Torno ancora su questo interessante post.
...mi spiace di aver dimenticato Ancillotti, che ricordo anche per le moto da cross. Tra l'altro fa dei prodotti originalissimi come la Scarab 96 (carucci per il portafogli).
Citerei anche FRM che realizza prodotti di un certo carattere.
Io sono un cliente di Federico, come appassionato di MTB mi sono quasi sentito in dovere di prendere un telaio italiano VALIDO. Sarebbe stato più facile entrare in un negozio e scegliere tra le marche statunitensi, tedesche, francesi o spagnole. C'era anche più scelta. Ma ho scelto italiano.
Quello che spiace vedere nel panorama italiano è che noi stessi abbiamo poca fiducia nei nostri prodotti, comperiamo alla fine all'estero, e gli utili non restano nel nostro paese.
Per i marchi italiani, intendo dire quelli con nome famoso e risorse industriali maggiori, non si riesce più ad apprezzare la passione che mettono nel prodotto più che la qualità del prodotto stesso. Sono prodotti anonimi con le scritte famose sul telaio...
Eppure l'Italia è piena di colli, saliscendi e percorsi per tutti i gusti. Insomma un MTB-paradox...
Io ho anche provato a fare delle bici mie da zero (non MTB) ed ho avuto contatti con fornitori e gente del settore. Sapete a queste persone cosa interessa aiutare un artigiano italiano che inizia: ZERO (0).
E per aiutare non intendo proporre sconti o favoritismi, intendo dare retta un pò più del normale alle esigenze del cliente.
Quindi a quei pochi che restano non si può che fare un grosso plauso.
(e abbasso il carbonio!!!)
...mi spiace di aver dimenticato Ancillotti, che ricordo anche per le moto da cross. Tra l'altro fa dei prodotti originalissimi come la Scarab 96 (carucci per il portafogli).
Citerei anche FRM che realizza prodotti di un certo carattere.
Io sono un cliente di Federico, come appassionato di MTB mi sono quasi sentito in dovere di prendere un telaio italiano VALIDO. Sarebbe stato più facile entrare in un negozio e scegliere tra le marche statunitensi, tedesche, francesi o spagnole. C'era anche più scelta. Ma ho scelto italiano.
Quello che spiace vedere nel panorama italiano è che noi stessi abbiamo poca fiducia nei nostri prodotti, comperiamo alla fine all'estero, e gli utili non restano nel nostro paese.
Per i marchi italiani, intendo dire quelli con nome famoso e risorse industriali maggiori, non si riesce più ad apprezzare la passione che mettono nel prodotto più che la qualità del prodotto stesso. Sono prodotti anonimi con le scritte famose sul telaio...
Eppure l'Italia è piena di colli, saliscendi e percorsi per tutti i gusti. Insomma un MTB-paradox...
Io ho anche provato a fare delle bici mie da zero (non MTB) ed ho avuto contatti con fornitori e gente del settore. Sapete a queste persone cosa interessa aiutare un artigiano italiano che inizia: ZERO (0).
E per aiutare non intendo proporre sconti o favoritismi, intendo dare retta un pò più del normale alle esigenze del cliente.
Quindi a quei pochi che restano non si può che fare un grosso plauso.
(e abbasso il carbonio!!!)