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..da sportpro.it
29 novembre - LA PROCURA CONI APRE UN'INDAGINE SULLA MOUNTAIN BIKE AZZURRA
Il clamoroso blitz della Guardia di Finanza di Trento (30 perquisizioni e 17 indagati, fra cui atleti di spicco del giro azzurro) e le ipotesi di reato che riguardano corridori, tecnici, medici e "circondario" della mountain bike nazionale (somministrazione, uso e commercio, a seconda dei casi di prodotti dopanti al fine di alterare le prestazioni sportive) ha provocato l'immediato intervento della Procura antidoping del Coni. Il procuratore capo Ettore Torri si è messo subito in contatto con la Procura di Trento e con i pm Russo e Ferraro che hanno condotto le indagini, sollecitando gli atti del tribunale. L'inchiesta era nata in Trentino, attorno ad una manifestazione di punta del calendario nazionale e ruota attorno ad un personaggio, sedicente farmacista, che già era stato oggetto di precedenti indagini doping. I finanzieri hanno seguito numerose manifestazioni del calendario nazionale e internazionale, dalla gara di Coppa del mondo a Houffalize (Belgio) alla Pedaleda, alla Rampoikissima; una trentina in tutto ed hanno assistito anche a numerosi controlli antidoping nei quali finora non è incappato nessuno degli indagati. Nel blitz anche alcune società sportive note nell'ambiente mtb. Tra queste la Ktm International Team Piemonte, la Ktm International Team Siracusa, l'Ideal team Bike di Varese e la
Scott Racing team di Bergamo. Sono state sequestrate le cartelle sanitarie relative agli atleti.
Intercettazioni ambientali e successivi accertamenti hanno portato amche al blitz presso le abitazioni di una trentina di indagati in varie regioni: dal Trentino Alto Adige alle Marche, all'Emilia Romagna. Fra questi l'ex iridato De Bertolis, il tricolore Zoli, e Hannes Pallhuber, fratello del ct della nazionale Huber Pallhuber, a suo tempo atleta azzurro di spicco. Coinvolti anche un medico della nazionale, Giovanni P-------a, accusato - sembra - di aver ritardato la trasmissione di documenti federali allo scopo di consentire agli atleti di predatare richieste di esenzione terapeutica per prodotti del tipo antiasmatico (salbutamolo);c'è anche un massaggiatore, alcuni atleti di livello amatoriale e alcune biker, fra cui, secondo l'agenzia Ansa, anche la vicentina Annabella Stropparo, azzurra in odore di convocazione per i Giochi di Pechino e il bergamasco Dario Acquaroli. Varie, caso per caso le imputazioni, che vanno dalla somministrazione all'uso e traffico di sostanze dopanti. Intanto si registrano le prime reazioni. Secondo l'avvocato Berger, che difende Yader Zoli, al campione tricolore sarebbero stati sequestrati solo farmaci comuni. Tre pasticche di caffeina (da tempo fuori dalla lista dei prodotti proibiti), una confezione di Bisolvon, un farmaco per la tosse, fluidificante delle vie respiratorie, una ricetta per l'Eparmefolin, un disintossicante epatico (vitamina B12 e acido folico) e 12 prospetti di analisi ematiche. "Il mio cliente è assolutamente tranquillo, faremo ricorso al tribunale del riesame di Trento per riavere indietro tutto", dice Berger. Zoli, 32 anni, domiciliato a Faenza è indagato per violazione della legge 376/2000. Per onor di cronaca va detto che acido folico e vitamina B12 sono usatissimi come "sostegno" per alcune pratiche dopanti. Così come può meravigliare il numero e la frequenza dei test ematici. Ma, naturalmente il sequestro nudo e crudo non vuol dire nulla. Resta il quadro inquietante dell'intera vicenda che coinvolge in modo massiccio anche ciclisti della domenica, quelli che gareggiano ogni fine settimana per una coppetta o qualche euro di rimborso spese. Il procuratore di Trento, Stefano Dragone commenta amaro: "Nella misura riscontrata nell'inchiesta il fenomeno è molto preoccupante, proprio perchè diffuso a livello amatoriale". E proprio nella abitazioni dei meno conosciuti gli inquirenti hanno sequestrato i prodotti doping più forti (anabolizzanti, epo, ecc.).