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gas29 · 4/2/09

Diciamolo chiaramente; Il settore aftermarket è solo un pezzettino del fatturato Shimano -Mic in Italia, che da solo probabilmente sconta una rete di agenti elevata.
Inoltre genera una quantità di piccoli ordini che posso ipotizzare, siano antieconomici per MIC.
Proprio per gestire il costo di questa struttura MIC penso tenga i prezzi alti. Non credo sia una volontà piena di guadagnare, quanto volumi dell'aftermarket troppo bassi per economicità.
Considerate che solo una piccolissima percentuali di rivenditori si attaccano al pc e si mettono a cercare , dragando la rete, fornitori più economici, per cui probabilmente l'importatore, soffocato da una rete di vendita obsoleta ed elefantiaca, faccia alla fine i prezzi che gli consentono di sostenere la rete di vendita e avere un tornaconto economico, ben sapendo che la maggioranza dei rivenditore comprerà da loro per impossibilità di fare altrimenti.
Ovviamente il primo montaggio è curato in maniera differente , con altri prezzi e volumi ben maggiori.

Magari è ipotizzabile anche l'uscita di MIC dall'aftermarket, magari non in tempi brevi o la modernizzazione della rete di vendita con l'implementazione di una rela e funzionante piattaforma B2B

Ispettore Zenigata · 4/2/09

monterosabike ha scritto:
Diciamolo chiaramente; Il settore aftermarket è solo un pezzettino del fatturato Shimano -Mic in Italia, che da solo probabilmente sconta una rete di agenti elevata.
Inoltre genera una quantità di piccoli ordini che posso ipotizzare, siano antieconomici per MIC.
Proprio per gestire il costo di questa struttura MIC penso tenga i prezzi alti. Non credo sia una volontà piena di guadagnare, quanto volumi dell'aftermarket troppo bassi per economicità.
Considerate che solo una piccolissima percentuali di rivenditori si attaccano al pc e si mettono a cercare , dragando la rete, fornitori più economici, per cui probabilmente l'importatore, soffocato da una rete di vendita obsoleta ed elefantiaca, faccia alla fine i prezzi che gli consentono di sostenere la rete di vendita e avere un tornaconto economico, ben sapendo che la maggioranza dei rivenditore comprerà da loro per impossibilità di fare altrimenti.
Ovviamente il primo montaggio è curato in maniera differente , con altri prezzi e volumi ben maggiori.

Magari è ipotizzabile anche l'uscita di MIC dall'aftermarket, magari non in tempi brevi o la modernizzazione della rete di vendita con l'implementazione di una rela e funzionante piattaforma B2B

STRAQUOTO, il punto purtroppo è che non parliamo solo di SHIMANO (allora sarebbe facile), ma di un bel numero di marchi.

sembola · 4/2/09

marco ha scritto:
Seguendo questo ragionamento MIC sarebbe vittima di questa politica di Shimano, dato che si trova, alla fine, con prezzi non concorrenziali e con utenti finali e alcuni negozi che si servono dal mercato tedesco?
Ed essendo la vittima, per ovviare al problema, alza il prezzo di un altro 15%?

Un anno fa di questi tempi con un euro comperavi 157,489 yen; alla fine di luglio l'euro era addirittura arrivato a valerne 169,23.
Ieri un euro valeva 115,58 yen: rispetto ad un anno fa il 36% in più.

marco · 4/2/09

sembola ha scritto:
Un anno fa di questi tempi con un euro comperavi 157,489 yen; alla fine di luglio l'euro era addirittura arrivato a valerne 169,23.
Ieri un euro valeva 115,58 yen: rispetto ad un anno fa il 36% in più.

Non tutto Shimano è made in Japan. A me risulta che abbiano stabilimenti anche a Singapore e in Malesia

pecke29 · 4/2/09

marco ha scritto:
Non tutto Shimano è made in Japan. A me risulta che abbiano stabilimenti anche a Singapore e in Malesia

confermo!
avevo letto un servizio su mtb magazine, un numero del 2007 mi pare...
anche taiwan, dove fanno le scarpe per es...

sembola · 4/2/09

marco ha scritto:
Non tutto Shimano è made in Japan. A me risulta che abbiano stabilimenti anche a Singapore e in Malesia

A me sembra irrilevante. Niner le bici le fa a Taiwan, ma sono disposto a scommettere che la fattura a Raceware è in dollari Mauro, confermi?

