Carnia: il Cai, no a mountain bike sui sentieri curati da noi

Ho già risposto direttamente nel articolo del messaggero.
[url]http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/03/15/news/il-cai-no-a-mountain-bike-sui-sentieri-curati-da-noi-di-la-tua-vota-1.6703985[/URL]

Per riassumere direi che l'autore/i di questa iniziativa contro le MTB:
  • non conosce il territorio di sua competenza,

  • non è in grado di distinguere tra i danni che produce il passaggio di una moto enduro, una MTB, e un pedone

  • non è a conoscenza di tutti i sentieri rimessi a nuovo da volontari al fine di realizzare gare di MTB o semplici percorsi da sfruttare. Parlo della Carnia e delle gare del trofeo Carnia in MTB ma potrei estendere il discorso anche ad altre zone della regione, ad ogni modo ci sono molti esempi: Invillino, Verzegnis, Paularo, Cesclans (ormai devastato dalle moto), Mediis, Moggio, Resia, etc...

  • molto probabilmente non ha mai percorso un sentiero in sella ad una MTB. Perché altrimenti saprebbe che non sono molti i sentieri percorribili in MTB dalla maggior parte dei ciclisti. Ci vuole molto manico in discesa e per la salita un ottimo stato di forma.

  • molto probabilmente non frequenta nemmeno a piedi la montagna

  • non si rende conto del danno che la sua iniziativa può arrecare al turismo di un territorio già con molti problemi, e alle attività correlate (rifugi, alberghi, negozi sportivi, etc...)

Il discorso delle bici da downhill poi lo vedo molto limitato. Qui in Carnia non mi sembra ci sia questo problema. Non c'è un comprensorio sciistico che lo abbia favorito! Per fortuna diranno quelli del CAI, quelli dei rifugi però immagino non la pensino allo stesso modo!

Mi sembra che l'identikit calzi a pennello.
 

Tc70

Entomobiker
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Picola ma carattarastica...
Uhmmmm...siamo alle solite....CAI versus Bikers....finchè non ci sarà un totale ricambio generazionale e mentale,credo sarà una diatriba che vedrà molte albe....:omertà: :il-saggi:
 

bossanova

Biker superioris
23/12/07
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portogruaro VE
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prendiamo un esempio molto conosciuto come il Fontanuzze nel comprensorio del Piancavallo. E ditemi se sbaglio tanto meglio.

In alcuni punti il continuo passaggio delle bici specialmente nei terreni in ghiaino friabile compattato ha reso un sentiero prima calpestabile grazie alle sporgenze naturali, un vero e proprio "scivolo" visto che queste sporgenze appunto vengono man mano levigate dal nostro passaggio. Per chi ama le passeggiate sa benissimo che il tutto risulta più faticoso.
Il sentiero è segnato in azzurro e se non erro è curato dal Club Alpino.
Personalmente anche se l'articolo è totalmente impreciso e i punti di vista rimarranno molteplici, per me rimane uno spunto di riflessione che mi porterà a diminuire in futuro la percorrenza dei sentieri Cai e non, molto frequentati dalle passeggiate del fine settimana.
D'altra parte grazie a moltissime persone abbiamo dei sentieri dedicati galattici.

Persone che ringrazio e ringrazio infinitamente :prost:
 

maxilconte

Biker infernalis
8/2/06
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Trieste
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Si pero' l'ornedo e' attualmente uno spettacolo con tanto di scalini scavati e parapetti in legno. Ora, non conosco com'era il sentiero 10 anni fa ma sinceramente non penso che una traccia che porta da Aviano a delle antenne televisive abbia mai richiamato tanti fautori della lotta con l'alpe. Personalmente partirei dallo splendido scenario di Piancavallo per farmi un'escursione. E aggiungo che in decine di discese fatte nel corso di circa 6 anni non ho M A I incontrato pedoni sulla traccia. O sono fortunato io oppure le cose sono stare fatte bene dividendo gli utenti.
Andando contro i miei interessi sarei per il divieto assoluto su certi sentieri con determinate caratteristiche di pericolosita' o di frequenza pedonale, magari in certi periodi come per la caccia, E nel contempo per una incentivazione alla percorrenza di altri sentieri magari tramite guide e cartellonistica con descrizione di tempi e difficolta'. Arroccarsi e' da idioti, pretendere da miopi e condividere da civili.
Facendo un esempio che mi attirera' le ire di molti, avete mai girato sui Colli Euganei? Una bomba pronta ad esplodere... E non biasimo nessuno.
 

big ice

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tumiec
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Che le bici rovinino i sentieri è tutto da dimostrare. Attenzione, non sto dicendo che le bici non rovinano i sentieri mai e comunque: ci sono situazioni (es. terreni morbidi, umidi e/o acquitrinosi) in cui il passaggio ripetuto di bici può provocare l'erosione del terreno. Ma questa è una problematica che esiste anche per i passaggi a piedi: chi in montagna ci va davvero (e non è un ambientalista da salotto) sa che è così. Per cui se ci sono tratti delicati è doveroso limitarne l'uso, ma in modo razionale e senza ideologismi.
Ad ogni modo paragonare le mtb a dei cingolati è un discorso che non ha alcuna base nella realtà delle cose, c'è perfino uno studio scientifico che ha misurato l'impatto delle mtb come paragonabile a quello degli escursionisti a piedi e a cavallo.

