalto) va benone, non noto differenze con la rip, se non un pò di leggerezza di sterzo in più (ma qui è l'abbinamento attacco da 70 e curva flat da 762mm a fare la differenza) con il propedal impostato a 3 non si bobba anche se, a mio avviso, è stata scelta una taratura un pò troppo bassa del propedal: i livelli 1 e 2 non cambiano di una virgola rispetto al tutto aperto. quindi settato a 3 di default per il pedalato, ma comunque a patto di pedalare morbido e rotondo.
anche in piedi sui pedali la sospensione bobba poco, ma ovviamente devo ricordarmi che sotto il mio sedere non ho la ONE ed è meglio scordarsi i fuorisella rabbiosi che tanto mi piacciono!

ci ritroviamo in piazza aranci puntualissimi, la compagnia è cambiata da ieri, ma sempre ben nutrita (milk, barella, cattivik, dexter, leonat). si parte in salita per un giro che conosco già, bene o male, già fatto lo scorso inverno.

riconfermo le sensazioni sul pedalato, anche sullo sterrato tutto ok, e mi stupisco di come scorrano bene le WTB stout 2.3 dopo tutto il grip che mi hanno offerto ieri!!!

primo single track: nettamente più asciutto di ieri, mi fido di più e mi diverto un sacco: la bici è facilissima e divertente, curva da sola, salta di qua e di là, nei ripidoni da sicurezza (devo solo mettere un reggisella che abbassi di più di 75mm perchè così sono un pò "appeso"). sullo scassato non perde stabilità, e nello stretto mi fiondo nei tornantini con un pò di nose press: è solo la seconda volta che ci pedalo ma già mi piace tanto sta WFO!!!

"chatel", "cenerentola" "sperma" filano via lisci, mi diverto come un bimbo, sono gasatissimo! non vorrei più tornare a casa!

chiudo un paio di passaggi al limite, in altri scendo "per prudenza" visto che qualcuno ha già giocato 2 jolly oggi, e il secondo è stato piuttosto consistente, ma chiudiamo il giro a birra e focaccine con molta soddisfazione.

ci sono 12°, a casa mia una temperatura così ce l'ho a marzo se va bene...
mi piange il cuore dover rientrare, sono stati due giorni bellissimi, con ottima compagnia!

un enorme grazie quindi ai miei amici HUTR che ancora una volta mi hanno ospitato, e ora appuntamento per una domenica a Sestri per una giornata enduro tutti insieme!!!
 

@one

Biker grossissimus
30 e 31 dicembre 2010: la data dell'urge cabo verde si avicina inesorabilmente, e bisogna darsi da fare per testare e conoscere il mezzo.

parto di buon'ora sotto un cielo stellato, temperatura -7°. guido per 3 ore e 1/2 e raggiungo l'allegra comitiva HUTR (barella, @one, nick the cug, big jim, maruccio) in quel di carrara: 5° ma piove.

risalita meccanizzata (tralasciando la visita guidata delle zone pedonali del buon @one) e arriviamo in cima ad una montagnetta (campocecina) con 1 solo grado. tutto intorno nebbia, neve e ghiaccio.
penso: tutta sta strada per trovare le stesse condizioni di casa mia? sei un genio!
ma lo spirito HUTR prende il sopravvento, e una giornata col tempo di merd@ diventa una giornata in pieno stile BC (british columbia)

percorriamo il bastardo, il tunnel, il pedofilo (qui i sentieri li chiamano così) e non ho modo di capire il mezzo nuovo: devo impegnarmi per stare in piedi!!!
il fondo è avaro di grip, ma tengono di più le coperture rispetto alle scarpe: meglio scendere "in sella"!!!

ad un certo punto mi si presenta, finalmente, il famoso "barattini": un susseguirsi di curve in appoggio e non, di traiettorie "fantasia", di varianti e tornantini: fichissimo!

la WFO qui comincia a parlarmi di sé: agile come una gazzella nello stretto, e prepotente come un rinoceronte quando la drizzi e molli i freni!
pare di avere una bici elettrica: come molli i freni avverti una pinta in avanti, come se le ruote prendessero a girare da sole, inarrestabili! ed allora sei obbligato a tirare di nuovo i freni. con un fondo così avaro di grip è meglio non esagerare.

finiamo il giro coi "palazzetti" e qui è come essere in un toboga saponato: lo strato di foglie e erba si sposta lasciando intravedere una terra argillosa e viscida.

scendo con pacatezza cercando di portare a casa la pellaccia!