Ispettore Zenigata · 4/2/09

se fosse solo un problema di cambio i prezzi dovrebbero essere allineati all'interno dell'area Euro, ma così non è.

pedro1973 · 4/2/09

sembola ha scritto:
A me sembra irrilevante. Niner le bici le fa a Taiwan, ma sono disposto a scommettere che la fattura a Raceware Ã¨ in dollari Mauro, confermi?

Beh ai mancherebbe che le fatture seguissero le valute dei paesi dove vengono prodotte le merci.

sembola · 4/2/09

@zenigata: fai un giro per eshop, e vedrai che salvo la Germania i ricambi Shimano costano più o meno la stessa cifra ovunque.

@pedro: appunto, voglio immaginare che se compero delle merci in Giappone le paghi in Yen. Che in un anno è cresciuto del 36%. L'antipatia per MIC non può cancellare i fatti

marco · 4/2/09

sembola ha scritto:
A me sembra irrilevante. Niner le bici le fa a Taiwan, ma sono disposto a scommettere che la fattura a Raceware è in dollari Mauro, confermi?

Se fosse irrilevante i prezzi fluttuerebbero ad ogni variazione di cambio, anche verso il basso. Non ho mai sentito di Shimano che diventi più economica perchè lo yen perde rispetto all'Euro. Così come i prezzi dovrebbero salire in tutta Europa, cosa di cui dubito.

sembola · 4/2/09

marco ha scritto:
Se fosse irrilevante i prezzi fluttuerebbero ad ogni variazione di cambio, anche verso il basso.

E' irrilevante, o meglio non significativo di per sè, il fatto che i prodotti Shimano (o meglio, parte di essi) siano costruiti in altri paesi: a parità di prezzo in Yen il costo in euro è aumentato. Dubito che sia aumentato il prezzo all'origine per motivi di cambio, mi sembrerebbe strano che lo yen si sia apprezzato sull'euro e sia calato sulla monte della Malesia...

Il perchè i prezzi non calino quando lo yen è calato è facile da ipotizzare, ma non ha nulla a che vedere col paese di produzione effettiva a mio parere.

marco · 4/2/09

sembola ha scritto:
Il perchè i prezzi non calino quando lo yen è calato è facile da ipotizzare, ma non ha nulla a che vedere col paese di produzione effettiva a mio parere.

già. Ed è anche facile tirare in ballo differenze di cambio per alzare i prezzi, quando ogni azienda seria si mette al sicuro sui cambi, per quanto possibile.

Cosa dovrebbe succedere adesso con le case americane, dato che il dollaro è salito?

notare il grafico dello yen sullo stesso arco di tempo:

sembola · 4/2/09

marco ha scritto:
Cosa dovrebbe succedere adesso con le case americane, dato che il dollaro è salito?

Non so se i prezzi saliranno, ma so per certo (Crested l'ha scritto in pubblico) che diversi importatori / distributori devono decidere se aumentare i prezzi e rischiare di perdere quote di mercato e quindi introiti, o dimunire il ricarico per mantenere le quote e perdere quindi introiti.
Almeno per i piccoli è così. Forse MIC si coprirà con dei derivati, ma non credo che tutti se lo possano permettere.

marco · 4/2/09

sembola ha scritto:
Non so se i prezzi saliranno, ma so per certo (Crested l'ha scritto in pubblico) che diversi importatori / distributori devono decidere se aumentare i prezzi e rischiare di perdere quote di mercato e quindi introiti, o dimunire il ricarico per mantenere le quote e perdere quindi introiti.
Almeno per i piccoli è così. Forse MIC si coprirà con dei derivati, ma non credo che tutti se lo possano permettere.

Peccato che io non mi ricordi di grandi cambiamenti di prezzi quando l'euro era più forte rispetto a yen e dollaro...

sembola · 4/2/09

marco ha scritto:
Peccato che io non mi ricordi di grandi cambiamenti di prezzi quando l'euro era più forte rispetto a yen e dollaro...

Una delle regole del marketing è che il prezzo non si ritocca MAI al ribasso, piuttosto allo stesso prezzo si migliora la qualità. Se ribassi il prezzo il potenziale cliente si chiede: "perchè? vuoi vedere che è una ciofeca e nessuno lo vuole?"

