Doganaccia dh

torbea

Biker serius
18/3/07
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C'è qualcuno a cui le piste "stirate" neanche fosse il pavimento del salotto non piacciono ... diciamo che avere entrambi i tipi di pista sarebbe l'ideale.
attenzione non dico di avere tutte le piste tirate a lucido come il parquet di casa, ma neanche averle come se ci fosse passato una squadra di taglialegna senza togliere alcum ramo di mezzo.
basterebbe il venerdi partire da in alto a piedi con rastrello e zappa scendere fino alla fine....
questo mi sembra il minimo da fare in modo che al sabato la gente che sale alla doganaccia per girare la trova in buone condizioni.
 

torbea

Biker serius
18/3/07
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aggiungo anche che se fossero fatti in diversi punti degli scoli dell' acqua fatti bene anzichè scorrere l'acqua nella pista e rovinarla potrebbero essere usati come dei doppietti da saltare....
 
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crash1978

Biker popularis
22/4/08
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pisa
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Di tracce alla doga ce ne sono tante e tutte nelle stesse condizioni, buona cosa sarebbe scegliere una traccia principale dedicata alla DH vera e propria e non al FR, dove i garisti che vengono ad allenarsi possono trovare un tracciato naturale ben curato magari con qualche struttura che non guasterebbe visto che chi viene ad allenarsi vuole anche trovare passaggi e difficolta varie per prepararsi alla stagione di gare.
Poi a chi piace girare nel tritio delle rocce smosse penso che ne trovi in quantita a giro per tutto il versante.
Giustamente la gente paga e vuole trovare un ambiente dove tornare spesso ad allenarsi e divertirsi, e vero che il versante della doga e impegnativo da mantenere, ma almeno una traccia curata durante la settimana non credo sia una cosa impossibile.
SACHA BACHINI
 
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verga

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19/6/07
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Filecchio
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Il problema è che noi biker siamo perennemente incontentabili, se ce la fanno scassata la vogliamo liscia e viceversa. Il problema è che si è perso quello che era lo spirito di questo sport.

Nicola Vergamini
 
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davidedemin

Biker serius
29/9/09
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montecatini terme
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Verga sono d' accordo con Te... sul fatto che se è liscia la vogliono scassata e viceversa...te sai come son fatto io e quanto impegno e tempo ci perdiamo sul secco... pero' vedo che il lavoro e il sudore speso per sistemare i percorsi ripaga sempre.... la gente è strana e inaccontentabile.... quanlche volta ti viene voglia di smettere e farci un pari...
 

verga

Biker serius
19/6/07
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Filecchio
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Domenica sono stato in doganaccia, premesso che ho girato solamente sulla pista sulla quale si svolge la gara in ottobre, il percorso è pulito.

Grande Davidone, complimenti a tutti voi per quello che avete fatto sul Serra.

Nicola Vergamini
 

udc-ban

Biker cesareus
6/9/04
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Il problema è che noi biker siamo perennemente incontentabili, se ce la fanno scassata la vogliamo liscia e viceversa. Il problema è che si è perso quello che era lo spirito di questo sport.

Nicola Vergamini

Permettimi di dissentire un pochino, non tanto ma un pochino.

Si tratta a mio modo di vedere della percezione che si ha della situazione.

Analizzando l'evoluzione delle risalite meccanizzate non si può non prendere atto come l'italia sia arrivata con grande ritardo alla concezione che gli impianti di risalita potessero essere usati per le bici.

E , quando, preso atto che il serbatoio di biker era cospicuo, si è partiti.

Nel frattempo in Francia erano avanti anni luce.

Da questo punto di vista il biker " percepisce", di pagare un giornaliero per la risalita , e bòn.

Il biker vuole qualcosa di più, il gestore dell'impianto, stremato dalla stagione invernale, pensa che è già tanto quello che riesce a fare.

E allora?

Allora ci vuole qualcuno che sistemi la pista.

Esiste un impianto , arrivato tardissimo, in Val D'Aveto ( Santo Stefano precisamente) dove un gruppo , i ragazzi di Deep Bike , tengono le tracce in manutenzione costante, anche quando piove.

E prima di tutto perchè poi sono loro i primi ad usufruirne.

Non si tratta di averla liscia come un biliardo, occorre far arrivare al biker la percezione che i 15/20 euro del giornaliero non servono solo a "tirarti su".

E nello stesso tempo serve l'equilibrio da parte degli stessi fruitori ( cioè di noi biker ) di fornire un certo supporto all'impianto.

L'anno scorso a Sestrière ai Campionati Italiani alcuni hanno criticato la pista perchè troppo scassata.

Io ero a bordo traccia quando sono venuti a provarla gli Atherton e ti giuro avevo la bava alla bocca.