arriva la sera, sentiamo milk, e una serata a base di birra e tordelli non ce la leva nessuno!

si organizza qualcosa per l'indomani!
l'indomani sveglia alle 8 a casa del barella (che ringrazio anche pubblicamente per l'ospitalità), colazione e si parte, da Carrara in direzione Massa, piazza aranci.

sul pedalato (asfalto) va benone, non noto differenze con la rip, se non un pò di leggerezza di sterzo in più (ma qui è l'abbinamento attacco da 70 e curva flat da 762mm a fare la differenza) con il propedal impostato a 3 non si bobba anche se, a mio avviso, è stata scelta una taratura un pò troppo bassa del propedal: i livelli 1 e 2 non cambiano di una virgola rispetto al tutto aperto. quindi settato a 3 di default per il pedalato, ma comunque a patto di pedalare morbido e rotondo.
anche in piedi sui pedali la sospensione bobba poco, ma ovviamente devo ricordarmi che sotto il mio sedere non ho la ONE ed è meglio scordarsi i fuorisella rabbiosi che tanto mi piacciono!

ci ritroviamo in piazza aranci puntualissimi, la compagnia è cambiata da ieri, ma sempre ben nutrita (milk, barella, cattivik, dexter, leonat). si parte in salita per un giro che conosco già, bene o male, già fatto lo scorso inverno.

riconfermo le sensazioni sul pedalato, anche sullo sterrato tutto ok, e mi stupisco di come scorrano bene le WTB stout 2.3 dopo tutto il grip che mi hanno offerto ieri!!!

primo single track: nettamente più asciutto di ieri, mi fido di più e mi diverto un sacco: la bici è facilissima e divertente, curva da sola, salta di qua e di là, nei ripidoni da sicurezza (devo solo mettere un reggisella che abbassi di più di 75mm perchè così sono un pò "appeso"). sullo scassato non perde stabilità, e nello stretto mi fiondo nei tornantini con un pò di nose press: è solo la seconda volta che ci pedalo ma già mi piace tanto sta WFO!!!

"chatel", "cenerentola" "sperma" filano via lisci, mi diverto come un bimbo, sono gasatissimo! non vorrei più tornare a casa!

chiudo un paio di passaggi al limite, in altri scendo "per prudenza" visto che qualcuno ha già giocato 2 jolly oggi, e il secondo è stato piuttosto consistente, ma chiudiamo il giro a birra e focaccine con molta soddisfazione.

ci sono 12°, a casa mia una temperatura così ce l'ho a marzo se va bene...
mi piange il cuore dover rientrare, sono stati due giorni bellissimi, con ottima compagnia!

un enorme grazie quindi ai miei amici HUTR che ancora una volta mi hanno ospitato, e ora appuntamento per una domenica a Sestri per una giornata enduro tutti insieme!!!

Domenica Sestri? Nessuno mi aveva detto niente, ma vediamo di esserci. o-o

Ieri con Cattivik & C. ho iniziato l'anno nuovo all'insegna dei: "sentieri mai fatti". La zona battuta è quella dove, tanto tempo fa, avevo portato Milk a fare un bel "giretto" rilevatosi poi un: "cerchiamo di ritrovare l'asfalto prima che sia buio". La prima traccia di questo trail tecnica e sicuramente da conoscere per riuscire a fare quasi tutto il sella, poi nel pezzo prima del paese..........se lo conosci vai a bomba come Nick o forse non ci riesci perchè lui da veramente tutto quello che ha. Ho provato a stargli dietro, ma questo è uno dei suoi home spot e si vede per come lo afronta, ma soprattutto dove passa. Il secondo pezzo sotto il paese bene o male lo conoscevo, ma mi ero completamento dimenticato il rigagnolo di acqua e la canaletta fastidiosissima chetaglia in due questo trail proprio nel punto in cui sei veloce. Anche in questa parte il Nick si rivela un biker alla ricerca del passaggio giusto portando però a casa ben due tuoni (o forse di più). Arrivato a casa mi sono sentito proprio appagato dall'uscita e ringrazio tutti per la compagnia. o-o
 

barella

Biker cesareus
Domenica Sestri? Nessuno mi aveva detto niente, ma vediamo di esserci. o-o

