TrailNinja Casco aperto o integrale per i giri alpini?

Elandur

Biker cesareus
29/6/15
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Personalmente ho dato risposta alla tua domanda acquistando un Bell Super DH, ovvero un modulare con mentoniera amovibile certificato appunto per DH (non come il Super 3R che avevo prima).

E da psicoterapeuta aggiungo una cosa: l'importanza del casco aperto/chiuso è sì a livello pratico, ma anche psicologico. L'unica volta che ho fatto uno dei miei percorsi preferiti sul lago di Como (flow tecnico con parti rocciose complesse al limite del trial) avendo dimenticato a casa la mentoniera mi sono reso conto di aver guidato molto male per l'insicurezza che il non essere protetto mi dava. Ero rigido sulla bici e questo sicuramente mi ha esposto a un rischio maggiore.
Quindi anche in situazioni dove l'eventuale protezione (casco, ginocchiera, paraschiena) può apparire eccessiva è necessario non dimenticarsi del potenziale beneficio emotivo che dà a colui che la indossa, il che si riflette su come poi guida. Ma occhio anche al contrario, ovvero al sentirsi "troppo" sicuri perchè protetti col rischio di andare oltre il proprio limite senza rendersene conto.
 

filbike

Biker superioris
11/9/06
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Roma EUR
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Banshee Prime, Dartmoor Primal 29
Sto adottando da poco un casco con mentoniera amovibile, sicuramente più leggero e areato di un integrale;
non ne offre le stesse caratteristiche di protezione ma sicuramente una buona dose in più rispetto ad una scodella aperta.
Sono riuscito ad usarlo in piena estate mantenendo volutamente la mentoniera anche in salita. e non ho sofferto tanto più caldo che con il casco aperto.
Nel mio caso sono riuscito a trovare un casco che pur essendo perfettamente aderente si riesce a togliere e calzare senza fatica anche con mentoniera montata.
I miei giri raramente includono passaggi come quello di Mike ma ma nel tecnico e non solo, la facciata è sempre dietro l'angolo!....... l'età avanza e di conseguenza diminuiscono reattività e possibilità di reagire a brutte situazioni.
La tecnologia ci permette di avere prodotti estremamente protettivi talmente efficaci che e comodi che ormai il fatto non usarli mi sembra una cosa stupida.
Caro Mike se avessi la fortuna di poter fare i tuoi mitici giri, credo che avrei adottato un casco più protettivo già un pò di tempo fa......e una mentoniera non sminuirebbe sicuramente le tue imprese.
 

alexLith

Biker superis
29/8/17
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Trento
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24bicycle
Secondo me questo giro non l'hai scelto tu e psicologicamente, alla lunga, anche questo aspetto ha fatto la sua parte. Eri più teso e nervoso del solito (enfatizzi più volte i passaggi molto difficili),
Più che sull'attrezzatura io andrei ad analizzare le motivazioni che ci spingono a percorrere certi itinerari. Forse c'era un motivo per cui nessuno c'era stato in bici su quella cima. D'altra parte comprendo anche che la creazione di contenuti sempre nuovi ed inediti sia molto importante per un influencer. Ma il prezzo da pagare in questo caso è stato alto. Ti auguro di trovare un equilibrio
il tema della discussione non mi pare fosse quello delle motivazioni (che mi pare sia già affrontato nel video)... cmq boh tra tanti influencer e pro o meno che siano che mettono le cose che fanno (tra cui crash tremendi), il giro di Michele e le motivazioni che ha dato mi sembrano assolutamente sensate e comprensibili con un minimo di cultura della montagna. Anzi mi pare una analisi completa e chiara ed anche istruttiva per uno che guarda i suoi video. Che poi ci sia anche un aspetto di "guadagno" a me non cambia la lettura del messaggio e mi va bene cosí: preferisco questo stile a quello della redbull
 

tangablu

Biker serius
4/10/08
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Roma-Assisi
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Ciao Mike

