Oggi ho ripetuto il giro in Cansiglio.
Ma stavolta, invece di scendere per la solita a farmi la forestale Crosetta - Candaglia - Valmenera - Campon, ho pensato di tentare il sentiero in cresta con la
gravel.
Lo avevo fatto già con la full da enduro e la front da trail, ma, sotto la spinta della discussione in cui si dice che le gravel vanno bene per fare gli argini un po' sterrati, ho proprio voluto provare la sensazione che si prova a portare una bici rigida, con le gommette strette (700x40) e pure lisce perché consumate, dove si dovrebbe andare solo con il DH per assorbire lo scassato.
Comincio subito appena sotto casa, il segmento "Daghene senza creanza" ha il KOM a 55 secondi, con l'enduro il mio tempo è 1 minuto esatto, con la gravel 1:27 secondi. Va bene così.
Vedi l'allegato 20211017daghene.mp4
La salita iniziale è sempre quella, cattiva che più cattiva non si può, ma ormai la conosco fin troppo bene e non mi fa più né caldo né freddo (fa fresco comunque oggi)
Lo spettacolo, una volta su, è sempre magnifico. Da sinistra si vede, con qualche nuvoletta, il gruppo della Schiara e del Pelf (innevato), in mezzo troneggia Sua Maestà il Pelmo. Le Dolomiti, quelle vere, no i surrogati che hanno le province confinanti.
Il colore delle foglie è cambiato, non è ancora del tutto nel suo splendore, ma la prossima settimana potrebbe essere già tardi.
Un paio di video della "strada del Taffarel"
Vedi l'allegato 20211017taffarel2.mp4
Vedi l'allegato 20211017cansiglio_taffarel.mp4
Dal Taffarel stavolta giro verso la cima del Pizzoc, da dove il panorama sulla pianura è semplicemente straordinario.
Purtroppo c'è un po' di foschia, se la visibilità fosse perfetta, e capita quando c'è vento di bora, la visuale spazia dall'Istria, su per tutto l'arco dal Carso alle Alpi, golfo di Trieste, Venezia, Colli Euganei, e giù fino al litorale adriatico verso Ravenna. Non credo esistano altri posti come questo.
La cresta dà verso la val Lapisina, che si trova 1300 m circa più in basso. Oltre, il gruppo delle Prealpi trevigiane-bellunesi con la cresta che va dal Nevegàl al Visentin.
Dalla cresta la vista è ugualmente stupenda.
Pian Cansiglio, laggiù.
Ora comincia il tratto "trialistico" del sentiero. Peccato solo che la
gopro, che avevo pure distrattamente messo in modalità timelapse, mi pianti in asso con la batteria scarica... (dimenticata accesa durante la salita)
Questo è ancora passabile, poi me la sono dovuta metter via.
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Un tratto va fatto per forza a piedi, quando si entra nel bosco, troppo ripido.
Una volta dentro... (c'è ancora un tratto da fare a piedi, troppo impestato, ma sono in tutto 200 metri tra primo e secondo tratto)
Da qui sono circa 10 chilometri così. Sassi, radici, lastroni, buche fangose, radici, slalom tra macigni, sempre in leggera discesa. Si fa, basta dosare la velocità e guardare bene dove mettere le
ruote. In fondo, il flow è uno stato mentale (cit.).
Si esce dal bosco sopra malga Mezzomiglio, da cui di nuovo si allarga la vista sulle Dolomiti.
Rapida discesa per riprendere la forestale che porta verso Campon del Cansiglio, da dove poi chiuderò il giro sull'itinerario fatto la volta scorsa.
Oggi gli yak sono pacificamente al pascolo, la volta scorsa li avevo incrociati mentre rientravano da soli alla stalla... hanno delle belle corna e una stazza poco raccomandabile in caso di incontro ravvicinato.
La solita foto su San Martino d'Alpago, oggi con la luce giusta del pomeriggio.
Ultime foto in discesa da Plois d'Alpago, ormai sono a casa.
Un ultimo dettaglio.
Questa è un ritaglio di una foto in cui si vede lo stato del copertone posteriore, un Vittoria Terreno dry completamente liscio. Non è che quello anteriore sia messo meglio...
Giusto per dire che chi si fa tanti problemi per un copertone più o meno tassellato, forse si sta facendo troppi problemi.
Traccia del giro, per chi fosse interessato.
https://www.strava.com/activities/6127521000