Ieri con Cattivik & C. ho iniziato l'anno nuovo all'insegna dei: "sentieri mai fatti". La zona battuta è quella dove, tanto tempo fa, avevo portato Milk a fare un bel "giretto" rilevatosi poi un: "cerchiamo di ritrovare l'asfalto prima che sia buio". La prima traccia di questo trail tecnica e sicuramente da conoscere per riuscire a fare quasi tutto il sella, poi nel pezzo prima del paese..........se lo conosci vai a bomba come Nick o forse non ci riesci perchè lui da veramente tutto quello che ha. Ho provato a stargli dietro, ma questo è uno dei suoi home spot e si vede per come lo afronta, ma soprattutto dove passa. Il secondo pezzo sotto il paese bene o male lo conoscevo, ma mi ero completamento dimenticato il rigagnolo di acqua e la canaletta fastidiosissima chetaglia in due questo trail proprio nel punto in cui sei veloce. Anche in questa parte il Nick si rivela un biker alla ricerca del passaggio giusto portando però a casa ben due tuoni (o forse di più). Arrivato a casa mi sono sentito proprio appagato dall'uscita e ringrazio tutti per la compagnia. o-o
una domenica
 
Fiuuuù. Avevo letto male. Grazie Barella per avermi aperto gli occhi, ma anche la speranza di poter far parte della spedizione, sempre che non giochi già un'altro jolly ;-). o-o

eh, dura la mattina, vero? :-)


Ieri ci siamo ritrovati per un revival FFF sul pasquilio.
Purtroppo il barellaus nonha ancora resuscitato il suo TOY e così, unico della compagnia si è presentato in piazza aranci con la sua IntenZe.

Io, Elettrico e il redivivo Superdino presenti coi nostri rigidini.

Due OnOne 456, bici che un paio di anni fa ho posseduto con buona soddisfazione più la mia Carver 96er, la bici più sgorbia del mondo.

Facciamo un passo indietro.
E' la mattina del primo...mi rigiro nel letto elaborando qualche strategia ciclistica per il nuovo anno.
Telai che turbano i miei pensieri mescolati al simbolo dell'euro ruotano nella mia mente contorta...e giungo ad una conclusione.
Questo Carver, rimontato pazientemente con trasmissione 1X9 ha da essere venuto..for sale..onde raggranellare un gruzzoletto da reinvestire un telaio singlespeed racing.
Mi alzo dal letto e munito di fotocamera digitale Canon Coolpix scendo nel tugurio dove giace una miscellanea di telaio e biciclette.
Un secchio, una spugna, sapone per piatti e lavo con dovizia la bici che nei miei progetti presto andrà ad arricchire con le sue foto la sezione mercatino del forum.
Momento take a picture e mi balena in testa l'idea di regalare a questa bici gli ultimi km di gloria nel regno per eccellenza delle hardtail, là dove il mito del Front for fun, e front for fuck soprattutto, ha preso forma.

Siamo in piazza, aspettiamo barella e mentre rimiro la Carver penso che sì..bella non è, eppure ha in se un certo fascino arrogante che proprio non mi so spiegare.

La salita scorre bene, molto bene, saliamo tutti di un passo allegro, qualcuno scherza "l'abbiamo presa un pò di petto" ma alla fine il passo non rallenta.
La bici mi conferma che la mia prossima singlespeed deve essere in alluminio.
Mi piace questa reattività e il feeling "scorbutico" benchè la Carver non sia un mostro di rigidità.

Barella mi stupisce positivamente quando decide che oggi si arriverà fino sulla cima del Belvedere per percorrere il SUO sentiero, il Barella.
Qualche domenica fa con @one trovammo dei miei amici coi loro biciclettoni da DH che mi dicevano che il sentiero su era molto bello e che loro lo percorrevano spesso e vi avevano inserito alcuni salti "senza pretese".
Eravamo quindi curioso di vedere lo stato delle cose.

Spesso evitiamo di salire fino sulla vetta per evitare il salitone che attraversa la cresta del monte: è veramente duro e non è raro farne tratti a piedi.
Ma oggi qualcosa è diverso: me ne accorgo quando a santa croce abbandoniamo l'asfalto e svoltando a sinistra imbocchiamo "via del pasquilio".

