- 8/11/06
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- Bike
- Cannondale Moterra LT1; KIKKona Dawg pimpata
Periodo consigliato luglio – agosto (verificare presenza di neve in quota)
Descrizione percorso vario, con belle salite su strade sterrate , single track nel bosco, un bel tratto con bici in spalla, una bella discesa su strada romana dissestata, bei panorami , ed una entusiasmante discesa su strada sassosa e smossa
Rientro alla base di partenza su strada asfaltata
Quota max passo Confine 2528
Cartina Kompass 96 "Bernina" – 072 "Parco Nazionale Stelvio"
Partenza Osp. Bernina mt. 2301
Effettuato 18 giugno 2005
tempo impiegato (compreso le foto e..trenino rosso) 10 ore
n.b. la difficoltà sta nella lunghezza e la permanenza di molte ore sopra i 2000 metri!
Roadbook
Lasciamo l’auto in uno dei tanti park di Tirano, ridente cittadina della Valtellina e luogo di partenza del Trenino Rosso del Bernina.
Consiglio di informarsi precedentemente sugli orari dei treni, e se siete in molti è meglio prenotare onde evitare spiacevoli discussioni…le mtb le caricano…ma se ci sono altri gruppi che hanno prenotato..sono “augelli senza zucchero” ovvero …zziamari
Il viaggio dura una ora e mezza e vi permette di salire di ca 1800 mt comodamente seduti spaziando con lo sguardo su una delle più belle cime delle nostre alpi..il Bernina.
Si parte, dopo le foto di rito al cospetto di Sua Maestà il “Ghiacciaio del Bernina”
Scendiamo percorrendo la Cantonale in direzione Tirano per alcuni km fino alla fraz. LaRosa dove a sx , superato un ponticello, andiamo a dx per carrareccia e sentiero fino a raggiungere la carrabile che risale la val di Campo lato svizzera.
Diversamente si può scendere fino a Punt, sempre sulla Cantonale e prendere a sx la strada che risale la suddetta Val Viola.
Giungiamo a breve al rif. Saoseo a mt. 1987
Prendiamo un po’ di scorta di acqua alla fontana e proseguiamo fino al rif. Alp….. a mt. 2065
da qui dopo uno strappetto inizia un bel singol tra le roccette ma pedalabile in ambiente molto suggestivo fino ad arrivare ai laghetti val Viola.
Ora dobbiamo prendere sulla sx una traccia di sentiero per aggirare uno spuntone difficilmente superabile (anche con bici in palla) superando una malga con casari e mucche (naturalmente anche molteplici “buasce” sparese qua e là….
Fino ad arrivare ad uno strappo (ca 150 mt ) da farsi con mtb in spalla su serpentine e gradoni.
Poco oltre riprende il sentiero che ci porterà al passo Confine (2528)
Incontriamo alcuni biker austriaci che volendo proseguire da dove siamo arrivati… a gesti e mugugni facciamo intendere che il bello…si fa per dire…deve ora arrivare!
Ecco la Val Viola italiana…stupenda…là sotto di noi il rif. Viola a mt 2314, che raggiungeremo di lì a poco percorrendo una stradetta romana(?) molto accidentata ma anche molto divertente.
Sosta ristoratrice, tra gli sguardi incuriositi di chi, faticando ….a piedi… è fin lì arrivato a prendere il sole, ottima vista sulle montagne circostanti e su alcune belle tope straniere …bah …ma questa è un’altra storia.
Scendiamo su carrabile sterrata fino ad Arnoga (quasi) a mt. 1850, facendo attenzione a non lasciarci prendere troppo la mano dalla discesa, gustosa e veloce senza difficoltà se non l’avvicendarsi di bei gruppozzi di persone a piedi e in mtb che risalendo la valle ben distribuiti su tutta la sede non creassero un bel pericolo….
Sotto di noi a dx riparte in direzione contraria a quella appena percorsa un’altra strada che ci porterà alle Baite Paluetta (mt. 1950), e poi a sx in salita decisa su sterrata nel bosco alle Baite Verva e poi sempre più allo scoperto, in un paesaggio a dir poco “lunare”, incantevole e molto suggestivo (se non fosse che eravamo sotto un sole cocente alle 15e30)…si sentivano solo i rumori dei nostri passi e dei nostri respiri affannati….si nostri passi perché il fondo, sempre in salita, si era un po’ rovinato e le forze incominciavano a scarseggiare, e volevamo tenerci quel briciolo di lucidità per la discesa che ci mancava.
Superiamo le Cascine di Verva a mt. 2123 e con un po’ di fatica, ma pedalando arriviamo al passo di Verva a quota 2301.
Qui ci attende l’ultimo sforzo in discesa in Val Grosina, sì perché lo stato del fondo è graniglia friabile al limite dell’equilibrio e abbastanza in pendenza su jeeppabile con alcuni tornanti e poi un bel traversone che in breve ci porta al in vista del rif. Falk (mt. 2005) che rimane sulla ns. sx, ad Eita e Ponte del Guei (1545) e Fusino (1203).
Ciliegina sulla torta, fora il mio socio prima e foro io appena poco dopo…lo scherzo ci costa quasi un’ora…BENE!
Sempre in discesa , nel bosco, arriviamo a Grosio (mt. 636) e da qui per strade alternative alla Statale passiamo Grosotto, Mazzo in Valtellina, Tovo e con un ultimo sforzo, in mezzo al traffico locale della sera (oramai sono passate le 20) arriviamo all’auto a Tirano, e a casa passato le 23.
Siamo un po’ cotti, sia di stanchezza che di colore rosso cottura, ma la giornata è stata stupenda, le foto ed il filmino fatto quando lo rivedremo ci farà fare un bel tuffo in questi luoghi fantastici.