D'altronde il marketing è una scienza che ha lo scopo di inchiappettare il cliente in un modo o in un altro. E che funziona piuttosto bene, pare...

marco · 4/2/09

sembola ha scritto:
Una delle regole del marketing è che il prezzo non si ritocca MAI al ribasso, piuttosto allo stesso prezzo si migliora la qualità. Se ribassi il prezzo il potenziale cliente si chiede: "perchè? vuoi vedere che è una ciofeca e nessuno lo vuole?"

abbassare i prezzi vuol dire anche raggiungere un maggior numero di clienti. Come CRC e Bike-discount ben dimostrano.

sembola · 4/2/09

marco ha scritto:
abbassare i prezzi vuol dire anche raggiungere un maggior numero di clienti. Come CRC e Bike-discount ben dimostrano.

Non è detto che le aziende abbiano tutte gli stessi obiettivi. Ce ne possono essere alcune che preferiscono avere un profitto inferiore lavorando di meno. Alla fin fine la sopravvivenza sul mercato è l'unico metro di paragone valido... e stai tranquillo che anche i "bighelloni" hanno fatto i loro conti...

Crested B · 4/2/09

sembola ha scritto:
A me sembra irrilevante. Niner le bici le fa a Taiwan, ma sono disposto a scommettere che la fattura a Raceware è in dollari Mauro, confermi?

Ovvio

Fatture e pagamenti a North Hollywood, California.

Crested B · 4/2/09

sembola ha scritto:
Non è detto che le aziende abbiano tutte gli stessi obiettivi. Ce ne possono essere alcune che preferiscono avere un profitto inferiore lavorando di meno. Alla fin fine la sopravvivenza sul mercato è l'unico metro di paragone valido... e stai tranquillo che anche i "bighelloni" hanno fatto i loro conti...

Scusate se intervengo poco ma sono sotto prezzione con i nuovi arrivi e le nuove strategie di mercato

molto molto interessante vedere come il problema della distribuzione visto da fuori assuma colori e sfumature differenti secondo le attitudini e le visioni e la filosofia delle varie personalità.

Chi come pensiero 'copio' meglio è Sembola, però alla fine ogni verità è 'vera' a modo suo.

Nel commercio dei beni voluttuari le azioni e reazioni del mercato sono così pesantemente psicologiche che raramente la microeconomia ci azzecca, mentre invece la macroeconomia con i suoi tempi e le sue masse ci picchia abbastanza anche se devo ammettere che se qualcuno mi avesse detto che la benzina sarebbe scesa a 45 dollari gli avrei fragorosamente riso in faccia.

In questo divertentissimo mondo di nicchie nelle nicchie mi sembra di essere uno degli abitanti della città di 'Chi Non So', nel cartone 'Ortone e il popolo dei Chi', che descrive molto bene quanto tutto sia diverso in funzione del proprio punto di vista.

Volete sapere la mia? Priorità alla conoscenza e all'informazione.
Più uno sa e meno sbaglia e più sa e meno viene sballottato nelle decisioni e quindi negli acquisti.
L'informazione è la chiave di volta della comunicazione e se chi propone un prodotto lo fa sottolineando quanto il prodotto sia 'figo' senza descriverne invece i vantaggi reali (al di là di rimorchiarne di più e meglio) vuol dire che comunica ma ha poco da informare.

Sembra strano ma quelli che rischiano di meno di prenderselo in quel posto sono i curiosi dotati di un buon senso critico.
L'aumento del dollaro costringerà molti a ridurre i margini all'osso. Nessuno ora può permettersi di fare quote e basta.
I prezzi non saliranno a meno che un prodotto non abbia domanda rigida (e Shimano è abbastanza così).
Il servizio peggiorerà e le aziende chiuderanno. Il tempo per andare in bici aumenterà e la gente passerà più tempo con la moglie e meno con il SUV.
Dopodichè tutto procederà come al solito perchè in tutto questo non c'e' niente di strano.

Ser pecora · 4/2/09

Crested B ha scritto:
L'informazione è la chiave di volta della comunicazione e se chi propone un prodotto lo fa sottolineando quanto il prodotto sia 'figo' senza descriverne invece i vantaggi reali (al di là di rimorchiarne di più e meglio) vuol dire che comunica ma ha poco da informare.

OT-Nel caso, si fa avanti il "bogus" marketing. Che crea vantaggi e contenuti alla bisogna. Anche completamente falsi. Vedere reparto sospensioni mtb.-FineOT-

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