Giusto per la cronaca.
Oggi "GraveBL", giro gravel intorno a Belluno con tre diversi percorsi.
Ho scelto ovviamente (per me) il più impegnativo.
E lo ho pure allungato con un pezzo del medio, perché troppo bello per lasciarlo fuori.
A parte queste note , c'era un po' di tutto, come bici.
Gente con gravel "race", altri con gravel "adventure", MTB front e full.
In fondo questi eventi sono più dei ritrovi per raccontarsela, farsi un giro in compagnia, conoscere perché no altra gente, fregandosene della bici e del tempo.
Per la prima metà ho chiacchierato con amici, poi le strade si sono divise e ho affrontato le salitone scassate delle Prealpi bellunesi.
Quasi su al Nevegàl ho beccato altri tre che facevano il percorso lungo.
Tre veronesi, di cui uno "pro", nel senso che si tratta di un ultracyclist, di quelli da salite, difatti in salita andava su come una moto, salvo poi aspettare gli altri. Non era una gara, appunto.
Che bici aveva? Una Wilier endurance, gommata 700x32!
Questo per dire che se uno sta un po' attento a quello che fa, certe cose le può fare.
In discesa doveva per forza andare piano, sui settori un po' più inca@@ati era per forza quasi fermo.
Ma siamo arrivati in fondo con il sorriso, tutti quanti, perlomeno noi quattro.
Perché alla fine conta il divertirsi, il resto è noia.
E per divertirsi basta anche far buon viso a cattivo gioco, nel senso dei limiti del mezzo che si ha, e regolarsi di conseguenza.
Lo spirito "gravel" è questo, era anche quello in MTB dei primordi, quando ci facevamo andare bene quei cosi che oggi si avrebbe paura ad usarli persino per andare a comprare il pane e facevamo giri che manco con una full...
Perché questo pippone?
Perché appunto sono arrivato a casa contento.
Del fatto che la mia bici per il 2% del giro fosse inadeguata, che per il 15% del giro per la parte su strada asfaltata fosse lenta, non me ne frega niente.
Cerchiamo di prendere il buono che c'è e di valorizzarlo, il resto è omaggio.
P.S. "Con il gravel di montagna il gusto ci guadagna"
P.S. 2 vista la vicinanza della partenza del giro, sono partito da casa mia. Al rientro, sul famoso segmento del kom, con nelle gambe già quasi 150 km e 2500 m di dislivello, ho segnato un tempo di 7 secondi più lento del mio kom.
Così, giusto per dirlo, visto che quando lo avevo detto (non so se in questa discussione o nell'altra) mi ero preso critiche di ogni genere.
Pedalate gente, pedalate, che fa bene.