Commercianti contro ChainReaction

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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david_jcd

Redazione
11/8/05
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21
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Fortezza (BZ)
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Continua la silenziosa guerra tra negozi online e negozi "fisici". Ultimamente nemmeno più tanto silenziosa. Un'associazione di commercianti spagnola ha dato vita ad un moto di protesta sotto la forma di una lettera aperta a case costruttrici, distributori e negozianti: il nome la dice tutta: Antichainreaction.

Potete leggere la lettera nella lingua che preferite (purchè non sia l'italiano) sul sito: http://antichainreaction.com/.

La pagina facebook invece è: http://www.facebook.com/pages/Antic...ages/Antichainreaction/188237467861325?v=wall

Le difficoltà dei negozianti dovute ai negozi online vengono attribuite non ad internet (cito:"possiamo vendere online rispettando i prezzi") e nemmeno ai distributori o ai negozi, ma alle riviste che pubblicizzando i negozi online mettono in ombra chi propone gli stessi articoli a prezzi più alti ed ai marchi, che malgrado tutto continuano a rifornire i negozi online.
The magazines..? Yes! By publishing the advert from the low-cost online shop they are not doing any favour to the rest of the adverts from distributors that advertise the same product but at different prices. Because of this many shops and distributors are not advertising any more and as a result the magazines have less income from adverts and are in a critical financial situation, which can cause them to close in the near future.

The brands..? Yes! The brands are perfectly aware of the hard work from distributors to make a brand recognisable and, most importantly, give it prestige so it?s desired by the customers. The brands, knowing this, should never allow to sell their products in a low-cost online shop as this type of shop makes a profit from the hard work of smaller shops. This is unacceptable and we can?t allow it to go on in any way!

L'idea sarebbe quella di mettersi assieme, negozianti e distributori, e convincere i brands a non vendere più ai grandi negozi online.
Can we change this situation?

Yes we can! As a brand you could commit not to sell in this online shop if you really value the hard work that distributors and shops do for your brand. If you don?t do this, the distributor who sells in the big online shop will make larger orders against the interests of the rest of distributors as the products sold through the distributor who supplies to the low-cost online shop will cover the demand in other countries.

At the end, in the best case scenario, the brand sells the same but in a disorganised way and in an unethical commercial attitude towards the small shops. And in the worst case scenario the distributors that aren?t respected will look for new brands and will stop buying your products because the small shops will want to work with brands that don?t allow disloyal competition.

Voi come la pensate? E' giusto che negozianti e distributori usino tutte le loro forze per impedire che prodotti vengano venduti a così basso prezzo o quella che loro chiamano tutela del prestigio dei marchi cela sono una grande difficoltà di adattarsi ai tempi?
 
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stilgar

Biker velocissimus
9/1/04
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Principato di Fino
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nera e gialla
perplesso...mi verrebbe da dire che l'idea è di fare un cartello per far fuori un competitor che tiene una grossa fetta di mercato grazie alla
a) disponibilità di articoli
b) costi contenuti

non mi piace...che combattano contro crc offrendo servizio e competenza, e se vogliono, che provino a combattere sullo stesso piano (disponibilità+costi contenuti)...
 

uedro

Biker velocissimus
18/11/05
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mondo
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alcune
A mio avviso il vero punto di forza di Chain Reaction è l'assortimento e la disponibilità, più che il prezzo. Spesso in negozio si trovano gli stessi prodotti a prezzi uguali o inferiori. Il problema è trovarli, non a quanto.

L'equazione online shop = prezzo contenuto non è sempre vera. Spesso lo è, non sempre.
Così come il successo di un negozio online può essere dato non (solo) dal prezzo basso ma (anche) da altri fattori.
 

gargasecca

Il maestro
17/8/05
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--Roma--
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Orbea Rallon M-Team 2020 - Cinelli The Machine 1992
Continua la silenziosa guerra tra negozi online e negozi "fisici". Ultimamente nemmeno più tanto silenziosa. Un'associazione di commercianti spagnola ha dato vita ad un moto di protesta sotto la forma di una lettera aperta a case costruttrici, distributori e negozianti: il nome la dice tutta: Antichainreaction.

Potete leggere la lettera nella lingua che preferite (purchè non sia l'italiano) sul sito: http://antichainreaction.com/http://antichainreaction.com/.

