Geometrie moderne, R.A.D., reach, stack

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Endurello

Biker novus
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Orbea Laufey
Un mesetto fa ho aggiunto una bici in garage, nukeproof giga XXL 515 reach 63.5 angolo sterzo con forcella 180, ho messo 190 davanti zeb 38, 170 dietro, manubrio 800 rise 40, 4 cm sotto stem ..
che dire le geometrie moderne continuano a convincermi sempre di più !!!
Chiudo passaggi che prima non chiudevo, è meno stancante e sentissi come gira !
sempre più convinto che lungo e aperto è meglio !

hai voglia di misurarti il RAD e misurare quello delle tue bici? mccormack mi ha abbastanza convinto ma per curiosità statistica misurerei tutti ;.=9/

le geometrie moderne spaccano, e non c'è alcun dubbio!
 

Endurello

Biker novus
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Orbea Laufey
Vi posso dire questo:

Più o meno da fine febbraio sto girando su una MDE in taglia S (sono alto 177) messa a punto con i principi del R.A.D. Neutro di MCCormack (si, gli ho pagato la consulenza).

Il piacere di guida è cambiato dalla notte al giorno. La distribuzione del peso in curva finalmente è agevolmente sui pedali, riesco a mantenere le impennate a lungo, metto le ruote - soprattutto nello stretto - esattamente dove voglio io. Insomma, adesso mi sento davvero padrone della bici! Non tornerei mai indietro. Sono strafelice di aver abbandonato la massa e i trend ed aver comprato un telaio che mi calza a pennello.
Oltretutto è bellissimo, italiano ed MDE è un'azienda da 10 e lode.
io ho usato i suoi calcoli per configurare la mia bici dopo averla presa, e niente, mi trovo nella stessa situazione. la bici l'avevo comprata alla cieca perchè già in estate 2019 non riuscivo a trovarne una da provare (che poi nessun negozio ha mai taglie grandi da provare), ma mi ci son sentito "strano" finchè non ho fatto le seguenti cose, coi calcoli di mccormack: allargato il manubrio, alzato lo stack, accorciato il reach con uno stem più corto. ho uno stem da +10mm, con 5mm di spessore sotto, e manubrio da 800 con 38mm di rise.

risultato: io che provo bunny hop con la bici in configurazione standard, vs sempre io ma con la bici settata alla Lee:

IMG_9590_sdf.jpg

la bici sembra alla stessa altezza, ma se si guarda dov'è il manubrio rispetto al corpo, e quanto sono distese le braccia in un'immagine e nell'altra, appare chiara la differenza. ora riesco a fare bunny hop per davvero, e riesco a ollare robe alte mezzo metro. (mi sto allenando per saltare sui cofani delle auto parcheggiate sulle ciclabili! :rock-it:)
metto anche un danny mac così per autocompiacimento:

IMG_0241.PNG
 
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Il maestro
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Boh…io l’ ho scelta dal sito, chiamato il negozio a 200km di distanza, fatta spedire e quando è arrivata ho pagato…taglia L, un guanto…casualità, culo o perché magari ho una certa esperienza?
:-|
 

Il_Tasso

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Boh, io sono 1 e 81, ho 480mm di reach, 620 di stack, 50mm di stem, un manubrio con rise da 50mm e la trovo un pò bassa e un pò corta.
Per il prossimo telaio vorrei stare sui 500-510 e 640-650.
Però ho ape index +10 e sono uno spianatore, privo di ogni finezza,
 

Dz10

Biker tremendus
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Secondo me il reach va anche rapportato al tipo di bici....
Una cube stereo o una stumpjumper 19/20 (che posseggo) che hanno geo "conservative" (ma che secondo me sono geo perfette per un contesto AM) anche se non hanno un reach lungo, sono comunque contornate da una geometria moderna, la quale fa sì che nell'insieme a livello di guida il reach corto non sia una "penalizzazione" troppo ingombrante. (la mia stump 2020 ha quasi le stesse geo dell'enduro 17/18 per dire)

Al contrario, un reach corto su una bici datata, tipo pre 2016/15 fa tutto un'altro effetto e lo si accusa maggiormente.

Non ci piove che una bici alla "low long and slack" sia più stabile e dia quella (per alcuni falsa?) sensazione di "passo ovunque alla velocità della luce" , quindi non è un trend negativo, ma secondo me, inizi ad apprezzarlo e a saperlo usare, da un livello di guida intermedio in sù. Sono quasi sicuro che un principiante, con le bici attuali (lunghe e aperte) fa solo il passeggero sulla bici, e fin che va bene...va bene...

