Quella che vi accingete a leggere non è il solito racconto della serie "bella lì grazie della girata saluti a tutti". No. E' decisamente di più: è la testimonianza di un passaggio di stato. di un "gradino della vita" fatto e compiuto che mi ha arricchito dentro. Gli ingredienti? amicizia, amore per la mtb, la fantastica isola d'Elba.
E' un pò che sul forum ci stiamo organizzando per preparare questa uscita. una girata un pò fuori dagli standard dove ognuno di noi ha messo del proprio per la buona riuscita del tutto. e tutto è riuscito alla grande.
Io e Giorgio, diversamente dagli altri, abbiamo scelto di fare una "ragazzata" e, salutati mogli e figli (per ora solo i miei), ci siamo presi due giorni di spensieratezza.
Già il viaggio in macchina è stato il preludio a quello che ci aspettava ma forse ci siamo realmente resi conto di quello che ci aspettava quando, scaricate le bici al porto, abbiamo visto arrivare la nave. Era l'alba e il sole, in un attimo, ha tagliato in due il grigiore della penombra mattutina con una lama di fuoco che ha incendiato i colori del giorno e ci ha svegliato finalmente il nostro torpore. momento di silenzio attonito!
Il fatto di non avere l'appoggio della macchina, e di poter contare solo sulle nostre bici, ci ha fato un effetto strano. avventuroso.
Guardavamo le auto in fila al porto e ci sentivamo decisamente più...liberi. Sì, proprio più liberi. una strana sensazione.
Durante l'oretta di traversata siamo caduti nella catalessi tipica di chi, partendo alle 1.00 di notte e dopo aver guidato 5 ore, un pochino, almeno, ne risente...
Ecco che l'altoparlante ci sveglia e in un minuto, in qualità di "solo agli autisti è consentito l'accesso al garage" siamo in sella all'interno della pancia del traghetto e, come il ponte levatoio si abbassa, andiamo alla conquista dell'isola!
Avevamo deciso di farci in bici da Portoferraio a Marina di Campo, però, il Martellone nazionale, arrivato il giorno prima, come un bravo papà ci è venuto a prendere al porto e vederlo arrivare con una monovolume fregata a chissachì per poter caricare le bighe, ci riempie il cuore di gioia.
In men che non si dica raggiungiamo il residence dove gli altri ci aspettano per partire per la prima raidata sull'Elba!
Martello, Five, Pino, Jag, Marco (amico di Pino e Jag), Giò e Labby. che manica di "quarti di foretta". come direbbe Jag!
Il primo giorno facciamo un giro che ho imparato anni addietro venendo in vacanza: Marina di Campo, monte Tambone, discesa tecnica al monumento, risalita con discesa a cannone verso Laconella. Colle reciso e Grande traversata Elbana fino ad un trail inedito scendendo verso Marina di campo, che era veramente uno spettacolo!!!
Purtroppo, tra tanto divertimento, essendo l'imprevisto sempre in agguato, il Martellone si fa un tuffo carpiato con avvitamento direttamente su un sentiero roccioso e, diversamente da Tania Cagnotto, i punti che porta a casa sono quelli che gli andavano messi sul ginocchio sx!
Però, a parte l'impressione iniziale, già il giorno dopo la ferita va molto meglio...penso perché lo abbiamo costretto a pedalare lo stesso!!! (che baxtardi!!!)
La serata passa tra fiumi di birra e una grigliata spettacolare dove ho avuto modo di conoscere un pò le splendide famiglie dei miei compagni di pedale.
Il giorno dopo, nonostante la pioggia caduta durante la notte (e quella che ancora pian piano cadeva) siamo pronti tutti alle 8.00 per l'appuntamento fissato con GianPiero (sul forum Elba kb). Di lui si può dire che è l'Elba personificata: elbano di nascita e nel sangue. Grande persona di una simpatia assoluta. Biker fortissimo!
Sono stato molto contento che abbia trovato il tempo di accompagnarci. Ci tenevo che i miei amici lo conoscessero e che lui avesse modo di conoscere loro. sono contento di aver fatto da trait-d'union!
Gian Piero ci ha guidato per un sentiero fantastico che facemmo insieme l'anno scorso alle pendici del monte Capanne.
purtroppo il cielo non era terso e, anzi, per un certo tempo, ci siamo ritrovati a pedalare tra le nuvole, ma questo non ci ha certo tolto il piacere dell'escursione e della compagnia.
Oggi è oggi e ieri ormai è passato. ma non è andato e basta. mi ha lascito qualcosa. anzi molto: un sentimento che ancora non ha un nome che altro non è che un giusto mix dal sapore molto buono.
grazie a tutti
Labby