Da piccolo andavo in bici, quasi tutto il giorno. La prima, con le rotelle era una graziella e così pure la seconda. La terza me l'ha portata il nonno, era una bdc e a me non piacevano (io guardavo le saltafoss, all'epoca non so se esistessero già le mtb ma se c'erano erano veramente rare), con qualche modifica diventò un ibrido.
Col passare degli anni mi misi a guardare le mtb e l'occasione giusta per convincere la mamma che era necessario averne una mi venne fornita dagli scout: non potevo andare per boschi con delle ruotine...
La prima mtb risale a inizio anni 90, per me era bellissima la sentivo forte, robusta e apprezzavo molto la precisione di guida data dalle
ruote grasse sullo sterrato. L'ho usata parecchio ma gradualmente sempre meno: i miei amici smisero di fare passeggiate (comunque corte, non ci spingevamo mai oltre i 20 Km) e fu l'epoca per loro dei motofini per me della bici solo per muovermi in paese. Poi arrivò la patente e la bici si conquistò uno spazio dignitoso... nel garage di casa.
Nel 2001 presi la decisione di passare un anno in nl (studio), mi informai sulle usanze locali e decisi di portare il mio pezzo da museo con me. Nell'estate precedente la partenza (andai via ad ottobre) feci qualche passeggiata giusto per rispolverare il mezzo e per metterlo a punto. In nl trascorsi i primi 6 mesi usandola tutti i giorni per andare in uni, per andare al supermercato per andare da Sergio. Il giorno di Pasqua 2002 decisi di compiere una svolta: i miei amici uscivano in bici (eravamo tanti con poche auto, quindi era l'unico mezzo di trasporto utile) ma si limitavano a percorrere un paio di Km fino a un parco urbano... A me non bastava... Io non mi sarei divertito tutto il giorno seduto sul prato a fare casino... Io volevo qualcosa di più. Studiai la carta della città e decisi di andare a visitare le aree verdi a nord: mi staccavo dal gruppo per andare in giro da solo, me ne fregavo di essere in un paese straniero, di non conoscere la lingua locale (solo un po' di eng) e di non conoscere i luoghi che avrei attraversato. Fu una passeggiata memorabile, 50% bitume urbano su pista ciclabile 50% sentieri sterrati lisci con un po' di fango... Qualcosa di più piatto delle Groane, nessun panorama di rilievo e punto più alto della passeggiata la vetta di una passerella ciclopedonale sullo svincolo autostradale... A guardarla con oggettività uno schifo di passeggiata ma per me non fu così per me fu la passeggiata decisiva. Nei mesi successivi appena avevo tempo andavo a spasso in bici sempre in gran parte su percorsi pavimentati ma avevo scoperto un nuovo modo di scoprire la città. Poi la città divenne stretta e presi al VVV una mappa ciclistica della provincia... Non la esplorai tutta, avevo paura ad allontanarmi troppo: io non sapevo nemmeno cambiare una camera d'aria e volevo poter rientrare anche in caso di guasto (quindi a piedi) entro la notte.
Al ritorno in Italia riposi la bici nel suo antro in garage ma ormai qualcosa era cambiato, qualcosa si era spezzato. Interpellai i miei vecchi amici provando a convincerli a fare qualche passeggiata ma ottenni solo una valanga di no. Intanto la bici giaceva in garage e io non mi sentivo completo. A un certo punto presi una seconda decisione importante che si basava su questa considerazione: Perché dovrei aver paura ad andar da solo per boschi in Italia, per quei boschi che bene o male conoscevo 10 anni fa visto che in nl ho avuto il coraggio di scorazzare solo in un mondo ignoto?
Quell'estate girai col mio vecchio cancello maturando la decisione che me ne serviva uno nuovo. Ad aprile 2003 la spesa poi durante la prima passeggiata seria una bella caduta e 3 settimane in casa, durante quelle 3 settimane scopro il forum e il NG.
Il resto forse lo conoscete tutti.