Quando in finale di gara Walter ha crashato, si è alzato un polverone che avrei voluto dare non so cosa per esserci " dentro " a quella pista così scassata.

E l'hanno manutenzionata per due mesi ogni due giorni.

Io penso che si andrà sempre più perfezionando la figura del builder track, ossia un omino che si prende la briga di manutenzionare la pista con costanza e competenza , ovviamente remunerato.

O, in alternativa, il gruppo dei local , che lo fanno in forma volontaria, ma la sera, il gestore ha minimo l'obbligo di un giro di birra per tutti.

Ciao
 
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torbea

Biker serius
18/3/07
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permettimi di dissentire un pochino, non tanto ma un pochino.

Si tratta a mio modo di vedere della percezione che si ha della situazione.

Analizzando l'evoluzione delle risalite meccanizzate non si può non prendere atto come l'italia sia arrivata con grande ritardo alla concezione che gli impianti di risalita potessero essere usati per le bici.

E , quando, preso atto che il serbatoio di biker era cospicuo, si è partiti.

Nel frattempo in francia erano avanti anni luce.

Da questo punto di vista il biker " percepisce", di pagare un giornaliero per la risalita , e bòn.

Il biker vuole qualcosa di più, il gestore dell'impianto, stremato dalla stagione invernale, pensa che è già tanto quello che riesce a fare.

E allora?

Allora ci vuole qualcuno che sistemi la pista.

Esiste un impianto , arrivato tardissimo, in val d'aveto ( santo stefano precisamente) dove un gruppo , i ragazzi di deep bike , tengono le tracce in manutenzione costante, anche quando piove.

E prima di tutto perchè poi sono loro i primi ad usufruirne.

Non si tratta di averla liscia come un biliardo, occorre far arrivare al biker la percezione che i 15/20 euro del giornaliero non servono solo a "tirarti su".

E nello stesso tempo serve l'equilibrio da parte degli stessi fruitori ( cioè di noi biker ) di fornire un certo supporto all'impianto.

L'anno scorso a sestrière ai campionati italiani alcuni hanno criticato la pista perchè troppo scassata.

Io ero a bordo traccia quando sono venuti a provarla gli atherton e ti giuro avevo la bava alla bocca.

Quando in finale di gara walter ha crashato, si è alzato un polverone che avrei voluto dare non so cosa per esserci " dentro " a quella pista così scassata.

E l'hanno manutenzionata per due mesi ogni due giorni.

Io penso che si andrà sempre più perfezionando la figura del builder track, ossia un omino che si prende la briga di manutenzionare la pista con costanza e competenza , ovviamente remunerato.

O, in alternativa, il gruppo dei local , che lo fanno in forma volontaria, ma la sera, il gestore ha minimo l'obbligo di un giro di birra per tutti.

Ciao
parole sante!!!!!!
 

bax70

Biker superis
Permettimi di dissentire un pochino, non tanto ma un pochino.

Si tratta a mio modo di vedere della percezione che si ha della situazione.

Analizzando l'evoluzione delle risalite meccanizzate non si può non prendere atto come l'italia sia arrivata con grande ritardo alla concezione che gli impianti di risalita potessero essere usati per le bici.

E , quando, preso atto che il serbatoio di biker era cospicuo, si è partiti.

Nel frattempo in Francia erano avanti anni luce.

Da questo punto di vista il biker " percepisce", di pagare un giornaliero per la risalita , e bòn.

Il biker vuole qualcosa di più, il gestore dell'impianto, stremato dalla stagione invernale, pensa che è già tanto quello che riesce a fare.

E allora?

Allora ci vuole qualcuno che sistemi la pista.

Esiste un impianto , arrivato tardissimo, in Val D'Aveto ( Santo Stefano precisamente) dove un gruppo , i ragazzi di Deep Bike , tengono le tracce in manutenzione costante, anche quando piove.

E prima di tutto perchè poi sono loro i primi ad usufruirne.

Non si tratta di averla liscia come un biliardo, occorre far arrivare al biker la percezione che i 15/20 euro del giornaliero non servono solo a "tirarti su".

E nello stesso tempo serve l'equilibrio da parte degli stessi fruitori ( cioè di noi biker ) di fornire un certo supporto all'impianto.

L'anno scorso a Sestrière ai Campionati Italiani alcuni hanno criticato la pista perchè troppo scassata.

Io ero a bordo traccia quando sono venuti a provarla gli Atherton e ti giuro avevo la bava alla bocca.

Quando in finale di gara Walter ha crashato, si è alzato un polverone che avrei voluto dare non so cosa per esserci " dentro " a quella pista così scassata.

E l'hanno manutenzionata per due mesi ogni due giorni.

Io penso che si andrà sempre più perfezionando la figura del builder track, ossia un omino che si prende la briga di manutenzionare la pista con costanza e competenza , ovviamente remunerato.

