in un paese normale, lo sport non e' un mezzo di guadagno.. quindi attirare un tesserato ad un ente piuttosto che a un altro per prendere i contributi coni.. e' un problema che non si pone.Comunque oggi finalmente la parola fine, dall'unico organo che puo' legiferare in ambito sportivo, ovvero il CONI
Lo sport, che ci piaccia o no, è un'attività economica o se preferisci una "fonte di guadagno" anche nella gestione dell' attività amatoriale. Basta parlare delle bici che vengono vendute, o dal turismo che viene indotto dalle gare, per arrivare alle società assicurative che stipulano polizze con gli EPS o enti che si dicono tali. Ignorare questa realtà è da ingenui, vederla solo quando fa comodo è invece da malafede.
Io spero che la questione si ricomponga, perchè da queste situazioni chi ci rimette è l'ignaro tesserato. Anche se il tesserato, come il cittadino in genere, dovrebbe iniziare ad informarsi un po' di più dello zero attuale, o a smettere di lamentarsi quando ci rimette per via della sua ignoranza. Ma questa è un'altra storia.
Ho però l'impressione che per coprire tutta una serie di irregolarità e soprusi si siano raccontate alla base una serie di frottole su un mondo che non esiste, fatto di fantasiose procedure e di leggi inesistenti.
Lo ripeto, spero che la situazione torni alla normalità, con un'Acsi di nuovo a pieno titolo nella Consulta e l'Udace a giocare nel proprio orticello con le proprie regole (magari accogliendo gli ex dopati
Ma lo ripeto: le regole stabilite devono essere osservate da tutti.