Ciao...ti quoto... In effetti, da biker con 20 anni di esperienza sulle spalle, non capisco questa esasperazione da Marathon... Le gare erano dure anche ai miei 20 anni...la Speeylonga, la Rampilonga ecc. Erano dure, decisamente dure per i mezzi tecnici di allora (vedi
freni) e per le persone che si allenavano dopo il lavoro (8/10 ore di lavoro). Ora organizzare una granfondo da 40 km fa ridere i polli, le organizzano da 80 ed in tanti si preparano a farle, si allenano...ma quanto? Tutti che non lavorano e si dedicano al solo sport? Tutti che passano in secondo piano la famiglia? O tutti fenomeni ?.....Io sono convinto che non sono tutti dopati i primi...sono convinto pero' che a pane ed acqua non vanno...(lecito o non lecito). Ci sono amatori evoluti che sono 20 anni che viaggiano come delle mine (non fatemi fare nomi.....vedi Classifica Marathonbike 2015). So solo che dove c'è fatica fisica c'è anche psichica...ed uno pian pianino si "indebolisce" e magari un aiutino lo cerca....
Detto questa è la storia infinita...penso che ci si possa far poco, come non ci si puo' neanche stupire piu' di tanto quando saltano fuori le notizie
personalmente sono un biker dell'ultima ora, nel senso che, con un passato da "
collaudatore di divani"
, ho scoperto lo bike e sono approdato alle GF ben dopo aver compiuto i 40 anni.
Ho una biga d'acciaio dignitosamente ma non eccellentemente montata, sicuramente non l'ideale per la performance agonistica, ho una forma fisica discreta per i miei 50 anni, faticosamente conquistata allemandomi quando e quanto posso (molto, in base al poco tempo disponibile, ma molto poco, in relazione a quanto dovrei se volessi essere minimamente competitivo anche solo nella categoria M5 nella quale approderò il prossimo anno), infine sono portatore del tratto talassemico, una forma blanda di anemia che mi rende carente di emoglobina, tanto che, spesso, al centro trasfusionale non mi permettono di donare il sangue (potrebbe essere una buona scusa per farmi prescrivere l'epo??
).
Con un quadro simile, inutile aggiungere che frequento solo il fondo delle classifiche ma, ciò nonostante, sono uno dei polli che ridono all'idea di partecipare ad una gara da 40 km e 1300 mt di dislivello (se non è lunga e dura, non mi diverto
).
Tutto questo preambolo per dire che il crescente grado di difficoltà delle gare non può e non deve essere ritenuto responsabile, nemmeno in minima parte, del proliferare (vero o presunto) dell'uso di prodotti dopanti: la gara facile di 40 km, magari viene vinta con una media di 26 o 27 km/h, dove io stento a fare i 14 km/h, mentre l'evento epico è chiuso dal vincitore a 21-22 km/h ed io riesco ad andare in classifica (buon ultimo) con 10 km/h o poco più ma, se io riesco ad arrivare alla fine senza uscire dal tempo massimo, credo che anche i campioni, veri o presunti, se la potrebbero giocare alla grande senza bisogno di ricorrere ad aiutini chimici, forse realizzando medie orarie inferiori, ma comunque di tutto rispetto e inarrivabili per la maggior parte dei comuni mortali.
Quanto ho appena scritto chiarisce la mia posizione rispetto al doping ma, ciò nonostante, voglio concludere con un paio di considerazioni, che forse, faranno inorridire qualche benpensante
:
1 che si autorizzi l'uso di doping per i professionisti che vi hanno interesse, purchè lo dichiarino. Ci sono rischi di effetti collaterali? Molti mestieri (anche molto meno piacevoli e remunerati) comportano rischi professionali, ma c'è sempre qualcuno disposto a rischiare, se riceve una contropartita che ritiene adeguata. Sino a dilettanti e poi per i master, invece, tolleranza zero, al punto che, ad esempio, un elite master o uno juniores che arrivasse in mezzo ai pro o comunque vicino a loro, DEBBA OBBLIGATORIAMENTE essere sottoposto a test e, se positivo, radiato a vita).
2 finiamola di sdegnarci ogni volta che qualcuno viene trovato positivo: chiunque frequenti un po' questo ambiente conosce decine di bikers che darebbero un braccio per conquistare il posto in classifica occupato da quel Rinaldini in una gara con un ordine d'arrivo del genere, con buona pace di scrupoli etici e morali....