descrizione inizio percorso da Bielmonte (per chi non c'è mai stato):
Panorama su tutta la pianura e la corona delle alpi senza nessun rilievo più alto che ne ostacoli la vista...
Buona parte del percorso si sviluppa su una dorsale tra prati rocce e boscaglia di betulle e castagni.
Il primo tratto è nel bosco di conifere zigzagando liberi, poi prato, ancora liberi senza sentiero su prato con molte buche e sassi nell'erba, con pendenze medio-tranquille. Dopo circa 5-600m dalla partenza (se non ricordo male), si incontra il tratto più tossico di quel versante, con passaggi tecnicissimi su rocce spigolose e placche molto ripide, di difficile risoluzione.
Dopodiché le difficoltà tecniche sono ridottissime: c'è solo da danzare su un veloce singletrack in cresta poco ripido, molto divertente, imprevedibile e con qualche rilancio (non obbligatorio). Imprevedibile.. sì, perché la successione di curvettine nell'erba e tra gli alberi e sassi è davvero sorprendente. Si mette alla prova l'agilità della bici.
Poi ancora un po' di passaggi nel libero più selvaggio con alcune difficoltà d'interpretazione nell'orientamento. Si incontra un muretto... è importante tenerlo di vista... meglio costeggiarlo stando alla sua destra per evitare di spingere per alcuni metri tra i cespugli.
Poi ancora bosco e radure, traiettorie libere, pendenze morbide come il prato su cui si corre.
D'un tratto si gira a sx, dopo un questo lungo serpeggiare che poco si discostava però dalla direzione sud presa all'inizio. Il bosco diventa fitto, non c'è più prato ma una mulattiera comincia a scendere veloce, con poca pendenza, ritmata dalle lame di roccia per l'acqua, che non sono pericolose né per il bash né per le gomme. Ci sono alcuni tornantini chiusi che è bello fare in noose. Si continua correre su questi favolosi tracciati antichi che sembrano senza età... pochi sono i punti in cui il tempo ha lasciato il segno. Già durante le prime esplorazioni abbiamo spostato alberi e rami, quindi è tutto agevole.
C'è poi un attraversamento di una vecchia frana di grosse pietre grigie, per lo più il sentiero è sistemato, ma è quasi trialistico attraversarlo in sella... ci vuole grande potenza ed equilibrio.
Poi riprende la mulattiera, sempre negli splendidi boschi.
L'ultimo tratto prima della strada "di gronda" che raccoglie i biker dopo qualsiasi taglio, non è agibile, per la fitta vegetazione che è cresciuta. Ci dovrebbe essere una traccia che aggira l'ostacolo, oppure si attarversa dove si può il boschetto finale. Non è ripido, non si fanno segni nel sottobosco. anzi, mi pare ci sia dell'edera a compattarlo (e soffocarlo).
Arrivati sulla strada sterrata, in lieve discesa si arriva prima all'asfalto, poi ancora alcuni sentierini tra le case... e adesso mi sto confondendo.. porcaccia... non mi ricordo bene.
Beh, mi pare... che poi si prenda una stretta sterrata, piena di sassi smossi.... un rettilineo velocissimo in diagonale destra, con pietre che schizzano come proiettili al passaggio delle bici. C'è una curvettina lieve, insignificante, a dx... che fatta a velocità fotoniche su quei sassi come su un tappeto di bilie... è estremamente insiodiosa. Ocio! poi si arriva una una serie di chicane lente con grossi sassi smossi (occhio al cambio!) vicino a una casa di pietra, con animai vari... c'è anche un po' di fango (sempre)... e si prosegue sul singletrack, fino a sbucare appena sopra nel paese di Veglio. Nessuna difficoltà oggettiva, ma la velocità e i sassi smossi sono un pericolo. Per concludere, l'ultima volta, mi pare che siamo scesi da una ripida scala di cemento del terrapieno sulla strada del centro.
Eccoci...
Poi c'è la DH di Veglio... che non sto qui a raccontarla.. almeno... non adesso!
Non so se sono riuscito a farvi immaginare qualcosa che può assomigliare ai miei ricordi... ma credetemi... sono emozioni che lasciano il segno!