Cammino Di Santiago

Lupo Solatio

Biker novus
25/8/09
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Partire da SJPdP è stupendo perché si valicano i Pirenei e a piedi si arriva a Roncisvalle dove si può riuscire a dormire in un Hospital vecchio di mille anni, una cosa stupenda che a pensarci mette i brividi. Chi andrà vedrà... e capirà. Partire invece dal Somport, per affrontare il primo tratto sul cammino aragonese (a Puente la Reina i due cammini si congiungono e proseguono insieme) è invece un'esperienza più solitaria e forse anche più dura. La bellezza di quel tratto è più aspra, ma siccome il Cammino è una mega-insalata di emozioni non saprei dire quale delle due è più bella. Se riuscite, fatele tutt'e due.
 

Lupo Solatio

Biker novus
25/8/09
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Purtroppo io non posso...però avrei un paio di curiosità.
-Visto che l'hai fatto sia a piedi che in mtb,ti andrebbe di scrivere qualche riga sulle differenze\similitudini tra le due modalità?
-ti è piaciuto maggiormente l'ingresso navarro o quello aragonese?

Ciao

Sono due cose totalmente diverse. Se lo fai a piedi, ha una sua cadenza, delle tappe quasi obbligate, conosci tantissima gente che incontri più volte e che finisci per conoscere. Se lo fai in bici sei come un viaggiatore nel tempo: quando la sera ceni con le persone che incontri, tu vieni da un posto in cui loro sono stati una settimana prima e quando dici "Vengo da XXX" loro ti guardano stupiti. E parlando di dove si andrà il giorno dopo, tu gli dici "Vado a YYY" e loro ti riguardano stupiti perché ci saranno dopo una settimana. Per il resto, più solitudine, tantissima fatica, ma si recupera prima, e la voglia di ricominciare dopo averlo finito.
 
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Malin

Biker urlandum
17/5/07
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Sono due cose totalmente diverse. Se lo fai a piedi, ha una sua cadenza, delle tappe quasi obbligate, conosci tantissima gente che incontri più volte e che finisci per conoscere. Se lo fai in bici sei come un viaggiatore nel tempo: quando la sera ceni con le persone che incontri, tu vieni da un posto in cui loro sono stati una settimana prima e quando dici "Vengo da XXX" loro ti guardano stupiti. E parlando di dove si andrà il giorno dopo, tu gli dici "Vado a YYY" e loro ti riguardano stupiti perché ci saranno dopo una settimana. Per il resto, più solitudine, tantissima fatica, ma si recupera prima, e la voglia di ricominciare dopo averlo finito.

BELLISSIMA questa tua metafora. Da applausi.:}}}:

Comunque anch'io ho fatto il cammino in MTB(Francese e Via del la Plata). Per questo ero incuriosito dalla testimonianza di chi l'ha fatto sia a piedi che in bici. Saprai certamente dell'eterna "tensione" tra le tue tipologie di pellegrini.
Ultimamente sono incuriosito dal farlo a piedi. Magari solo un pezzo,giusto per conoscere anch'io l'altra metà del cammino :-)
 

Lupo Solatio

Biker novus
25/8/09
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Che dire, quando l'ho fatto a piedi, mi incuriosivano i ciclisti, così allegri e caciaroni mentre il pellegrino pedonale è lento e riflessivo, sembra quasi un saggio della montagna. Quando l'ho fatto in bici, ho superato (con educazione) centinaia se non migliaia di camminatori e devo dirti che la loro tenacia, il loro incedere, erano da commozione. Mi sentivo privilegiato dal vedere lo spettacolo di tutte queste persone che camminano verso una meta con tanta tenacia e senza una ragione "logica". Sono effettivamente due dimensioni diversissime, come è diversa la motivazione che a sua volta spinge ciascun pellegrino pedonale o ciclista. L'importante è il rispetto reciproco, che io ho sempre dato e ricevuto e che penso stia alla base di tutte le cose. Credo poi che la fatica sia un elemento che unisce. Certo... davanti alla discesa verso Molinaseca, o verso Triacastela, dopo la Cruz de Hierro o il Cebreiro, ci si sente un po' in colpa a veder correre le ruote sull'asfalto. Però ti assicuro che a piedi si fa molta meno fatica per salire. Quindi... In ogni caso, se puoi andare a piedi, fallo senz'altro.
 

angra

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ragazzi mi stete facendo venire una voglia tremenda di andarci subito a santiago!!!!

basta dai.....
 

