Si parlava di cedimento alle lusinghe del mercato: ebbene, il problema non sono i progettisti in sè.
Sono i guru del marketing, sono loro che impongono che si faccia un certo prodotto a qualsiasi costo o quasi, sapendo bene che il mercato è pieno di grammomaniaci che non aspettano altro.
A quel punto i progettisti devono fare i salti mortali per ottenere quanto richiesto, si valuta tutto e si alleggerisce dove si può.
Così hanno partorito questi dischi "sandwich" ben sapendo che l'alluminio fonde inesorabilmente a temperature che per certe leghe di acciaio sono ancora perfettamente tollerabili.
I test "standard" prevedono una certa procedura, evidentemente quelli di Bike vanno oltre.
Anche ai tempi in cui lavoravo all'Ofmega era così.
Un biciclettaro provava le nostre guarniture dandole in pasto a "suo cuggino" da 130 kg che simulava una partenza con
catena sul 44 e deragliatore sul 34... se dopo il trattamento le corone erano ancora intere la guarnitura era approvata.
Parlo di roba che all'epoca si vendeva a 10000 lire completa di movimento centrale...
Poi saltarono fuori dei tedeschi con le norme "DIN PLUS" (una sorta di upgrade delle già severe norme DIN ideato da un biciclettaro teutonico) che pretendevano di testare le pedivelle con un maglio da 20 kg in caduta da 1 metro... peccato che non ci fosse un perno di pedale in grado di reggere una simile mazzata...
Insomma, un test oggettivo deve prevedere che il freno sia in grado di dissipare una certa energia in un certo tempo.
Che sia un freno da supermercato o da DH estremo, perchè nessuno può impedire a chicchessia di prendere una "verdona" e buttarsi giù per una pista nera a tutta manetta.
Certo è da suicidio, ma c'è chi lo farebbe.
E comunque per quanto una cosa sia ben costruita e a prova di stupido, si troverà uno stupido abbastanza ingegnoso da riuscire ad aggirare tutte le precauzioni adottate dal progettista.
Ah si, dimenticavo: all'epoca, era il 2000, all'Ofmega si inventarono pure il freno a disco.
Li faceva un fornitore, non vennero mai commercializzati con quel marchio, per un po' furono venduti con il marchio "Areo"... ne ho una coppia che mi erao fatto dare con l'intenzione di provarli, poi venni a sapere che il mio attuale sivende, all'epoca ragazzotto che correva in DH, li usò e cominciò a parlarne bene...
quindi sono ancora da qualche parte in attesa di un uso che mai verrà.