La pagina facebook invece è: http://www.facebook.com/pages/Antic...ages/Antichainreaction/188237467861325?v=wallhttp://www.facebook.com/pages/Antichainreaction/188237467861325#!/pages/Antichainreaction/188237467861325?v=wall

Le difficoltà dei negozianti dovute ai negozi online vengono attribuite non ad internet (cito:"possiamo vendere online rispettando i prezzi") e nemmeno ai distributori o ai negozi, ma alle riviste che pubblicizzando i negozi online mettono in ombra chi propone gli stessi articoli a prezzi più alti ed ai marchi, che malgrado tutto continuano a rifornire i negozi online.
The magazines..? Yes! By publishing the advert from the low-cost online shop they are not doing any favour to the rest of the adverts from distributors that advertise the same product but at different prices. Because of this many shops and distributors are not advertising any more and as a result the magazines have less income from adverts and are in a critical financial situation, which can cause them to close in the near future.

The brands..? Yes! The brands are perfectly aware of the hard work from distributors to make a brand recognisable and, most importantly, give it prestige so it?s desired by the customers. The brands, knowing this, should never allow to sell their products in a low-cost online shop as this type of shop makes a profit from the hard work of smaller shops. This is unacceptable and we can?t allow it to go on in any way!

L'idea sarebbe quella di mettersi assieme, negozianti e distributori, e convincere i brands a non vendere più ai grandi negozi online.
Can we change this situation?

Yes we can! As a brand you could commit not to sell in this online shop if you really value the hard work that distributors and shops do for your brand. If you don?t do this, the distributor who sells in the big online shop will make larger orders against the interests of the rest of distributors as the products sold through the distributor who supplies to the low-cost online shop will cover the demand in other countries.

At the end, in the best case scenario, the brand sells the same but in a disorganised way and in an unethical commercial attitude towards the small shops. And in the worst case scenario the distributors that aren?t respected will look for new brands and will stop buying your products because the small shops will want to work with brands that don?t allow disloyal competition.

Voi come la pensate? E' giusto che negozianti e distributori usino tutte le loro forze per impedire che prodotti vengano venduti a così basso prezzo o quella che loro chiamano tutela del prestigio dei marchi cela sono una grande difficoltà di adattarsi ai tempi?


Con tutti i vantaggi che ne conseguirebbero per il consumatore finale....ma x piacere.
Si chiama libero mercato....e/o libera concorrenza...o stai dentro...o vieni fatto fuori.

Vi faccio un esempio...la mia ditta vende un prodotto X...ad una certa cifra...ebbene un nostro concorrente vende lo stesso bene X allo stesso prezzo -20%...ci siamo dovuti adeguare per non perdere clienti (è una particolare "nicchia di mercato" ).

o-o
 

insonne

Biker superis
8/4/10
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Milano
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In un mercato di libera concorrenza funziona così, purtroppo o per fortuna.
Comunque anche io scelgo CRC perchè hanno un'assortimento e una disponibilità che nessun negozio può avere, faccio un esempio, se mi serve una serie sterzo su CRC ho un assortimento infinito, mentre qui, e io sono di Milano, nei negozi spesso ti devi accontentare di quello che hanno, quando ce l'hanno, se poi vuoi una marca specifica a volte i tempi di attesa sono veramente estenuanti.

Certo vendere allo stesso prezzo e con la stessa disponibilità a magazzino, per un negoziante, è impossibile comporterebbe costi insostenibili.

Ciao
Sergio
 

kikkone

Biker popularis
7/8/07
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Cesena
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Cube stereo 150
Il mio parere è che grazie a Chain Reaction e simili gli acquisti diventano più accessibili, la gamma è assolutamente incomparabile ad un negoziante "fisico", è tutto o quasi immediatamente disponibile, non ci sono le settimane di attesa per ordinare un ricambio ad un negozio, ed in 3-5 giorni arriva comodamente a casa.

E' ovvio che il negoziante non può essere rimpiazzato, ma personalmente non ci sono paragoni, fermorestando che per acquistare in sicurezza ci vorrebbe un pò di esperienza in meccanica e in manutenzione, ed un briciolo di attenzione senò si richiano acquisti errati.

Per fortuna non mi sono ancora imbattuto in problematiche di garanzia, quindi non posso dire come sia l'assistenza post vendita.
 

alexx89

Biker forumensus
1/4/10
2.027
-2
0
Bergamo
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A me sembra un pò anacronistica questa lettera. Nel 2011 esiste davvero qualcuno che crede di poter fermare il commercio online creando un cartello? A che pro? A chi realmente potrebbe interessare di limitare la vendita online? Alle case non credo proprio: ottengono abbastanza pubblicità dalle varie sponsorizzazioni e test beffa sulle riviste, inoltre possono aumentare i loro guadagni inglobando il margine dell'importatore. Ai consumatori non credo proprio visto che eliminando gli intermediari si ridurrebbero i costi.
Io credo che andremo sempre più verso un sistema di e-commerce quindi reputo questa lettera una manifestazione della paura di capire che si è sempre più obsoleti
 

vitello

Biker superis
6/4/06
303
-30
0
milano
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e le marche rinuncerebbero ai volumi di CRC (quindi al fatturato che genera worldwide) per venire incontro ai costi che una gestione capillare sul territorio comporta?
capisco la posizione di questi negozianti ma come diceva un film 'questa è wall street'
 

