Solitamente ad eventi sportivi di un certo rilievo e prestigio ci sono assistenza sanitaria obbligatoria e opportunamente organizzata fra professionisti sanitari e volontari.
Nel cartoon si chiama in ballo ambulanza, elicottero, medico e dubito che il personale di un elisoccorso non sua opportunamente addestrato soprattutto per chiudere un portellone in sicurezza rispettando integrità fisica o quel che rimane di un paziente.
Sul personale dell'ambulanza mi sento di dire che spesso son volontari, come lo son stato io negli anni passati, si preparano e fanno corsi teorici, pratici ed esercitazioni periodiche (ho deciso di abbandonare perchéstava diventando troppo specializzato, come giusto che sia, e non faceva piùper me). Dubito che in val di sole non siano addestrati ed allenati a fare questo tipo di servizio soprattutto in virtù del giro turistico che hanno creato estate/inverno con mtb/sci.
Poi può capitare l'errore ,capita anche ai concorrenti della DH .
Capita un equipaggio di volontari meno efficiente, ma è tutto da provare che fossero volontari, capita un inconveniente ingigantito dalla percezione dell'uomo.
Detto questo la comunicazione è fondamentale e sempre più in un mondo globalizzato sapere una lingua straniera "universale" come l'inglese è vitale, ma se non la parli spesso e come saper andare in mtb e non praticare la mtb, fare un corso con un maestro di mtb e poi non mettere in atto gli insegnamenti, perdi le "skills" per dirla in inglese (le abilità).
Ripeto dubito sul fatto che ci fosse assistenza non organizzata, preparata ed efficiente. Piuttosto nn è che l'atleta in tutto questo crash abbia sottovalutato la cosa accaduta, che la paura di volare abbia preso il sopravvento, che tutto abbia fatto sì che il suo inglese già "slang mode" sud africano si sia ulteriormente "distorto" a conseguenza del trauma, concitazione e paura che non ci avrebbe capito una beneamata cippa manco un madrelingua ?
Fatto sta che mi fa sorridere il fatto evidenziato da alcuni che l'atleta non ha paura di scendere a fuoco fra rocce, radici pendenze al limite dell'equilibrio gravitazionale e poi ha paura di volare. Bah! Sarò fatto rovescio io.
PS: non ho visto la gara, ma il paracollo lo indossava? Le protezioni come il casco evitano complicazioni
Nel cartoon si chiama in ballo ambulanza, elicottero, medico e dubito che il personale di un elisoccorso non sua opportunamente addestrato soprattutto per chiudere un portellone in sicurezza rispettando integrità fisica o quel che rimane di un paziente.
Sul personale dell'ambulanza mi sento di dire che spesso son volontari, come lo son stato io negli anni passati, si preparano e fanno corsi teorici, pratici ed esercitazioni periodiche (ho deciso di abbandonare perchéstava diventando troppo specializzato, come giusto che sia, e non faceva piùper me). Dubito che in val di sole non siano addestrati ed allenati a fare questo tipo di servizio soprattutto in virtù del giro turistico che hanno creato estate/inverno con mtb/sci.
Poi può capitare l'errore ,capita anche ai concorrenti della DH .
Capita un equipaggio di volontari meno efficiente, ma è tutto da provare che fossero volontari, capita un inconveniente ingigantito dalla percezione dell'uomo.
Detto questo la comunicazione è fondamentale e sempre più in un mondo globalizzato sapere una lingua straniera "universale" come l'inglese è vitale, ma se non la parli spesso e come saper andare in mtb e non praticare la mtb, fare un corso con un maestro di mtb e poi non mettere in atto gli insegnamenti, perdi le "skills" per dirla in inglese (le abilità).
Ripeto dubito sul fatto che ci fosse assistenza non organizzata, preparata ed efficiente. Piuttosto nn è che l'atleta in tutto questo crash abbia sottovalutato la cosa accaduta, che la paura di volare abbia preso il sopravvento, che tutto abbia fatto sì che il suo inglese già "slang mode" sud africano si sia ulteriormente "distorto" a conseguenza del trauma, concitazione e paura che non ci avrebbe capito una beneamata cippa manco un madrelingua ?
Fatto sta che mi fa sorridere il fatto evidenziato da alcuni che l'atleta non ha paura di scendere a fuoco fra rocce, radici pendenze al limite dell'equilibrio gravitazionale e poi ha paura di volare. Bah! Sarò fatto rovescio io.
PS: non ho visto la gara, ma il paracollo lo indossava? Le protezioni come il casco evitano complicazioni