è indubbio che protezioni ed integrale siano limitanti sotto vari aspetti, che vanno dai movimenti al campo visivo, io ho sempre detestato sia l’uno che l’altro, tanto che nella quasi totalità dei miei giri porto solo il casco aperto, sono caduto tante volte, come tanti biker che praticano questa disciplina, mi sono fatto tante escoriazioni, anche profonde, ma mai nulla che mi convincesse a portarmi appresso protezioni e casco integrale (vado in Mtb da oltre 30 anni)………poi è avvenuto un fatto……il 15 Maggio scorso , in un giro semplicissimo, in un tratto ancora più semplice, una distrazione, rilassamento eccessivo, forse data dalla troppa sicurezza nel fare un tratto semplice effettuato centinaia di volte, mi parte l’anteriore (non andavo piano) e cado come un sacco di patate sul fianco sx , sbattendo più volte il corpo e la testa anche su alcune rocce….avevo solo il casco, protezioni gomiti e ginocchia non avrebbero aiutato molto in quella situazione, ed ero solo in mezzo alla montagna, come altre mille volte…………..l’esito è stato disastroso, immediatamente dopo il botto , per un tempo per me indefinibile, non riuscivo a respirare, ero immobile a terra sul sentiero e per la prima volta in vita mia ho provato la paura…..fortunatamente sono riuscito a riprendere a respirare e dopo qualche minuto, con grande difficoltà e dolore, sono riuscito ad alzarmi, ma non è stato facile farlo….ero in un punto del bosco e dei sentieri scarsissimamente frequentati…..se non fossi riuscito a rialzarmi sarei rimasto lì chissà quanto.
Appena alzato mi sono reso conto che avevo rotto la clavicola sx, il casco mi aveva salvato ma se avessi preso la botta un cm più avanti mi sarei rotto mascella e-o zigomi, casco spaccato a livello tempia sx……sono riuscito a trascinare la bici per circa 400 metri fino ad un sentiero frequentato e li ho capito che qualcosa non andava, non riuscivo a respirare bene, impossibile rientrare in autonomia e per la prima volta in vita mia ho chiamato i soccorsi (mi sono vergognato come un cane)….arrivato in ospedale mi hanno diagnosticato un trauma cranico, clavicola rotta a sx, 8 costole rotte a sx di cui la maggior parte scomposte, trauma polmonare a sx con lacerazione della pleura e relativo versamento…….sono tornato a casa dopo due settimane di ricovero.
Quindi il problema e l’analisi che ne ho dedotto consiste in questi punti:
1) qualsiasi caduta, anche la più stupida, può comportare serie conseguenze, in quanto i risvolti sono sempre imprevedibili
2) le protezioni sono fastidiose e molto limitanti per alcuni versi, ma sono fondamentali nell’unica volta che ti serviranno e che non puoi prevedere
3) le protezioni fondamentali sono busto , schiena e spalle……quelle delle ginocchia e gomiti anche ma sono punti non vitali….in ogni caso vanno messe tutte
4) il casco integrale è fondamentale nella maggior parte delle situazioni ….
Sul fatto che l’integrale limiti il campo visivo inferiore è vero ma anche lì se ci si fa l’abitudine si riesce ad ovviare scegliendo modelli , come il Met parachute, che hanno ampie aperture e che danno una sufficiente visione anche sui lati del mento ed imparando a sfruttare le aperture inferiori per guardare.
Ho ripreso la bici l’ultima settimana di Luglio….la clavicola , se usi i campi magnetici pulsati, la rimetti a posto in un mese e mezzo.
Riflessione finale……..ho constatato che la dicitura “le protezioni annoverano due tipi di biker, quelli del prima e quelli del dopo” è purtroppo vera….
Un abbraccio e un in bocca al lupo di pronta guarigione Mike
 
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aria

Biker perfektus
23/9/13
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vero, mi sono rotto diverse volte ma fratture per lo più banali , nonostante non mi sia mai risparmiato , sopratutto nel gravity, bike park con saltoni di ogni genere ecc... poi, quando meno te lo aspetti, arriva la mazzata, la volta più grave , caviglia tibia perone malleoli, praticamente 2 mesi di stampelle , è accaduto su un sentiero di raccordo tra una ps e l'altra , praticamente difficoltà inesistente , come andare dritti in un prato. alla fine non è il se ma il quando e quasi sempre la dove è impensabile che accada.
più ti sembra semplice, più il pericolo è alto ("è una cazzata, non serve fare attenzione...")
più ti senti protetto, peggio ti sfasci ("ho le protezioni, non mi faccio tanto male...")

