SE' PROPRIO DE CUCCO
Se' proprio de coccio, cosi si dice in perugino di uno che continua a ripetere gli stessi errori. Uno come me insomma, che nonostante abbia ormai accumulato una certa esperienza, ancora ci casca.
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA alle 6.30 di domenica mattina invece di domrire io me alzo e aspetto il pulmino davanti alla porta come 'n figlio che deve anda' a scola.
Arriva il pulmino e alla guida c'è Aborigeno
Crispo e Damatino ci tengono compagnia e rischiando un po' la vita raggiungiamo Costacciaro.
Che bella compagnia, c'è un sacco de gente, i Sorci, gli Ascolani, 'n sacco de Perugini, manca solo un tuderteromano che come al solito se deve fa' aspetta. Lui dice che è perchè viene da lontano ma in realtà parcheggia al distributore vicino la sera prima ma finchè non semo tutti non esce.
Arriva finalmente la primadonnavencemario detto Vence&Gabbana per la sua innata dote stilistica.
Facciamo le foto di rito e Stefanoscott si arrampica sul muretto del cimitero per scattarne una. Proprio in quel mentre passa una signora anziana e vedendolo sbucare dal cimitero, col fisichetto che se ritrova, lo scambia per lo zombie del marito defunto tre anni. "Quanto te si sciupato cocchino, fatte da nu basch" glie dice la vecchia. Stefanoscott, anima pia, pensa che gli voglia dare un paracorona e la segue dietro 'na frasca. Per fortuna che c'era la moglie che è andata a riprendelo sennò ce l'eravamo giocato.
Partiamo e rimboccamo 'l solito sentiero, lo "scoppio" altrimenti detto "Machu Picchu". All'inizio c'è la solita sbarra che rallenta il traffico, i primi 40 smadonnano per passarci sotto o saltarla, io arrivo e la apro. L' sapevo che dovevo gi avanti, questi 'n sanno manco quanti giri fa 'na boccia...
Stavolta il maledetto sentiero lo faccio quasi tutto in sella. Alla sosta dietro a me c'è il Sommo che invece se l'è fatto praticamente tutto a piedi. Il primo ciclista co le gomme nuove e le scarpe finite.
Siamo in cima al sentiero.
E via che semo arivati, dicono alcuni.
E me sa che tu nn conosci Tottero, rispondono gli altri.
Un pezzo di stradone ci conduce all'inizio del sentiero "La madre delle sequoie" o "la zia del lallerone", non ricordo bene.
Uno a caso: Com'è 'sto sentiero Tottero?
Tottero: Tutto vallonato e pedalabile
Uno a caso: Ma lo metto il casco?
Tottero: Mah, se non ti fa' caldo
Due feriti e un disperso in due km e mezzo
Dopo aver invaso un ristorante dove consumiamo solo una birra e un sacchetto di noccioline, ci dividiamo.
I Sorci, che notoriamente sono animali furbi, abbandonano la nave e non ci seguono sulla via della cima. Io come 'n c......e vado dietro a Tomiw e ad Aborigeno. La cima è lassù, coperta di nubi come i vulcani dei cartoni animati giapponesi, e io la voglio raggiungere.
Il gruppo si sgrana, la salita fa la selezione. Indietro rimangono, stranamente, Stefanoscott e Tottero. Vence&Gabbana non si vede.
Ad un certo punto, gli altoparlanti del rifugio danno un annuncio.
"ATTENZIONE, E' STATO RITROVATO UN BAMBINO CON UNA BICI BRUTTA E UNA MAGLIETTA ROSSA. E' MOLTO SPAVENTATO E CONTINUA A FARNETICARE DI UNA SCRITTA ARANCIONE E NON VERDE. I GENITORI SONO PREGATI DI VENIRLO A RITIRARE AL MONTE CON LE ANTENNE"
Noi saliamo e i due eroi recuperano il Vence.
Una salitina.... a metà costa c'è la croce che di solito dovrebbe stare in cima e invece, evidentemente, quelli che ce la dovevono montare se so detti "ma tanto chi ce va a controlla fino a lassù? montamola qui" e noi NO! noi dovemo svalica! noi dovemo soffri!! che se ce dovevavmo anda per lavoro col cazzo che ce scoratellavamo fino a lassù!!!!
Siamo in cima
c'è 'n vento che porta via, ce vestimo e scendiamo seguendo uno che "c'ha la traccia iooooooooo" e infatti cannamo clamorosamente il sentiero epico e ce infilamo 'n mezzo a una catasta de fascine. Allo stradone c'arrivamo tutti sani e salvi senza ave rotto niente... ah no, Andrea è riuscito a spacca il forcellino del cambio, ma non in mezzo al bosco infido con 12mila rami, lui l'ha rotto in mezzo al prato... 'sti fili d'erba so veramente infidi....
Imbocchiamo il sentiero finale e me trovo Pablo alle calcagna. Siccome sto per mollarne una e gli voglio bene lo lascio passare. Ce sparamo tutta sta discesa velocissima nel bosco come se fosseacqua per gli assetati e in pochi minuti semo alle macchine.
Ricompattamo il gruppo e finalmente famo vede 'sta maglia UAM.
Mo diteme se nn è venuta bene certo, quella rosa antico è da rivedere ma quella nera è troppo bella. Sembreremo la squadra corse della kawasaki
Al ristorante pe la merenda 'l solito casino e le solite risate. La faccia del Vencequando ha aperto il regalo che gl'avevamo fatto (idea di Stex) è stata memorabile. Per chi avesse seguito i Topic sulla maglia UAM, gli abbiamo regalato una maglietta bianca e una scatola de colori.
Mo basta che me so stufato e so a corto de cazzate.