-Ghiglio-

Biker cesareus
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BELLISSIMA questa tua metafora. Da applausi.:}}}:

Comunque anch'io ho fatto il cammino in MTB(Francese e Via del la Plata). Per questo ero incuriosito dalla testimonianza di chi l'ha fatto sia a piedi che in bici. Saprai certamente dell'eterna "tensione" tra le tue tipologie di pellegrini.
Ultimamente sono incuriosito dal farlo a piedi. Magari solo un pezzo,giusto per conoscere anch'io l'altra metà del cammino :-)


Cosa intendi per "tensione"...?
 

Malin

Biker urlandum
17/5/07
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Alykè;4315357 ha scritto:
Cosa intendi per "tensione"...?

semplificando è che stiamo loro proprio sui co:omertà:
ma le semplificazioni a volte portano lontano.
Diciamo meglio,ci considerano un po' la serie B dei pellegrini. Frequento forum specifici sul Cammino e,certamente mascherata da cortesia,la diffidenza verso i ciclopellegrini si respira a pieni polmoni.
In un certo verso li comprendo. A volte tra i miei(nostri) colleghi ciclomuniti ho visto più attenzione alla prestazione,al gesto tecnico,che al senso completo del Cammino.
Di nuovo semplificando,tappe da 180 km snaturano il cammino. Macchina al seguito che ti porta i bagagli snaturano l'esperienza il Cammino. E così via.
Diciamo anche che uno dei successi del Cammino è insegnare a rispettare tutte le modalità del Cammino degli altri. Così come dovremmo fare nella vita di sempre.

Se ti(vi) va di approfondire,dai un'occhiata a questo link:

http://www.pellegrinipersempre.it/viewtopic.php?f=23&t=2537http://www.pellegrinipersempre.it/viewtopic.php?f=23&t=2537

c'è un'intervista doppia tra un me e un camminante:freeride:
il video su you tube è un po' troppo sintetico e veloce. Questa è la versione completa dell'intervista:

