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Elibike - La mia esperienza

Nic

Biker ultra
3/11/02
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Passo Corese (RI)
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Non avrei mai immaginato che sarebbe potuta accadere una cosa del genere!!!!!!!!
Cosa? Tutto cominciò un bel giorno di luglio quando sfogliando Tutto MTB mi si riproponeva ripetutamente quel coupon che invitava a spedirlo per partecipare all’estrazione di un bel giro in elibike con Luca Masserini &Co per due fortunati…… cos’è l’elibike? Semplicemente una risalita in elicottero con annesse bici per poi intraprendere la discesa…. Oggi si dice freeride!
Poichè continuavo a soffermarmi su quella pagina decisi di tentare la sorte……..
Dopo diversi mesi, quando ormai tutto era finito nel dimenticatoio un uggioso martedì mattina arriva una strana telefonata al mio cellulare….. non capisco quasi nulla, ma una cosa era chiara: uno degli estratti ero io!!!!!!!! Noooooooo!!!! Non ci credo, non è possibile!!!!!!!!!! E’ la prima volta che nella mia vita “vinco” qualcosa!!!!!!!! Ci metto un po’ a realizzare, poi scatta la macchina organizzativa: annullare tutti gli impegni di lavoro per venerdì perchè devo partire, cercare qualcuno che voglia e possa venire con me sia per la compagnia, sia per condividere le emozioni che una cosa del genere può dare. Non so se sono più emozionata per il giro in elicottero o se perché posso partecipare insieme a Luca ed al suo staff ad un giro con annesso servizio fotografico (finalmente vedrò come si fanno a realizzare quelle foto stupende che si vedono sulle riviste!).
Comunque arriva il giorno della partenza, carico la bici ed i bagagli e via su per l’Italia fino a Varallo Sesia (provincia di Vercelli). Mi sono sparata 700km di strada per non dire di no ad una simile avventura. La sera ci si incontra e si va a cena insieme: Mario &Co della scuola internazionale di trial e mtb, Luca &Co e l’altro fortunato: il pasticciere rasta di Finale Ligure (senza pasticcini)!!!!! Si riesce a parlare poco perché oggi c’è serata danzante ed “il gatto e la volpe” suonano dal vivo (in realtà facevano finta!!!). Comunque ci si dà appuntamento per il mattino successivo: in teoria alle 7:30 dovremmo essere alla scuola di trial per svolgere le varie formalità……..
Sabato mattina a colazione tutti un po’ rincoglioniti: Luca se ne esce con carta e penna e le “domande stupide” che dovrà riportare nell’articolo (secondo me s’è perso il foglio!!!!): da quanto vai in mtb, la bici dei tuoi sogni e tutte queste cavolate……
Finalmente si parte alla volta della scuola di trial e fa un freddo cane, ma la giornata promette bene: non c’è una nuvola ……
Luca continua a ripetere “ma che bello il tuo casco!” ed io “la smetti di prendermi per c…o?” ma lui giura che non mi prende in giro…..
Per arrivare alla scuola abbiamo attraversato un ponte stupendo sul Sesia, fatto di assi di legno e ristrutturato da poco (purtroppo non ho foto)…..
Dopo la consegna del’attestato di partecipazione, della maglietta della scuola, la firma per lo scarico di responsabilità finalmente si parte per raggiungere la “pista” di atterraggio dell’elicottero. Sistemiamo le bici e dopo un po’ ecco che si intravede nel cielo blu un puntino che diventa sempre più grosso, una bella virata su di noi ed atterra leggiadro come una libellula sul prato….. Luciano ci porterà in cima al monte Capio da dove incomincerà la nostra fantastica discesa……
Parte il primo carico “umano” massimo 4 persone ed il pilota…..
Che emozione (e preoccupazione)vedere portare via le bici….. Io parto con l’ultimo carico e Luciano ci fa emozionare ancora di più sorvolando le montagne dipinte con i colori autunnali! Sembra quasi che tocchiamo la cima di un monte ma è pronta una virata che mi fa “volare lo stomaco” come quando ero bambina ….. Poi ecco la cresta del monte Capio e lì tutti gli altri che ci salutano….. ed io penso “ma dove cavolo atterreremo?” . Una passata sulla vetta, viratona su un fianco (oddio vedo tutto e solo blu!!!!!) e poi ecco di nuovo posarsi con un tocco impercepibile sull’orlo della cresta, pronto a ripartire e a scomparire nel blu……
Via giù di corsa acquattati e striscianti sul terreno onde evitare di perdere la testa (nel vero senso della parola!!!!!); le bici sono già lì e dopo la ripartenza di Luciano la puntata sull’orlo della cresta offre una vista spettacolare sul monte Rosa…….
