Caduta a seguito di sentiero chiuso con fili di ferro

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Veleno30

Biker poeticus
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@The_Farmer @zigabyte In teoria il passaggio, da parte di un estraneo, in un fondo rustico è consentito a meno che non ci sia una coltura in atto (quindi nel caso in cui si possano far danni).
Addirittura se io volessi recintare un mio appezzamento impedendone totalmente l'accesso, dovrei richiedere permessi ed autorizzazioni per renderlo "fondo chiuso".
Le recinzioni per animali, naturalmente, non rientrano in questo caso e non credo che ci sia stata nessuna intenzione di procurare danno alcuno nell'intenzione di chi l'ha realizzata.
Sul fatto che io sia responsabile se qualcuno che si introduce in una mia proprietà, senza il mio consenso e a mia insaputa, si faccia male accidentalmente all'interno di essa, sinceramente non ci metterei la mano sul fuoco...
Esempio stupido, ma probabile: se un cacciatore entra in un mio campo in cui non c'è nessuna coltura, io non posso dire nulla, ma se lui inciampa in una buca e si rompe una gamba, non credo che io o la mia assicurazione siamo tenuti a risarcirlo...

Se vai a buon senso si...
Ma se poi leggi che un ladro, si introduce in una proprietà privata, con effrazione, ruba tra l'altro un cane, e lo stesso dopo essere stato rubato, morde il ladro, quindi lo stesso ovviamente corre a denunciare cane e legittimo proprietario, perchè morso dalla refurtiva stessa, che probabilmente non era segnalata come mordace, magari con un cartello appeso al collare. Trova un giudice che gli da ragione e condanna il derubato a risarcire il ladro....
Puoi capire che se uno passa per la tua proprietà, ed addirittura senza nemmeno l'intenzione di rapinarti rovina a terra, è buona se lo devi solo ripagare e non ti mettono anche in galera !
 

Veleno30

Biker poeticus
31/10/09
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Infatti non mi sembra di aver affermato il contrario! Nell'articolo che hai linkato il fatto di inseguire una preda non è nemmeno citato e non è necessario, io ho scritto "cacciatore", ma la stessa cosa vale per tutti, per chi va per funghi, chi va in bici, chi passeggia ecc ecc...

Come proprietario di un fondo non posso oppormi al passaggio, anche se si tratta di una mia proprietà! a meno che non abbia fatto richiesta di chiudere il fondo, averlo recintato e avere apposto i cartelli del caso, come giustamente scritto nell'articolo da te citato.
Altrimenti posso recintare un terreno, lasciando però dei passaggi: se non lo facessi sarebbe illegale.

Detto ciò, che io sappia tutto questo decade nel caso in cui nel terreno sia in atto una coltura, allora, credo abbastanza giustamente, io posso oppormi al transito se può arrecare danni alla coltura stessa...

Nel caso di una recinzione realizzata per contenere degli animali, sinceramente non so se ci si può introdurre liberamente (il mio passaggio potrebbe spaventare gli animali, farli scappare ecc ecc), ma non credo sia questo il tema centrale della discussione.

Comunque no sbagli, basta un cartello "proprietà privata divieto di accesso" e chi capita non può entrare, anzi tecnicamente commette un reato ignorandolo, purchè il fondo non sia ad uso pubblico e ci devono essere delle precise condizioni per esserlo (deve essere l'unica via percorribile per raggiungere luoghi di pubblico interesse), insomma non funziona tipo "si può passare perchè passano tutti", ed il proprietario di un terreno si può opporre eccome che chiunque possa entrare nella sua proprietà, anzi è proprio alla base del principio di "proprietà privata".
L'unica eccezione sono appunto i cacciatori che esercitano l'attività venatoria, che sono dispensati da una (discussa) vecchia legge ad hoc, salvo che il fondo non sia recintato.
 
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gattomiau

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Per smorzare i toni propongo questa lettura:
Osteria bike
29 gennaio 2013 ·
UN PO' DI NORME-se è complicato!!!!!!!

Nella pratica della MTB si pedala su strade asfaltate, percorsi forestali e, spesso, su sentieri frequentati da escursionisti a piedi. Tutti sanno che esiste una normativa che disciplina la circolazione delle MTB su strade, forestali e sentieri, ma molti, al di là di questo, non ne conoscono i contenuti e le relative prescrizioni.