cosa è questa potenza che ho oggi nelle gambe? sarà che il carverino vuole farmi ricredere, sarà che questo sgorbietto a pedali vuole farmi fare un passo indietro su una decisione che io credevo irrevocabile?
Sta di fatto che mi dico: ho un 34x32 come rapporto più agile...finchè riesco vado, vediamo dove riesco ad arrivare.
mi trovo sul primo tratto ripido, il fondo è morbido, ma almeno i sassi sono meno evidenti e vi è una traiettoria più liscia che riesco a mantenere con facilità.
In mente ho le immagini di una estate di tanti anni fa: era giugno, la domenica della ai tempi mitica gara XC del pasquilio.
Il bosco era verde, temperatura giusta, sole tra le foglie dei castagni.
Avevo una viner TRE gialla, con forca rigida, manopole ati tomac, comandi XT sopramanubrio, freni cantilever. le scarpe sidi usate dal team ritchey e da tinker juarez, il mio mito di allora.
Ero proprio in questo tratto quando mi accorsi che stavo andando a prendere il secondo della mia categoria.
Nel giro precedente, a metà discesa, avevo bucato mi avevano passato in tre. Ero quinto.
Cambiai la camera velocemente come mai avevo fatto, e ripartii incazzato certo, ma con la netta sensazione che li avrei ripresi tutti.
Passai due dubito nella discesa, poi...Pedalavo a testa bassa, ogni tanto guardavo la catena sul padellino: eravamo appena entrati nell'epoca del microdrive (o compact)
faceva eccezione solo l'XTR (e una serie del Deore LX) con il suo trittico 24-36-46.
Io avevo una guarnitura LX, ma chi ma l'aveva venduta aveva un 26 al posto del 24. Dietro avevo un pacco pignoni modificato ad 8v 11/30.
Davanti a me il ragazzo del Maggi..con la sua Olmo in acciaio, tutta XT, 22-32-44, 11/32 a 9 velocità.
Non so cosa mi prese, tirai giu un rapporto dietro e tirai dritto fino in cima.
Arrivai secondo, ma ero esaltatissimo. Il brutto è che a distanza di anni le sensazioni provate su quella salita sono ancora il mio metro di paragone. Follia.

Ma ieri per un attimo m'è sembrato di tornare indietro: stavo percorrendo quella salita come mai avrei pensato di riuscire a fare nella condizioni in cui sono.
La strada spiana, rallento..sono in cima e decido che aspetterò gli altri all'imbocco del barella.
Ma mi balena un'idea: è la carver, la bici da pasquilio?

Scendiamo.
Il barella (sentiero) è in ottima forma, hanno alzato un paio di paraboliche, ben fatte, e i saltini sono ok (forse solo uno è da sistemare).
Si vede che è battuto ed utilizzato.
In basso, dopo essersi ricongiunto al 4X hanno creato una variante.
Non è male, ma io preferisco la vecchia traccia...ma lo so, sono troppo XC :-)

Ci buttiamo sul vecchio sentiero che ci riporterà all'imbocco della parte bassa del cesso, quello che una volta era il LagunaSeca.
E qui capisco che davvero questa è la bici da pasquilio.
Pedalo, rilancio, senza faticare, mi piace la bici che scalcia un pò ma poi sta lì.
Davanti la ruotona da confidenza e i soli 80mm della forca sembrano davvero bastare sul fondo in terra.
Pare di volare.
Prendiamo il nuovo sentierino che ci porterà sulla strada subito sotto i giochini.
Mi diverto a far scodare la bici, come quando da bimbo fai la gara a fare le "sgommate".
Ci buttiamo sui giochini, nella traccia più nuova con la paraboliche, è comparso un saltino nuovo e una passerella con atterraggio nell'unico punto piatto del sentiero. Very smart.
Passo e penso che qui dovremmo metterci un pò mano per dare "armonia" alla traccia.
Arriviamo alla parte bassa dei giochini, quella tutta curve.
Faccio un ingresso super-oooooooooooold-school tutto di traverso, manco Schwantz nel motodrome.
Peccato che la traccia sia parecchio assassinata dal passaggio di acqua, moto, quad e jeep.
Ci vuole un attimo e siamo nel budello, Barella (Damiano) pennella le curve dopo il ponticello, e io mi diverto a guardarlo anche se non è facile stargli vicino.
MAMMA MIA COME AMO QUESTO SENTIERO!!!!

E confermo: Carver bici da pasquilio.
Ora come faccio a venderla? mi sembra che le ruote sorridano, e la certezza che sia così ce l'ho dopo il fiumetto.
E' una bici schizofrenica, ma mi garba!!

Mi sento così a mio agio che mi va bene fare anche uno dei sentieri che percorro meno in assoluto: il dino-macinino.

In un battibaleno siamo di nuovo in piazza aranci: è l'una e spiccioli, 3 ore e qualcosa per il giro oldschool più bello e completo del mondo.
Il giro hardtail per eccellenza, il giro del flow e delle bici sgorbio.
 