Che giornata perfetta, a 2170 m non c’è un alito di vento, il cielo è di un blu che sembra dipinto, fa caldo…..
OK, dopo alcune foto, vestizioni e preparativi si parte alla volta della cima del monte Capio dove lasceremo le nostre considerazioni sul classico registro (quaderno) che si trova in cima a quasi tutte le montagne…….
Poi giùuuuuuuu, finalmente si scende, su un pendio ripido da paura, ma con un terreno dalla tenuta perfetta, erba asciutta e morbida…… Insomma una volta arrivati sotto, riguardando da dove siamo scesi è venuto naturale esclamare “ma sono venuta giù da lì?” a vederlo da sotto non lo avrei fatto!!!
Ci siamo fermati in prossimità di una miniera dimessa che estraeva nichel e ferro e sopra una montagna di detriti una magnifica sorpresa: una piccola grotta con scorrimento di acqua dove Luca, Ale e Teo si sono soffermati a fare delle foto che penso siano venute spettacolari. Arrivati alle miniere Ale sfruttando il tetto di una costruzione fa un salto da paura!!!!! Non so quanti metri fossero, ma taaaanti: l’altezza di una stanza (2, 3 m) + tutto il pendio sotto….. brrrrrrrr
Peccato che non l’ho visto….. sono stata impegnata a cercare di riparare in qualche modo il mio freno anteriore che si è appena tranciato su una pietra per una stupida caduta quasi da ferma (sigh sigh sigh). La prendo con filosofia: proverò l’esperienza di scendere con il solo freno posteriore e sono fortunata che ho rotto l’anteriore….. Dopo le miniere facciamo tutto un pezzo leggermente in discesa su un pendio erboso seguendo una traccia di sentiero: qui l’erba è bagnata perché è stata in ombra fino a poco fa e si rischia di scivolare si decide quindi di procedere a piedi. A breve cambiando versante la traccia diventa un sentiero e si risale in sella…. Tutto bene nonostante il solo freno posteriore, la pendenza è tale da consentirmi di procedere senza difficoltà. Arriviamo ad un alpeggio dove un pastore pigramente al sole gustava il suo panino con un bel boccione di vino rosso ed un bicchiere mezzo vuoto (o mezzo pieno? In questo caso mezzo vuoto!)….. mmmmm che fame! Avrei mangiato un bue arrosto. Sostiamo per un intervento tecnico alla bici di Ale e si fanno quattro chiacchiere al sole. C’è una fonte di acqua gelata e buonissima. Da qui comincia “la montata” un bel pezzo pendente (ai ai ai come farò con solo il freno posteriore????) …..
Si parte: giù su un sentiero abbastanza largo un po’ scivoloso, con tanti bellissimi tornati (alcuni esposti) a cui ho spesso dovuto rinunciare (dopo che non riuscendo a fermarmi sono finita giù con tutta la bici fortunatamente abbracciata da soffici erbette) poiché anche il freno posteriore di tanto in tanto mi abbandonava (sigh sigh sigh) costringendomi a sostare o ad andare a piedi scusandomi ripetutamente con la guida di turno (Mario o Alberto) che con tanta buona pazienza mi stava dietro…. Poi un tratto ancora più bello tutto nel bosco ormai rosso con altrettanti tornati di diversa difficoltà: a volte c’erano pietre in ingresso, a volte appoggi, insomma una vera e propria giostra (sigh sigh sigh ho rotto il frenooooooo). Sbuchiamo finalmente su una strada e da lì imbocchiamo un sentiero sempre nel bosco che alterna tratti in pianura e tratti in salita, un pezzo non troppo lungo…. E così fino alle macchine! Decidiamo di proseguire fino giù e poi recuperare i mezzi…… Passaggio nel paese giù dalle gradinate e poi si imbocca un bel sentierieno defaticante per chiudere la discesa ed andare finalmente a MANGIAREEEEEE!
In poche parole: sentiero vario, ma abbastanza impegnativo sia fisicamente che psicologicamente, prevalentemente trialistico fattibile con qualsiasi bici (tranne quelle da DH che rimarrebbero incastrate nei tornati a volte molto, molto stretti, e che farebbero tirare giù il calendario nel breve pezzo di salita a fine giro). Le guide simpatiche e disponibilissime a dare consigli e a rispondere a qualsiasi domanda tu gli rivolga (secondo me so’ matti: pur di andare in bici si fanno pure 4 ore di risalita a spinta, ma se avessi solo quello penso lo farei anche io!!!!). I luoghi fantastici….. Tutto sarebbe stato perfetto se non avessi rotto il freno….. ma non si può avere tutto dalla vita!!!! Mi sono divertita, ho fatto una nuova esperienza, ho conosciuto persone simpatiche e disponibili, il clima è stato più che clemente, posso dirmi soddisfatta nonostante le tante ore di macchina e di tanti chilometri percorsi!
Grazie a tutti!!!!!


