• La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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[FOTO] in azione delle nostre enduro/AM, parte quinta

JoRo

Biker superioris
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Sender cf 8.0 - motorino
Beh il mondo mi pare stia discretamente dopo 110 anni
Mi auto correggo, mi sa che intendi l'altitudine
 

miciolo

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SU E GIU' PER LA VAL RENDENA (TN)

Il week end appena trascorso io e Paolino decidiamo di andare a svegliare l'Ila che si sta godendo la frescura in quel di Carisolo in Val Rendena.
Partenza "intelligente" da Piacenza il venerdì sera, con le immancabili code sulla SS45bis a Brescia.
Per l'occasione Ila unisce al giro del Lago di Valagola, che facciamo solitamente, anche la risalita alla Malga Ritorto passando per Madonna di Campiglio.

Sabato mattina, bei freschi e riposati, partiamo:



la salita sulla strada vecchia per Sant'Antonio e poi verso il Lago di Valagola è tranquilla e non faticosa.

al lago:



ancora qualche pedalata per raggiungere il sentiero che a ritroso ci riporta verso Sant'Antonio:



qualche breve tratto lo si fa a spinta:



con belle vedute sulla Presanella:



su le protezioni:



e scendiamo a valle sui trail Circinnà e Cavradoss:





...sosta pappatoria di lamponi:



e via verso Madonna di Campiglio:



Arriviamo in prossimità della Malga Ritorto zigzagando tra i vari merenderos:



fatto qualche centinaia di mt in direzione Malga Milegna la confusione sparisce e siamo solo noi con il Gruppo del Brenta:









l'attrazione principale è il Gruppo del Brenta che si rivela in tutta la sua bellezza:



con i suoi Sfulmini:



La discesa dalla Milegna sul sentiero che porta a Sant'Antonio è da antologia; quello che invece da Sant'Antonio, tagliando la strada vecchia scende a Pinzolo, lo è ancora di più!!:



...dolce finale....





Abbiamo opportunamente evitato i sentieri non permessi percorrendone altri lo stesso molto divertenti. Percorrerli in agosto, a mio avviso, vuole dire prestare il fianco ad inutili discussioni.
....meglio percorrerli fuori stagione!!

@beep beep : tutte le foto sono QUI

Un grazie alla ila's mum per l'ospitalità e soprattutto per averci fatto fare, il giorno dopo, un girettino a piedi di 10 km, ...così per smaltire l'acido lattico del giorno prima...
 

miciolo

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ALTA VAL NURE (PC/PR/GE)

Il giro fatto ieri, in compagnia di Ila e Paolino, è a mio avviso il + bel giro che si possa fare sul nostro Appennino da un punto di vista escursionistico.
Essenziale è scegliere la giornata con meteo perfetto e la compagnia giusta in quanto si pedala ma si spinge anche, il tutto ripagato dalla bellezza dei luoghi.
Chi fa parte della categoria allergica a mettere il piede a terra ignori questo post.
Partiamo già in quota dal Passo dello Zovallo al confine tra le province di Parma e Piacenza.
Passando nelle adiacenze di Fontana Gelata ora si può raggiungere Lago Nero pedalando grazie alla sistemazione del sentiero:



Il successivo tratto sino in cima al Monte Bue inizialmente è con bici a spinta /spalla ma poi si pedala:



Dal Monte Bue scendiamo sulla selletta sottostante:



per arrivare sul Monte Maggiorasca:



spettacolare:









Passiamo alla Rocca del Prete, altro posto iperpanoramico:



Dopo aver fatto il pieno di energia, grazie alla torta del Rifugio di Prato Cipolla, su sentieri lisci come un biliardo raggiungiamo Passo Crociglia.

Passaggio tra i lamponi:



Nostra prossima meta è la Ciapa Liscia dove, in prossimità delle sorgenti che sgorgano direttamente dalla parete, alleggeriamo gli zaini fulminandoci i panini:







Breve tratto a spinta e raggiungiamo la particolarissima Valle Tribolata:



Altro bel tratto a spinta/portage di 20 minuti circa per raggiungere il Groppo Rosso:







Ultima fatica per raggiungere la sommità del Monte Roncalla:



Ora il rientro via Fontana Gelata è sul solito sentiero, anche questo di recente sistemazione.
Ora si fa tutto in sella:





Tutto questo in 30 km x 1300mt D+ con bitume zero.

Tutte le foto x avere un'idea + completa dei luoghi sono QUI
 

miciolo

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TETE DE PANEYRON (UBAYE) FR

E' da quasi un anno che, dopo essere stati nel Queyras, a me e Ila è entrato il tarlo Ubaye.
Una regione in Francia appena oltre il confine che, a patto di essere disposti a spingere/portare le bike, ti regala sentieri in quota sin oltre i 3000 mt.
La traccia del giro di questo post si trova con facilità in rete;
noi per non sbagliare l'abbiamo presa dal sito Cicloalpinismo apportando alcune modifiche al fine di renderlo un po' più umano e più consono alla nostra età.