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barella

Biker cesareus
eh, dura la mattina, vero? :-)


Ieri ci siamo ritrovati per un revival FFF sul pasquilio.
Purtroppo il barellaus nonha ancora resuscitato il suo TOY e così, unico della compagnia si è presentato in piazza aranci con la sua IntenZe.

Io, Elettrico e il redivivo Superdino presenti coi nostri rigidini.

Due OnOne 456, bici che un paio di anni fa ho posseduto con buona soddisfazione più la mia Carver 96er, la bici più sgorbia del mondo.

Facciamo un passo indietro.
E' la mattina del primo...mi rigiro nel letto elaborando qualche strategia ciclistica per il nuovo anno.
Telai che turbano i miei pensieri mescolati al simbolo dell'euro ruotano nella mia mente contorta...e giungo ad una conclusione.
Questo Carver, rimontato pazientemente con trasmissione 1X9 ha da essere venuto..for sale..onde raggranellare un gruzzoletto da reinvestire un telaio singlespeed racing.
Mi alzo dal letto e munito di fotocamera digitale Canon Coolpix scendo nel tugurio dove giace una miscellanea di telaio e biciclette.
Un secchio, una spugna, sapone per piatti e lavo con dovizia la bici che nei miei progetti presto andrà ad arricchire con le sue foto la sezione mercatino del forum.
Momento take a picture e mi balena in testa l'idea di regalare a questa bici gli ultimi km di gloria nel regno per eccellenza delle hardtail, là dove il mito del Front for fun, e front for fuck soprattutto, ha preso forma.

Siamo in piazza, aspettiamo barella e mentre rimiro la Carver penso che sì..bella non è, eppure ha in se un certo fascino arrogante che proprio non mi so spiegare.

La salita scorre bene, molto bene, saliamo tutti di un passo allegro, qualcuno scherza "l'abbiamo presa un pò di petto" ma alla fine il passo non rallenta.
La bici mi conferma che la mia prossima singlespeed deve essere in alluminio.
Mi piace questa reattività e il feeling "scorbutico" benchè la Carver non sia un mostro di rigidità.

Barella mi stupisce positivamente quando decide che oggi si arriverà fino sulla cima del Belvedere per percorrere il SUO sentiero, il Barella.
Qualche domenica fa con @one trovammo dei miei amici coi loro biciclettoni da DH che mi dicevano che il sentiero su era molto bello e che loro lo percorrevano spesso e vi avevano inserito alcuni salti "senza pretese".
Eravamo quindi curioso di vedere lo stato delle cose.

Spesso evitiamo di salire fino sulla vetta per evitare il salitone che attraversa la cresta del monte: è veramente duro e non è raro farne tratti a piedi.
Ma oggi qualcosa è diverso: me ne accorgo quando a santa croce abbandoniamo l'asfalto e svoltando a sinistra imbocchiamo "via del pasquilio".

cosa è questa potenza che ho oggi nelle gambe? sarà che il carverino vuole farmi ricredere, sarà che questo sgorbietto a pedali vuole farmi fare un passo indietro su una decisione che io credevo irrevocabile?
Sta di fatto che mi dico: ho un 34x32 come rapporto più agile...finchè riesco vado, vediamo dove riesco ad arrivare.
mi trovo sul primo tratto ripido, il fondo è morbido, ma almeno i sassi sono meno evidenti e vi è una traiettoria più liscia che riesco a mantenere con facilità.
In mente ho le immagini di una estate di tanti anni fa: era giugno, la domenica della ai tempi mitica gara XC del pasquilio.
Il bosco era verde, temperatura giusta, sole tra le foglie dei castagni.
Avevo una viner TRE gialla, con forca rigida, manopole ati tomac, comandi XT sopramanubrio, freni cantilever. le scarpe sidi usate dal team ritchey e da tinker juarez, il mio mito di allora.
Ero proprio in questo tratto quando mi accorsi che stavo andando a prendere il secondo della mia categoria.
Nel giro precedente, a metà discesa, avevo bucato mi avevano passato in tre. Ero quinto.
Cambiai la camera velocemente come mai avevo fatto, e ripartii incazzato certo, ma con la netta sensazione che li avrei ripresi tutti.
Passai due dubito nella discesa, poi...Pedalavo a testa bassa, ogni tanto guardavo la catena sul padellino: eravamo appena entrati nell'epoca del microdrive (o compact)
faceva eccezione solo l'XTR (e una serie del Deore LX) con il suo trittico 24-36-46.
Io avevo una guarnitura LX, ma chi ma l'aveva venduta aveva un 26 al posto del 24. Dietro avevo un pacco pignoni modificato ad 8v 11/30.
Davanti a me il ragazzo del Maggi..con la sua Olmo in acciaio, tutta XT, 22-32-44, 11/32 a 9 velocità.
Non so cosa mi prese, tirai giu un rapporto dietro e tirai dritto fino in cima.
Arrivai secondo, ma ero esaltatissimo. Il brutto è che a distanza di anni le sensazioni provate su quella salita sono ancora il mio metro di paragone. Follia.