Questi sono i due meccanismi psicologici che ti fregano.
il casco aperto lo giudico quasi inutile e le mie esperienze me lo confermano
posto che lo uso "perchè lo usano tutti", penso la stessa cosa. Su decine di cadute, quella per cui è servito a qualcosa, è una sola (e forse non mi sarei fatto niente anche non avendolo).
Così a naso penso che sia molto più facile spaccarsi il polso o il ginocchio, che non la testa.
il tema della discussione non mi pare fosse quello delle motivazioni (che mi pare sia già affrontato nel video)...
scusa e perchè? se nel video si parla anche di "motivazioni", anche quelle sono "tema della discussione", no? ;)
Poi penso che a tutti prima o poi passi per la testa il classico "ma chi me lo fa fare?", specie dopo eventi traumatici.
 
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iron.mike83

Redazione
10/7/07
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Soraga di Fassa
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Trek Fuel EX
Premetto che mi è piaciuto molto leggere tutti i vostri commenti, ognuno ha la sue idee e le sue esperienze da riportare esprimendole in modo costruttivo e creando molti punti di riflessone. Appena mi sarò rimesso farò delle ulteriori prove:-?:



@iron.mike83

Caro Michele,
sono felice di conoscerti di persona e di aver avuto un paio di volte il piacere di girare con te ..... questo chiaramente moooolto prima che diventassi un extraterrestre della mtb, ora mi accontento solo di seguire le tue imprese tramite i tuoi spettacolari video.
Avevo visto il piccolo spezzone del capitombolo e avevo temuto per danni più seri, specialmente sulla faccia.
Se mi posso permettere di darti un suggerimento prova ad usare un casco con la mentoniera staccabile, quando vedi che i cazzi si fanno troppo amari la metti su per una protezione maggiore .... io non credo che a livello visivo ti possa danneggiare molto più di uno aperto.

Chiudo augurandoti buona guarigione, ciao
Ciao Francesco, da quanto tempo e che piacere risentirti... come spiegato in questo articolo non mi sono mai trovato molto a mio agio con i caschi integrali ma ci riproverò
Speriamo di ritrovarci un giorno per un saluto
A presto

Nell'attesa sto riguardando i tuoi primi video, (secondo il mi parere) i passaggi tecnici sono diventati sempre più difficili, (e prolungati) quindi magari non sempre, ma per certi giri ed in certi passaggi un integrale potrebbe essere preso in considerazione.
p,s, non so come hai fatto a scendere da quel sentiero con una clavicola rotta, io con una semplice infrazione ho faticato a tornare a casa da un giro a dir poco banale.

Diciamo che a me piace girare in montagna quindi non necessariamente deve esserci qualcosa di estremo ad ogni uscita (vedi il secondo video che hai linkato) ma quando me la vado a cercare i passaggi tecnici sono sempre più o meno quelli, forse nel tempo ho acquisito maggior disinvoltura nell'affrontarli però ti assicuro che la discesa del primo video o quella del terzo non hanno nulla di meno rispetto all'ultima che ho fatto dove mi son fatto male. La differenza sta che in quella del primo video, in caso di caduta, non ci sono particolari rischi mentre in quella del terzo era talmente esposta che alcuni passaggi proprio non li ho fatti perché in caso di caduta non ti salvava neanche una tuta da palombaro :))):;-)

Sono of topic e non sono tuo padre però mi sento di consigliarti prudenza: certi passaggi meglio farli a piedi. Tra l’altro le immagini dal drone o fatte dai tuoi accompagnatori non sempre rendono giustizia dell’effettivo grado di difficoltá di alcuni passaggi, ergo se nei tuoi report ti risparmi qualche passaggio noi certamente non ce ne accorgiamo ed il servizio sarà comunque molto interessante.
Ciao Claudio, apprezzo molto il commento ma come espongo a fine video è un qualcosa che ti senti dentro e non riesci a rinunciare, in ogni caso, sta pur sicuro che il fatto di "dover" fare un video non mi ha mai fatto andare oltre le mie capacità e in genere sono sempre stato molto bravo a valutare cosa potevo fare e dove era meglio rinunciare, purtroppo questa volta, forse, ho commesso un errore

Dolore...
Guarisci presto Mike!