In questa sede vogliamo quindi esaminare le norme di disciplina e le regole di carattere deontologico che codificano l’utilizzo della MTB su tutti i terreni.

L’intento dell’articolo, oltre che contribuire a mettere un po’ di luce ad un argomento ancora poco chiaro ai biker, è quello di ricordare come un “vero” biker dovrebbe sempre comportarsi.

Il comportamento corretto e rispettoso da parte di tutti i ciclisti nei confronti degli altri escursionisti è il modo migliore per evitare che alcuni tracciati “a rischio” vengano definitivamente preclusi alla pratica della mountain bike.

Un primo utile supporto, che aiuta a mettere ordine in testa, è l’elenco delle “fonti normative” relative alle Norme di Circolazione per i ciclisti, ovvero:
- CODICE DELLA STRADA
- NORME DI DISCIPLINA REGIONALI E PROVINCIALI
- NORME DI DISCIPLINA ENTI TERRITORIALI E PARCHI
- CODICE N.O.R.B.A.

IL CODICE DELLA STRADA

Partiamo da una prima evidente e non banale considerazione: la bicicletta (definita dal legislatore “velocipede”), come si deduce dall’Art. 50 del Codice della Strada, è un “veicolo a propulsione muscolare...” e di conseguenza il ciclista ha, inequivocabilmente, l’obbligo di rispettare le prescrizioni fissate dal “Codice della Strada”.

Molti se lo dimenticano ma su questo non si transige e, in caso di incidente o disputa, esso vale come fonte primaria.

Quindi quando si pedala, anche su strade forestali, bisogna sempre tenere a mente le più comuni norme previste dal Codice della Strada, quali ad esempio:
1. senso di marcia e divieti
2. rispetto delle precedenze e dei semafori (fra l’altro, non sareste i primi a beccarvi una multa perché passate imperterriti col rosso) – art. 41
3. pedalare in fila indiana e non affiancati (intralcio al traffico) – art 182 comma 1 “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro...”
4. distanza di sicurezza, anche fra ciclisti (non vorrete mica trovarvi in tribunale per aver “tamponato” un vostro compagno?). Velocità moderata in tratti con scarsa visibilità o fondo sdrucciolevole (anche in mtb bisogna tenere una velocità tale da permettere di arrestare il mezzo prima di collidere con un veicolo o un ostacolo che ci precede); art 182 comma 2 “...I ciclisti devono avere libero l'uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie...”
5. luci di posizione (nessuno pretenderà dai biker che si installino i fari sulle raffinate ed eleganti MTB ma bisogna almeno munirsi dei piccoli dispositivi di illuminazione da utilizzare in caso di necessità – tunnel; buio) - art 68 commi 1, 2 e 3.

I punti sopra enumerati, sono solo alcuni esempi dei comportamenti ben individuati e disciplinati dalle norme del Codice della Strada.

NORME DI DISCIPLINA DELLA MTB REGIONALI E PROVINCIALI

Oltre al codice della strada bisogna rispettare le norme regionali/provinciali di disciplina dell’utilizzo della MTB.
In Trentino ad esempio, ormai da qualche tempo, esistono una serie di disposizioni che disciplinano “l’accesso ai sentieri alpini e sui sentieri di montagna”.
La norma generale, contenuta nella legge provinciale n.8/93 e nella deliberazione attuativa G.P. n. 1235 dd. 16 maggio 2008, prevede che la pratica della MTB sia ammessa sui sentieri solo quando questi abbiano le seguenti caratteristiche:
1. larghezza pari o superiore al “passo” della bicicletta calcolato da mozzo anteriore a mozzo posteriore.
2. pendenza pari od inferiore al 20%

Su sentieri che non hanno queste caratteristiche è vietato circolare in sella; su tali percorsi bisogna procedere “bicicletta a mano”.

Tuttavia i dubbi interpretativi aperti dal regolamento provinciale offrono alcuni interessanti spunti di riflessione ed espongono la norma ad alcune critiche.
La larghezza mozzo-mozzo deve essere costante lungo tutto il sentiero? O presentare tratti con quelle dimensioni? Quanto lunghi?
Se la larghezza deve essere tale in modo costante per tutto il tracciato, allora nessun sentiero al mondo è percorribile in MTB!
Stesso discorso vale per la pendenza. Il cartello “max 20%” cosa impone esattamente? Che il sentiero non deve presentare tratti, anche minimi, con pendenze superiori al 20%?
Se fosse così, anche in questo caso, tutti i sentieri sono sostanzialmente impraticabili perché pressoché la totalità di essi presenta almeno un breve tratto con pendenza superiore al 20%! Magari, però, il cartello si riferisce alla pendenza media del sentiero e questo avrebbe più senso, ma imporrebbe maggiori difficoltà nella valutazione della pendenza.

