Sibillini Palazzo Borghese Domenica 10/10/2010
Chi mi conosce sa che i Sibillini sono per me il sogno nel cassetto. Penso sia colpa dei chiricofali umbri che documentano le loro uscite sui Monti Azzurri con foto di posti mozzafiato. Io furtivamente scruto nei loro messaggi e sogno di poter replicare in prima persona quelle avventure.
In realtà ci avevo già provato due settimane fa ma il meteo non era stato favorevole: la pioggia e la nebbia avevano nascosto la bellezza dei luoghi. Solo durante brevissimi momenti qualche raggio di sole aveva bucato le nuvole e mi aveva permesso di intuire la bellezza del paesaggio.
Sveglia alle 5,20. Nonostante il giorno precedente mi sia cimentato in una pedalata sui Simbruini, sono carico come una molla. Le previsione meteo sono buone ed il nuovo progetto di Basol sembra potersi finalmente realizzare nelle migliori condizioni. Alle 6,00 sono già a casa di Tostarello dove qualche minuto dopo passa a prenderci Samuelgol. Carico sul mio TomTom la destinazione Castelluccio di Norcia e comincia il viaggio. Il mio GPS parla il sardo:
furria a destra, sempere diritto, tra trexentu metrusu piga bessia a mau manca
..
Devo quindi fare un corso di sardo accelerato a Samuelgol e mi avvalgo della collaborazione di Tosty, già adeguatamente preparato in proposito.
Comincia lalba e noto con disappunto che il cielo è completamente coperto da nuvole. Resto fiducioso. In effetti, superato il Terminillo, le nuvole cominciano a diradarsi e si intravedono ampie schiarite. Continuiamo per la Salaria mentre Samuelgol ci parla di varie gare da lui fatte nelle zone circostanti; è strano che i sui ricordi si concentrino solo sulla parte mangereccia:magna:.
Arriviamo ai piedi del Monte Vettore, la cima più alta dei Sibillini, e restiamo ammaliati dalle sue pareti sinuose e verdeggianti. Gli giriamo intorno e ci troviamo sopra la famosa Piana di Castelluccio, nascosta da unintensa coltre di nebbia, che vista dallalto sembra unimmensa nuvola; scendiamo in direzione Castelluccio e ci immergiamo nella bambagia. La visibilità è scarsissima e la temperatura precipita. Arriviamo a destinazione e il TomTom dice
Seusu arribausu. Apro la portiera e comincio a battere i denti: temperatura 1° .
Ci attendono già pronti Basol, Laura e Maurizio, coperti come esquimesi. Cominciamo a vestirci pesante anche noi. Il tempo di un cappuccino al bar e si comincia. Purtroppo la prima parte è in discesa e il freddo si fa sentire soprattutto sulle mani di Samuelgol che non si è portato i guanti invernali. Dopo poco inizia lascesa su asfalto. A mano a mano che si sale la nebbia si dirada e dopo neanche 3 Km ci troviamo alla fontana sotto lazione ristoratrice del sole.
Ci togliamo labbigliamento pesante e ricominciamo a salire quando, la nebbia che allinizio ci disturbava, ci offre uno spettacolo meraviglioso: ci troviamo sopra unimmensa nuvola che copre la piana e intorno a noi ci sono le splendide pareti del Monte Porche, tappezzato di verde e giallo, illuminato da un sole luminoso. Il cielo è pulito. Sul forum avevo visto altre immagini di bikers che pedalano su montagne più alte delle nuvole e avevo sempre desiderato riuscire a vivere un momento così.