Lo start è dal Col de Vars ( alt.2108 mt). Perdiamo subito quota scendendo a recuperare una sterrata che presenta numerosi tratti in discesa e salite facilmente pedalabili:



La comoda sterrata in salita si trasforma in sentiero dalla pendenza accentuata:



più ci alziamo e più il sentiero si addolcisce:





Svalichiamo alla Crete des Couniets e davanti ai nostri occhi si presenta un traverso da antologia, stretto ma sempre pedalabile a patto di non guardare giù:





Il bel traverso ci porta al Col Serenne dove inizia il primo feroce portage del giro, breve (150 mt D+) ma tremendamente ripido:



Ila si ricorda che in passato strimpellava la chitarra:



Superato questo primo tratto a spinta scatta la commozione; un traverso lunghissimo in cresta con una percentuale molto alta di ciclabilità:













Sul nostro tragitto il Lac d' Etoile:



si continua a salire e a scendere in un ambiente unico, complice anche il meteo perfetto.



Ecco un altro laghetto:



E dopo l'ennesima spallata, molto sofferta dall'Ila, raggiungiamo la nostra meta, la Tete de Paneyron (mt 2785 alt.)



a dire il vero, ai fini statistici, abbiamo raggiunto anche la quota 2821 mt ma non ho trovato in rete il nome del monte.

Ora ci aspetta una discesa da leccarsi i baffi, molto flow ma anche in alcuni tratti molto ripida:





Dopo aver perso quota il rientro al Col de Vars è ordinaria amministrazione.

E la prima è andata!!!
 

miciolo

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TETE DE LA FREMA (UBAYE) FR - 3151 MT

Oggi escursione alla scoperta del primo 3000 dell'anno in terra transalpina.
La Tete de la Frema con i suoi 3151 mt si trova nelle Alpi Cozie sullo spartiacque tra Italia e Francia e divide la Val Maira (CN) dalla Valle dell'Ubaye.
Partiamo di buonora causa i soliti siti meteo che prevedono temporali nel pomeriggio ed alle 7:30 siamo in sella al paesino di Foillouse (mt 1900).

Percorriamo inizialmente un sentiero tra i pascoli:



balzano all'occhio le numerose stelle alpine:



transitiamo anche in prossimità della casa del pastore:



Si continua a salire alternando tratti pedalati a tratti di portage al cospetto del Brec de Chambeyron:











e siamo ai 2752 mt del Pas de la Couletta con il sottostante Lac Premier:



ancora qualche centinaio di metri:



e si presenta anche il Lac Long:



Ancora un piccolo sforzo e siamo ai 2.927 mt del Col de la Gypière:



Un breve tratto in sella



e siamo pronti per la spallata finale alla Tete de la Frema proprio davanti a noi:





i 200 mt di portage, tra gli incitamenti degli escursionisti, passano alla svelta e ci ritroviamo in cima:







La vista è spaziale:



Per la discesa ci aggiorniamo a domani.....
 

miciolo

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TETE DE LA FREMA
La discesa


Dopo aver raggiunto la nostra "Cima Coppi" e aver scambiato quattro chiacchiere con i numerosi escursionisti sia Italiani che Francesi ci prepariamo per la discesa.
Anzi Ila si prepara per la discesa, io come son salito scendo. Le protezioni sono rimaste a casa ma tanto in caso di caduta qui non servono.

X scendere al sottostante Col de la Gypière abbiamo due tracce; noi preferiamo ritornare per la via percorsa anche in salita, via più aerea ma meno ripida e soprattutto meno frequentata dagli escursionisti:





Uno sguardo all'alta Val Maira:



e si scende sempre con la massima attenzione:







durante la discesa si ha l'opportunità di ammirare il bel Lago dei nove colori:





Il sentiero tecnicamente non è difficile, ...solo un po' esposto:









Dal Col de la Gypière il sentiero si addolcisce ulteriormente:



in prossimità del Lac Long:



una libidine lasciare andare la bici su questi sentieri:



ci lasciamo alle spalle il nostro Chambeyron, che ci ha accompagnati per tutto il giro











Il sentiero ed il divertimento terminano a Foillouse dove recuperiamo la Ila mobile.

Grazie a tutti quelli che leggono queste righe e guardano queste foto
 

cer-mtb

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basta che sia mtb...
...semplicemente fantastico!! Che bei giri che fate...
"una libidine lasciare andare la bici su questi sentieri"....li definirei sentieri "commoventi"
La prima di settembre saremo anche noi in val Maira..
 
