Purtroppo tutta la colpa di questa discussione, di questi batti e ribatti continui che inveleniscono il clima è mia, soltanto mia, mi rendo conto che un Dio dell'Olimpo come me non può esimersi di mettere pace, di chiarire laddove ci sono oscure acque, ma cercate di capirmi l'evangelizzazione di gentil pulzelle non è cosa facile, dopo gli imbonitori come Vanna Marchi & C, anche le divinità come il sottoscritto vengono viste con diffidenza dalle farfalline disorientate dei nostri giorni, per cui mi rimane sempre poco tempo per poter intervenire e sanare certe fratture, lo faccio con ritardo ma spero che mi capirete
Dunque amigo oltre che evangelizzatore sono anche organizzatore, e ti dico provenendo io dal centro Italia, che non appartengo a quella lobby del nord che ha di fatto creato il movimento. Non condivido quando tu dici che c'è un Italia di serie A e un Italia di serie B anche se molte cose portano a pensare questo. Nel mondo della mountain bike è inevitabile che regioni come la Lombardia, il Veneto, il Trentino abbiano un vantaggio enorme rispetto alle altre regioni ma il discorso va scisso in diverse parti e quindi l'analisi che ne scaturisce è molto complessa. Non si può mai prescindere dalla storia, non si può mai prescindere dai contesti in cui certi fenomeni si sviluppano. Quindi Dolomiti e Alpi sono un luogo oltre che incantevole, anche ideale per lo svilupparsi di determinate discipline (sci, mountain bike, trekking, parapendio etc etc etc) NOn si tratta di serie A o serie B, è il padreterno che ha fatto si che in quelle zone dove ti giri ci siano sentieri ideali per girare in mountain bike. All'inizio questo sport è nato proprio in quei luoghi e proprio li è proliferato, ma non per questioni politiche bensì per uno scherzo di madre natura che ha voluto creare certe condizioni. Così come all'Isola di ponza o altre ci siano paradisi per i sub, li c'è pane quotidiano per gli scalatori, per i bikers etc etc etc. Poi il fenomeno ovviamente si è allargato ed essendo la mountain bike uno sport molto versatile, si è ampliato anche ad altre zone contigue, piano piano come è giusto che sia, ricordati sempre che un grande amore travolgente, passionale, sanguigno, è bruciante e come il fuoco arde e poi si spegne, mentre il cippo di natale non arde ma si consuma piano piano e quindi dura molto più a lungo, per cui è stato un bene se così vogliamo dire che questo sport si sia diffuso piano piano in maniera contigua tra zone confinanti, questo ha fatto si che nelle zone natie certe tradizioni si consolidassero e in quelle confinanti si espandesse contagiando altre regioni. In poche parole si è evitato che la mountain bike fosse un fuoco di paglia. Per cui piano piano si sono aggiunte l'Emilia Romagna e la Toscana, due regioni in cui il ciclismo è molto radicato anche su strada, poi è stata la volta di Marche, Umbria, e Lazio e ora anche Abruzzo. Insomma lo sport sta contagiando tutta l'Italia, sta arrivando in Sicilia e se leggi MTB sai che ci sono dei validissimi ragazzini proprio in Sicilia, il Ragusa FRW non è roba da poco se consideri la scarsità numerica del movimento in Sicilia e la tardività con cui è nato. Vestire la maglia azzurra con atleti siciliani che militano in team siciliani a dispetto di team che hanno una tradizione mooooltoooo più lunga non credi che sia un riconoscimento importante? Sono il futuro di questo sport. Organizzare una gara come diceva Sembola è alla portata di tutti, poi bisogna vedere che gara vuoi organizzare. Di qualità o una gara di bassa caratura? Al centro nord si fan tante gare è vero ma altrettante ne sono nate e sono finite, alcune sono organizzate da organizzatori di Eventi (Taroni, Ploner, Panighel etc etc etc) ovvero coloro che di professione fan questo e mirano al profitto, ma la maggior parte sono organizzate da team come il nostro composto di volontari e appassionati che si sono messi in gioco, che hanno fatto il porta a porta per cercare sponsor (tutti locali all'inizio) solo ora dopo undici edizioni vedi nella nostra gara un paio di sponsor di spessore, ripeto dopo dieci edizioni non so se mi spiego, prima erano solo sponsor locali, il macellaio che ti dava 300 euri, il fioraio che te ne dava 200, l'impresa edile del posto che te ne dava 600 et etc etc, quindi quel che tu dici è inesatto. Chiaramente la storicità del fenomeno ha fatto si che i grandi numeri arrivassero prima al nord e questo ha trascinato prima i grandi sponsor che giustamente vogliono visibilità, un conto è far partire 250 bikers, un conto 1000 o 2000 o 3000. Noi solo l'anno scorso ci siamo avvicinati ai mille iscritti, fino ad allora per noi era il libro dei sogni, ma non