Enduro all'italiana = provare fino alla nausea

marco

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Post di Marcello Pesenti:

anche quest'anno niente campionato italiano di enduro per me, mi sono rotto quarto e quinto metacarpo e anche il cazz*, però va beh le ossa si sistemano, invece l'enduro all'italiana (è giusto chiamarlo cosi perché facciamo una disciplina) non si sistemerà mai (le prove del percorso del campionato italiano sono cominciate gia da un po', quando invece dovrebbero essere solo il giorno prima della gara) fare le gare cosi non è più enduro, l'enduro è improvvisazione e fiducia delle proprie abilità e della bici, conoscendo invece a memoria il percorso o comunque provandolo più di una volta cambia tutto radicalmente, saprai la reazione della bici ad ogni curva, gobba, radice o sasso e quindi improvvisazione e fiducia non servono più.

Da un lato mi dispiace non partecipare perché stavo ritrovando sensazioni che da almeno 2 anni non sentivo, ma dall'altra sono contento di non partecipare ad una disciplina che facciamo solo in italia.
Finché non ci allinieremo al resto del mondo non credo di partecipare ad altre gare di enduro in Italia.
 

NenaGT89

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.
Evidentemente l'enduro "all'italiana" soffre della stessa patologia dei rally in auto "all'italiana"...
Gente che pensa di essere superiore alle normative e, onestamente, anche agli altri concorrenti.
Trovo tutto ciò pari al doping: sleale.
 
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vtt88

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Ha ragione da vendere, ma purtroppo è una battaglia persa, però come detto basta vedere i piazzamenti di questi presunti fenomeni alle gare di livello europeo o internazionale e lì casca l'asino.
 

vtt88

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Non so precisamente come funzionano le gare di enduro, ma siamo sicuri che nei campionati esteri i pro non vadano a provare prima..?

Provare i percorsi è cosa buona e giusta, non solo per il risultato, ma anche principalmente per una questione di sicurezza.

Però un conto è provare una/due volte ogni speciale, magari pedalandosi la salita, altro furgonare tutto il giorno dal mese prima della gara per conoscere le ps a memoria. E la cosa assurda è che a farlo non sono solo i cosiddetti pro ma persino i ragazzini di 14-15 anni con i genitori che li scarrozzano su e giù più e più volte. Scene viste svariate volte in gare regionali nel corso della mia misera carriera da endurista tra Piemonte, Lombardia e Liguria.
 

Ilcoccolo

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Radon Skeen Trail CF9
Mah... si chiama enduro, come si chiama enduro la specialità motociclistica. Ricordo che quando facevo enduro con la moto, le prove speciali si potevano visionare solo a piedi, il giorno prima della gara. Le speciali in linea erano cronometrate solo dal secondo giro, i fettucciati già dal primo giro di gara. L'enduro dovrebbe essere colpo d'occhio e improvvisazione, provando e riprovando è un'altra cosa... e perde anche molto del suo fascino
 

amberjack

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infatti poi quando vanno a fare una gara all'estero, dove possono provare solo un paio di giorni prima, si vede quando sono forti!!!
E non primeggiano neanche nelle gare internazionali che si tengono in Italia, pur conoscendo i tracciati a memoria e potendo provare e riprovare tutto l'anno.
Provate a far fare una stagione a jack moir o richie rude senza supporto di massaggiatore, meccanico, cuoco, hotel 5 stelle, autista, personal trainer ecc... e vediamo dove arrivano...
Da noi alcuni dei più forti dormono in furgone prima della gara magari dopo essersi fatti un viaggio di 5h ore guidando e averci messo 3h per preparare la bici al freddo sotto un tendone...in italia purtroppo non c'è abbastanza cultura per questo sport, e si vede da commenti ignoranti come questi..
 

MauroPS

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stavo cercando la definizione di gare mtb enduro e l'improvvisazione non l'ho letta da nessuna parte, forse ho cercato male.
come in tutti gli sport chi ha tempo da "perdere" per provare e riprovare si avvantaggia rispetto a chi non ha tempo o non ha soldi per spostarsi sul tracciato di gara.

Ma poi se l'improvvisazione è così importante perché non rendono segreto il tracciato prima della gara?

Tipo la speciale enduro di quest'anno di Gemona si terrà invece a Nimis... scherzetto... :-)
 

marco

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stavo cercando la definizione di gare mtb enduro e l'improvvisazione non l'ho letta da nessuna parte, forse ho cercato male.
come in tutti gli sport chi ha tempo da "perdere" per provare e riprovare si avvantaggia rispetto a chi non ha tempo o non ha soldi per spostarsi sul tracciato di gara.

Ma poi se l'improvvisazione è così importante perché non rendono segreto il tracciato prima della gara?