Finisce lasfalto e comincia una larga carrareccia che sale dolcemente. Mi fermo in continuazione a fare fotografie, conscio del fatto che non mi capiterà facilmente di rivedere spettacoli di questo tipo:
Finisce la sterrata e comincia uno stretto stradello di montagna largo poche decine di centimetri, ripidissimo e dal fondo ghiaioso. Non si può pedalare e cominciamo a spingere. La guida Basol ci informa che dobbiamo salire in questo modo da quota 1800 e 2100. Chi mi conosce sa che non ho problemi a spingere la bici anche per dislivelli importanti. Quando poi lo spingismo è accompagnato da vedute come queste diventa un vero piacere:
Samuelgol tenta di pedalare anche nei tratti più difficili e la sua tenacia viene quasi sempre premiata.
Io che mi porto al seguito una putrella di quasi 17 Kg comincio i miei tentativi quando le pendenze diventano più accettabili. Ci fermiamo in un piccolo pianoro a quota 2000 circa a mangiarci qualcosa.
In lontananza si vedono il Terminillo e i Monti della Laga, velati da nuvole basse il cui effetto ottico, combinato alla luce del sole, sembra renderli di colore azzurrognolo.
Ci raggiungono rapidamente Laura e Maurizio e ci informano che il buon Basol, scortato dal Tosty, ha accusato un malore. Il capo spedizione arriva alla piana piuttosto provato. Siamo preoccupati e proponiamo di tornare indietro. Basol mangia una banana, si alza, e ricomincia a salire portandosi al seguito la sua bici.
Non potrò ma ringraziarlo abbastanza per questo: lui sapeva quello che ci attendeva e non voleva privarci di questo piacere
.
A poche centinaia di metri dalla cima, noto che Tosty parla con un escursionista. Li aspetto e Ric, mi fa notare che il ragazzo porta sulle spalle un monociclo. Scambiamo due chiacchiere e mi dice di essere iscritto anche lui su MTB-Forum. Comincia un tratto di leggera discesa e gli chiedo se posso filmarlo: non avevo mai visto dal vivo una roba simile.
Arriviamo davanti al Palazzo Borghese e ci fermiamo a contemplare questa meraviglia. Sulla sinistra notiamo lo sfregio terribile della Sibilla, folle opera della stupidità umana
.
Qualche foto prima della discesa.
Mi sono trascinato dietro la mia putrellina faticando un po di più in salita ma posso finalmente godere in discesa.
E bellissimo: uno stretto stradello tutto da guidare con attenzione su sassi e rocce. Mi diverto a farlo tutto in sella. Ne approfitto per acquisire confidenza con la nuova bici e scelgo le traiettorie più strane.
Il divertimento della discesa è reso unico dallo spettacolo che mi circonda e che per ammirare in toto mi porta di tanto in tanto a fermarmi.
La piana si è liberata dalla nebbia e si mostra in tutta la sua bellezza. Le faggete che adornano le montagne sono colorate dautunno. Ogni tanto ci si raggruppa e poi di nuovo giù.
Dopo aver attraversato un bel pratone ci si immette in una larga sterrata in discesa dove prendiamo velocità.
http://vimeo.com/15775797
Siamo sulla Piana di Castelluccio e decido di raggiungere in bici con Samuelgol il Rifugio degli Alpini dove ci attende il meritato pranzo.
Sfortunatamente appena arrivati su asfalto mi rendo conto di avere lanteriore forato. Decido quindi di attendere che gli altri mi raggiungano per caricarmi in macchina e poi continuare fino al Rifugio. Noto che sulla parete della montagna un bosco rappresenta la nostra bella Italia. Peccato solo che la Sardegna sia un po spelacchiata
Siamo al Rifugio, riscaldato dal camino acceso. Finalmente è lora di vedersi ricompensare dalle fatiche con gustose pietanze.
Questa è una giornata perfetta, dove tutte le circostanze sembrano volgere in mio favore, dove ogni cosa sembra costruita in modo perfetto per farmi sentire felice.
Ringrazio e abbraccio i miei compagni davventura ed in particolare il buon Basol che, nella difficoltà, si è sacrificato pur di farci godere questa magica giornata
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Tutte le mie foto
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Beppe