Ma dopo pochi minuti si comincia a prenderci la mano e, grazie ai consigli del buon Giambattista, cominciamo a fare carving su distese di sabbia nera inviolata. E arriviamo al limite della vegetazione, dove iniziano single tracks che si snodano tra pini marittimi e ginestre enormi; il fondo diventa più compatto, talvolta roccioso, ma, ogni tanto sofficissimo causando qualche scivolone. Tutto all'insegna del massimo divertimento. Arriviamo a"casa" che è già scuro e il buon Alfio ci accoglie con del buon Nero d'Avola e due teglie di pizza e focaccia con cipolle e uvetta (da batìs vià 'l cò), seguite da penne alla Norma, involtini e polpette cotte nelle foglie di limone, e, per finire, dolcetti e passito. Ma quanto bene si mangia in questa casa!?
Meno male che il giorno dopo si smaltisce la cenetta arrampicandosi fino al Cratere sommitale Centrale, un po' meno di 3300m, che raggiungiamo, avvolti da nubi sulfuree che rendono ancor più difficile l'ossigenazione, dopo tre quarti d'ora di portage. Ne vale la pena: il paesaggio è pazzesco, difficile descriverlo con parole; e la discesa che segue ci ripaga ulteriormente della fatica fatta.
Quindi un gran bel w.e., in ottima compagnia, con un'organizzazione degna del miglior [MENTION=1035]compagigi[/MENTION], condita da un meteo quasi perfetto.
Ma soprattutto supportata da gente squisita: Alfio e la sua famiglia ci hanno fatto sentire a casa e ci hanno aiutato in tutto. E Giambattista si è rivelato una gran bella persona: grande amante della natura e della mtb, attento a tutti i minimi problemi, di gran cultura: una vera Guida!
Per correttezza, non pubblico i loro recapiti ma chi volesse ripetere la nostra avventura non esiti a chiedermi i contatti.