Concludo dicendo che secondo me, le bici lunghe aperte e basse, sono "nate" di pari passo con trail sempre più preparati e pettinati (stile whistler) , infatti in posti così ( bike park in genere) sono la morte sua, poi chiaramente vanno bene anche altrove eh :mrgreen:
 
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Il maestro
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Boh, io sono 1 e 81, ho 480mm di reach, 620 di stack, 50mm di stem, un manubrio con rise da 50mm e la trovo un pò bassa e un pò corta.
Per il prossimo telaio vorrei stare sui 500-510 e 640-650.
Però ho ape index +10 e sono uno spianatore, privo di ogni finezza,
Io Rallon 2020 Taglia L…sono alto 181/2cm…pedalò a 740/5 dal movimento ma tengo pedivelle da 175mm e pedali Boost.
Senza spacer sotto il Thomson da 50mm con 0gradi…Renthal da 800mm con rise da 20mm, con il 30mm non mi piaceva, Guido molto sulla Fox a 95 psi e ho molla dietro da 650lb.
Esce con Reach da 455mm e Stack 627mm ,domani ci spariamo 6h e 1300mt circa, un guanto…dipende da quello che cerchi e dove Guidi, la nuova più lunga e che zappa sotto potrebbe essere peggio magari… :prost:
 

DG_MTBiker

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Discussione mooolto interessante. Io credo che non abbiano ancora trovato la quadra alle geometrie delle mtb, è un discorso aperto ed in evoluzione... ci si è scostati dal tradizionale approccio stradistico di misurare le taglie con la lunghezza del tubo sella e si è adottato un sistema simile ai telai da dirt/bmx che crescono più che altro in lunghezza da taglia a taglia.

Volendo buttare altra carne al fuoco, nel video qui sotto il Trail Boss mostra che la scelta del reach varia anche in funzione del tipo di bici, se hardtail va scelto più corto perché questa affonda solo davanti ed il manubrio tende ad andare avanti, mentre avviene il contrario su una full

Sul sito della inglese PipeDream indicano di guardare nella tabella delle taglie e scegliere quella che ha una lunghezza effettiva del tubo orizzontale simile a quella a cui siamo abituati e con cui ci troviamo bene; questa rappresenta la posizione statica quando siamo seduti in sella, mentre il reach influisce sulla posizione dinamica cioè quando siamo in piedi sui pedali.
1657140148550.png

Le geometrie moderne si sfruttano a pieno con uno stile di guida diverso in cui si sterza con i piedi (come si fa con gli sci) cioè sfruttando di più la piega e meno lo sterzo. Infatti l'angolo di sterzo più aperto all'inizio dà la sensazione di uno sterzo leggero e ballerino che fa il cosiddetto flop a dx ed sx. Inoltre si sta più centrati in sella, cioè vi è meno necessità di spostarsi indietro col corpo in discesa o di puntarsi in avanti in salita e quindi è lecito anche montare una sella più corta.

Per quanto riguarda la lunghezza delle pedivelle c'è una formula basata sul cavallo e si moltiplica per un fattore che cambia nel caso della disciplina, ma secondo me è un punto di partenza, come tutte le altre formule:

Teoricamente la lunghezza delle pedivelle ottimale dovrebbe permetterci di tenere una cadenza adeguata sia in salita che in piana, cioè se salita col rapporto più leggero dobbiamo spingere troppo vuol dire che le pedivelle sono troppo lunghe, se in piana tendiamo a pedalare a vuoto vuol dire che sono troppo corte. Il problema è che il mercato propone poche alternative specialmente sotto i 165mm. Qua sotto la prova delle Canfield (che comunque per essere di alluminio forgiato costano veramente troppo):

Tecnicamente le pedivelle corte sono congeniali alle geometrie moderne perchè permettono di salire stando seduti in sella con una cadenza ottimale anche nei tratti più ripidi.

Poi secondo me solo la prova sul campo determina se una soluzione è valida o meno per uno o l'altro biker. Comunque è bello che nella mtb ci sia questo fermento anche per queste cose. Io sono sempre stato dell'idea che la mtb deve trovare la sua strada, cioè dissociandosi dai tanti dogmi derivati o (a volte) imposti dal mondo della bici da corsa.
 
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