O, in alternativa, il gruppo dei local , che lo fanno in forma volontaria, ma la sera, il gestore ha minimo l'obbligo di un giro di birra per tutti.

Ciao
oppure come il baccion (bax70) che si costruisce, mantiene il suo percorso e mezzo, remunerato dalla goduria quando lo scende! es. ieri l'altro taglio felci e ripristino canalette scola acqua ma ieri goduria al 100%!
buone raidate a tutti
Baccion
 

crash1978

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22/4/08
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Orso per ora abbiamo solo tirato fuori i soldi per sistemare le piste....benza tempo e cerotti.....non credo che cambieranno le cose......chiacchere sempre tante ma gente con i rastrelli sempre poca
 

udc-ban

Biker cesareus
6/9/04
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se qualcuno mi inizia a pagare smetto di fare il grafico e faccio il trail builder!!!! subito!

un caro saluto.

Guarda che non è un segreto per nessuno che in Italia esistono persone che tracciano

fanno manutenzione e implementano lo start up delle località. (DH e Enduro).

E fanno questo lavoro da almeno 10 anni.

Non gratis.
 

udc-ban

Biker cesareus
6/9/04
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Orso per ora abbiamo solo tirato fuori i soldi per sistemare le piste....benza tempo e cerotti.....non credo che cambieranno le cose......chiacchere sempre tante ma gente con i rastrelli sempre poca

E' proprio questo il punto.

L'idea potrebbe essere che i gestori su 10 euro di risalita (per es.) ne riservassero 1 a

qualcuno che metta a posto con serietà e competenza la/le pista/e.

Lì per lì per al gestore degli impianti sembra una perdita secca, in realtà poi si rivela una

mossa azzeccata in termini di ritorno.

O perlomeno.

In un paio di posti che conosco è andata così.
 

crash1978

Biker popularis
22/4/08
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Ciao ugo, parlo anche a nome di davide che oltre che essere un ottimo rider e anche un infaticabile lavoratore sulle tracce e piu che competente direi, io non so precisamente dove vivi la tua realta da rider ma dalle nostre parti la figura del trail builder professionista e assolutamente sconosciuta e neanche voluta direi.
Qui ognuno si tiene le tracce di casa come meglio puol fare, e gli impianti conosciuti dell appennino non si danno certo da fare nell assoldare trail builder che seguono le piste in modo continuativo, l unico impianto di zona e stato sestola che anni fa se ben ricordo ha fatto fare da una ditta esterna le tracce principali poi e rimasta tale e quale raffrescata ogni tanto dai rider locali e/o team di zona....se sbaglio qualcuno mi corregga.
Io personalmente girando per le gare anche al nord non mi e sembrato di vedere tutti questi trail builder professionisti, e gli impianti si reggono sui vari personaggi locali e rider volenterosi sicuramente competenti ma di cash non credo se ne parli.
Pero visto che qui il lavoro scarseggia se sei in contatto con questi professionisti del trail building se ci metti in contatto magari io e davide diamo una svolta :)
 

udc-ban

Biker cesareus
6/9/04
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ma che ci trovi di tanto strano?

ad esempio

http://www.alpidelmareoutdoor.com/trailbuilder.html

oppure:

Bike Park Sauze d'Oulx - Torino

I tracciati del Bike Park Sauze d'Oulx sono serviti da seggiovie e si sviluppano su un territorio che sembra pensato appositamente per il gravity con più di 1000 metri di dislivello dove si alternano prati di montagna e boschi di larici. I percorsi sono stati tracciati dai migliori trail builder internazionali con un occhio particolare al flow che li rende estremamente piacevoli da percorrere a tutte le velocità. 16 percorsi, 2 facili, 13 medi e 1 difficili, sui quali i rider possono mettere alla prova le proprie capacità di guida lungo single track e toboga. Assoluta novità 2012 sarà il percorso TSwitch che da località Sportinia scende sino a località Prariond. Una traccia ricca di sponde, piani inclinati e salti di ogni genere

oppure ancora:

http://www.bikefree.it/Attivita_file/trail building/trailbuilding.html
 

crash1978

Biker popularis
22/4/08
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Certo, che la liguria e all avanguardia questa era una certezza, ci sono alcuni degli spot piu belli in italia, stessa cosa per il piemonte, valle d aosta e trentino, ci sono altri rapporti con le regioni che investono anche in tutto questo e danno appunto la possibilita di lavorare su questo settore, qui purtroppo come e la prova questa discussione, non c e molta disponibilita da parte degli enti locali e poca voglia da parte dei gestori di mettersi le mani in tasca e pagare personale che si occupi delle piste.
Che dire......un trasferimento al nord non sarebbe male :)
 

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