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La prima di settembre saremo anche noi in val Maira..
...e fate bene!!!
Di sicuro non troverete cancelli o tornelli vari come succede in certe zone del Nord Est.
Di sicuro non troverete merenderos che, forti del fatto che magari vi trovate su un sentiero vietato, vi vengono a fare la morale. Non ci sono impianti di risalita!!!
Nessuno ti obbliga a percorrere strade sterrate e sentirti un fuorilegge appena metti la ruota su un sentiero.
Per tutti questi motivi sono già diversi anni che preferiamo passare le nostre vacanze in Piemonte/Francia dove non sei visto come il barbaro invasore ma anzi ....quasi come un marziano!!.
X la Val Maira, una delle valli cuneesi che mi è rimasta nel cuore puoi consultare per gli itinerari il sito:
https://www.cicloalpinismo.com/p/elenco-itinerari.html
Buona vacanza
 

cer-mtb

Biker superis
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basta che sia mtb...
...tutto vero...e incredibile!!
Grazie per il link, che conosco bene..
Comunque già conosciamo un po' perché siamo stati anche l anno scorso..
Stupendo
 
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LE GRAND BERARD (UBAYE) FR - 3.046 mt

Altra escursione nella Vallata dell'Ubaye alla ricerca del secondo tremila.
La scelta cade sul Grand Berard, montagna delle Alpi Cozie, che con i suoi 3.046 mt fa proprio al caso nostro.

Partiamo dalla Cappelletta nei pressi di Saint'Anne ed iniziamo a pedalare su un comodo sterrato che si trasforma presto in sentiero:



un po' a spinta:



un po' a spalla:





un po' anche pedalando, vediamo la nostra meta davanti a noi:



Arriviamo con le nostre bike al Pas du Reverdillon (mt 2.825) dove proseguiamo a piedi in direzione cima del Grand Berard a 3.046 mt.
Ben contenti di lasciare le bici al passo per affrontare gli ultimi 220 mt D+ catalogati EE/F tra un mare di sfasciumi e anche alcuni tratti verticali:





e siamo in cima!!!



la discesa non è semplicissima:



ma la portiamo a casa e siamo pronti a recuperare le bike per affrontare il lungo vallone: un single trail che in 7 km ti fa scendere di 1.100 mt D- e dove c'è di tutto: pietraie, curve e tornanti, pascoli; il tutto sempre all'insegna del flow:





















Arrivati nel bosco il fondo del sentiero diventa moquette di aghi di pino:



Durante tutto il giro abbiamo visto sei escursionisti (3 + 3).

Non male per essere ancora in Agosto
 

miciolo

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CHAPEAU DE GENDARME (UBAYE) MT 2.682 - FR

Altro classico del cicloalpinismo transalpino è la risalita allo Chapeau de Gendarme che, con i suoi 2.682 mt, domina la media Vallata dell'Ubaye.
Chapeau de Gendarme perchè da qualche angolazione la montagna ricorda il copricapo di Napoleone e dei gendarmi in genere.
Lo start è dai 1.135 mt slm di Barcelonnette dove guadagniamo quota prima su una fresca sterrata nel bosco e poi su sentiero che, tra i calanchi, ci conduce a Le Super-Sauze 1700:



ma dai, è anche l'ultimo giorno di apertura degli impianti. Vuoi non sfruttarli?
Ci leviamo 500 mt di pallosa sterrata di servizio alle piste da sci con la seggiovia



Scesi dalla seggiovia percorriamo un bel trail:



che ben presto inizia a salire:



negli ultimi 600 mt lineari si supera un dislivello di 300 mt D+:





la salita è impegnativa ma con i dovuti tempi raggiungiamo la cima:



il tempo di alleggerire lo zaino del nostro pranzo, di mettere le protezioni e siamo pronti per la discesa:



sotto lo sguardo di curiosi escursionisti:



dopo un primissimo tratto un po' "ruvido" il sentiero diventa ciclabile:





...ma qualcosa non torna; il giro preparato prevedeva un breve tratto di via ferrata che non abbiamo fatto.
Un'occhiata al GPS e ...siamo sul trail sbagliato, vediamo il trail giusto sull'altro versante.
Peccato che tra noi e il sentiero giusto ci sia in mezzo un canalone che, con fatica, riusciamo a superare tra un mare di sfasciumi :



E siamo ritornati in traccia







il tempo di scambiare due chiacchiere anche con un gruppo di giovani stambecchi:



altre immagini QUI

...un po' stambecchi li siamo anche noi, per necessità:



il sentiero diventa bellissimo:







Raggiungiamo la Ila-mobile salvi!!
Altro bel girone!!
 
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Classifica mensile dislivello positivo