Discussione mooolto interessante. Io credo che non abbiano ancora trovato la quadra alle geometrie delle mtb, è un discorso aperto ed in evoluzione... ci si è scostati dal tradizionale approccio stradistico di misurare le taglie con la lunghezza del tubo sella e si è adottato un sistema simile ai telai da dirt/
bmx che crescono più che altro in lunghezza da taglia a taglia.
Volendo buttare altra carne al fuoco, nel video qui sotto il Trail Boss mostra che la scelta del reach varia anche in funzione del tipo di bici, se hardtail va scelto più corto perché questa affonda solo davanti ed il manubrio tende ad andare avanti, mentre avviene il contrario su una full
Sul sito della inglese PipeDream indicano di guardare nella tabella delle taglie e scegliere quella che ha una lunghezza effettiva del tubo orizzontale simile a quella a cui siamo abituati e con cui ci troviamo bene; questa rappresenta la posizione statica quando siamo seduti in sella, mentre il reach influisce sulla posizione dinamica cioè quando siamo in piedi sui pedali.
Le geometrie moderne si sfruttano a pieno con uno stile di guida diverso in cui si sterza con i piedi (come si fa con gli sci) cioè sfruttando di più la piega e meno lo sterzo. Infatti l'angolo di sterzo più aperto all'inizio dà la sensazione di uno sterzo leggero e ballerino che fa il cosiddetto flop a dx ed sx. Inoltre si sta più centrati in sella, cioè vi è meno necessità di spostarsi indietro col corpo in discesa o di puntarsi in avanti in salita e quindi è lecito anche montare una sella più corta.
Per quanto riguarda la lunghezza delle pedivelle c'è una
formula basata sul cavallo e si moltiplica per un fattore che cambia nel caso della disciplina, ma secondo me è un punto di partenza, come tutte le altre formule:
Teoricamente la lunghezza delle pedivelle ottimale dovrebbe permetterci di tenere una cadenza adeguata sia in salita che in piana, cioè se salita col rapporto più leggero dobbiamo spingere troppo vuol dire che le pedivelle sono troppo lunghe, se in piana tendiamo a pedalare a vuoto vuol dire che sono troppo corte. Il problema è che il mercato propone poche alternative specialmente sotto i 165mm. Qua sotto la prova delle Canfield (che comunque per essere di alluminio forgiato costano veramente troppo):
Tecnicamente le pedivelle corte sono congeniali alle geometrie moderne perchè permettono di salire stando seduti in sella con una cadenza ottimale anche nei tratti più ripidi.
Poi secondo me solo la prova sul campo determina se una soluzione è valida o meno per uno o l'altro biker. Comunque è bello che nella mtb ci sia questo fermento anche per queste cose. Io sono sempre stato dell'idea che la mtb deve trovare la sua strada, cioè dissociandosi dai tanti dogmi derivati o (a volte) imposti dal mondo della bici da corsa.