Io, dalla mia SCARSISSIMA esperienza (ho fatto Sab-Dom il lago d'Idro, seconda vera 24 ore in solitaria), posso dire che un consiglio sensato è mettere il borotalco nei calzoncini.
Può sembrare una banalità, ma qualcosa che asciughi l'INEVITABILE sudore che si forma in zona perineale in tante ore di sella è più che necessario. Non disdegnerei anche dell'
olio per massaggi (e potendo, una massaggiatrice cubana), utile a frizionare la pelle nuda quando fa freddo, e anche le spalle e il collo, che alla lunga (specie a chi ha una bici che non è la sua come misura di telaio), fanno un male DA PIANGERE.
Per quel che riguarda la strategia, lì dipende tutto dall'esperienza, e io casco malissimo. Da ex-animale da pianura recentemente convertito alla MTB "vera", a furia di strappi in salita e vasche in piscina per fare fondo, posso dire che bisogna mettere a posto un "bilancino di precisione" interno che ti suggerisce l'andatura, con che rapporto, e per quanto tempo.
Chiaro, nel mio caso la pretesa di farlo alla terza gara è smisurata, il fatto è che se punti a farti almeno 6 ore senza soste, tenere i 20 all'ora fissi (salite escluse) può essere un massacro. Poi, tutto dipende da come risponde il fisico. A me è capitato di sbranarmi salite alla settima tornata consecutiva e di trovarmi senza fiato nello stesso punto dopo 2 giri: il fisico dal punto di vista delle risposte è assolutamente imprevedibile.
Per quel che riguarda l'alimentazione, il mio parere da uomo della strada dice che i carboidrati a
catena lunga (pane e pasta) sono meglio di quelli a catena corta (dolci, zuccheri per non parlare dei vari preparati energetici a base di glucosio, destrosio etc.). Hanno un rilascio più graduale, non massacrano i reni e il fegato, e non creano quell'orripilante bruciore di stomaco che a ogni 24 ore mi trovo a dover fronteggiare. Poi, chiaro, se sei in crisi di fame e hai la bombetta-gel, si può farne uso. Questa è la mia opinione personale, se qualcuno ha da obiettare, faccia pure.