Il problema è che noi biker siamo perennemente incontentabili, se ce la fanno scassata la vogliamo liscia e viceversa. Il problema è che si è perso quello che era lo spirito di questo sport.
Nicola Vergamini
Permettimi di dissentire un pochino, non tanto ma un pochino.
Si tratta a mio modo di vedere della percezione che si ha della situazione.
Analizzando l'evoluzione delle risalite meccanizzate non si può non prendere atto come l'italia sia arrivata con grande ritardo alla concezione che gli impianti di risalita potessero essere usati per le bici.
E , quando, preso atto che il serbatoio di biker era cospicuo, si è partiti.
Nel frattempo in Francia erano avanti anni luce.
Da questo punto di vista il biker " percepisce", di pagare un giornaliero per la risalita , e bòn.
Il biker vuole qualcosa di più, il gestore dell'impianto, stremato dalla stagione invernale, pensa che è già tanto quello che riesce a fare.
E allora?
Allora ci vuole qualcuno che sistemi la pista.
Esiste un impianto , arrivato tardissimo, in Val D'Aveto ( Santo Stefano precisamente) dove un gruppo , i ragazzi di Deep Bike , tengono le tracce in manutenzione costante, anche quando piove.
E prima di tutto perchè poi sono loro i primi ad usufruirne.
Non si tratta di averla liscia come un biliardo, occorre far arrivare al biker la percezione che i 15/20 euro del giornaliero non servono solo a "tirarti su".
E nello stesso tempo serve l'equilibrio da parte degli stessi fruitori ( cioè di noi biker ) di fornire un certo supporto all'impianto.
L'anno scorso a Sestrière ai Campionati Italiani alcuni hanno criticato la pista perchè troppo scassata.
Io ero a bordo traccia quando sono venuti a provarla gli Atherton e ti giuro avevo la bava alla bocca.
Quando in finale di gara Walter ha crashato, si è alzato un polverone che avrei voluto dare non so cosa per esserci " dentro " a quella pista così scassata.
E l'hanno manutenzionata per due mesi ogni due giorni.
Io penso che si andrà sempre più perfezionando la figura del builder track, ossia un omino che si prende la briga di manutenzionare la pista con costanza e competenza , ovviamente remunerato.
O, in alternativa, il gruppo dei local , che lo fanno in forma volontaria, ma la sera, il gestore ha minimo l'obbligo di un giro di birra per tutti.
Ciao