Ma ieri per un attimo m'è sembrato di tornare indietro: stavo percorrendo quella salita come mai avrei pensato di riuscire a fare nella condizioni in cui sono.
La strada spiana, rallento..sono in cima e decido che aspetterò gli altri all'imbocco del barella.
Ma mi balena un'idea: è la carver, la bici da pasquilio?

Scendiamo.
Il barella (sentiero) è in ottima forma, hanno alzato un paio di paraboliche, ben fatte, e i saltini sono ok (forse solo uno è da sistemare).
Si vede che è battuto ed utilizzato.
In basso, dopo essersi ricongiunto al 4X hanno creato una variante.
Non è male, ma io preferisco la vecchia traccia...ma lo so, sono troppo XC :-)

Ci buttiamo sul vecchio sentiero che ci riporterà all'imbocco della parte bassa del cesso, quello che una volta era il LagunaSeca.
E qui capisco che davvero questa è la bici da pasquilio.
Pedalo, rilancio, senza faticare, mi piace la bici che scalcia un pò ma poi sta lì.
Davanti la ruotona da confidenza e i soli 80mm della forca sembrano davvero bastare sul fondo in terra.
Pare di volare.
Prendiamo il nuovo sentierino che ci porterà sulla strada subito sotto i giochini.
Mi diverto a far scodare la bici, come quando da bimbo fai la gara a fare le "sgommate".
Ci buttiamo sui giochini, nella traccia più nuova con la paraboliche, è comparso un saltino nuovo e una passerella con atterraggio nell'unico punto piatto del sentiero. Very smart.
Passo e penso che qui dovremmo metterci un pò mano per dare "armonia" alla traccia.
Arriviamo alla parte bassa dei giochini, quella tutta curve.
Faccio un ingresso super-oooooooooooold-school tutto di traverso, manco Schwantz nel motodrome.
Peccato che la traccia sia parecchio assassinata dal passaggio di acqua, moto, quad e jeep.
Ci vuole un attimo e siamo nel budello, Barella (Damiano) pennella le curve dopo il ponticello, e io mi diverto a guardarlo anche se non è facile stargli vicino.
MAMMA MIA COME AMO QUESTO SENTIERO!!!!

E confermo: Carver bici da pasquilio.
Ora come faccio a venderla? mi sembra che le ruote sorridano, e la certezza che sia così ce l'ho dopo il fiumetto.
E' una bici schizofrenica, ma mi garba!!

Mi sento così a mio agio che mi va bene fare anche uno dei sentieri che percorro meno in assoluto: il dino-macinino.

In un battibaleno siamo di nuovo in piazza aranci: è l'una e spiccioli, 3 ore e qualcosa per il giro oldschool più bello e completo del mondo.
Il giro hardtail per eccellenza, il giro del flow e delle bici sgorbio.
Che aggiungere???
Giornata piacevolissima, era un pò che non vedevo guidare il lattatio cosi...
e che piacere rivedere in piazza SuperDino...certo il top dei top sarebbe stato avere anche Macinino( io ci spero sempre) Questi 2 uomini tiramo fuori il meglio di me... è assiem a loro che sono nati il kancher Park e la kancherBike,Phiogiùù,p.p.p...ecc ecc .ed è assieme a loro che ho ritrovato la retta via...ho un sogno: vedere SuperDino e Macinino indossare la maglia HUTR...
 

leonat

Biker perfektus
3/2/05
2.866
-1
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54
Carrara
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Grande Milk! Hai un grande stile anche nei racconti, trasudano (visto che si pedala) emozioni.
Mi è dispiaciuto non poter essere dei vostri, ma sono stato precettato...
Grazie dell'invito, comunque.
Mi sarebbe piaciuto provare la nuova xc sulla terra battuta del pasquilio, sicuramente mi sarei divertito un sacco!
Alla prossima, yeahhh! :medita:
 