Grazie a tutti della compagnia e se m'avete fatto qualche foto mandatemele che ce tengo
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA alle 6.30 di domenica mattina invece di domrire io me alzo e aspetto il pulmino davanti alla porta come 'n figlio che deve anda' a scola.
Arriva il pulmino e alla guida c'è Aborigeno
Crispo e Damatino ci tengono compagnia e rischiando un po' la vita raggiungiamo Costacciaro.
Che bella compagnia, c'è un sacco de gente, i Sorci, gli Ascolani, 'n sacco de Perugini, manca solo un tuderteromano che come al solito se deve fa' aspetta. Lui dice che è perchè viene da lontano ma in realtà parcheggia al distributore vicino la sera prima ma finchè non semo tutti non esce.
Arriva finalmente la primadonnavencemario detto Vence&Gabbana per la sua innata dote stilistica.
Facciamo le foto di rito e Stefanoscott si arrampica sul muretto del cimitero per scattarne una. Proprio in quel mentre passa una signora anziana e vedendolo sbucare dal cimitero, col fisichetto che se ritrova, lo scambia per lo zombie del marito defunto tre anni. "Quanto te si sciupato cocchino, fatte da nu basch" glie dice la vecchia. Stefanoscott, anima pia, pensa che gli voglia dare un paracorona e la segue dietro 'na frasca. Per fortuna che c'era la moglie che è andata a riprendelo sennò ce l'eravamo giocato.
Partiamo e rimboccamo 'l solito sentiero, lo "scoppio" altrimenti detto "Machu Picchu". All'inizio c'è la solita sbarra che rallenta il traffico, i primi 40 smadonnano per passarci sotto o saltarla, io arrivo e la apro. L' sapevo che dovevo gi avanti, questi 'n sanno manco quanti giri fa 'na boccia...
Stavolta il maledetto sentiero lo faccio quasi tutto in sella. Alla sosta dietro a me c'è il Sommo che invece se l'è fatto praticamente tutto a piedi. Il primo ciclista co le gomme nuove e le scarpe finite.
Siamo in cima al sentiero.
E via che semo arivati, dicono alcuni.
E me sa che tu nn conosci Tottero, rispondono gli altri.
Un pezzo di stradone ci conduce all'inizio del sentiero "La madre delle sequoie" o "la zia del lallerone", non ricordo bene.
Uno a caso: Com'è 'sto sentiero Tottero?
Tottero: Tutto vallonato e pedalabile
Uno a caso: Ma lo metto il casco?
Tottero: Mah, se non ti fa' caldo
Due feriti e un disperso in due km e mezzo
Dopo aver invaso un ristorante dove consumiamo solo una birra e un sacchetto di noccioline, ci dividiamo.
I Sorci, che notoriamente sono animali furbi, abbandonano la nave e non ci seguono sulla via della cima. Io come 'n c......e vado dietro a Tomiw e ad Aborigeno. La cima è lassù, coperta di nubi come i vulcani dei cartoni animati giapponesi, e io la voglio raggiungere.
Il gruppo si sgrana, la salita fa la selezione. Indietro rimangono, stranamente, Stefanoscott e Tottero. Vence&Gabbana non si vede.
Ad un certo punto, gli altoparlanti del rifugio danno un annuncio.
"ATTENZIONE, E' STATO RITROVATO UN BAMBINO CON UNA BICI BRUTTA E UNA MAGLIETTA ROSSA. E' MOLTO SPAVENTATO E CONTINUA A FARNETICARE DI UNA SCRITTA ARANCIONE E NON VERDE. I GENITORI SONO PREGATI DI VENIRLO A RITIRARE AL MONTE CON LE ANTENNE"
Noi saliamo e i due eroi recuperano il Vence.
Una salitina.... a metà costa c'è la croce che di solito dovrebbe stare in cima e invece, evidentemente, quelli che ce la dovevono montare se so detti "ma tanto chi ce va a controlla fino a lassù? montamola qui" e noi NO! noi dovemo svalica! noi dovemo soffri!! che se ce dovevavmo anda per lavoro col cazzo che ce scoratellavamo fino a lassù!!!!
Siamo in cima
c'è 'n vento che porta via, ce vestimo e scendiamo seguendo uno che "c'ha la traccia iooooooooo" e infatti cannamo clamorosamente il sentiero epico e ce infilamo 'n mezzo a una catasta de fascine. Allo stradone c'arrivamo tutti sani e salvi senza ave rotto niente... ah no, Andrea è riuscito a spacca il forcellino del cambio, ma non in mezzo al bosco infido con 12mila rami, lui l'ha rotto in mezzo al prato... 'sti fili d'erba so veramente infidi....
Imbocchiamo il sentiero finale e me trovo Pablo alle calcagna. Siccome sto per mollarne una e gli voglio bene lo lascio passare. Ce sparamo tutta sta discesa velocissima nel bosco come se fosseacqua per gli assetati e in pochi minuti semo alle macchine.
Ricompattamo il gruppo e finalmente famo vede 'sta maglia UAM.
Mo diteme se nn è venuta bene certo, quella rosa antico è da rivedere ma quella nera è troppo bella. Sembreremo la squadra corse della kawasaki
Al ristorante pe la merenda 'l solito casino e le solite risate. La faccia del Vencequando ha aperto il regalo che gl'avevamo fatto (idea di Stex) è stata memorabile. Per chi avesse seguito i Topic sulla maglia UAM, gli abbiamo regalato una maglietta bianca e una scatola de colori.
Mo basta che me so stufato e so a corto de cazzate.
Grazie a tutti della compagnia e se m'avete fatto qualche foto mandatemele che ce tengo