TESTO COMPLETO INTERVISTA DOPPIA

Matte:pellegrino
Malin:ciclo-pellegrino


1) Quanti cammini hai fatto?
MATTE: Diciamo che sono stato in Spagna tre volte ed ho legato di volta in volta più cammini.
MALIN: 2
2) Quali?
MATTE: La prima volta Francese e Finisterre, la seconda Plata, Sanabrese, Muxia e Finisterre, la terza San Salvador, Primitivo e Finisterre.
MALIN: Cammino Francese (2007),Via della Plata (2009)
3) Numero massimo di giorni in cammino?
MATTE: 38. Ancora un paio di giorni ed ero irrecuperabile !!
MALIN: 17
4) Km minimi percorsi in una giornata?
MATTE: Se non ricordo male, una quindicina.
MALIN: 44
5) Km massimi percorsi in una giornata?
MATTE: Attorno ai 60.
MALIN: 112
6) Che importanza ha il peso del bagaglio?
MATTE: Direi decisiva ! Ma cerco di non essere troppo maniacale.
MALIN:
La leggerezza ha una sua importanza, ma certamente meno di quanto ne abbia per chi cammina.
7) Fai preparazione fisica prima della partenza?
MATTE: No, anche perchè faccio parecchia attività sportiva di mio
MALIN: circa 700\800 km nelle gambe nei due mesi precedenti il cammino. Poi io in pratica durante l'anno non smetto mai di andare in bici
8) Hai mai avuto problemi fisici durante il cammino?
MATTE:
Altrochè !
MALIN: intossicazione alimentare ad Orense...MALEDETTI FUNGHI!!!
9) Lo faresti a piedi/in bici?
MATTE: In bici ?!?!? Premetto che sono un ciclista e che faccio qualche migliaio di km all'anno. Ma secondo me ci sono esperienze che rendono di più a piedi. Il cammino francese è sicuramente uno di questi. In bici dovrei sempre stare attento ai camminanti e a non cadere, ci sono i problemi tecnici (forature/catena,etc...), la preoccupazione per la bici, per il suo trasporto. Troppo stress "inutile".
Comunque alcuni cammini, come ad esempio il levante, li vedrei bene in bici.
MALIN: Si,lo farei a piedi. Dovrei lavorarci su però con almeno 6 mesi di anticipo. Cambiando tutta la preparazione fisica
10) Cosa ti affascina di più del fare in cammino in bici/a piedi?
MATTE: La lentezza ed il condividere alcuni passi con altri pellegrini. E' vero che si ritrova anche alla sera, ma è camminando che ci si apre di più, che i pensieri e le parole più difficili escono meglio, che i silenzi e gli imbarazzi scorrono via...
MALIN: Se ho capito bene la domanda, devo incentrare la risposta nello specifico della bici nel cammino. Io quando sono in cammino sono un tutt'uno con la mia bici. A volte ci parlo anche. Peccato non mi risponda. Mi piace sentire il vento in faccia, mi piace provare a me stesso di saper superare passaggi tecnici,mi piace il fatto di non essere mai solo neanche quando a perdita d'occhio non c'è nessuno ed infine mi piaccio io sopra la mia bici.
11) Se piove parti lo stesso?
MATTE: Si è mai visto un pellegrino che non parte per il tempo ?!?!!?!?
MALIN: Dipende. Aspetto prima che passi,diciamo un ora, ne caso non schiarisse poi parto lo stesso.
12) Fai molte pause durante la giornata?
MATTE: Dipende dalle giornate e dal cammino. Se sono da solo, ne faccio poche.
MALIN: Si, in media anche in numero maggiore dei miei colleghi ciclopellegrini. Mangio spesso e faccio molte foto. Tutte cose che costringono a fare pause.
13) Che difficoltà hai trovato lungo il cammino?
MATTE: Direi di tutti i tipi. Da quelle fisiche a quelle linguistiche, per finire a quelle psicologiche.
MALIN: Sul Francese quasi nessuna, sulla Plata il caldo dell'Andalusia. Ho fatto la prima tappa con 47°C all'ombra. Dimenticavo, per un ciclopellegrino è molto faticosa l'ultima tappa del Francese e le ultime 3 della Plata. Sali e scendi,sali e scendi, quasi un incubo.
14) Ti è mai capitato di non trovare da dormire e dover proseguire?
MATTE: Mi è capitato di non trovare da dormire ma non ho proseguito, mi sono adattato con soluzioni di fortuna.
MALIN: Una volta a Palas de Rei. Ho proseguito per Melide
15) Hai conosciuto molti pellegrini durante il cammino?
MATTE: Non molti, ma non sono uno che attacca bottone, anzi...
MALIN: Si molti,qualcuno per giorni, qualcuno per ore, qualcuno per semplici attimi. Dico sempre che sono loro il mio Cammino
16) Hai conosciuto molte persone del posto?
MATTE: Qui ancora meno. Non parlo molto bene lo spagnolo e quindi...
MALIN: Qui dobbiamo chiarire bene cosa intendiamo per conoscere. Se per conoscere intendiamo,parlare per diverso tempo e non solo chiedere info, diciamo che ho conosciuto almeno 3 persone del posto. L'ospitalera di Foncebadon,l'Ospitalero di Orense e Juan,il ragazzo che mi ha raccolto nell'altoforno di Siviglia, probabilmente ne dimentico altri.
17) Hai avuto momenti di sconforto? (in relazione alla stanchezza intendo)
MATTE: Più di qualche volta. Ma sul cammino passa facilmente
MALIN: Il primo giorno sulla Plata e in maniera minore il primo giorno sul Francese, dopo Puente la Reina.
18) Porti con te la macchina fotografica?
MATTE:
MALIN: Per me è indispensabile come l'acqua. Ho scattato sulla Plata circa 500 foto. Per un ciclopellegrino solitario è quasi record. Fare una foto quando si va in bici non è scontato come si penserebbe. Fermarsi per fotografare e poi ripartire spezza il ritmo.
19) Hai mai corso dei pericoli durante il cammino?
MATTE: Direi di no. Beh, due alani, di prima mattina dopo Casar de Caceres, mi hanno fatto passare dei brutti momenti.
MALIN: Sono caduto scendendo da Pico de la Dueña. Ho sbattuto la testa. Fortuna che avevo appena superato il tratto sassoso e che portavo il casco. Comunque 3 giorni con un leggero colpo di frusta al collo
20) Hai mai abbandonato il sentiero perché la carrettera è più comoda?
MATTE: Ehm.... sì !!
MALIN: Certo. Chi va in bici deve giudicare di volta in volta se il maggior impegno del sentiero ripaga dello sforzo. Nel senso, ad esempio se il sentiero costeggia la carretera, per chi va in bici ha poco senso fare il sentiero.
21) Quante volte hai urlato BICI???/sentito urlare BICI???
MATTE: Sul francese troooooooppe volte !! Tra l'altro molti non si rendono conto che c'è anche qualcuno che non può sentirli... Sugli altri cammini, non c'era bisogno.
MALIN: Ti dirò, le prime volte ho tentato di far fuori qualche menisco o qualche crociato, ma il pellegrino camminante sembra avere gli occhi anche dietro. Si spostavano tutti all'ultimo momento. Allora ho ripensato il mio intento e ho deciso di fare almeno bella figura facendomi sentire quando sopraggiungevo. Scherzi a parte, mai neanche lontanamente messo in pericolo nessuno.
22) Nel tuo bagaglio c’è qualcosa di superfluo di cui potresti fare a meno?
MATTE: Vediamo un po'... direi quel cavo elastico con le mollette già attaccate. Ma è troppo comodo...
MALIN: C'è sempre almeno un cambio intimo di più di quelli necessari.
23) Ti sei innamorato nel cammino?
MATTE: Sul primo ci ho lasciato un pezzo di cuore
MALIN: Innamorato no, ma a San Juan De Ortega,in una mia pausa(ero diretto a Burgos), ho incontrato una ragazza pellegrina di una bellezza tale da poter essere prova ontologica dell'esistenza di Dio. Se non proprio un disegno intelligente, almeno uno con buon gusto! Purtroppo non le ho parlato,l'ho solo vista per qualche minuto. Poi su,via, sulla bici, direzione Atapuerca. E' il triste destino del pellegrino, a maggior ragione se ciclo.
24) Hai mai cercato di fregare un ciclista ?
MATTE: Ho avuto qualche pensierino.... ma per fortuna non ne ho mai avuto bisogno
icon_e_smile.gif