Il vero problema è quello del conflito d'uso, per esempio legato alla dimensione del sentiero. Problema che si può comunque regolamentare anche in modo diverso dal divieto assoluto, sia perchè illogico ed eccessivo (non ha senso vietare le bici dove passano centinaia di persone a piedi al giorno così come un sentiero in mezzo al nulla dove passano cento escursionisti all'anno), sia perchè un divieto generalizzato comporta l'impossibilità di controllo (a meno di avere qualche decina di migliaia di guardie forestali).

Chiudo dicendo che il CAI (di cui sono socio) non ha il potere di decidere nulla: è solo la Regione che può legiferare in proposito.

nell'art 9 della legge regionale 22/2012 si parla del Comitato che dovrà scrivere l'elenco delle strutture e i regolamenti attuativi della legge stessa, quindi il CAI decide eccome. non legifera direttamente ma come organo tecnico dice la sua alla grande.
bisognerà aprire un tavolo di trattativa per far capire loro un pò di cose poichè legalmente hanno ragione loro.
 

sembola

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Come hai scritto anche tu il CAI fa parte di coloro che dovranno scrivere delle norme a livello tecnico, ma non è l'unico e non è scritto da nessun parte che le norme proposte siano tradotte in legge, la decisione sull'adozione non è dei tecnici ma degli organi politici. Ed è soprattutto qui, a mio parere, che si aprono spazi di trattiva e pressione: lo abbiamo visto anche qua sul forum con la vicenda della legge regionale dell'Emilia Romagna, di fronte ad obiezioni motivate ed organizzate quello che i "tecnici" avevano suggerito è stato modificato prima e messo in standby poi.
Quello che mi preoccupa piuttosto è se ci sia tra di noi chi è disposto ad impegnarsi in queste operazioni di advocacy, che richiedono tempo ed impegno.
 

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Tolmezzo
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Pubblico qui un appello da parte della carniabike: più siamo e più forza abbiamo

Appassionati della MTB e CAI del Friuli Venezia Giulia, sono divisi da una polemica che ha avuto sbocco anche sulle pagine dei media. Riguarda sia la pericolosità delle mtb nei confronti dei pedoni che il deterioramento dei sentieri dovuto agli pneumatici tassellati. Il CAI che in prima battuta ha dato voce alla frangia più integralista dei suoi soci, si fa forte di una recente legge regionale (nr. 22 del 09 novembre 2012) che gli assegna il compito esclusivo di custode, manutentore, gestore dei sentieri e rifugi alpini e che gli consentirà, dopo la formazione di un Elenco, di indicare quali itinerari saranno percorribili (bontà sua!) dalle MTB. Un tavolo di confronto a breve, quando ormai tutto appare deciso, rischia di non rendere giustizia ai cicloescursionisti.
Per questi motivi chiediamo il vostro appoggio ricordando come:
1) La MTB abbia avuto in questi ultimi anni uno sviluppo crescente moltiplicando il numero degli appassionati;
2) Attorno alla MTB si siano mobilitate forze diverse (enti istituzionali e non) investendo denaro e promuovendo iniziative;
3) Gli operatori turistici e le stesse amministrazioni comunali dei paesi di montagna riconoscano la validità del movimento MTB e favoriscano la sua diffusione che i divieti CAI minacciano di frenare;
4) Il mercato della MTB e l'indotto ad essa legato, rappresentino una realtà economica con la quale fare i conti;
5) In un momento in cui la crisi investe ogni settore, chiudere la porta alla MTB rappresenti un ulteriore danno, sicuramente alle piccole economie, quelle delle baite e dei rifugi alpini gestiti, degli agriturismo, delle locande, dei postidi ristoro con un ritorno di immagine pessima soprattutto verso Austria, Slovenia, Germania, nostri vicini e cicloescursionisti numerosi, dove ben diverso è l'atteggiamento nei confronti della MTB, favorita e solo eccezionalmente limitata.

Vi chiediamo un cenno di assenso da inviare alla Carnia Bike di Tolmezzo, al seguente indirizzo e-mail: [email protected]
questo servirà a convalidare la vostra posizione davanti al CAI e rafforzare le nostre ragioni al tavolo di confronto.

