...il fatto è che tutti poi si buttano ad esempio sul 601...sembra ci sia solo quello che scende dall'altissimo...e se non lo fai non sei un biker...
In linea di teoria posso essere d'accordo con te. Però tu sei un locale, io no. Tu ti puoi permettere le esplorazioni ed i "sentieri sconosciuti", io che sono in ferie una settimana no.
Poi sul 601 ci arriva la navetta, ed in cima al Baremone ,per dire, no. Il grosso della questione è tutto qui
..ecco un altra dimostrazione del io sono più importante di tutto il resto...
...
Se l'obiettivo è di tutelare un'areale di riproduzione di specie di avifauna rara allora la zona va chiusa al transito di TUTTI gli escursionisti, compresi quelli a piedi ed a cavallo. Non vedo in qual modo il passaggio delle bici possa disturbare la cova più di un gruppo di escursionisti a piedi, magari schiamazzanti.
..ma no mi raccomando il CAI è il nemico che va solo a piedi in montagna e la vuole tutta per se!!!
Il CAI è una cosa, la SAT un'altra. Basti dire che ha mantenuto il nome preunitario per qualificarne l'apertura mentale.
Ad ogni modo nel CAI, di cui sono socio anch'io, la visione antibici è ancora molto, molto forte. Lo testimoniano le lettere che certi soci inviano a "Lo Scarpone" e che la redazione ogni tanto pubblica e che avrai letto anche tu.
OT
Scusate,non voglio mettere altra benzina sul fuoco,volevo solo fare una domanda a chi i sentieri di quella zona li conosce meglio di me...precisamente la zona Ponale-Pregasina -Punta Larici-Malga Palaer Passo rocchetta...non riesco a capire ciò che dice la Sat...''attivata l'alternativa 422 al 422b...e quale sarebbe ste alternativa? So di averla fatta,ma non so se ho fatto l'alternativa o la vietata...
Quando arrivi al passo Rocchetta trovi due sentieri che continuano a scendere: a sx (più a monte) è il 422, a destra (più a valle) il 422b.
Il secondo è ora vietato.
il discorso divieti lo dovranno affrontare tutti, vedrete. Finale, Laces, ecc...
Il Garda ci è arrivato per primo perchè qui la situazione si è fatta insostenibile.
E' solo questione di tempo. Direttamente proporzionale al flusso di bikers che girano in quelle zone.
Sono d'accordo a metà.
A metà, perchè la "insostenibilità" dipende non solo dal numero di biker ma anche dal numero di altri frequentatori dei sentieri, insomma non solo da numeri assoluti ma da quelli relativi. In una zona dove gli escursionisti sono inesistenti e la caccia è presente in stagioni "morte" per la mtb le occasioni di conflitto d'uso (reale o psicologco) sono molto, molto basse. Per non dire delle aree dove esiste una forte volontà di promuovere l'attività economica turistica (leggi: bisogno di lavorare) e non esiste una lobby come la SAT che è oggettivamente in grado di indirizzare la politica.
Fermo restando, e lo ripeto ancora, che le regolamentazioni non sono il diavolo. Nessuna attività umana è priva di conseguenze, e nessuno può pretendere che la "sua" attività preferita sia accettabile sempre, comunque e dovunque. Tanto più quando questa attività ha travalicato quella che dovrebbe essere la logica di fruizione degli ambienti montani, so già che a molti non piacerà quello che sto per dire, ma senza le risalite meccanizzate tutto questo non sarebbe successo.