Io ho fatto le vie ferrate più difficili del lecchese e delle dolomiti ma questa del video no. Dopo ho fatto alpinismo e arrampicata libera per qualche anno. Ti posso garantire che questa via fatta con le bici in spalla,
che comunque ti sbilanciano e ti tengono occupata almeno una mano su pendii esposti ed innevati, ti impediscono i movimenti e sono un ingombro nei passaggi più difficili, è una prestazione estrema ed ad alto rischio. Evidentemente se dietro non ci fosse una preparazione fisico/tecnica elevata ed una certa dose di sprezzo del pericolo non saremmo qui a parlare di questo comunque bellissimo video. In questo senso non sono d'accordo con chi ha giudicato degli stupidi i sprovveduti e due biker autori dell'impresa(magari scrivendo troppo di getto). Io ti posso solo dire che, come giustamente hai fatto notare anche tu, non è possibile usare correttamente l'imbrago ed i moschettoni( se non impiegando ore ed aumentando ancora di più i rischi per la difficolta di eseguire correttamente le manovre). La mia era e rimane una valutazione tecnica ed io che ho fatto cose ben più estreme(in ambito alpinismo), questa via con la bici in spalla non l'avrei fatta nemmeno se mi avesssero pagato. Riconosco la bellezza dell'impresa ma non condivido il metodo perchè in montagna le regole si devono rispettare altrimenti si corrono dei rischi inutili (anche le pietre fatte rotolare a valle con ruota bloccata possono essere fatali per chi sta sotto, in questo caso si urla" SCARICA" avvisando tutti e si cerca un riparo). Questo vale per i trekker alle prime armi sia per gli alpinisti più esperti. W. Bonatti (secondo me il più grande di tutti e se qualcuno ha letto i suoi libri già lo sà) non ha mai corso rischi inutili in tutta la sua carriera pur facendo cose estreme ed ha sempre riportato la pellaccia a valle propio per questo , per sua stessa ammissione).
be'... tralasciando il fatto che come dici tu, l'avere una mano impegnata a tenere la bici complica alquanto il dover moschettonare sui cavi o sui gradini della ferrata e in definitiva risulta, a mio avviso, più pericoloso (almeno nelle fasi di armeggio monomano) che andare su decisi...Messner e molti altri illustri hanno sempre sostenuto, ed io sono d'accordissimo, che la velocità sia un fattore di sicurezza della cordata.
Su vie di neve e ghiaccio con difficoltà fino a D, quando in condizioni e quindi difficilmente o per nulla proteggibili, io ho fatto salite slegato ritenendo di essere più sicuro e di avere/offrire maggiori chances di sopravvivenza al mio compagno di cordata...dato che molteplici esperienze hanno dimostrato che se cade uno e non ci sono punti saldi a tenere si muore in due...
tornando a "bombazza" al viedo quella ferrata potrà sembrare pazzesca ma a me non parevano passaggi poi così difficili ed estremi... ho visto i due biker molto sicuri anche lì nonostante le bici... e non ho visto torme di inseguitori a piedi a rischiare di pigliare in testa la bici o qualche 'roc' sbottonato dai nostri...
c'è un coraggio coraggioso ed un coraggio stupido... è singolare che le uniche volte in cui ho dovuto davvero temere per la mia incolumità in montagna siano state quelle in cui sono andato con esperti istruttori... e questo apre un discorso che si ricollega alla differenza tra il fuoriclasse ed il mediocre: il primo è consapevole dei suoi limiti, di norma il secondo è velleitario...
quanto a Bonatti...(perdonami ma non riesco a trattenermi quando sento il suo nome) senza volergli negare i meriti di una innegabile carriere lucente come il Gasherbrum, la sua odissea sul monte bianco con la morte dei francesi e il congelamento del suo compagno forse ridimensiona alla grande la tua/sua affermazione di non aver corso rischi inutili... se non lo ha fatto lui, li ha di certo fatti correre ad altri è questo è molto peggio...