La domanda non è nel bar
Io andrei in Svizzera. L'Italia comincia a starmi un pò stretta. Non vedo, soprattutto, buone prospettive future, non tanto per me che un lavoro ce l'ho e l'istruzione quel che è stata è stata, quanto per i miei figli, sia nell'immediato, per quanto riguarda la loro istruzione, che nel futuro, per quanto riguarda l'inserimento nel mondo del lavoro.
Giustizia, sanità, istruzione, coscienza civica, occupazione un minimo stabile, gestione della cosa pubblica ecc.ecc....... cominciano a mancare un pò troppe cose per i miei gusti e il trend mi sembra più negativo che volto ad un futuro migliore.
Secondo me andare in un altro paese da adulti porta sempre delle difficoltà.
Indipendentemente dal paese dove andrai ti renderai conto che tanti di quei difetti che imputi all'Italia o agli "altri" Italiani in realtà...li hai anche tu
Magari in forme lievi, ma nel raffronto con un'altra cultura vedrai che poi vengono fuori e "le altre culture" te lo faranno pesare, soprattutto quando coincidono con l'inevitabile stereotipo che hanno degli Italiani.
E questo spesso è faticoso.
Per il resto vedi bene dove vuoi andare perché tanti altri paesi che sembrano "messi meglio" hanno cmq dei lati che sono difficili da assimilare per uno che ha già le sue abitudini.
In particolare se vuoi andare in Svizzera: un conto è il canton Ticino, un conto è l'Appenzeller o il Valais...la Svizzera non ha fama di paese molto "multietnico"...e provare sulla propria pelle cosa voglia dire non integrarsi o essere sempre percepito (o trattato) come "straniero" non è granché (per non parlare del razzismo vero e proprio)*.
Occhio anche ai paesi scandinavi, perchè per chi non c'è nato non è tanto semplice abituarsi a certi inverni...
Ci sono paesi in cui il fattore multietnico è più marcato e questo ti facilita la vita e l'integrazione, se non tua, almeno dei tuoi figli.
E per questo in Europa ci sono le grandi metropoli (Londra, Parigi, Berlino, etc..) con tutti i contro delle metropoli (uscire dal centro di Londra in bici è un viaggio...) come il costo della vita (Berlino forse è un'eccezione) o l'inquinamento, etc..
O paesi come il Nord America, dove sicuramente i problemi di integrazione sono minori (ok, a meno che tu non scelga di vivere in Alabama o Arkansas), col contro che sei dall'altra parte del mondo rispetto famigliari vari, amici, etc..
Andare in provincia invece la vedo più dura a livello integrazione. Pensa di andare a vivere in una provincia italica che non conosci bene e dove in più parlano un'altra lingua e ed hanno una cultura diversa anche a livello "nazionale"...
Infine dipende cosa vai a farci: un conto è trovarsi all'estero con un lavoro ben retribuito e di "prestigio", un conto è fare lavori di medio/basso livello.
E questo secondo me è il punto essenziale: se intendi viverci non è come scegliere di andare a fare l'erasmus per 1 anno.
Devi valutare bene in che condizioni vai a viverci e tutta la logistica che necessita, e che è ben diversa da paese a paese. Basti pensare all'iperassistenzialismo francese o all'inesistente welfare svizzero.
*http://www.corriere.it/cronache/11_...ni_1004bcaa-2a09-11e1-88bd-433b1e8e4c01.shtml