Descrizione percorso vario, con belle salite su strade sterrate , single track nel bosco, un bel tratto con bici in spalla, una bella discesa su strada romana dissestata, bei panorami , ed una entusiasmante discesa su strada sassosa e smossa
Rientro alla base di partenza su strada asfaltata
Quota max passo Confine 2528
Cartina Kompass 96 "Bernina" – 072 "Parco Nazionale Stelvio"
Partenza Osp. Bernina mt. 2301
Effettuato 18 giugno 2005
tempo impiegato (compreso le foto e..trenino rosso) 10 ore
n.b. la difficoltà sta nella lunghezza e la permanenza di molte ore sopra i 2000 metri!
Roadbook
Lasciamo l’auto in uno dei tanti park di Tirano, ridente cittadina della Valtellina e luogo di partenza del Trenino Rosso del Bernina.
Consiglio di informarsi precedentemente sugli orari dei treni, e se siete in molti è meglio prenotare onde evitare spiacevoli discussioni…le mtb le caricano…ma se ci sono altri gruppi che hanno prenotato..sono “augelli senza zucchero” ovvero …zziamari
Il viaggio dura una ora e mezza e vi permette di salire di ca 1800 mt comodamente seduti spaziando con lo sguardo su una delle più belle cime delle nostre alpi..il Bernina.
Si parte, dopo le foto di rito al cospetto di Sua Maestà il “Ghiacciaio del Bernina”
Scendiamo percorrendo la Cantonale in direzione Tirano per alcuni km fino alla fraz. LaRosa dove a sx , superato un ponticello, andiamo a dx per carrareccia e sentiero fino a raggiungere la carrabile che risale la val di Campo lato svizzera.
Diversamente si può scendere fino a Punt, sempre sulla Cantonale e prendere a sx la strada che risale la suddetta Val Viola.
Giungiamo a breve al rif. Saoseo a mt. 1987
Prendiamo un po’ di scorta di acqua alla fontana e proseguiamo fino al rif. Alp….. a mt. 2065
da qui dopo uno strappetto inizia un bel singol tra le roccette ma pedalabile in ambiente molto suggestivo fino ad arrivare ai laghetti val Viola.
Ora dobbiamo prendere sulla sx una traccia di sentiero per aggirare uno spuntone difficilmente superabile (anche con bici in palla) superando una malga con casari e mucche (naturalmente anche molteplici “buasce” sparese qua e là….
Fino ad arrivare ad uno strappo (ca 150 mt ) da farsi con mtb in spalla su serpentine e gradoni.
Poco oltre riprende il sentiero che ci porterà al passo Confine (2528)
Incontriamo alcuni biker austriaci che volendo proseguire da dove siamo arrivati… a gesti e mugugni facciamo intendere che il bello…si fa per dire…deve ora arrivare!
Ecco la Val Viola italiana…stupenda…là sotto di noi il rif. Viola a mt 2314, che raggiungeremo di lì a poco percorrendo una stradetta romana(?) molto accidentata ma anche molto divertente.
Sosta ristoratrice, tra gli sguardi incuriositi di chi, faticando ….a piedi… è fin lì arrivato a prendere il sole, ottima vista sulle montagne circostanti e su alcune belle tope straniere …bah …ma questa è un’altra storia.
Scendiamo su carrabile sterrata fino ad Arnoga (quasi) a mt. 1850, facendo attenzione a non lasciarci prendere troppo la mano dalla discesa, gustosa e veloce senza difficoltà se non l’avvicendarsi di bei gruppozzi di persone a piedi e in mtb che risalendo la valle ben distribuiti su tutta la sede non creassero un bel pericolo….
Sotto di noi a dx riparte in direzione contraria a quella appena percorsa un’altra strada che ci porterà alle Baite Paluetta (mt. 1950), e poi a sx in salita decisa su sterrata nel bosco alle Baite Verva e poi sempre più allo scoperto, in un paesaggio a dir poco “lunare”, incantevole e molto suggestivo (se non fosse che eravamo sotto un sole cocente alle 15e30)…si sentivano solo i rumori dei nostri passi e dei nostri respiri affannati….si nostri passi perché il fondo, sempre in salita, si era un po’ rovinato e le forze incominciavano a scarseggiare, e volevamo tenerci quel briciolo di lucidità per la discesa che ci mancava.
Superiamo le Cascine di Verva a mt. 2123 e con un po’ di fatica, ma pedalando arriviamo al passo di Verva a quota 2301.
Qui ci attende l’ultimo sforzo in discesa in Val Grosina, sì perché lo stato del fondo è graniglia friabile al limite dell’equilibrio e abbastanza in pendenza su jeeppabile con alcuni tornanti e poi un bel traversone che in breve ci porta al in vista del rif. Falk (mt. 2005) che rimane sulla ns. sx, ad Eita e Ponte del Guei (1545) e Fusino (1203).
Ciliegina sulla torta, fora il mio socio prima e foro io appena poco dopo…lo scherzo ci costa quasi un’ora…BENE!
Sempre in discesa , nel bosco, arriviamo a Grosio (mt. 636) e da qui per strade alternative alla Statale passiamo Grosotto, Mazzo in Valtellina, Tovo e con un ultimo sforzo, in mezzo al traffico locale della sera (oramai sono passate le 20) arriviamo all’auto a Tirano, e a casa passato le 23.
Siamo un po’ cotti, sia di stanchezza che di colore rosso cottura, ma la giornata è stata stupenda, le foto ed il filmino fatto quando lo rivedremo ci farà fare un bel tuffo in questi luoghi fantastici.