Primo giro con la nuova Capra - breve recensione.
Premessa 1: vengo da due bici ormai vecchiotte anche se seminali nelle loro rispettive categorie - la Commencal meta 5.1 del 2008 (una delle madri delle moderne enduro) e la
Cannondale Gemini 2004 (bici da freeride all'epoca innovativa, monocross) -
Per questo motivo probabilmente le mie sensazioni alla guida di una bici nuovissima, stato-dell'-arte 2014, sono amplificate.
Premessa 2: Giro effettuato seguendo la ps "Boletto" della Enduro Cup Lombardia, con salita da Tavernerio
http://www.endurocuplombardia.it/it/tavernerio
circa 10 km di salita piuttosto dura, 80% su asfalto, ultimi 2 km su strada forestale.
Circa 6 km di discesa flow, su terreno pietroso smosso, in mezzo ai boschi.
Il mezzo: Capra Comp2, la verde fluo, nuova di pacca, nessuna modifica (pedali
Shimano xt a sgancio + frame-guard AllMountainStyle sullobliquo). Taglia M. Io sono 1.76 x 70kg. Sag sospensioni intorno al 25%.
Montata da Magic Cycles di Milano, il mezzo è arrivato in ordine: una piccola sverniciatura sulla
Pike, in altro accanto al tappo della valvola dellaria, e una sul telaio, allaltezza dello sterzo. Pazienza, problemi del trasporto. Per il resto, a parte un controllo alla viteria e una messa a punto, il mezzo arriva ready to race e addirittura con le gomme già gonfie giuste.
In salita: il primo wow!. Il mezzo è leggero e si pedala benissimo. Bobbing trascurabile e il bloccaggio delle ammortizzazioni fa il suo dovere. l 1x11 mi spaventava un po, ma con la mia gamba mediamente allenata è stato abbondantemente sufficiente anche nei tratti più ripidi (non sono ricorso al padellone da 42 neanche nei tratti più ripidi sul 12%).
La posizione in sella è comoda, eretta, ho sentito la schiena meno affaticata dalla salita rispetto alla vecchia commencal, come se tendessi meno ad avere il peso allindietro.
Sullo sterrato, sospensoni in posizione intermedia. La differenza di diametro delle
ruote comincia a sentirsi. Il mio scetticismo sul 27.5 si dipana. La differenza col 26 cè.
Non so se è lo stato di forma o lesaltazione del primo giro, ma salgo più veloce che con le precedenti bici, sono comodo, ho una pedalata regolare e riesco a concentrare lo sforzo solo sulle gambe, senza dover badare troppo alla distribuzione del mio peso sul mezzo, o a tenere dritto il manubrio a velocità ridotte.
Per la mia altezza, la taglia M sembra cucita addosso.
Discesa: rimango di stucco già dopo i primi metri accompagnati dal soave ronzio del mozzo posteriore. Sono velocissimo.
La leggerezza del mezzo e le geometrie lo rendono maneggevolissimo. nel single track guidato in mezzo agli alberi va esattamente dove diavolo le dico di andare; le ruotone mangiano le asperità, e te ne accorgi soprattutto in quei passaggi ripidi con roccette sporgenti dove capisci che il segreto è mollare i
freni, spostare il peso indietro e lasciare che il mezzo faccia il resto.
I freni appunto: potenti, molto potenti. In combinazione con le continental trail king, che non sono dei mostri di grip, mi portano a frequenti involontarie derapate sul terreno asciutto e polveroso della ps Boletto. il problema è che a volte, nei tratti a mezza costa, derapa anche la ruota davanti, bloccata da una eccessiva pressione sul freno. Devo imparare a modularli, ma so che saranno freni che non mi lasceranno quando avrò lunghe e ripide discese da affrontare.
Le sospensioni: velluto. Ben regolate lavorano in armonia totale fra anteriore e posteriore.
Mi ritrovo a fare e rifare un drop di circa 70 cm 4-5 volte. Me lo ricordo affrontato con la vecchia buona Meta: latterraggio esplosivo e il mezzo che si imbizzarisce e va tenuto. Ora invece la capretta si mangia via il salto; sospensioni e rigidità dei perni e del telaio fanno il resto, latterraggio è stabile e morbido e posso proseguire sul single track a velocità inaudite: 35km/h la dove il mio compagno di giro, con unaltra commencal, se va bene arriva ai 25-30.
La bici mi segue nei piccoli bunny hop, la maneggevolezza è impressionante: sono al primo giro e la sento una estensione del mio corpo.
Ogni sassolino che salta sulle ruote o sul telaio è una piccola ferita al cuore, ma bisogna farci il callo ( e metterci un po di nastro frame-guard
).
Alla mia prima esperienza col
telescopico non posso che goderne, appena si va in piano o ci sono dei piccoli strappi in risalita.
Il reverb è preciso e il leggero gioco che ha non si avverte assolutamente in pedalata. Nota di merito anche alla sella SDG brandizzata YT, che alloggia le mie terga comodamente.
Arrivo alla macchina,, scendo dalla bici e rimango a guardarla senza parole. Un giro che è stato unesperienza di guida completamente nuova. Quando parlavano di game changer nelle prime recensioni della Capra, i giornalisti ci avevano visto giusto. Non posso fare paragoni con le altre enduro della categoria, ma spero che il Forum prima o poi faccia giustizia con un bel confronto con Nomad, Specy Enduro,
Trek e altre rappresentanti della categoria. Sono piuttosto sicuro che, alla metà del prezzo, la Capra non tema confronti.
Non ho rilevato alcuna crepa, rottura, difetto per ora.
Per concludere: io ancora la guardo e rimango basito per le possibilità di questo mezzo (oltre che per lestetica da urlo).
A voler trovare difetti:
Continental trail king. Buone gomme, sezione e impronta a terra enorme, leggere, ma le
Maxxis che ho sempre usato (minion front e ardent/high roller al post) permettono qualche cosa di più, specie come tenuta laterale e frentata. Le terrò su, ma temo che patiranno eventuali terreni umidi invernali. Il sistema ruota E13 + camera+ gomma risulta comunque davvero leggero (più leggero del precendente ruota
mavic 26+camera
specialized+gomma maxxis exo 2.5 da 850g).
Manopole: belle belle, con il lock-on solo da un lato, ma forse un filo sottili. A fine discesa avevo un filo di indolenzimento allesterno delle mani
ma dallaltra parte devo ancora trovare una buona regolazione deella forcella sui piccoli impatti.
Spero di aver trasmesso qualcosa ai tanti che chiedevano informazioni. Sono a disposizione se avete curiosità o bisogno di info.