MALIN: fregare?!? Mi viene solo in mente un episodio sulla Plata. Per pura coincidenza insieme a dei camminanti,passo vicino ad un grosso, ma veramente grosso e brutto, cane pastore. Quello abbaia e "attacca". Era discesa,io do un colpo di pedali e VIA,più veloce della luce. Ho ancora un po' il rimorso, ma confido sul fatto che i camminanti abbiano la pelle dura, e sono quindi prede poco appetibili per i feroci perros dell'estremadura!
25) Hai mai invidiato un ciclista ?
MATTE: Sulla plata sì... Le deviazioni per una fonte le sognavo...
MALIN: forse solo sulle mesetas. Penso che attraversarle a piedi,e quindi starci per giorni,sia più gratificante che farlo in bici. Che è comunque gratificante.
26) L'albergue o posto che ricordi con più piacere ?
MATTE: Sicuramente il bar da Luis ad Albergueria.
MALIN: L'albergue sicuramente quello di Boadilla del Camino. C'è la PISCINA!!! Il luogo, tra i tanti, forse Muxia. Magica.
27) Rimpianti sul cammino?
MATTE: No, rifarei ogni scelta
MALIN: Non aver iniziato il Cammino Francese da SJPDP, ma da Pamplona. Errore da principiante.
 

Glicerina

Biker assatanatus
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Punti di vista differenti, ognuno valido senza che per forza uno dei due debba prevalere sull'altro.
Sul discorso che i camminanti tollerino in modo molto malcelato i ciclopellegrini mi viene da pensare un paio di cose:

1) ma chi va a piedi (e anche, logico, chi pedala) mentre cammina o mentre pedala pensa a godersi il viaggio e le emozioni che trasmette o pensa a quanto sia più o meno rompic....i l'altro?
Mi amareggia un pò questa cosa.
Ognuno di noi ha affrontato (e affronterà) il Cammino con una sua propria motivazione. Fermo restando il rispetto reciproco dovuto agli altri pellegrini (che, ripeto, nelle mie due esperienze, non ho mai visto venire meno) conta più vivere, guardarsi dentro, respirare e innamorarsi di quei luoghi o guardare a quello che fanno gli altri?
Mi sembra un pò come quella famosa battuta di Giobbe Covatta...non sono io che sono razzista, sono loro che sono...

2) il Cammino è di tutti (checchè ne dica la guida di terre di Mezzo che testualmente riporta: "Il cammino è di chi va a piedi"): non è solo dei Camminanti (che, a scanso di equivoci, per me sono i veri eroi perchè un conto è fare 800 km in dodici giorni e un conto è farli - a piedi - in un mese e mezzo) nè è solo dei bikers. Addirittura è consentito farlo anche a cavallo...
Perchè chi va a piedi (o chi pedala) deve per forza vedere come un intruso l'altro?
Mah..
 

nemox

Biker velocissimus
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Punti di vista differenti, ognuno valido senza che per forza uno dei due debba prevalere sull'altro.
Sul discorso che i camminanti tollerino in modo molto malcelato i ciclopellegrini mi viene da pensare un paio di cose:

1) ma chi va a piedi (e anche, logico, chi pedala) mentre cammina o mentre pedala pensa a godersi il viaggio e le emozioni che trasmette o pensa a quanto sia più o meno rompic....i l'altro?
Mi amareggia un pò questa cosa.
.

Il problema Glicerina è che per chi va a piedi è fastidioso trovarsi alle spalle un mezzo che arriva all'improvviso a velocità sostenuta mentre esso è immerso da ore nel silenzio, nei suoi pensieri, con la sua particolare dose di fatica e di stanchezza. Senza contare che i ciclisti idioti che sorpassano in velocità e senza avvertire non sono pochi, questo è quanto dicevano i pellegrini con cui parlavo.
Se io fossi un pellegrino a piedi certamente soffrirei gli stessi disagi e alla fine faticherei a non fare di tutta l'erba un fascio.

E' un pò come quanto su strada auto e camion ti sorpassano facendoti più o meno il pelo: dal loro punto di vista non c'è nulla di male ma noi sappiamo benissimo quanto questo ci rompe le balle!
 

Glicerina

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Il problema Glicerina è che per chi va a piedi è fastidioso trovarsi alle spalle un mezzo che arriva all'improvviso a velocità sostenuta mentre esso è immerso da ore nel silenzio, nei suoi pensieri, con la sua particolare dose di fatica e di stanchezza. Senza contare che i ciclisti idioti che sorpassano in velocità e senza avvertire non sono pochi, questo è quanto dicevano i pellegrini con cui parlavo.
Se io fossi un pellegrino a piedi certamente soffrirei gli stessi disagi e alla fine faticherei a non fare di tutta l'erba un fascio.

E' un pò come quanto su strada auto e camion ti sorpassano facendoti più o meno il pelo: dal loro punto di vista non c'è nulla di male ma noi sappiamo benissimo quanto questo ci rompe le balle!

Purtroppo i maleducati sono dappertutto...
Purtroppo...

Comunque, bando alla malinconia e...forza cari bikers pellegrini!!!!!!!!! Ho appena aperto il topic per il nostro secondo raduno!
Eccolo qui: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=179209
Fifurnio, Malin, Tsch, Nemox, Lupo Solatio, angra, Kacci e tutti gli altri...Dovete essere dei nostri!!!!!!!!!
 

AliceD

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Isola che non c'è
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Il problema Glicerina è che per chi va a piedi è fastidioso trovarsi alle spalle un mezzo che arriva all'improvviso a velocità sostenuta mentre esso è immerso da ore nel silenzio, nei suoi pensieri, con la sua particolare dose di fatica e di stanchezza. Senza contare che i ciclisti idioti che sorpassano in velocità e senza avvertire non sono pochi, questo è quanto dicevano i pellegrini con cui parlavo.
Se io fossi un pellegrino a piedi certamente soffrirei gli stessi disagi e alla fine faticherei a non fare di tutta l'erba un fascio.

E' un pò come quanto su strada auto e camion ti sorpassano facendoti più o meno il pelo: dal loro punto di vista non c'è nulla di male ma noi sappiamo benissimo quanto questo ci rompe le balle!


Scusa se mi permetto... Ma che tristezza questa parole!

Quando leggo/sento frasi come queste mi viene da dire: ma come mai a me questi incontri "tesi" non capitano? Come mai io incontro solo persone sorridenti, disponibili, solidali, educate?". Sarà mica che io per prima mi rivolgo al mondo con un sorriso? Sarà che cerco di non vedere "categorie" ma di vedere persone?

Ho sempre odiato e odio le generalizzazioni. Chi parla di pellegrini a piedi e di pellegrini in bici come due gruppi distinti per me è come se facesse razzismo.

Certo... Poi è vero che a questo mondo può capitare di tutto: quindi probabilmente tu avrai incontrato dei gran maleducati! Ma non mettere in mezzo i "bikers" perchè, fidati, se avessi incontrato me sul tuo Cammino (per esempio) mi avresti ricordata, e il tuo ricordo sarebbe stato positivo! :) :) :) :) :)
 
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nemox

Biker velocissimus
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Scusa se mi permetto... Ma che tristezza questa parole!

Quando leggo/sento frasi come queste mi viene da dire: ma come mai a me questi incontri "tesi" non capitano? Come mai io incontro solo persone sorridenti, disponibili, solidali, educate?". Sarà mica che io per prima mi rivolgo al mondo con un sorriso? Sarà che cerco di non vedere "categorie" ma di vedere persone?

Ho sempre odiato e odio le generalizzazioni. Chi parla di pellegrini a piedi e di pellegrini in bici come due gruppi distinti per me è come se facesse razzismo.

Certo... Poi è vero che a questo mondo può capitare di tutto: quindi probabilmente tu avrai incontrato dei gran maleducati! Ma non mettere in mezzo i "bikers" perchè, fidati, se avessi incontrato me sul tuo Cammino (per esempio) mi avresti ricordata, e il tuo ricordo sarebbe stato positivo! :) :) :) :) :)

Ti assicuro Alice che non hai nessun motivo per rattristarti a causa mia e ti spiego anche perchè.
Durante il mio Cammino io e il mio compare eravamo dotati di campanello per avvisare i pellegrini del nostro arrivo alle loro spalle. Ma l'uso del campanello era comunque l'ultima azione che mettavamo in atto, perchè prima di tutto alla vista dei pellegrini rallentavamo, poi ci avvicinavamo lentamente, restavamo in silenzio dietro di loro attendendo che accorgessero della nostra presenza e solamente se tutto questo non era sufficiente suonavamo un solo pling di campanello. Dopodichè sorridevamo, ringraziavamo, e salutavamo con il rituale "buen camino".

Avevamo deciso di mantenere questo comportamento ancora prima di partire perchè pienamente consapevoli che il pellegrini a piedi rappresentavano il maggior numero tra tutti noi, e per una serie di ovvi motivi che non sto quì a elencare, erano anche la parte più debole e in quanto tale era necessario portare una forma di rispetto verso di essa. Forse per questo motivo tutti mi hanno sempre e comunque sorriso senza alcun problema (tranne un tizio italiano che pretendeva che noi e tulle le bici andassimo solo sulla strada, ma non sono certo rimasto lì a discuterne...)

Detto questo, un conto è compiere il cammino con uno stato d'animo aperto e rispettoso di persone e cose, altro è far finta che i problemi non esistano. Andando a parlare con alcuni pellegrini armati di un minimo di curiosità e di interesse verso il pensiero altrui, è emerso che i ciclisti il fastidio lo danno. Tanto o poco non lo so ma basta riflettere un attimo(per esempio sulle diversissime motivazioni che spingono i singoli individuo a compiere questo viaggio) per capire che tale fastidio talvolta è lecito.

Se si è consapevoli dei problemi è molto più facile risolverli.

Chi parla di "razzismo" poi non sa cosa sta dicendo e comunque, come dice un mio conterraneo: "io sono responsabile di quello che dico, non di quello che la gente capisce..." ;-):prost:
 
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Ti assicuro Alice che non hai nessun motivo per rattristarti a causa mia e ti spiego anche perchè.
Durante il mio Cammino io e il mio compare eravamo dotati di campanello per avvisare i pellegrini del nostro arrivo alle loro spalle. Ma l'uso del campanello era comunque l'ultima azione che mettavamo in atto, perchè prima di tutto alla vista dei pellegrini rallentavamo, poi ci avvicinavamo lentamente, restavamo in silenzio dietro di loro attendendo che accorgessero della nostra presenza e solamente se tutto questo non era sufficiente suonavamo un solo pling di campanello. Dopodichè sorridevamo, ringraziavamo, e salutavamo con il rituale "buen camino".

Avevamo deciso di mantenere questo comportamento ancora prima di partire perchè pienamente consapevoli che il pellegrini a piedi rappresentavano il maggior numero tra tutti noi, e per una serie di ovvi motivi che non sto quì a elencare, erano anche la parte più debole e in quanto tale era necessario portare una forma di rispetto verso di essa. Forse per questo motivo tutti mi hanno sempre e comunque sorriso senza alcun problema (tranne un tizio italiano che pretendeva che noi e tulle le bici andassimo solo sulla strada, ma non sono certo rimasto lì a discuterne...)

Detto questo, un conto è compiere il cammino con uno stato d'animo aperto e rispettoso di persone e cose, altro è far finta che i problemi non esistano. Andando a parlare con alcuni pellegrini armati di un minimo di curiosità e di interesse verso il pensiero altrui, è emerso che i ciclisti il fastidio lo danno. Tanto o poco non lo so ma basta riflettere un attimo(per esempio sulle diversissime motivazioni che spingono i singoli individuo a compiere questo viaggio) per capire che tale fastidio talvolta è lecito.

Se si è consapevoli dei problemi è molto più facile risolverli.

Chi parla di "razzismo" poi non sa cosa sta dicendo e comunque, come dice un mio conterraneo: "io sono responsabile di quello che dico, non di quello che la gente capisce..." ;-):prost:


Sai, in ogni forma di convivenza a mio avviso possono nascere "fastidi" (come li hai chiamati tu) ed incomprensioni. Basta solo dare a queste il giusto peso ed imparare a mediare. In ogni coppia che si rispetti prima o poi una discussione nasce, per divergenza di idee, per nervosismo, stanchezza o bisogni diversi. Non per questo si smette di amare, fare figli o andare a convivere.
Ed è proprio questo il punto.
Il cammino è una metafora della vita. Il cammino è vita.
Quindi a volte si è felici, emozionati, sensibili ed entusiasti altre volte stanchi, affaticati, indispettiti o nervosi, indipendentemente se il proprio cammino uno decida di pedalarselo o camminarselo. E se un pellegrino è a piedi ha necessità e bisogni diversi da quello in bici. I bisogni di uno non sono inferiori o sminuibili o meno importanti di quello dell' altro. Altrimenti dovremmo, per non creare ingiustizie tra le categorie, dividere queste in sottocategorie e via dicendo e quindi valutare le diverse esigenze tra donne-uomini, ragazzi-anziani, chi ha le vesciche-chi non le ha, chi ha mal di pancia-chi no, chi ha le "sue cose"-chi no, chi ha le "scatole girate"-chi è felice come una pasqua, ecc., ecc.. Chi lo ha detto che i bisogni di uno siano meno importanti dell'altro.
Morale della favola: se uno che torna dal Cammino, si porta a casa il pensiero che c'è qualche ciclista rompi balle e lo dice o lo scrive secondo me è quasi da ignorare. Ma chissene frega di queste cose!!! Ogni giorno, sul lavoro, a casa, ovunque c'è qualcuno che fa o dice qualcosa che non è esattamente quello che vorrei io! Ma mica me lo lego al dito!! Penso che non si dovrebbero alimentare queste sensazioni inutili... Pensiamo al bello della vita! pensiamo al bello del Cammino... Che è meglio.
Nemox, probabilmente concorderai con alcune cose che ho scritto e magari con altre no. Ma va bene anche questo. Va bene perchè ci stiamo conoscendo e confrontando. Va bene perchè si sta riflettendo. E poi, come dicevano i latini "La verità sta nel mezzo".
 
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Mo vi racconto una cosa al limite della leggenda metropolitana,o meglio sono leggende del Cammino.

Si dice che lungo il Cammino operi una specie di società segreta in difesa dei camminanti. Isolano un povero ciclopellegrino e lo "accarezzano" ripetutamente con dei bastoni:scassat:

Secondo me è una bufala,anzi sono certo che è una fesseria...ma se avete notizie di tipi incappucciati trovati,lungo il Cammino,con un bastone infilato su per il:quinonsp: vorrà dire che li è appena passato Malin :smile:
 
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Biker novus
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Sei anni fa, in una delle mie tappe mi fermai a Villafranca del Bierzo, presso un albergue privato che - tra noi pellegrini - godeva della massima fama perché gestito da uno dei riscopritori del Cammino, negli anni Settanta. Uno degli amici di Coelho, per intenderci. Rinunciai al bellissimo albergue gestito dall'Ayuntamento (quindi comunale) proprio per immergermi nell'atmosfera del più autentico, vero, integral/ista Camino de las Estrellas. Ci trovai dentro un paio di distributori automatici di Coca-Cola, una abile venditrice di gelati confezionati, e mille pregiudizi sui pellegrini "di oggi" che a dire degli hospitaleros erano inautentici, attratti solo dalla curiosità o dal desiderio di cavalcare un'onda modaiola, a metà fra la new age e l'ecologismo spiritualista dei nostri tempi. Quante critiche, quanti luoghi comuni e... quanta delusione da questi custodi del sacro, della tradizione, del perfetto rito, tramandato nei secoli dei secoli. Ma de che???, come si dice dalle mie parti! Premesso che non ero in bici, ma a piedi; premesso che ho dovuto pagare 1 euro per visitare una chiesa della quale solo l'hospitalero aveva la chiave e non avevo mai pagato prima; premesso che mi ero comportato bene: mi sono sentito assai più pellegrino di lui - e non ero il solo - perché viaggiavo con il cuore aperto. Quanto alla nostra tentazione di essere non-inclusivi, razzisti, classisti, non mi stupisce: la sperimentiamo ogni giorno su ogni fronte, dal condominio, alla corsia di marcia, al lavoro, alla curva calcistica, alla politica. Io credo che il Cammino (per tornare al Cammino) sia di tutti e di nessuno. I ciclisti stanno sulle palle anche ai passeggiatori d'alta montagna: non vi è mai capitata qualche spiacevole polemica per via del fatto che la lieve traccia del pneumatico altererebbe l'ecosistema? Certo, dobbiamo essere tutti CONSAPEVOLI, e agire con CONSAPEVOLEZZA. Però, lasciamo perdere gli integralismi e godiamoci la nostra sacra, sacrosanta, perfetta imperfezione. L'unico comandamento: rispetta te stesso, così potrai rispettare gli altri e sii trasparente a chi non ti vede. Io il Cammino l'ho fatto a piedi e in bici e non ce l'ho mai avuta con nessuno. Me incluso, ovviamente. :-)

PS: scusate il predicozzo, in fondo è domenica...
 
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fifurnio

Biker extra
chissà se, magari fra dieci anni al mio ennesimo (spero) cammino, guarderò con sufficienza i pellegrini più giovani, spero di no, potrebbe essere che allora sarò diventato vecchio

LUPO SOLATIO, ho dato voto positivo al tuo post, è più che condivisibile, anche se contrasta con l'ambiente che ho trovato io, sempre benevolo.
Ho la sensazione che il cammino abbia dato nuove possibilità a zone e paesi che altrimenti sarebbero deserti, uno per tutti :HONTANAS, fra Burgos e Castrojeritz, sembra che l'unico segno di vita sia il bar, un paese fantasma, fra i tanti dove piccoli contadini sono spariti, forse affascinante per questo, e forse grazie a questo sarà ancora così fra 50 anni, e non sarà un male.
Giovanni Paolo II ha dato maggior visibilità al cammino, forse grazie a questo alcuni hanno costruito qualche nuova struttura, e non sarà un male, non sembrerà mai Jesolo in agosto...

E colgo l'occasione per fare delle considerazioni generali sull'ambiente:

Nel nulla delle mesas abbiamo trovato un piccolo albergo, il proprietario ci ha "comunicato" che la sala pranzo avrebbe aperto fra mezz'ora, faccia truce e con un tono a dir poco perentorio, ecco, qui non l'avrei presa bene, ma poi a una successiva domanda ha sorriso, e ho capito che va bene così, un'ora dopo ero su una scala senza metà pioli a riparargli l'impianto elettrico del corridoio, la figlia teneva la scala e mi guardava come fossi Gesù con Lazzaro, sul fatto che l'impianto fosse a norma... beh , lasciamo perdere.

Più in generale, il nord della spagna non è stato devastato dalle strutture turistiche come il sud, e forse per questo gli alberghi costano quello che costano, ma soprattutto il pellegrino non è almeno per ora un pollo da spennare, e non c'è avidità dai gestori delle attività commerciali.

L'ultima volta l'ho fatto con dei dirigenti d'azienda, sorridevamo, ma con una vena di nostalgia quando vedevamo i ritmi di questa gente, e ci chiedevamo se ancora nessuno li avesse contagiati con il "budget" il "target" la motivazione, l'incremento del fatturato e tutto il corredo motivazionale; la risposta era "no".
E anche questo non sarà un male, sono sicuro.

Sto guardando fuori dalla finestra, piove, non si fa niente, ma se fossi là, pedalerei lo stesso.
Ne varrebbe la pena.
 
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