Come si può notare la disciplina provinciale dà spazio a molti fraintendimenti e dubbi perché utilizza criteri che, nella realtà, non sono validi per nessun sentiero.
Sappiamo tutti, infatti, che esistono percorsi i quali, pur non avendo queste caratteristiche, sono fattibilissimi in mtb senza creare nessun pericolo! Mentre ce ne sono altri dove le mtb sono assolutamente inopportune pur essendo quasi delle strade!
Appunto per la mancanza di una codificazione chiara e coerente si pregano tutti i biker ad adottare il massimo della cautela e a tenere un comportamento particolarmente tollerante, elastico e “comprensivo” nell’affrontare sentieri la cui ciclabilità è dubbia.
Si auspica, d’altra parte, che altrettanta disponibilità ed elasticità sia dimostrata dagli addetti al controllo di tali prescrizioni.

Meno ambigua, invece, è l’apprezzabile iniziativa attraverso cui la Provincia di Trento (forse per ovviare ai fraintendimenti generati dalla normativa) ha gradualmente iniziato a segnalare, con apposite tabelle, i sentieri su cui è possibile circolare in sella alla MTB.
Quindi in modo inequivocabile, a prescindere dalle caratteristiche larghezza e pendenza, sui sentieri che presentano la segnaletica riportata sotto è consentito utilizzare la mtb.

Su tutti i sentieri sprovvisti di segnaletica “autorizzativa” bisogna invece rispettare le norma precedentemente citate.
Ai ciclisti intelligenti non serve ricordare che esistono sentieri dove la presenza dei biker è palesemente inopportuna, se non potenzialmente pericolosa, mentre ce ne sono altri che devono la loro esistenza solo grazie al passaggio dei biker; sentieri che altrimenti sarebbero stati completamente abbandonati, perché caduti in totale disuso.



NORME DI DISCIPLINA NEI PARCHI

Oltre al codice della strada e alla legislazione provinciale bisogna porre attenzione anche ai regolamenti di disciplina imposti nei vari Parchi del Trentino.
Ogni Ente Parco ha una sua particolare normativa in merito. Di solito le disposizioni sono molto restrittive ed i divieti sono sempre esposti e ben visibili.
Anche in questo caso armatevi di pazienza e procedete “bici a mano”

I Parchi presenti in Trentino sono: il Parco Naturale Adamello-Brenta, il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco Paneveggio - Pale di San Martino.
 

foggy81

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Se vai a buon senso si...
Ma se poi leggi che un ladro, si introduce in una proprietà privata, con effrazione, ruba tra l'altro un cane, e lo stesso dopo essere stato rubato, morde il ladro, quindi lo stesso ovviamente corre a denunciare cane e legittimo proprietario, perchè morso dalla refurtiva stessa, che probabilmente non era segnalata come mordace, magari con un cartello appeso al collare. Trova un giudice che gli da ragione e condanna il derubato a risarcire il ladro....
Puoi capire che se uno passa per la tua proprietà, ed addirittura senza nemmeno l'intenzione di rapinarti rovina a terra, è buona se lo devi solo ripagare e non ti mettono anche in galera !

Sinceramente non sono nè un avvocato nè un giudice, quindi non saprei cosa dirti in un caso paradossale come quello che hai descritto, ma forse il finale potrebbe non essere nemmeno tanto assurdo!

Comunque no sbagli, basta un cartello "proprietà privata divieto di accesso" e chi capita non può entrare, anzi tecnicamente commette un reato ignorandolo, purchè il fondo non sia ad uso pubblico e ci devono essere delle precise condizioni per esserlo (deve essere l'unica via percorribile per raggiungere luoghi di pubblico interesse), insomma non funziona tipo "si può passare perchè passano tutti", ed il proprietario di un terreno si può opporre eccome che chiunque possa entrare nella sua proprietà, anzi è proprio alla base del principio di "proprietà privata".
L'unica eccezione sono appunto i cacciatori che esercitano l'attività venatoria, che sono dispensati da una (discussa) vecchia legge ad hoc, salvo che il fondo non sia recintato.

