[Foto] Acros presenta la prima trasmissione idraulica

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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magika

Biker velocissimus
1/10/07
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trapiantato a beri
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personalmente non ritengo la trasmissione a comando idraulico utile (non dico che non avrà futuro...l'ingegneria và sempre avanti....tra parentesi frequento ingegneria a bari) in quanto non risolve i problemi che la trasmissione a cavo pone : cambio esposto a gli urti,attrito del cavo e manutenzione!!
infatti in questo tipo di trasmissione cambia solo il mezzo meccanico (perchè l'olio o il liquido idraulico è un mezzo meccanico,caratterizzato da massa,inerzia,attriti varii...) ma non il la posizione del cambio,che quindi rischia sempre rotture (e se si rompe un cavo lo cambi...ma se si rompe un tubo idraulico sono cavoli..)!!
Inoltre sia il cavo di acciaio e sia il liquido sono caratterizzati da attrito quando scorrono....quindi il rallentamento è sempre presente (ed in questo caso il mezzo per trasmettere il comando perfetto sarebbe l'elettricità...senza attrito e nettamente più veloce)!!
In ultima analisi la manutenzione...su un normale deragliatore,cambio e manettini non ci sono tenute elastiche esposte ad un lavoro continuo (che quindi le logora....e tutti sappiamo il numero di cambiate effettuate sia in gara che in normale allenamento) che quindi risulterebbero un punto di notevole rischio per l'affidabilità!!
Inoltre...sempre riguardo la manutenzione...già si hanno fastidi malefici con i freni che vanno spurgati....ora dobbiamo spurgare anche la trasmissione??senza contare che la pressochè inesistente diffusione di tale trasmissione costringerebbe la clientela a comprare solo e soltanto materiale originale per lo spurgo dato che la quantità di soluzioni da testare sarebbe praticamente nulla contando l'esiguo numero di trasmissioni vendute!
SECONDO ME i risultati migliori si otterrebbero con o un cambio interno magari attuato da un servo motore elettrico tipo modellsimo RC (sono servi motore elettrci rapidissimi....alcuni particolarmente ricercati e potenti tipo gli ultimi MANTUA MODEL sono in grado di fare cose spettacolari..cercateli!!) o con cambi esterni sempre attuati da un servo (o dal classico cavo migliorando nettamente la scorrevolezza dei materiali) e manettini classici ma con perni e pulegge che ruotano su cuscinetti ceramici,SECONDO ME così si migliorerebbe davvero le prestazioni senza compromettere (compromettere troppo rispetto all'idraulico) l'affidabilità (con una trasmissione elettrica al massimo ti porti delle pile di scorta..i servi funzionano a 12 v o 9 o 6 v....quindi stile classiche)!
spero di esser stato chiaro e di non aver urtato nessuno!
sciaooooooooooO!
 

cybern

Biker perfektus
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Basta sapere che i cambi interni sono apparsi (e poi sostituiti) prima di quelli a parallelogramma che usiamo oggi.
E che il Rohloff è il "futuro" immutato dal 1996 ormai...
i cambi interni di allora non avevano ovviamente materiali e teconologie conosciuti al giorno d'oggi. riguardo a rohloff posso capire perche' non si siano evoluti (anche se mi pare che alleggerimenti ce ne siano stati), d'altro canto sono una ditta piccola che vende un prodotto di nicchia. aspettiamo che shimano (se mai lo farà) esca sul mercato con una versione dedicata all' MTB del suo Alfine e... ne vedremo delle belle ! :spetteguless:
 

sembola

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una nera e l'altra pure
La mia sensazione invece è che la configurazione attuale abbia ancora molte cartucce da sparare. Insieme ai difetti congeniti (attrito del cavetto, esposizione agli urti) infatti ci sono dei vantaggi sia tecnici (basso assorbimento di energia, facilità di costruzione, manutenzione semplice) che commerciali (costo minore). Insomma, il rapporto costo/prestazioni è ancora molto vantaggioso.
 

Ser pecora

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i cambi interni di allora non avevano ovviamente materiali e teconologie conosciuti al giorno d'oggi.

"Ovviamente" mica tanto...a livello meccanico quelli moderni non hanno aggiunto quasi niente (rohloff e hammerschmidt) a modelli vecchi di 70 anni.
A livello materiali se intendi l'utilizzo di materiali "esoterici" questo li manderebbe ancora più fuori mercato di quanto non lo siano già.
Se invece si intende processi industriali diversi, forse...in ogni caso a conoscere la storia e la genialità che c'è dietro l'imporsi del cambio a parallelogramma forse gli si dovrebbe più rispetto :il-saggi:

Fare quello che fa, con l'efficienza con cui lo fa, ed il costo che ha è un risultato che secondo me i vari rohloff raggiungeranno forse dopo aver mangiato un bel po' di patate ancora :-)
 

cybern

Biker perfektus
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capisco il tuo ragionamento ma insomma, dire che in 70 anni i cambi interni sono cambiati poco o nulla non mi sembra corretto. ci sono state evoluzioni nei materiali (quelli che 70 anni fa o erano "esoterici" o non esistevano, oggi sono la realtà), nella progettazione, negli ingombri, nei pesi, nell'efficienza, nella durata. che rimanga vantaggioso (per chi produce e per chi compra) il vecchio cambio a parallelogramma, ad oggi e' una indiscutibile verità, ma se questo gioiellino uscisse per mtb ad un prezzo anche solo doppio rispetto ad un cambio XT o XTR, quanti non ci penserebbero su piu' di quanto non abbiano considerato il cambio tradizionale ma ad attuazione idraulica oggetto del topic? ;O)
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Classifica generale Winter Cup 2024

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