Tesa

Biker velocissimus
15/2/10
2.353
1
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Bassano del Grappa
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Se i negozianti abbassassero i prezzi di certo non vado a comprare su negozi online?
In più nei negozi online hai molto più assortimento...
Se su crc un prodotto costa 10€ e anche nel negozio sotto casa costa 10€ ovvio che non vado a prenderlo su internet, però non è così, e allora si cosa si lamentano? Se su internet costa meno e di molto ovvio che compro su internet!
 
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Reactions: Marco1971
D

dema

Ospite
Succede in tanti altri settori.
E' il mondo che cambia.
Adeguarsi ai tempi e non boicottare !!!!
Impegnarsi a fare proposte alternative e valide questa è la via.
 
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ANDREA GAS 23

Biker infernalis
19/10/05
1.824
23
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Alba (CN)
www.oliverovini.com
Personalmente mi piace servirmi dal mio negoziante di fiducia,
però:

1) a volte il negoziante non è esattamente sottocasa
2) Spesso soprattuto nei negozi sottocasa non trovo quello che cerco (anche articoli banali)
3) Spesso il prezzo è 30-40% più alto di quanto trovo on line

Sono disposto a spendere un po' di più dal negoziante di fiducia, ma non voglio neanche fare beneficenza e soprattutto non ho voglia di accontentarmi di ciò che passa il convento...

Quindi non sputo sui negozianti (anzi proprio adesso il mio negozio preferito ha aperto vicino a me!)... ma ricordo loro che sono imprenditori e non medici della mutua :)
 

LEPUS

ModeraTROLL Shardaniensis
21/11/06
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SOUTH SARDINIA
www.sigmalambdafoto.com
perplesso...mi verrebbe da dire che l'idea è di fare un cartello per far fuori un competitor che tiene una grossa fetta di mercato grazie alla
a) disponibilità di articoli
b) costi contenuti

non mi piace...che combattano contro crc offrendo servizio e competenza, e se vogliono, che provino a combattere sullo stesso piano (disponibilità+costi contenuti)...

A mio avviso il vero punto di forza di Chain Reaction è l'assortimento e la disponibilità, più che il prezzo. Spesso in negozio si trovano gli stessi prodotti a prezzi uguali o inferiori. Il problema è trovarli, non a quanto.

L'equazione online shop = prezzo contenuto non è sempre vera. Spesso lo è, non sempre.
Così come il successo di un negozio online può essere dato non (solo) dal prezzo basso ma (anche) da altri fattori.


A questi due messaggi c'è poco da aggiungere... ovvero:

"Negozianti, Distributori e operatori del mercato bici: SVEGLIATEVI! SIAMO IN EUROPA E C'E' LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI... se non reggete il confronto non è colpa di chainreaction!!"

Viva www.chainreactioncycles.com e tutti gli online store!

Poi saranno i servizi (Meccanica, bikeshuttle ecc ecc ) a fare la differenza.
 
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T

teoDH

Ospite
Io capisco i poveri negozianti che nemmeno in mille anni riusciranno a vendere ciò che CRC vende in un anno, ma supposto il fatto che un negozio on-line ha senso se vende a meno di un negozio fisico, è ora che invece di piangersi addosso, o di paventare guerre contro CRC, inizino invece a dare un servizio a chi compra da loro...

Se io risparmio il 20% e ho un servizio migliore e più rapido su CRC, compro su CRC, se quando entro dal negoziante trovo ciò che voglio, o se me lo recupera in una settimana, trovo uno che mi consiglia, che mi da dei pareri sensati, che mi ritira l'usato, che se ho un problema se ne prende carico, spendo volentieri un po di più.

Il problema dei negozianti sono loro stessi, non hanno voglia, (nella stragrande maggioranza dei casi), di stare al passo, di spendere due parole con il cliente, di sbattersi...
Troppo spesso sono entrato in un negozio e mi è venuta subito voglia di uscire...