Non ho studiato legge, quindi se sei ferrato in materia probabilmente hai ragione! Quello che ho scritto mi è stato insegnato in un corso che ho seguito e per l'appunto so che in un "semplice" terreno agricolo, un campo, di mia proprietà non posso impedire il passaggio, sia che si tratti di cacciatori, sia di semplici persone che si fanno una passeggiata, a meno che non ci sia la possibilità di danneggiare una coltura.
 

zigabyte

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fiume
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Comunque no sbagli, basta un cartello "proprietà privata divieto di accesso" e chi capita non può entrare, anzi tecnicamente commette un reato ignorandolo, purchè il fondo non sia ad uso pubblico e ci devono essere delle precise condizioni per esserlo (deve essere l'unica via percorribile per raggiungere luoghi di pubblico interesse), insomma non funziona tipo "si può passare perchè passano tutti", ed il proprietario di un terreno si può opporre eccome che chiunque possa entrare nella sua proprietà, anzi è proprio alla base del principio di "proprietà privata".
L'unica eccezione sono appunto i cacciatori che esercitano l'attività venatoria, che sono dispensati da una (discussa) vecchia legge ad hoc, salvo che il fondo non sia recintato.

Una opportuna precisazione riguardo la cartellonistica, in tutto il tratto di carrareccia in questione, fino al punto di impatto non è presente alcun cartello ne di indicazione ne divieto ne di attenzione, nessuno. Solo sul filo di ferro utilizzato per bloccare la strada hanno messo tre minuscoli cartellini che indicano tensione elettrica sui fili stessi. Il tratto di strada in questione parte da un incrocio di altre strade ciotolo-erbose similari e nemmeno all’incrocio è presente alcun cartello.


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l.j.silver

Biker delirius tremens
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mordor
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fatti miei
un'opzione sensata e non ancora ( se mi sbaglio mi corriggerete....) presa in considerazione è cercare chi è proprietario od utilizza il pascolo, se possibile parlarci e cosi capire se se c'è dolo o solo scarsa segnalazione
se l'interesse è cercare di prevenire ulteriori infortuni ad altri malcapitatati, il proprietario od utilizzatore si attivera' per segnalare adeguatamente.
in caso contrario se c'è dolo, non credo che neppure accettera' di parlarne.....
 
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gattomiau

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Una opportuna precisazione riguardo la cartellonistica, in tutto il tratto di carrareccia in questione, fino al punto di impatto non è presente alcun cartello ne di indicazione ne divieto ne di attenzione, nessuno. Solo sul filo di ferro utilizzato per bloccare la strada hanno messo tre minuscoli cartellini che indicano tensione elettrica sui fili stessi. Il tratto di strada in questione parte da un incrocio di altre strade ciotolo-erbose similari e nemmeno all’incrocio è presente alcun cartello.


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Obbiettivamente siamo tutti concordi nel pensare che una barriera di quel tipo deve essere segnalata in maniera ineccepibilmente visibile proprio per evitare che, posizionata a sbarrare il passaggio, possa creare danno; al tempo stesso bisognerebbe tenere una condotta che permetta di fermarsi prima del danno.
Per es. se l'auto che mi precede inchioda all'improvviso (per un qualsiasi motivo) e la tampono, io ho torto.
 

Veleno30

Biker poeticus
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Sinceramente non sono nè un avvocato nè un giudice, quindi non saprei cosa dirti in un caso paradossale come quello che hai descritto, ma forse il finale potrebbe non essere nemmeno tanto assurdo!



Non ho studiato legge, quindi se sei ferrato in materia probabilmente hai ragione! Quello che ho scritto mi è stato insegnato in un corso che ho seguito e per l'appunto so che in un "semplice" terreno agricolo, un campo, di mia proprietà non posso impedire il passaggio, sia che si tratti di cacciatori, sia di semplici persone che si fanno una passeggiata, a meno che non ci sia la possibilità di danneggiare una coltura.