Io faccio il salto della quaglia anche col Control. Ovvio che per me il casco integrale è d'obbligo.

Nel 2002, quando ho cominciato a fare freeride, ho visto schiantarsi un ragazzo con il caschetto, sfigurarsi ed essere portato via in elicottero.
La settimana dopo ho comprato l'integrale e l'ho sempre messo sia in bici, che per sciare.
Per me il freeride è insolubilmente legato a quella cornice magica tra la mentoniera e l'aletta. Il che non mi limita minimamente la visuale.
Non uso la mascherina invece proprio per questo, che mi sento coi paraocchi da cavallo (e sudo).

Io sono vecchio, metto a fuoco più lentamente e vado più piano. Ma continuo ad usare il casco integrale, le protezioni da DH e le ginocchiere lunghe anche per giri da 2600m di salita.

Spesso mi trovo in situazioni in cui sarebbe più utile un paracadute o un cucchiaino, perché qualsiasi protezione sarebbe ampiamente superflua in caso di caduta.

Non faccio praticamente mai lo stesso sentiero due volte in un anno e sono sempre in esplorazione.
E' rarissimo che io cada, grazie alla conoscenza dei miei limiti e all'esperienza. Però può capitare, quando ci si sente particolarmente dei fenomeni. E devo ringraziare gli integrali per avermi salvato i denti diverse volte.
Sono un fan anche del pane integrale e della trazione integrale, infatti. :mrgreen:

A me dà sicurezza essere corazzato, guido meglio, disinvolto. Ho meno paura, quindi faccio meno errori, senza eccedere nella presunzione.
Qui ero al tramonto a 2800m, dove ho dormito all'addiaccio, per cui avevo lo zaino pieno di cose calde, sacco a pelo, materassino, cibo, ecc e ho dovuto rinunciare alla pettorina Fox Titan. Devo dire che in discesa ero piuttosto stressato, nonostante l'integrale, le ginocchiere lunghe, i guanti con i rinforzi in carbonio. "Picchio un gomito e mi f0tt0 il giro. Poi come torno nell'altra valle?"

E' molto soggettivo, ovviamente. Ma io mi sento nudo tra le spine, a raccogliere saponette tra lottatori di sumo gaii, se non sono tutto corazzato. :quinonsp::mò-te-pi:
E sono felice di avere ancora tutti i miei dentini e le chiappe integre. Quindi insisto a portarmi su tutto l'ambaradan medievale.
Wey Ciao Kikko, mi spiace ma quest'anno ho paura che non riesco a passare a trovarti :azz-se-m::))):
Comunque, scrivendo l'articolo, ti ho pensato...Probabilmente tu sei l'unico "vertriders" che conosco, molto bravo , che gira con l'armatura medioevale ahaha... a presto!


e bike park.
questo è il mio pensiero e non un consiglio da dare a chi legge, o
Condivido il pensiero
Ps: non ne ho idea :pirletto: Forse e' la foto della lastra dove avevo già il tutore addosso

Secondo me questo giro non l'hai scelto tu e psicologicamente, alla lunga, anche questo aspetto ha fatto la sua parte. Eri più teso e nervoso del solito (enfatizzi più volte i passaggi molto difficili),
Più che sull'attrezzatura io andrei ad analizzare le motivazioni che ci spingono a percorrere certi itinerari. Forse c'era un motivo per cui nessuno c'era stato in bici su quella cima. D'altra parte comprendo anche che la creazione di contenuti sempre nuovi ed inediti sia molto importante per un influencer. Ma il prezzo da pagare in questo caso è stato alto. Ti auguro di trovare un equilibrio
Ciao Dario, scusa ma permettimi di dissentire, forse nel video ho dato un impressione sbagliata ma come risposto a Claudio l'unico motivo della caduta forse sta in un errore di valutazione nel singolo passaggio e non nella scelta dell'itinerario
Non è una questione se c'era già stato qualcuno o no, spesso mi son ritrovato a fare cose che non erano ancora mai state provate e non è neppure una questione di creazione di contenuti perché se dovessi ragionare da "influencer" renderebbe molto di più, in termini di visualizzazioni, un video fatto sul giro del Sella Ronda o a Finale Ligure piuttosto che questi video "estremi" che sono un po' una nicchia ma il punto è che a me piace fare questo, lo facevo prima che YouTube spopolasse e continuerò a farlo anche dopo
Il giro l'ha scelto Filippo (è lui li local della valle) ma avendo entrambi gli stessi gusti siamo andati a fare esattamente quello che amiamo fare. Per tutta la discesa ho ringraziato Filippo per avermi portato su quella cima, ero talmente felice di essere li che ho continuato a ringraziarlo anche dopo la caduta
 
