CAMPIONATI ITALIANI DH MTB Prali TO 20-21 luglio 2013

udc-ban

Biker cesareus
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Dopo aver visionato le bellissime immagini delle varie gallery, nonché il materiale video, eccoci ad interpretare gli ultimi campionati italiani ponendo il focus sull’aspetto tecnico e sulla gestione di gara dei team.
Prima di tutto però, occorre specificare che la via tracciata dal GT360 degrees in fatto di comunicazione è decisamente la più efficace. Una grafica bellissima, report precisi, puntuali ed aggiornamento quotidiano attraverso i social network. Indimenticabili le parole di Walter Belli: “ Senza la giusta comunicazione , ogni risultato è muto “.
Così per Ancillotti che attraverso il suo blog ci racconta la bella esperienza sia dei suoi ragazzi ( a Prali Mario Milani era tesissimo e concentrato a mille) che degli utilizzatori della DHY.
Max Torchio di SpeedyBike ha riassunto perfettamente la sintesi di gara con un mix tra agonismo e voglia di divertirsi insieme agli amici. Hanno raccontato la loro storia anche RedBike, ValSangone, e ReunionDhTeam.
I bikers Petosino festeggiano so ogni canale possibile la bella prestazione del loro Mirko Manazzale, riscattando i tristi ricordi di un Abetone sfortunato. Bruno Zanchi coccola il suo Francesco “ Diciotto “ Colombo , sempre a podio, sempre caratterizzato da una manetta incredibile, e nelle luove livree del team AIROH – AXO – Santa Cruz ancora più figo.
Il viaggio non ha certo influito sul consueto buonumore del team Torpado. Sfortunata la qualifica di Gambirasio che sui social esprime già la grinta per il suo ritorno.
I 3stars che arrivando da vicenza, alla fine si dimenticano di avere la seconda posizione in categoria WJ e programmano una nuova visita a Prali.
E quanto amore per la terra di sardegna che ci ha portato più team, con le belle avventure non solo di Mirko Cuccu.
Per la famiglia Vernassa , ormai è sempre una passeggiata. E non ci sentiamo di dire che Gianluca cresce, perché il pupillo De Vinci, come è stato detto in gara “ è già un campione”. >Gistamente stimolato e pungolato dall’intero Team Argentina Bike che con i Caire Bros non mollano un secondo. Sempre lì, con il fuoco nelle gomme.
Molti feedback positivi arrivano anche dal plotone Le Marmotte e da quello scatenato baronetto di Johnny Pozzoni. A confrontare le classifiche degli ultimi 3 anni degli italiani si può bene interpretare quanto lavoro sia necessario al miglioramento delle prestazioni.
Ottima anche la visibilità degli amici del Ciclista Off Road, straordinari nell’organizzazione della gestione di gara, come gli amici dei vari Team arrivati dal centro Italia: tanta serenità e simpatia con Luigi Cannavacciuolo che da sempre riesce a coniugare risultato e race easy.
Nel paddock di gara anche Alessi Team, Tanta la commozione quando è stato tributato un lungo applauso a questi ragazzi che hanno lottato contro la sciagura del terremoto in Emilia.
I vari siti , già dal lunedi mattina si sono colorati del tricolore nazionale e proprio Sergio Larghi il Team Manager di ScoutNukeProof con le sue tre maglie nei Master ci ha concesso una breve intervista:


Pralidhitalia: Ciao Sergio e grazie per la disponibilità. Puoi darci un tuo punto di vista complessivo dei campionati italiani e del livello della DH in italia?

ScoutNukeProof: E' stato un campionato Italiano organizzato al meglio ! Rispetto assoluto del programma di gara, cronometraggio perfetto con classifiche in tempo reale, personale all'altezza e in numero piu' che sufficiente ! E si che i campionati Italiani si sono svolti a Prali che e' tutt'altro che una localita' rinomata e "ricca" ; cio' dimostra che quando si ha la volonta', la capacita' e la competenza si ottengono i risultati.
Per quanto riguarda il livello della DH in Italia, mi fa' piacere che i giovani siano in continua crescita sia come numero che come livello ! Credo che il merito vada allo sport "DH", alla sua spettacolarita', alla trasmissione sui canali televisivi delle prove di coppa del mondo ed alla crescita dei bike park in Italia e all'estero ! Una cosa che spesso gli organizzatori di gare o disegnatori di bike park non tengono in considerazione , purtroppo, e' quella di costruire piste veloci e divertenti con sponde, salti sicuri ma spettacolari, larghe e con tanta visibilita' ! Troviamo troppo spesso piste troppo old style con passaggi troppo lenti e spesso pericolosi e con l’assenza di spettacolarita' per il pubblico !
Forse e' per questo che molti organizzano week end all'estero per divertirsi no ?

