Svegliatomi piuttosto presto per il rito della alimentazione pre-gara, ho deciso di recarmi alla partenza in bici x fare un pò di riscaldamento, e già mi sembrava che le gambe girassero bene. Ho anche approfittato x dare un'occhiata al fondo lungo la pista ciclabile: FANGO.... ho pensato "sarà dura là sotto nella Solfatara" (in effetti) Comunque alle 7.30 in punto l'Ispettore si è avviato verso le montagne e noi tutti dietro a lui a velocità controllata fino a Morciano. Da qui sono cominciate le schermaglie con vari protagonisti fino all'imbocco con la salita di S.Teodoro, dove siamo rimasti io, Ironpist e il Bolognese. A tre quarti di salita Ironpist (come riferito da lui stesso) ha mollato mentre io e Bolognese abbiamo mantenuto una buona andatura (nei tratti più ripidi velocità minima 10 km/h) e da qui è stato un tira e molla continuo, con lui che si staccava in salita e poi mi riprendeva ad ogni discesa. Con grande ansia mi sono accorto che il mio Rocket Ron posteriore perdeva pressione ed era arrivato ad un punto pericoloso vicino allo stallonamento x cui ho pensato "cerco di portarmi più avanti possibile e poi provo a gonfiare"(cosa che poi non ho fatto, x fortuna la perdita d'aria si era fermata). Le discese le ho affrontate con moolta delicatezza e comunque pedala pedala siamo arrivati alla temibile Solfatara, dove in effetti c'era da stare attenti a non infangarsi troppo x non compromettere il funzionamento generale del mezzo, ed infatti su per l'Urbotto ho dovuto utilizzare il 40 all' anteriore perchè il 24 si risucchiava la
catena. ( Lo strappetto ripido però l'hò fatto a piedi ) Arrivato a Montefiore dato che il percorso non era segnalato, ho aspettato un attimo il Bolognese che non vedevo dietro me, e poi da qui ci siamo mossi all'attacco del castagneto che abbiamo sconfitto in quattro e quattr'otto.
A Morciano, il Bolognese, capito che la salita era finita si è messo davanti a tirare,( abbiamo rischiato una multa x eccesso di velocità) e poi lungo la ciclabile (dove abbiamo fatto imbizzarrire un paio di cavalli) fino al frantoio' e da qui io, dopo aver preventivamente sollevato i manicotti. A questo punto ci siamo tuffati nella giungla di rovi da dove siamo usciti doloranti e sanguinanti ( mi sono risparmiato le braccia ma non il naso e le gambe) fino alla diga, dove il Bolognese ha tentennato un attimo e mi ha permesso di arrivare con quel piccolo vantaggio. In conclusione devo dire che di fatica ne abbiamo fatta davvero, come tutti del resto, e che mi dispiace molto x tutti quelli che verranno squalificati ( l'Ispettore é stato inflessibile, ogni arrivato è stato immediatamente interrogato senza la possibilità di chiamare il proprio avvocato, e condannato pur essendo incensurato. Mah!)