Al parcheggio degli Uffici Amministrativi dell'Oasi, si ritrovavano, in perfetta puntualita', i 10 intrepidi bikers segnati in lista per l'itinerario di oggi.
La temperatura ideale per pedalare ed il tempo nuvoloso, ma senza pioggia, invogliava i 10 bikers a sparare subito le solite cazzate, oramai abituali per gli M&M.
Alla partenza, l'itinerario si rivelava subito bellissimo dal punto di vista paesaggistico ed infido nel terreno, per la presenza di fango e pozzanghere.
Alla prima discesa, mentre Glasses e Mirkoted chiaccheravano allegramente, l'oggetto del discorso riguardava la nuova macchinetta fotografica di Mirko e il fatto che stranamente l'aveva portata con se' per fare le foto, il Glasses non notava la presenza davanti a lui di una pozza d'acqua, che dico di una pozzangherona, che dico del lago di Vico in miniatura, e ci piombava dentro a velocita' siderale, riducendosi, fra l'ilarita' demenziale dei suoi compari di pedalata, in un mascherone misto di fango ed acqua, che si impadronira' per tutto il giro e fino a dentro la doccia di casa di ogni mm di pelle e peli del malcapitato biker.
Passato questo momento di evoluzioni acquatiche, FabioRM si rende conto di aver dimenticato i guanti in macchina e decide di ritornare indietro a prenderli. Gli altri 9 malcapitati si fermano ad aspettarlo davanti ad un fatiscente agriturismo dall'aspetto inquietante.
Infatti l'edificio oltre ad essere quasi diroccato, aveva sui pali della recinzione impalati vari caschi di moto e sui fili da stendere delle finestre una serie di mutande di vari colori, naturalmente sporche.
Improvvisamente da un cespuglio, sbucavano, in mezzo ai sempre piu' derelitti e sgomenti bikers, tre pecorone che iniziavano a scrutare i 9 bipedi e ad avvicinarsi con forte attrazione, quasi sessuale, verso l'esterefatto Mirkoted.
Prima che si potesse verificare l'inimmaginabile, arrivava di gran carriera FabioRM e i 10 bikers, finalmente riuniti, potevano darsi alla fuga......pardon, riprendere il loro incessante cammino, seguiti dallo sguardo arrapato delle 3 pecorone.
L'itinerario proseguiva tra una pozza d'acqua ed un'altra ed una foto ed un'altra fatte dal buon Mirkoted e da Andrew, che tanto se le vedra', come al solito, solo lui.
Arrivati ad una bella foresteria con vista sull'ansa del Tevere, i 10 bikers decidevano di fare una pausa mangereccia, mentre il Glasses iniziava a rompere i marroni a tutti, rimenbrando le sue gesta giovanili avvenute insieme a 3 compari di merende proprio in quel posto.
Mentre tutti cercavano con varie scuse di allontanarsi, per non sentire ulteriori cazzate, chi per una pipi', chi per far finta di vedere il panorama, il Glasses resosi finamente conto che nessuno se lo cagava piu', decideva di ritirarsi mesto in un angolo a bere una bottiglietta iperrrrrrrr calorica ed iperrrrrr proteica, che lo segnera' per tutto il resto del percorso.
A quel punto Mecir, decide di prendere il posto del Glasses ed iniziare anche lui con una menata bestiale riguardante il suo gps e la mancanza del dato riguardante la velocita'.
Presi tutti dalla disperazione e nell'impossibilita' di volatilizzarsi, si decide di cercare di risolvere il non problema del Bryton gps.
Dopo un minuto il dato della velocita' compariva sullo schermo del Gps del buon Mecir, il quale si prendeva, praticamente dell'imbecille, da tutto il gruppo.
Finalmente, si ripartiva di buon passo, con il sottofondo della voce di Mecir che ci diceva ogni nano secondo a quanto andavamo, fino a che il buon Marcellow alla decima volta che si sentiva dire "stiamo a 20 all'ora" sbroccava e lo invitava con fare gentile "ohhh a Danie' ai rotto li c....ni" a smettere.
L'ultimo colpo di scena che aspettava i ns. eroi, si verificava all'inizio di una discesa ripida asfaltata.
Qua' i 3 apripista, Mirko, Alessandro e Daniele che iniziavano la discesa in testa al gruppo, mentre cercavano di scendere tecnici ed impostati la discesa, si vedevano sbucare improvvisamente due cani maremmani inparentati con due leoni della savana, che con fare deciso si mettevano a rincorrere i malcapitati, annusandone i polpacci, ma soprattutto, i culoni gia' sporchi di fanga e chissa che altro.
Per cercare di sfuggire ai famelici ed incazzatissimi maremmani, mettevano il pignone 11 e si buttavano giu' per la discesa a velocita' mach 10, rischiando non solo di cadere e quasi ammazzarsi, ma di essere poi finiti dai famelici cani.
Dopo un buon caffe' ristoratore e, soprattutto passata la paura, restera' solo il ricordo di 55mauro, cappottato dentro una pozzanghera e la foto finale di rito, dei sederi infangati dei 10 bikers, alle macchine.
Come al solito ringrazio tutti i partecipanti alla solita grande e bellissima uscita odierna.