Tipo la speciale enduro di quest'anno di Gemona si terrà invece a Nimis... scherzetto... :-)
a me la cosa che pare più assurda è chiamare una disciplina Enduro, da Endurance, e poi trovarsi le risalite in funivia. Pedala, osti! E da questo punto di vista l'EWS di Finale fa scuola.
 

vitamin

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Provate a far fare una stagione a jack moir o richie rude senza supporto di massaggiatore, meccanico, cuoco, hotel 5 stelle, autista, personal trainer ecc... e vediamo dove arrivano...
Da noi alcuni dei più forti dormono in furgone prima della gara magari dopo essersi fatti un viaggio di 5h ore guidando e averci messo 3h per preparare la bici al freddo sotto un tendone...in italia purtroppo non c'è abbastanza cultura per questo sport, e si vede da commenti ignoranti come questi..
Grazie per l'"ignorante", mi sembra un buon modo di porsi da nuovo entrato in una community...
Ho partecipato alla Megavalanche per sei anni di fila e ho potuto toccare con mano che, a parte Dan Atherton che nel 2013 arrivò con un megacamper e meccanici al seguito, i vari Absalon, Clenentz, Lapeyrie, Bron ecc... non erano certo dotati di tutti le facilities di cui parli, erano solo più bravi ed allenati pur provando il percorso come tutti gli altri.
Il problema non è che in Italia non c'è cultura per questo sport, è che non c'è professionismo (e sul perché possiamo disquisirne, senza partire subito con le offese però ;-) )
 

amberjack

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Grazie per l'"ignorante", mi sembra un buon modo di porsi da nuovo entrato in una community...
Ho partecipato alla Megavalanche per sei anni di fila e ho potuto toccare con mano che, a parte Dan Atherton che nel 2013 arrivò con un megacamper e meccanici al seguito, i vari Absalon, Clenentz, Lapeyrie, Bron ecc... non erano certo dotati di tutti le facilities di cui parli, erano solo più bravi ed allenati pur provando il percorso come tutti gli altri.
Il problema non è che in Italia non c'è cultura per questo sport, è che non c'è professionismo (e sul perché possiamo disquisirne, senza partire subito con le offese però ;-) )
Non ho detto ignorante, ho detto commento ignorante...Comunque scusa hai ragione sono stato troppo brusco. Ma se da noi alcuni tra i più forti preferiscono fare gli youtuber o devono continuare a lavorare rispetto a cercare di competere veramente ci sarà un motivo...e di certo non è perchè sono scarsi...Perchè in Italia i posti e le opportunità per essere davvero forti ci sono...
Comunque parlando di ews i primi hanno tutti trattamenti al top, basta seguirli su instagram per vedere le differenze con i nostri
 

vitamin

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Non ho detto ignorante, ho detto commento ignorante...Comunque scusa hai ragione sono stato troppo brusco. Ma se da noi alcuni tra i più forti preferiscono fare gli youtuber o devono continuare a lavorare rispetto a cercare di competere veramente ci sarà un motivo...e di certo non è perchè sono scarsi...Perchè in Italia i posti e le opportunità per essere davvero forti ci sono...
Comunque parlando di ews i primi hanno tutti trattamenti al top, basta seguirli su instagram per vedere le differenze con i nostri
A mio parere è un cane che si morde la coda, se c'è il professionismo allora ci sono i soldi per i trattamenti al top, bisogna chiedersi perché in Italia i nostri riders (e ce ne sono sicuramente di forti) non riescono ad avere supporto dagli sponsors o dalla Federazione per poter fare di questo sport la loro unica attività professional-lavorativa, ma di ciò si è già discusso tante volte ampiamente nel forum.
Credo potrai però convenire con me che fa specie vedere come per esempio a Finale, dove i nostri locals girano all year long, un atleta italiano molto difficilmente possa andare a podio.
 
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amberjack

Biker novus
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A mio parere è un cane che si morde la coda, se c'è il professionismo allora ci sono i soldi per i trattamenti al top, bisogna chiedersi perché in Italia i nostri riders (e ce ne sono sicuramente di forti) non riescono ad avere supporto dagli sponsors o dalla Federazione per poter fare di questo sport la loro unica attività professional-lavorativa, ma di ciò si è già discusso tante volte ampiamente nel forum.
Credo potrai però convenire con me che fa specie vedere come per esempio a Finale, dove i nostri locals girano all year long, un atleta italiano molto difficilmente possa andare a podio.
Ma ormai uno come rude a finale può quasi essere considerato più local dei nostri local è quello il punto...che poi non serve a niente girare sugli stessi trail tutto l'anno, puoi anche conoscerli a memoria ma se arriva quello che ha girato in 100 posti in più di te il culo te lo fa...è come sapere di avere una gara tra 2 mesi e girare per 2 mesi in quel posto, non è di certo la tattica giusta, anzi...
Sono convinto che se l'enduro fosse gestito per esempio come lo sci alpino in italia ci sarebbero dei rider veramente assurdi...anche parlando di DH per me fa più impressione vedere Revelli sesto da privato, che si è fatto anche 8h di trasferte col furgone che bruni che vince il quinto mondiale dormendo nella suite e facendosi scorrazzare col vito full optional in giro per il mondo..
ok, ma non ci sono arrivati subito. Prima hanno portato dei risultati e poi hanno ricevuto degli sponsor.
Ah be qui in italia c'è Garibbo che vince tutto in ebike da anni, arriva terzo in ews e fa ancora il benzinaio...
o altre decine di atleti che hanno vinto italiani di enduro/dh e sono fortunati già a non doversi pagare la bici...
Se in Italia non si vince sicuro non è perchè siamo scarsi...
 

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