Superdino

Biker cesareus
5/11/02
1.698
13
0
Forte Dei Marmi
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che domenica .......................


mi son divertito come ai vecchi tempi :il-saggi: anche se gli anni di astinenza si son fatti sentire in fondo al fiumetto con le gambe che" frizzavano" a mille

certo se avessi avuto il cove avrei faticato meno , almeno in discesa , ma o le cose si fanno bene o nulla e per un rientro in grande stile la bike non poteva che essere una front montata alla bene meglio con i rimasugli di cantina in puro stile kanker
 
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elettrico

Biker infernalis
7/12/06
1.829
0
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Ripa (lu)
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Grande giro ieri!!! Era da tempo che non mi divertivo così... ora inizio a prendere confidenza con gli SPD, al punto che so pensando di montarli anche sulla MDE!
Che dire, UN GRAN BEL PASQUILIO ieri... Il rigidino è il mezzo per eccellenza per solcare quei sentieri!
 

yoda76

Redazione
30/7/06
4.664
-6
0
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aosta
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eh, dura la mattina, vero? :-)


Ieri ci siamo ritrovati per un revival FFF sul pasquilio.
Purtroppo il barellaus nonha ancora resuscitato il suo TOY e così, unico della compagnia si è presentato in piazza aranci con la sua IntenZe.

Io, Elettrico e il redivivo Superdino presenti coi nostri rigidini.

Due OnOne 456, bici che un paio di anni fa ho posseduto con buona soddisfazione più la mia Carver 96er, la bici più sgorbia del mondo.

Facciamo un passo indietro.
E' la mattina del primo...mi rigiro nel letto elaborando qualche strategia ciclistica per il nuovo anno.
Telai che turbano i miei pensieri mescolati al simbolo dell'euro ruotano nella mia mente contorta...e giungo ad una conclusione.
Questo Carver, rimontato pazientemente con trasmissione 1X9 ha da essere venuto..for sale..onde raggranellare un gruzzoletto da reinvestire un telaio singlespeed racing.
Mi alzo dal letto e munito di fotocamera digitale Canon Coolpix scendo nel tugurio dove giace una miscellanea di telaio e biciclette.
Un secchio, una spugna, sapone per piatti e lavo con dovizia la bici che nei miei progetti presto andrà ad arricchire con le sue foto la sezione mercatino del forum.
Momento take a picture e mi balena in testa l'idea di regalare a questa bici gli ultimi km di gloria nel regno per eccellenza delle hardtail, là dove il mito del Front for fun, e front for fuck soprattutto, ha preso forma.

Siamo in piazza, aspettiamo barella e mentre rimiro la Carver penso che sì..bella non è, eppure ha in se un certo fascino arrogante che proprio non mi so spiegare.

La salita scorre bene, molto bene, saliamo tutti di un passo allegro, qualcuno scherza "l'abbiamo presa un pò di petto" ma alla fine il passo non rallenta.
La bici mi conferma che la mia prossima singlespeed deve essere in alluminio.
Mi piace questa reattività e il feeling "scorbutico" benchè la Carver non sia un mostro di rigidità.

Barella mi stupisce positivamente quando decide che oggi si arriverà fino sulla cima del Belvedere per percorrere il SUO sentiero, il Barella.
Qualche domenica fa con @one trovammo dei miei amici coi loro biciclettoni da DH che mi dicevano che il sentiero su era molto bello e che loro lo percorrevano spesso e vi avevano inserito alcuni salti "senza pretese".
Eravamo quindi curioso di vedere lo stato delle cose.

Spesso evitiamo di salire fino sulla vetta per evitare il salitone che attraversa la cresta del monte: è veramente duro e non è raro farne tratti a piedi.
Ma oggi qualcosa è diverso: me ne accorgo quando a santa croce abbandoniamo l'asfalto e svoltando a sinistra imbocchiamo "via del pasquilio".