A.S.D.CARNIA BIKE Tolmezzo UD

IMPORTANTE:
COMUNICATO DA FAR GIRARE CON ESTREMA URGENZA A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLA MTB DEL FRIULI V G
 

grumo

Biker serius
6/9/07
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estremo est
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Come hai scritto anche tu il CAI fa parte di coloro che dovranno scrivere delle norme a livello tecnico, ma non è l'unico e non è scritto da nessun parte che le norme proposte siano tradotte in legge, la decisione sull'adozione non è dei tecnici ma degli organi politici. Ed è soprattutto qui, a mio parere, che si aprono spazi di trattiva e pressione: lo abbiamo visto anche qua sul forum con la vicenda della legge regionale dell'Emilia Romagna, di fronte ad obiezioni motivate ed organizzate quello che i "tecnici" avevano suggerito è stato modificato prima e messo in standby poi.
Quello che mi preoccupa piuttosto è se ci sia tra di noi chi è disposto ad impegnarsi in queste operazioni di advocacy, che richiedono tempo ed impegno.

e allora lasciamoci morire.
 

big ice

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Come hai scritto anche tu il CAI fa parte di coloro che dovranno scrivere delle norme a livello tecnico, ma non è l'unico e non è scritto da nessun parte che le norme proposte siano tradotte in legge, la decisione sull'adozione non è dei tecnici ma degli organi politici. Ed è soprattutto qui, a mio parere, che si aprono spazi di trattiva e pressione: lo abbiamo visto anche qua sul forum con la vicenda della legge regionale dell'Emilia Romagna, di fronte ad obiezioni motivate ed organizzate quello che i "tecnici" avevano suggerito è stato modificato prima e messo in standby poi.
Quello che mi preoccupa piuttosto è se ci sia tra di noi chi è disposto ad impegnarsi in queste operazioni di advocacy, che richiedono tempo ed impegno.

certo che ci sono. abbiamo gia fatto delle riunioni tra gruppi sportivi e a breve contatteremo anche operatori economici ed enti pubblici che investono nella mtb.
 

big ice

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c'è stato il primo incontro tra i rappresentanti del CAI e quelli delle 2 ruote.
Idee un pò troppo radicali da parte dei ciclisti che hanno preso di petto la discussione.Hanno stilato un documento di loro pugno che però non è la posizione ufficiale ( almeno non quella di ASD Carniabike). Il CAI sembrerebbe intenzionato a farsi portavoce presso le istituzioni per far entrare nella commissione che redigerà i regolamenti attuativi, anche un'aliquota di bikers.

Se gli animi si placheranno e la logica avrà la meglio sull'impeto allora le cose potrebbero risolversi nel modo sperato.

stay tuned
 

Lucianomtb

Biker extra
c'è stato il primo incontro tra i rappresentanti del CAI e quelli delle 2 ruote.
Idee un pò troppo radicali da parte dei ciclisti che hanno preso di petto la discussione.Hanno stilato un documento di loro pugno che però non è la posizione ufficiale ( almeno non quella di ASD Carniabike). Il CAI sembrerebbe intenzionato a farsi portavoce presso le istituzioni per far entrare nella commissione che redigerà i regolamenti attuativi, anche un'aliquota di bikers.

Se gli animi si placheranno e la logica avrà la meglio sull'impeto allora le cose potrebbero risolversi nel modo sperato.

stay tuned

Oggi ero su in cima al Monte Tenchia. Meraviglioso. Unica nota stonata: il solito deficiente con moto da TRIAL (gli ho fatto un paio di foto FB se qualcuno lo conosce...). Non so per dove sia salito ma l'ho visto scendere lungo il 154, sentiero che ho percorso anch'io in discesa. Ho potuto nuovamente constatare come siano le ruote della moto a "devastare" la traccia del sentiero. Il colmo è che lungo la strada sterrata c'era parcheggiata una jeep della polizia provinciale! Nessun pubblico ufficiale nei paraggi...:nunsacci:
https://www.facebook.com/photo.php?...05853644.1073741850.1477826931&type=3&theater
(forse troppo lontano)
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Da FB questa mattina
https://www.facebook.com/mtbcai/posts/488101211259289
Siamo arrivati ad una conclusione?

Le ipotesi di regolamentazioni e divieti per l'alpinismo e l'arrampicata da inserire nelle leggi regionali hanno evidentemente spaventato a morte il CAI, al punto di farci quasi tutto l'ultimo numero della rivista sociale.

Verrebbe da citare ironicamente la frase di Nenni su chi fa a gara a fare il puro e finisce per trovare qualcuno più puro che lo epura, oppure lo slogan del maggio francese "vietato vietare"... :spetteguless:
 

orso bruno

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varie

Robìs da màs!!!
Anch' io sono totalmente contrario a far scorrazzare mezzi motorizzati sui sentieri alpini, però se il CAI proibisce di praticare manifestazioni o escursioni in MTB, sulle alpi Carniche, è anche perché alcuni vorrebbero percorrerle per fare downhill, altra attività che penso dovrebbe essere praticata solo su circuiti dedicati. Se ci fossero solo "cicloescursionisti", visto che anche il CAI ha la sua sezione dedicata, il problema probabilmente non se lo sarebbero posto, o si arriverebbe ad un accordo, o sbaglio?!?...
 

maxmisdaris

Biker serius
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udine
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A proposito di manutenzione di sentieri, qualcuno é stato a Gemona ultimamente??
Sapete dirmi in che condizioni sono i sentieri usati come PS della Superenduro?
Grazie a chi risponde
 

mauretto

Biker dantescus
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sabato scorso erano, come dire...beh...se non altro il fondo era asciutto dai
Torno su questo sabato, vedremo dopo le piogge intense della settimana cos'è rimasto.
 

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