Di recente stavo cercando una sella di Selle Italia, line TLD, del 2009... su CRC era esaurita, allora sono andato da un negoziante in zona, nemmeno specializzato in gravity, gli ho spiegato cosa volevo, lui si è subito messo a telefonare in sede, ha poi trovato una giacenza da un suo collega, mi ha fatto il prezzo e mi ha assicurato che in qualche giorno mi avrebbe trovato la sella... questo è lavorare, è dare un servizio, e dopo allora sono andato spesso da lui prima ancora di cercare su CRC... alla fine la sella l'ho pagata 10 euro in più che su CRC, ma chissenefrega...

L'anno scorso invece mi è capitato di entrare in un "rinomato" negozio milanese, specializzato nel gravity, è ho trovato uno sbruffone esaltato che pensava di sapere tutto, ma in realtà non andava oltre ad una superficiale preparazione sui due marchi che tratta... sono uscito all'istante, e ma ci rientrerò... di PRO, ha solo il nome!
 

Rix

Biker dantescus
24/2/08
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Villa Rosa (TERAMO)
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dove abito io non ci sono negozi specializzati in mtb, tranne quei 2 o 3 ma dovendo fare almeno 20km...su CRC senza muovere le chiappe dalla sedie si hanno miggggliardi di prodotti, ma non solo CRC, anche Rose ha un infinità di prodotti, cosi come altri negozi on line...ma CRC e un altro paio sono davvero il paese dei balocchi...basta digitare un prodotto e ti esce fuori...
spedizione contenuta, trovi anche le minuterie che nei negozi fisici dovresti ordinare...

ad esempio, stavo cercando le ginocchiere Ufo Spartan...su CRC non ci sono, però ci sono in altri negozi on line...italiani, a 15 euro meno che nei negozi fisici(che tra l'altro io qui da me non ho), quindi sono obbligato a prenderle via web...

cmq quoto TeoDH...da me se entri in un negozio chiedendo una prodotto per una bici gravity chiamano molder e skelly e i loro X-files e ti fanno analizzare...dovrei spostarmi tipo di 60km minimo...è normale???io dico di no... viva il commercio on line...
 
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Zero-7

Biker tremendus
29/11/08
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SS
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Bike
Elssworth Sanguinaria
Libero mercato è un conto (anche se è un argomento da approfondire in senso più vasto considerato la miseria e la povertà che l'eccessiva libertà di massacrare i poveri da p'arte dei ricchi porta inevitabilmente con se e sulla società), mercanteggiare ad armi impari è un altro...
On-lina certe volte i prezzi sono simili, altre volte migliori, ma altre volte ancora sono incredibilmente bassi!
Ovviamente si riforniscono in modo trasversale come un singolo negozio non potrebbe fare mai.
Tuttavia il negoziante, quando è un buon meccanico, ha dalla sua non solo il "toccare con mano" ma anche un assistenza fatta "con un sorriso" e andando bene si trova un buon compagno di pedalate e quello che si perde sul costo dei prodotti alle volte lo si recupera abbondantemente nei costi di esercizio.
Anche io ogni tanto devo prendere la serie sterzo che mi trovo davanti (è un esempio), comprando forse meno bene ma affidandomi a un meccanico in gamba (che alle volte mi fa pure abbondantemente credito) e, quello che importa di più, trovando il ricambio della giusta qualità.
 

pirpa

Biker grossissimus
20/4/10
5.276
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Frampula
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Bike
Stj
Io penso che ogni negozio sia libero di verndere al prezzo che vuole che esso sia alto o basso..ovvio che la merce deve essere di provenienza certa...

...cosa vorresti dire?

Esempio: cambio XT rotto, il mio sivende non ce l'ha in casa, tempi tra ordine, consegna ecc. ecc.....indefiniti.....mi dice di ordinarmelo.....ordino su bikediscount a 30 euro in meno di quello che me lo avrebbe fatto lui.....in 3 gg era a casa mia dalla Germania.....dopo 2 gg avevo la bici in garage.....:omertà:
 

marco

Not
Membro dello Staff
Diretur
29/10/02
44.256
20.193
113
52
Monte Bar
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TC
KM Percorsi
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Diverse
Esempio: cambio XT rotto, il mio sivende non ce l'ha in casa, tempi tra ordine, consegna ecc. ecc.....indefiniti.....mi dice di ordinarmelo.....ordino su bikediscount a 30 euro in meno di quello che me lo avrebbe fatto lui.....in 3 gg era a casa mia dalla Germania.....dopo 2 gg avevo la bici in garage.....:omertà:

Anomalia di Shimano in Italia

il problema vero sono i distributori (soprattutto italiani, shimano in particolare) che non permettono ad alcun negoziante di avere prezzi neanche lontanamente comparabili con quelli che si trovano online.
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo