Gk-Street ha scritto:
...allora, domenica salgo pianino pianino su dal ciliegio agli scollini e poi al poggio al giro. Intanto moccoli da spavento perché il cambio funziona da schifo (urge visita dal mecca) e la
catena salta in continuazione.
Comunque arrivo all'antenna e mi butto giù (parole grosse) dallo 0.
Tutto contento perché con la full riesco a scendere in scioltezza e arrivo alle antenne.
(nessuno
aveva scritto che hanno tagliato i pini in fondo e mi è toccato scendere l'ultimo pezzo bici in spalla...)
Dal piazzale mi faccio il guardrail e, fra me e me, penso: "guarda, con la bici seria come vado benino..."; arrivo in fondo sull'ultimo pezzo pianeggiante e d'improvviso becco una mina anticarro della II guerra mondiale (o almeno qualcosa che ha prodotto lo stesso effetto).
Senza nemmeno accorgemene stavo strusciando la lingua sul sentiero, che per frenare funziona meglio dei dischi.
Per farla breve botta sulla spalla e dolore atroce, naturalmente nel punto più lontano da casa.
E' da due giorni che non alzo il braccio. Quest'anno il Tapiro di Mota non me lo leva nessuno (categoria: Caduta alla Fraska...
)