Ti ringrazio per la spiegazione. Ma continuo a non ritrovarmi nella tua descrizione delle cose, mi pare davvero uno sport fatto con materiali e riscontri completamente differenti.Il nastro sulla sua superficie inferiore presenta una colla, se bastasse la pressione dell'aria per incollarlo, questa colla non servirebbe e non sarebbe stesa sui nastri dai fabbricanti. Quella stessa colla, venendo in contatto con l'acqua che entra dai fori dei nipples (basta il primo lavaggio bici) perde potere adesivo e presto o tardi il nastro si "scolla". I motivi per cui i tuoi nastri e quelli di altri sembrano non perdere nulla in fatto di "potere nastrante" non è dipeso dalla pressione dell'aria, ma è dipeso dal fatto che il 90% dei bikers usano lattici ad alto potere solidificante, che con ogni probabilità va a chiudere tutte quelle fessure e aperture del nastro che altrimenti porterebbero presto a una perdita di pressione delle gomme, perchè si secca velocemente già all'interno del copertone stesso (dovrebbe seccarsi all'aria aperta) e va sostituito frequentemente, con il disagio di dover staccare veri e propri pezzi di gomma all'interno della ruota. Stante così le cose, la nastratura purtroppo richiede dei compromessi. O si usa un lattice per l'appunto ad alto potere solidificante con le seccature di cui sopra (frequenti sostituzioni e rimozioni di grumi e filamenti solidi) oppure si utilizza un lattice che si mantiene liquido più a lungo e si rinastrano le ruote più frequentemente, mantenendo però il peso complessivo delle ruote più basso e con maggior sicurezza che in caso di foratura il lattice fuoriesca ancora abbastanza liquido al punto da chiudere ogni eventuale foro
Come sigillanti uso Stan's NoTubes o Conti Revo e non ne ho mai trovato residui sul nastro, ma solo sulla faccia interna dei copertoni e sui talloni, tanto che non ho mai dovuto ripulire il canale del cerchio al cambio gomme, ad esempio.
Per come faccio la nastratura, semplicemente con materiali adeguati e molta precisione, mica penso di fare chissà cosa, non ci sono spiragli in cui il lattice può infilarsi e non ci sono scollamenti del nastro. E via così...
Onestamente, se la mia esperienza tubeless fosse come quella che vai delineando dalle tue descrizioni non ci penserei un secondo a tornare alle camere d'aria. Capisco quindi che le nostre esperienze sono inconciliabili, pazienza.
Io, come già detto, continuerò ad usare ruote/cerchi che mi piacciono a prescindere dalla giunzione, a non accorgermi di eventuali giunzioni non ermetiche, a nastrare le ruote appena acquistate senza più toccarle per diversi anni e a sostituire pneumatici quando "finiti".
Se quella descritta è un'esperienza problematica o con compromessi, allora significa che sono più resiliente di quanto credessi.
In bocca al lupo a te e ai tuoi pneumatici :)