Pralidhitalia: Il tuo team ha vinto in 3 categorie Master: Mazzoni(M5/6) , Colombo(M3) e Alleva (M2) , che avranno l'onere di crescere i vostri nuovi piloti. Come investite sul futuro?

ScoutNukeProof: si, abbiamo portato a casa 3 maglie tricolori ed io ringrazio i ragazzi ( qualcuno non lo e' piu' da tempo ) !
Avremmo potuto fare di meglio visto il secondo posto di Frigerio negli ELMT, il terzo posto di DAL POZZO nei M1ed il quarto posto di AMADINI negli JUNIOR , ma soprattutto ci e' mancato CLAUDIO COZZI negli Elite che a causa di un problema alla spalla non partecipera' a nessuna gara per questa stagione !
La passione e' tanta e per il futuro continueremo ad investire nel Team con atleti sempre piu' forti con la speranza di riuscire a puntare al gradino piu' alto del podio !

Pralidhitalia: Durante la gara abbiamo chiesto spesso agli atleti se oggi conta più la bici o la capacità dell'atleta. Quasi tutti pensano che più o meno le bici ormai siano tutte allo stesso livello e che sia il campione a fare la differenza. Sei d'accordo?

ScoutNukeProof: non sono pienamente d'accordo ! Il pilota fa' sempre la differenza, quest e' vero, ma credo che la bicicletta ,intesa come l'insieme dei suoi componenti ( forcella,ammortizzatore, sistemi frenanti, gomme etc. ) possa fare la sua parte !
Un Team che mette a disposizione dei sui atleti le migliori sospensioni, i migliori e piu' affidabili sistemi frenanti, e la piu' vasta gamma di disegni e mescole di pneumatici, puo' dare un grosso contributo !

Pralidhitalia: La gestione di un team richiede sempre maggiori sforzi in tempo e denaro. Il nostro continua ad essere considerato uno sport estremo o pensi che con i bikepark vi sia un bacino di nuovi fruitori della DH?

ScoutNukeProof: come anticipato nella risposta numero 1 , sono certo che l'avvicinarsi a questo sport da parte dei giovanissimi dipenda molto dalla qualita' dei bike park ! I genitori sono sempre preoccupatissimi per i propri figli quando decidono di avvicinarsi al mondo della DH perche' lo vedono come sport estremo e molto pericoloso ! Sono pero' di contro molto felici per il fatto che li seguano piu' volentieri quando la famiglia decide di passare un week end in montagna ( si va' a girare yeehh ) ! Quindi il mio consiglio e' sempre quello di costruire piste DIVERTENTI come quella di Prali e non come quella di Champoluc.
 

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mrscout

Biker novus
27/11/03
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lainate (MI )
www.scoutsnc.it
Vorrei precisare il fatto che il mio paragone personale Prali/Champoluc e' riferito unicamente alla tipologia del percorso ! La gara di Champoluc e' stata organizzata molto bene, come del resto tutte le prove del circuito Gravitalia !Un grazie a tutti coloro che continuano ad impegnarsi nell'organizzare manifestazioni DH !Sergio Larghi
 

udc-ban

Biker cesareus
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Durante la tre giorni del Campionato Italiano a Prali , abbiamo vissuto un flusso di co-eventi molto interessanti, la cui struttura organizzativa è stata coordinata da RaidSurfercClub.
Dalla Danza del Ventre della scuola Oltre il Velo, al concerto di Settembre Nero, sino al dj set di Post-cltr.
Ciò che però ci ha particolarmente interessato è stato il Contest di Dirt, che ha visto la struttura tecnica di RED BIKE, presa d’assalto da rider del calibro di Toto-Torquato Testa , Filippo Proserpio, Alberto Gandiglio, Andrea e Federico Pavese, Riccardo Pilloni e Daniele Ferri. Tra loro un grande applauso va all’amico Nico Zanutti, che ha fatto sia la gara di Campionato Italiano , che il contest. Non male eh..?
Ha vinto Torquato Testa, sparandosi trick backflip, tailwhip, backflip no hand, e 360 tailwhip.
Una bella cornice di pubblico ha assistito al contest , rafforzando nell’ambiente la consapevolezza che occorre lavorare in questa direzione per mantenere viva la speranza del Dirt in Italia.
 

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