cosa è questa potenza che ho oggi nelle gambe? sarà che il carverino vuole farmi ricredere, sarà che questo sgorbietto a pedali vuole farmi fare un passo indietro su una decisione che io credevo irrevocabile?
Sta di fatto che mi dico: ho un 34x32 come rapporto più agile...finchè riesco vado, vediamo dove riesco ad arrivare.
mi trovo sul primo tratto ripido, il fondo è morbido, ma almeno i sassi sono meno evidenti e vi è una traiettoria più liscia che riesco a mantenere con facilità.
In mente ho le immagini di una estate di tanti anni fa: era giugno, la domenica della ai tempi mitica gara XC del pasquilio.
Il bosco era verde, temperatura giusta, sole tra le foglie dei castagni.
Avevo una viner TRE gialla, con forca rigida, manopole ati tomac, comandi XT sopramanubrio, freni cantilever. le scarpe sidi usate dal team ritchey e da tinker juarez, il mio mito di allora.
Ero proprio in questo tratto quando mi accorsi che stavo andando a prendere il secondo della mia categoria.
Nel giro precedente, a metà discesa, avevo bucato mi avevano passato in tre. Ero quinto.
Cambiai la camera velocemente come mai avevo fatto, e ripartii incazzato certo, ma con la netta sensazione che li avrei ripresi tutti.
Passai due dubito nella discesa, poi...Pedalavo a testa bassa, ogni tanto guardavo la catena sul padellino: eravamo appena entrati nell'epoca del microdrive (o compact)
faceva eccezione solo l'XTR (e una serie del Deore LX) con il suo trittico 24-36-46.
Io avevo una guarnitura LX, ma chi ma l'aveva venduta aveva un 26 al posto del 24. Dietro avevo un pacco pignoni modificato ad 8v 11/30.
Davanti a me il ragazzo del Maggi..con la sua Olmo in acciaio, tutta XT, 22-32-44, 11/32 a 9 velocità.
Non so cosa mi prese, tirai giu un rapporto dietro e tirai dritto fino in cima.
Arrivai secondo, ma ero esaltatissimo. Il brutto è che a distanza di anni le sensazioni provate su quella salita sono ancora il mio metro di paragone. Follia.

Ma ieri per un attimo m'è sembrato di tornare indietro: stavo percorrendo quella salita come mai avrei pensato di riuscire a fare nella condizioni in cui sono.
La strada spiana, rallento..sono in cima e decido che aspetterò gli altri all'imbocco del barella.
Ma mi balena un'idea: è la carver, la bici da pasquilio?

Scendiamo.
Il barella (sentiero) è in ottima forma, hanno alzato un paio di paraboliche, ben fatte, e i saltini sono ok (forse solo uno è da sistemare).
Si vede che è battuto ed utilizzato.
In basso, dopo essersi ricongiunto al 4X hanno creato una variante.
Non è male, ma io preferisco la vecchia traccia...ma lo so, sono troppo XC :-)

Ci buttiamo sul vecchio sentiero che ci riporterà all'imbocco della parte bassa del cesso, quello che una volta era il LagunaSeca.
E qui capisco che davvero questa è la bici da pasquilio.
Pedalo, rilancio, senza faticare, mi piace la bici che scalcia un pò ma poi sta lì.
Davanti la ruotona da confidenza e i soli 80mm della forca sembrano davvero bastare sul fondo in terra.
Pare di volare.
Prendiamo il nuovo sentierino che ci porterà sulla strada subito sotto i giochini.
Mi diverto a far scodare la bici, come quando da bimbo fai la gara a fare le "sgommate".
Ci buttiamo sui giochini, nella traccia più nuova con la paraboliche, è comparso un saltino nuovo e una passerella con atterraggio nell'unico punto piatto del sentiero. Very smart.
Passo e penso che qui dovremmo metterci un pò mano per dare "armonia" alla traccia.
Arriviamo alla parte bassa dei giochini, quella tutta curve.
Faccio un ingresso super-oooooooooooold-school tutto di traverso, manco Schwantz nel motodrome.
Peccato che la traccia sia parecchio assassinata dal passaggio di acqua, moto, quad e jeep.
Ci vuole un attimo e siamo nel budello, Barella (Damiano) pennella le curve dopo il ponticello, e io mi diverto a guardarlo anche se non è facile stargli vicino.
MAMMA MIA COME AMO QUESTO SENTIERO!!!!

E confermo: Carver bici da pasquilio.
Ora come faccio a venderla? mi sembra che le ruote sorridano, e la certezza che sia così ce l'ho dopo il fiumetto.
E' una bici schizofrenica, ma mi garba!!

Mi sento così a mio agio che mi va bene fare anche uno dei sentieri che percorro meno in assoluto: il dino-macinino.

In un battibaleno siamo di nuovo in piazza aranci: è l'una e spiccioli, 3 ore e qualcosa per il giro oldschool più bello e completo del mondo.
Il giro hardtail per eccellenza, il giro del flow e delle bici sgorbio.
lo sapevo che non dovevo tornare a casa il 31...
 
Stato
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