abbiamo mai recriminato o detto che eravamo di serie B. Anzi ci siamo rimboccati le maniche, le abbiamo provate tutte e per prima cosa abbiamo cominciato a girare per l'Italia per carpire i segreti di chi ci aveva preceduto, organizzavamo dei pulmann con gita anche per le mogli e noi andavamo a fare la gran fondo mentre le mogli ci seguivano e facevano le escursioni nelle varie località vicine. Ecco che siamo approdati al Civetta Superbike, Rampilonga, Roc D'Azur, GF del Brunello a Montalcino, 9 Colli Off Road, Casentino Bike, Extreme Bike etc etc etc, abbiamo cercato di capire cosa c'era da loro che non c'era da noi, abbiamo investito quei pochi soldi che raccoglievamo rischiando in pubblicità, facendo venire giornalisti a fare la gara, ospitando ogni anno un team prestigioso per avere un albo d'oro di livello abbiamo tenuto i prezzi bassi ed i premi alti, l'efficienza lungo il percorso, il pasta party fantasioso ed innovativo, ci siamo gemellati con gare più blasonate come quella di Montalcino abbinando la nostra gara alla loro anche mediante un gemellaggio di due vini Il Brunello ed il Verdicchio. E piano piano siamo usciti dal guscio, ma ci son voluti 10 anni. Il sud arriva dopo il centro ma non per questo è inferiore, paga solo lo scotto di una situazione geomorfologica e produttiva (visto che la maggior parte dei costruttori sono al Nord) ma ha delle grosse potenzialità certo i posti adatti alla MTB non sono tantissimi come sulle Dolomiti, ma ce ne sono e come se ce ne sono, basta rimboccarsi le maniche e darsi da fare, sacrificarsi, crederci, rischiare, fare un passo alla volta e non celarsi dietro a giustificazioni politiche o di divario nord sud, voi al sud avete dei tesori da fare invidia al nord, non avrete le vette dolomitiche, ma avete dei luogi fantastici, mare, zone archeologiche, prodotti tipici, montagne diverse dalle dolomiti, che se usati in maniera intelligente possono creare o meglio possono essere terreno fertile per la mountain bike. L'importante è darsi da fare, se vogliamo qualcosa non dobbiamo guardare agli altri dicendo loro han fatto perchè sono privilegiati, ma dobbiamo dire loro han fatto perchè oltre alla fortuna di avere la materia prima sono stati anche bravi a sfruttarla, quindi voi del sud dovete essere bravi a sfruttare la vostra materia prima e far si che la mtb anche al sud piano piano prenda campo. Intanto cominciate a venire al centro nord a calcare le nostre gare per vedere quelli che sono i servizi, le impostazioni, i piccoli accorgimenti di cui spesso la stampa non parla ma che sono per i bikers fondamentali e determinano spesso la buona riuscita di una manifestazione, e poi cercate di applicarne alcuni alle vostre manifestazioni. Aggregatevi nei gruppi ciclistici, fate si che queste associazioni siano propositive, che riescano a coinvolgere le Amministrazioni locali. Insomma mio nonno diceva sempre " Dio dice aiutati che Dio ti aiuta", poi piano piano arriveranno sponsor, bikers, soddisfazioni etc etc etc. Noi un anno credo 4 anni fà toccammo il fondo, nella disperazione di vedere i nostri sforzi sempre finire nel vuoto, nonostante i bikers favoleggiassero sulla bellezza del percorso, non riuscivamo mai a superare la soglia di 350 bikers, eppure facevamo di tutto, pasta party luculliano, prezzi bassissimi etc etc etc, cambiammo la data e patatrack arrivammo a poco più di 150 bikers, disperazione totale, eravamo indecisi se smettere o andare avanti, poi arrivarono i gemellaggi con Montalcino, l'unione sport ed enogastronomia, il Rampitour delle Regioni, la stampa, il Trofeo FRW e l'anno scorso abbiamo avuto 950 iscritti. Come vedi ci vuole tempo, buona volontà, capacità, bei percorsi, fantasia, tenacia, passione, fortuna. Ma di certo non è questione di serie A o B. Non si deve guardare sempre nelle mani degli altri, ognuno deve far tesoro delle esperienze altrui e cercare di applicarle per quanto possibile alle proprie attività senza però stravolgere la propria natura. Non puoi pretendere con la forza che un gatto inizi ad abbaiare, o che un cane miagoli, però entrambi sono animali di compagnia e possono entrambi convivere nella casa del padrone con pari dignità. Quindi giovanotto comincia a girare per l'Italia e ti renderai conto di come funzionano le cose e soprattutto fatti una ragione del fatto che questo sport al sud arriva dopo che è arrivato al centro e ancor prima è partito dal nord. D'altrone se guardi in Trentino quante squadre di calcio importanti ci sono? Quasi nessuna proprio perchè per loro altri sono gli sport locali di bandiera proprio perchè più facilmente praticabili ovvero sci di fondo, parapendio, mountain bike, ciclismo etc etc etc