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aria

Biker perfektus
23/9/13
2.805
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... La differenza sta che in quella del primo video, in caso di caduta, non ci sono particolari rischi mentre in quella del terzo era talmente esposta che alcuni passaggi proprio non li ho fatti perché in caso di caduta non ti salvava neanche una tuta da palombaro :))):;-)
Ecco, questo è esattamente il tipo di "protezione integrale" che uso io. :smile:
Se c'è spazio per cadere sul morbido bene, altrimenti a piedi.
 

pk71

Biker velocissimus
15/12/08
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Nicolai G16
Ho acquistato 3 (no dico tre!) Met Paracadute MCR, uno distrutto in una caduta in notturna dove mi è venuto addosso un cane, sono caduto di lato non avevo la mentoniera e non mi sono fatto "niente".
L'altro utilizzato con la mentoniera (quasi per caso) posso dire che mi ha salvato la pelle perchè con una capocciona ad un albero mi sono solo fratturato tre vertebre cervicali, la mentoniera battendomi sul petto ha evitato che mi spezzassi il collo.
Però ad onor del vero devo dire che nonostante i trascorsi uso poco la mentoniera, forse anche un po per scaramanzia.
 

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pk71

Biker velocissimus
15/12/08
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Vicopisano
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Nicolai G16
Dimenticavo, se siete alti ricordate ai vostri amici di specificarlo quando chiamami il 112, altrimenti rischiate di rimanere con i piedi fuori dall'ambulanza........
 

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gancio

Biker superis
4/12/08
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lodi
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MDE Damper-Radon pro 29
Personalmente ho dato risposta alla tua domanda acquistando un Bell Super DH, ovvero un modulare con mentoniera amovibile certificato appunto per DH (non come il Super 3R che avevo prima).

E da psicoterapeuta aggiungo una cosa: l'importanza del casco aperto/chiuso è sì a livello pratico, ma anche psicologico. L'unica volta che ho fatto uno dei miei percorsi preferiti sul lago di Como (flow tecnico con parti rocciose complesse al limite del trial) avendo dimenticato a casa la mentoniera mi sono reso conto di aver guidato molto male per l'insicurezza che il non essere protetto mi dava. Ero rigido sulla bici e questo sicuramente mi ha esposto a un rischio maggiore.
Quindi anche in situazioni dove l'eventuale protezione (casco, ginocchiera, paraschiena) può apparire eccessiva è necessario non dimenticarsi del potenziale beneficio emotivo che dà a colui che la indossa, il che si riflette su come poi guida. Ma occhio anche al contrario, ovvero al sentirsi "troppo" sicuri perchè protetti col rischio di andare oltre il proprio limite senza rendersene conto.
Analisi perfetta..prossimo casco modulare!
 

Robibz

Biker perfektus
17/3/21
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Bolzano
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una
vero, mi sono rotto diverse volte ma fratture per lo più banali , nonostante non mi sia mai risparmiato , sopratutto nel gravity, bike park con saltoni di ogni genere ecc... poi, quando meno te lo aspetti, arriva la mazzata, la volta più grave , caviglia tibia perone malleoli, praticamente 2 mesi di stampelle , è accaduto su un sentiero di raccordo tra una ps e l'altra , praticamente difficoltà inesistente , come andare dritti in un prato. alla fine non è il se ma il quando e quasi sempre la dove è impensabile che accada.
O madonna, spero ti sia ripreso
 