Alcune foto:
 

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Biker assatanatus
14/10/04
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Everywhere&Nowhere
www.ssstbiketeam.it

Che meraviglia, che meraviglia mi sono perso...
Ma se avessimo avuto il Ponte sullo Stretto,
sarebbe stato più facile per me arrivare in Val Sesia???
Ad ogni modo, Sigh Sigh, mi sarò guadagnato un'altro angolino
nel"Gran" Paradiso...
 

ARC_

Biker extra
Deve essere stata una esperienza INDIMENTICABILE....

Non avrai mai vinto nulla (prima).... ma POI TI SEI RIFATTA!!!!

Scusa se te lo dico ma hai un gran bel "Q"

P.S. complimenti per il reportage
 

Nic

Biker ultra
3/11/02
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Passo Corese (RI)
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ma lo sapete che hanno ricevuto pochi (una quarantina) tagliandi?
Forse la mia fortuna dipende dal fatto che non lascio nulla di intentato..... escluso il giocare al superenalotto! Forse dovrei: vedi che prima o poi azzecco un 6!!!!!???????
Peccato che non sono riuscita a fare foto nel tratto boschivo....

@sixtysix
ti saresti dovuto imbarcare per Genova e da lì proseguire in auto.... non penso che con il ponte sarebbe stato più facile
 
Nic ha scritto:
ma lo sapete che hanno ricevuto pochi (una quarantina) tagliandi?
...

Probabilmente perchè c'è un sacco di gente che come me si fa una marea di seghe mentali. Io mi sarei sentito a disagio a salire in elicottero su una montagna. Con questo sto facendo autocritica e non giudico nessuno, non vorrei essere frainteso.
Forse sono troppo "estremista", ma lo considero un approccio poco "sportivo". Peccato per me, perchè sicuramente la tua è stata un'esperienza diversa e anche molto interessante.
Che brutta cosa avere dei principi e crederci fermamente senza derogare...
Comunque complimenti per il racconto, si sente che è un'esperienza che hai vissuto molto.
bummi
 

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Biker assatanatus
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Nic ha scritto:
@sixtysix
ti saresti dovuto imbarcare per Genova e da lì proseguire in auto.... non penso che con il ponte sarebbe stato più facile

Infatti ritengo che un POnte per Genova sia più utile che sullo Stretto...
Ad ogni modo, forse avrei dovuto fare così, ma non ho proprio avuto tempo neanche per organizzarmimentalmente!
 

