Nel bosco dove vado di solito in autunno compare l'Amanita virosa, considerata abbastanza difficilmente reperibile, ma in quel luogo discretamente diffusa. A prima vista può essere confusa con gli esemplari di Psalliota silvicola, allo stato giovane, (mangerecci) che crescono praticamente nello stesso habitat e che normalmente raccogliamo, se abbiamo la fortuna di trovarne. A differenza dell'Amanita phalloides la A. virosa emana un odore poco gradevole, quindi non invita alla raccolta colui il quale ignora il pericolo insito in questo fungo (è mortale, bastano all'incirca 20 grammi di fungo fresco per stroncare un essere umano). Ciò che rende pericolosa la A. phalloides, ma anche altri funghi temibili come Entoloma Lividum (sempre autunnale) è l'assenza di odore e sapore sgradevoli in caso di assaggio. Capita anche di trovare il Boletus felleus, detto anche porcino del fiele, il quale non è velenoso, bensì immangiabile a causa del suo sapore amarissimo: se viene per errore raccolto e finisce in pentola rovina tutti gli altri funghi presenti, se cotti accidentalmente assieme, ma è sufficiente assaggiarne preliminarmente le carni per rifiutarlo subito. Non parliamo poi dell'odore cadaverico emesso dal Phallus impudicus (immangiabile ma non tossico), sul quale ronzano nugoli di mosche a causa del fetore che emana.