Barto78

Biker assatanatus
18/4/10
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Intense, trek
Si, credo che ci sia molta differenza tra i giri Enduro e i giri AM, se vado a Sestri Levante mi porto l'integrale ma nei giri alpini il casco aperto. Semplicemente perché è meglio sentirsi "liberi" e soprattutto è anche un monito a non esagerare. Più sei protetto, più osi (e la frattura della clavicola non esiste protezione che la salvi) invece nei giri alpini dove spesso sei lontano da tutto, meglio rinunciare ad un passaggio che farsi male o rompere la bici. In più, non siamo tra le categorie più amate in montagna e ho notato che spesso i pedoni che ci vedono arrivare con integrale e armature medievali, spesso ci guardano con poca simpatia. Meglio incrociarli a viso scoperto e salutare...i giri alpini non sono fatti per fare il tempo su strava...spesso ci scordiamo la differenza tra fare un giro per godere la montagna e fare un giro con il numero sul manubrio.
 

yayayaya

Biker delirius tremens
23/5/04
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Mike premesso che ti reputo un fenomeno, non condivido la tua opinione.
Sei sicuro di riuscire a pararti in caso di caduta mettendo le mani avanti sui sentieri così sassosi e ripidi? poi nei tratti meno impervi non sembri andare piano
Io ho un modulare Urge Gringo non omolgato integrale e confermo quello che che dice Filip, si pedala anche in estate, certo non con 35°c e magari metto la mentoniera dopo la prima salita
Per te che fai molto portage la vedo dura usare un casco integrale.

Visione, boh mi fa strano che una mentoniera possa ridurre il campo visivo, magari non ci sei abituato e qui pure l'occhiale per me servirebbe, la ramata in faccia a me capita molto spesso
Rimane scontato che su questi percorsi soprattutto, la migliore protezione è non cadere
 
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yayayaya

Biker delirius tremens
23/5/04
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Si, credo che ci sia molta differenza tra i giri Enduro e i giri AM, se vado a Sestri Levante mi porto l'integrale ma nei giri alpini il casco aperto. Semplicemente perché è meglio sentirsi "liberi" e soprattutto è anche un monito a non esagerare. Più sei protetto, più osi (e la frattura della clavicola non esiste protezione che la salvi) invece nei giri alpini dove spesso sei lontano da tutto, meglio rinunciare ad un passaggio che farsi male o rompere la bici. In più, non siamo tra le categorie più amate in montagna e ho notato che spesso i pedoni che ci vedono arrivare con integrale e armature medievali, spesso ci guardano con poca simpatia. Meglio incrociarli a viso scoperto e salutare...i giri alpini non sono fatti per fare il tempo su strava...spesso ci scordiamo la differenza tra fare un giro per godere la montagna e fare un giro con il numero sul manubrio.
il problema è che Mike non rinuncia a niente, fa passaggi assurdi e nei tratti più veloci va a 60 all'ora , l'enduro è più tranquillo
 
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lkey

Biker superioris
12/8/10
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Yt
A me questa convinzione che con l'esperienza e la tecnica le protezioni diventino di intralcio fa storcere il naso. Fosse cosi allora i professionisti dovrebbero scendere in mutande...
È solo una falsa percezione ed é proprio lì che ti freghi con le tue mani, uno diventa talmente abituato al fatto che gli sia sempre andata bene, che poi quando succede, succede in modo catastrofico.
Protezioni sempre per i giri alpini.
 
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yayayaya

Biker delirius tremens
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i professionisti fanno vari sopralluoghi sul tracciato, mentre dove scende Mike già sei bravo se riesci ad azzeccare la traiettoria, poi se vediamo i cugini xcisti sulle coppe del mondo non scherzano sui passaggi tecnici vestiti come stradisti
 
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Barto78

Biker assatanatus
18/4/10
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il problema è che Mike non rinuncia a niente, fa passaggi assurdi e nei tratti più veloci va a 60 all'ora , l'enduro è più tranquillo
Insomma....fa molte più vittime la Paganella di un giro Alpino. Se scendi su piste, apparentemente facili da 50 km orari e chiappi un albero ti frantumi. Difficilmente su sentieri normali fai queste velocità, la telecamera inganna molto. Poi il rischio 0 non esiste, che poi manco si è spaccato la faccia ma la clavicola...puoi avere anche l'integrale che usavo sul cbr 600, ma sempre te la spacchi.
 
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