Aspettando che "colui che sa" dica la sua (il forumendolo BorgaMTB... conosce personalmente l'organizzatore fin dalle prime edizioni della gara), iointanto dico la mia.
Innanzitutto la Civetta Superbike io non l'ho mai fatta, per tutta una serie di motivi: a Settembre preferisco fare uscite/gite più che GF, poi temevo il percorso da tutti descritto appunto come "durissimo", infine i commenti per nulla entusiastici sull'organizzazione da parte di alcuni che l'avevano fatta.
Poi l'anno scorso BorgaMTB mi ha portato a fare il percorso e... sinceramente mi aspettavo MOLTO ma MOLTO di peggio. Da come la descrivono (e la descrivete) sembra una gara disumana, da superuomini, impossibile a farsi se non si hanno alle spalle allenamenti lunghi massacranti.
Ma vogliamo renderci conto che di duro, su neanche 50km, ci saranno solamente:
-il muro ripido sulla prima salita: 500m.?
-un passaggio sulla seconda discesa, quello sui tappeti: 50m.?
-il muro finale sull'ultima salita: 300m.?
-l'ultima discesa: lunga si, ma di veramente difficile ci saranno si e no 2-3km.
Tutto il resto... normali salite e discese, come se ne trovano in ogni granfondo. E non venitemi a dire che è una gara dove si è sempre al limite.... perchè per i risultati a cui il 90% di noi può aspirare, possiamo anche permetterci di tirare il fiato in salita e i
freni in discesa.
E' tecnica, si, ma non per questo dobbiamo definirla estrema. Secondo me c'è pure di peggio, vedi ad esempio la Pedalonga con discese tecniche dall'inizio alla fine e una salita sola, ma lunghissima e nel finale pure tecnica e sconnessa (senza contare i continui ripidi strappi qua e là un po' ovunque.)
Insomma, la scarsa partecipazione per via della "fama" di gara dura non è a mio avviso giustificata. Nel senso che magari in tanti - come me fino all'anno scorso - credendola "estrema" non la fanno... ma se la facessero forse si ricrederebbero.
Quanto all'organizzazione... è da sempre molto "casereccia" e alla buona, non proprio professionale, fatta forse più per hobby che per volontà di creare un evento. Coinvolge comunque un buon numero di persone e volontari che mettono anima e cuore in quel che fanno. E che si accontentano delle dimensioni e rilevanza che ha la gara, perchè magari crescere significa assumersi oneri, responsabilità, impegni e pensieri che vanno ben oltre il semplice spirito "hobbystico", sfociando in qualcosa di probabilmente troppo impegnativo da fare da volontari.
Quello che in questo caso però mi stupisce è la scarsa sinergia che c'è tra "organizzatore" e "territorio", cosa diffusa in Italia ma che qui ad Alleghe sembra un controsenso: Dolomiti Stars è il comprensorio sciistico più importante del Veneto, la regione più turistica d'Italia.
La Civetta Superbike potrebbe essere un validissimo veicolo pubblicitario per l'immagine invernale della zona, eppure questa possibilità non viene sfruttata. Si tratta in sostanza di investire in risorse, mezzi e soprattutto persone che possano affiancare l'organizzatore nel maggiore e più gravoso impegno che una possibile gara "titolata" potrebbe portare.
Parlo dei rapporti con sponsor, autorità, enti, federazioni, giornali, ecc... gestione di pubblicità e visibilità a livello nazionale con circuiti, inserzioni,sito aggiornato,ecc.... In una zona a così alta vocazione turistica le capacità non mancano di certo.
Senza contare poi il possibile richiamo che la gara potrebbe avere all'estero. Il sito in tedesco c'è già... quindi qualcuno che lo parla di sicuro c'è. Cosa ci vuole allora a fare una brochure in tedesco da consegnare alle principali gare estere? O anche solo fare passaparola sui forum tedeschi e svizzeri? Come già detto da altri in questa discussione, se la Civetta riuscisse a far breccia sul mercato d'oltralpe,il salto di qualità è assicurato.
Il problema è sempre quello: ci vuole qualcuno che lo faccia. L'organizzatore si accontenta di quel che fa e non cerca aiuti, il territorio non se ne interessa o fa finta di non sapere.
Quindi tirando le somme, secondo me la scarsa attrazione che la Civetta ha sul movimento è causato da:
-una fama troppo accentuata di gara dura/estrema.
-un'organizzazione che non punta a crescere ma, anzi, si accontenta della situazione attuale. Invece all'estero gare simili (Kitzalpbike, Eiger) sono diventati veri e propri totem a livello europeo....
Quanto al percorso marathon, è la conferma dello stile amatoriale più che professionale dell'organizzazione: un lavoro enorme e complicato per avere al via 80-100 bikers, di cui solo la metà giunti al traguardo. Ne valeva davvero la pena?
Poi... per affrontare una gara del genere non si può assolutamente improvvisare e, anzi, è necessario avere ben chiari quali saranno le difficoltà e i tracciati da affrontare: ecco perchè secondo me non si può presentare una gara da 80km scoprendo poi alla fine che sono "solo" 72. Ormai basta un GPS e mezz'ora di lavoro al PC dopo la pedalata per avere i dati esatti.
Una spiegazione a questo però c'è, che non fa altro però che confermare l'approssimazione con cui è creato l'evento: il tracciato di gara è stato cambiato rispetto a quello presentato inizialmente... senza però darne comunicazione! Basta controllare la traccia GPS con la cartina pubblicata sul sito:
http://www.giscover.com/tours/tour/display/9119
http://www.civettasuperbike.com/new_window/piantina-marathon.htm
E' stata eliminata la ripida salita a Coi e la difficilissima discesa (questa si estrema...) a Palafavera sostituendole con l'asfalto dello Staulanza. Altri tagli/variazioni li ho notati nei dintorni di Selva di Cadore.
Ecco, secondo me un organizzatore serio dovrebbe darne comunicazione quanto meno sul sito pubblicando info, cartine e planimetrie aggiornate.
Su tutto però c'è da riconoscere comunque l'impeccabile (da quanto ho sentito)
cura dei servizi considerati "essenziali" (docce, pasta party, pacco gara, sicurezza, ecc..) effettivamente all'altezza della situazione.