Nic

Biker ultra
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Tutte le esperienze io le vivo molto..... potrei raccontare con la stessa enfasi le passeggiate che faccio vicino casa, forse perchè non ho grosse pretese? Mi frena solo la pigrizia nello scrivere visto che poi divento moooolto prolissa....
 
Nic ha scritto:
Tutte le esperienze io le vivo molto..... potrei raccontare con la stessa enfasi le passeggiate che faccio vicino casa, forse perchè non ho grosse pretese? Mi frena solo la pigrizia nello scrivere visto che poi divento moooolto prolissa....

Grande pregio quello di vivere con passione le cose che si fanno. In questo modo nulla è banale, nemmeno la passeggiata dietro all'angolo di casa.
Capisco bene quello che vuoi dire. Sei animata da grande curiosità, è un po' quello che accade a me quando vado in bici o in montagna in genere. Non mi accontento mai e cerco sempre di vedere cosa c'è dietro il prossimo colle o la cima successiva.
Da scrittore-giornalista il consiglio che posso darti è quello di scrivere spesso, la prolissità eccessiva si smussa solo con l'esercizio e anche la tecnica migliorerà considerevolmente, vedrai.
bummi
 

Nic

Biker ultra
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Grazie per il tuo consiglio, proverò a metterlo in pratica...... Il mio problema è che da una riflessione ne scatta un'altra, e così all'infinito (o quasi )
 

Nic

Biker ultra
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sixtysix ha scritto:
Infatti ritengo che un POnte per Genova sia più utile che sullo Stretto...
Ad ogni modo, forse avrei dovuto fare così, ma non ho proprio avuto tempo neanche per organizzarmimentalmente!

Ti capisco: il primo giorno non ho capito nulla e non riuscivo ad organizzarmi.... poi ho mandato tutti a quel paese e sono partita.....
Per me è più facile: sono un libero professionista ed il lavoro (quando c'è) me lo gestisco io!
 
Nic ha scritto:
Grazie per il tuo consiglio, proverò a metterlo in pratica...... Il mio problema è che da una riflessione ne scatta un'altra, e così all'infinito (o quasi )

Scrivile tutte, la prima stesura è così. Poi facendo pratica migliorerai, ma soprattutto non sentirti a disagio per questo fatto. Avere molte cose da scrivere è un pregio non un difetto, va solo affinata la tecnica.
bummi
 

Nic

Biker ultra
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bummi ha scritto:
Scrivile tutte, la prima stesura è così. Poi facendo pratica migliorerai, ma soprattutto non sentirti a disagio per questo fatto. Avere molte cose da scrivere è un pregio non un difetto, va solo affinata la tecnica.
bummi

Confesso (timidamente) che a me piace scrivere con carta e penna..... anche se poi non porta frutto, nel senso che posso leggere solo io!
 
Nic ha scritto:
Confesso (timidamente) che a me piace scrivere con carta e penna..... anche se poi non porta frutto, nel senso che posso leggere solo io!

Come non essere d'accordo. Anch'io ho una sorta di feticismo verso inchiostro e taccuino (in realtà questo è solo uno dei tanti feticismo che coltivo...). Ma essendo poco pratico mi sono dovuto inchinare alla tastiera.
Da poco ho scoperto i palmari che permettono coi loro schermi sensibili (touchscreen o come diavolo si dice, detesto i termini stranieri) di scrivere con la penna ed avere un risultato digitale. E' un po' un surrogato e come tutti i surrogati lascia un po' il tempo che trova, ma meglio di niente...
bummi
 

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