Vediamo se con un "nota bene" di apertura posso convogliare al meglio le mie intenzioni.
NOTA BENE: non è una critica, questo post, ma uno spunto di riflessione per conoscere, parafranso il poser/cattivo/antipatico UppeR, le "filosofie di pensiero diametralmente opposte" che viaggiano tra le menti turbate dei cosiddetti poser e quelle malate dei non-poser.
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Non c'è un "angolo delle riflessioni" o un "off topic" in questo forum, perciò spero che questo mio post possa venire accolto dal forum di freeride perché in fondo sempre di questa pratica si tratta.
E' una riflessione sul poseraggio.
Dopo circa tre mesi di giri in bici, mi sono reso conto che anche in questo "sport", per quanto di ispirazione squisitamente anglofona, esiste il tocco di italianità - nell'accezione negativa del termine: il poseraggio.
E sono giunto ad una conclusione che, fino a prova contraria, parrebbe essere molto vicina alla realtà oggettiva: più la persona pratica il poseraggio, meno è in grado di usare la propria biciclettina.
Non ho girato tanto, è vero, quindi è una conclusione che nei prossimi mesi verrà rafforzata o perderà completamente la sua forza, ma osservando la gente scendere con la megabici, col supercasco, col gigacompletino, ho notato che il numero di cifre che compone la spesa effettuata nell'acquisto dell'acquistabile per la pratica del FR/DH è inversamente proporzionale alla capacità di discesa: su una scala da 1 a 1000, un numero a due cifre relativo alla spesa corrisponde ad un numero relativo alla tecnica composto da due cifre, la prima delle quali uno 0 seguito da una virgola.
Così un anonimo Giorgiantonio (nome cambiato per mantenere l'anonimità di Andrea.. oops..) se ne scende con la felpetta verde e chiude magnificamente un triplo a velocità vicine ai 60/70km/h; un clone - in termini di abbigliamento/mezzo di trasporto - di Sam Hill scende rigido come me e con un cambio di pastiglie ogni 2 ore di giri.
Cosa porta un poser ad essere tale? Non sarà spinto dalle stesse motivazioni che inducono Bitumaro Domenicale a spendere €3000 per la bici da 3kg ("Buongiorno, mi da un tre chili di bici? Come? €1000 al chilo? Certo, ecco qua"), ossia la distanza calcolabile in AL (Anni Luce) che li separa dalle capacità dei professionisti - che probabilmente anche con una bici da 18kg andrebbero più veloci usando una gamba sola? Sarà quindi che un poser porrà rimedio alle proprie carenze tecniche attraverso l'aspetto prettamente estetico del FR/DH?
In fondo in fondo, tale atteggiamento appare tanto distante dal comunissimo detto "Quello compra la macchina grossa perché ce l'ha piccolo"?
Grazie e alla prossima.
Disclaimer: questo è chiaramente un post ironico, che non vuole offendere nessuno e pone domande esistenziali su di una condizione psico-sociologia inferente come un bicchier d'acqua. Cosa significa questo, poi, non lo so nemmeno io.
Aggiungo inoltre, ispirandomi a quanto detto da Janno, che quanto detto può apparire una generalizzazione se applicata a tutti, ma smette di esserlo nel momento in cui la si applica solo ai poser. E' quindi un post che ha odore di generalizzazione ma che in verità, assaggiato con le note del cuoco, ha sapore di specifico. Un po' come quando senti odore di carne bruciata: magari pensi che sia manzo, ma poi assaggi e scopri che è vitello. O gatto, se sei al ristorante cinese.
NOTA BENE: non è una critica, questo post, ma uno spunto di riflessione per conoscere, parafranso il poser/cattivo/antipatico UppeR, le "filosofie di pensiero diametralmente opposte" che viaggiano tra le menti turbate dei cosiddetti poser e quelle malate dei non-poser.
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Non c'è un "angolo delle riflessioni" o un "off topic" in questo forum, perciò spero che questo mio post possa venire accolto dal forum di freeride perché in fondo sempre di questa pratica si tratta.
E' una riflessione sul poseraggio.
Dopo circa tre mesi di giri in bici, mi sono reso conto che anche in questo "sport", per quanto di ispirazione squisitamente anglofona, esiste il tocco di italianità - nell'accezione negativa del termine: il poseraggio.
E sono giunto ad una conclusione che, fino a prova contraria, parrebbe essere molto vicina alla realtà oggettiva: più la persona pratica il poseraggio, meno è in grado di usare la propria biciclettina.
Non ho girato tanto, è vero, quindi è una conclusione che nei prossimi mesi verrà rafforzata o perderà completamente la sua forza, ma osservando la gente scendere con la megabici, col supercasco, col gigacompletino, ho notato che il numero di cifre che compone la spesa effettuata nell'acquisto dell'acquistabile per la pratica del FR/DH è inversamente proporzionale alla capacità di discesa: su una scala da 1 a 1000, un numero a due cifre relativo alla spesa corrisponde ad un numero relativo alla tecnica composto da due cifre, la prima delle quali uno 0 seguito da una virgola.
Così un anonimo Giorgiantonio (nome cambiato per mantenere l'anonimità di Andrea.. oops..) se ne scende con la felpetta verde e chiude magnificamente un triplo a velocità vicine ai 60/70km/h; un clone - in termini di abbigliamento/mezzo di trasporto - di Sam Hill scende rigido come me e con un cambio di pastiglie ogni 2 ore di giri.
Cosa porta un poser ad essere tale? Non sarà spinto dalle stesse motivazioni che inducono Bitumaro Domenicale a spendere €3000 per la bici da 3kg ("Buongiorno, mi da un tre chili di bici? Come? €1000 al chilo? Certo, ecco qua"), ossia la distanza calcolabile in AL (Anni Luce) che li separa dalle capacità dei professionisti - che probabilmente anche con una bici da 18kg andrebbero più veloci usando una gamba sola? Sarà quindi che un poser porrà rimedio alle proprie carenze tecniche attraverso l'aspetto prettamente estetico del FR/DH?
In fondo in fondo, tale atteggiamento appare tanto distante dal comunissimo detto "Quello compra la macchina grossa perché ce l'ha piccolo"?
Grazie e alla prossima.
Disclaimer: questo è chiaramente un post ironico, che non vuole offendere nessuno e pone domande esistenziali su di una condizione psico-sociologia inferente come un bicchier d'acqua. Cosa significa questo, poi, non lo so nemmeno io.
Aggiungo inoltre, ispirandomi a quanto detto da Janno, che quanto detto può apparire una generalizzazione se applicata a tutti, ma smette di esserlo nel momento in cui la si applica solo ai poser. E' quindi un post che ha odore di generalizzazione ma che in verità, assaggiato con le note del cuoco, ha sapore di specifico. Un po' come quando senti odore di carne bruciata: magari pensi che sia manzo, ma poi assaggi e scopri che è vitello. O gatto, se sei al ristorante cinese.