Io penso si tratti di un fraintendimento di quanto ti hanno detto: non puoi impedire che semplici persone a passeggio accedano ad un tuo fondo, se non avvisi questi che non possono accedere perchè fondo privato, con un cartello o una recinzione, che legalmente hanno lo stesso valore.
In poche parole e per metterla sul pratico, se io passeggio per boschi cercando i funghi, una persona non può contestarmi che non potevo entrare li perchè è una sua proprietà, anche se questo è vero, era lui a dovermi mettere nelle condizioni di sapere che non sarei potuto accedere
 

foggy81

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Io penso si tratti di un fraintendimento di quanto ti hanno detto: non puoi impedire che semplici persone a passeggio accedano ad un tuo fondo, se non avvisi questi che non possono accedere perchè fondo privato, con un cartello o una recinzione, che legalmente hanno lo stesso valore.
In poche parole e per metterla sul pratico, se io passeggio per boschi cercando i funghi, una persona non può contestarmi che non potevo entrare li perchè è una sua proprietà, anche se questo è vero, era lui a dovermi mettere nelle condizioni di sapere che non sarei potuto accedere

Chi mi ha tenuto il corso parlava esplicitamente di "fondo rustico", non una proprietà privata in generale, cioè un fondo destinato alla produzione agricola, un campo! Come già scritto qualche post fa, anche essendo io proprietario non posso vietare il passaggio o recintare in modo da renderlo totalmente inaccessibile, se non richiedendo il permesso per creare un "fondo chiuso", recintare come da norme e apporre cartelli specifici.
Questo è quello che mi è stato detto, i termini e le varie interpretazioni legali non le conosco!
Nel caso di zigabyte, possiamo discutere di tutto, ma sul fatto che possa esserci stato dolo o volontà di far male non credo proprio.
Come ha specificato @gattomiau, se i cartelli sono quelli necessari e sufficienti previsti dalla legge per segnalare la recinzione e la presenza di un possibile pericolo, le responsabilità possono essere addossate alla mia condotta solamente.
 
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gattomiau

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Chi mi ha tenuto il corso parlava esplicitamente di "fondo rustico", non una proprietà privata in generale, cioè un fondo destinato alla produzione agricola, un campo! Come già scritto qualche post fa, anche essendo io proprietario non posso vietare il passaggio o recintare in modo da renderlo totalmente inaccessibile, se non richiedendo il permesso per creare un "fondo chiuso", recintare come da norme e apporre cartelli specifici.
Questo è quello che mi è stato detto, i termini e le varie interpretazioni legali non le conosco!
Nel caso di zigabyte, possiamo discutere di tutto, ma sul fatto che possa esserci stato dolo o volontà di far male non credo proprio.
Come ha specificato @gattomiau, se i cartelli sono quelli necessari e sufficienti previsti dalla legge per segnalare la recinzione e la presenza di un possibile pericolo, le responsabilità possono essere addossate alla mia condotta solamente.
Si, ma no allo stesso tempo. Mi spiego con un esempio accaduto anni fa: all'imbrunire dietro una curva in discesa mi trovo (ero in auto) fermo nel centro della corsia un furgoncino 850 dei carabinieri (qualcuno lo ricorda?) . Lo evito "al volo" e mi fermo oltre. I due militi stavano rilevando le tracce di un incidente avvenuto ore prima. Ovviamente per non essere investiti mentre misuravano le frenate sul manto stradale, avevano pensato di farsi scudo con il mezzo ma a luci e lampeggiante spenti. Alle mie rimostranze mi fecero notare che io comunque devo tenere una condotta di guida atta a prevenire incidenti. La famosa diligenza del buon padre di famiglia. Infatti come ho detto prima se io tampono anche un'auto parcheggiata in zona di divieto non è che ho ragione.
 

uga

Biker extra
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Una opportuna precisazione riguardo la cartellonistica, in tutto il tratto di carrareccia in questione, fino al punto di impatto non è presente alcun cartello ne di indicazione ne divieto ne di attenzione, nessuno. Solo sul filo di ferro utilizzato per bloccare la strada hanno messo tre minuscoli cartellini che indicano tensione elettrica sui fili stessi. Il tratto di strada in questione parte da un incrocio di altre strade ciotolo-erbose similari e nemmeno all’incrocio è presente alcun cartello.


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Ti hanno già detto un pò sopra che le recinzioni limitanti i pascoli fanno parte di un progetto di prevenzione incendi boschivi promosso dalla Regione FVG e "gestito" dal Corpo Forestale che ha provveduto anche a "requisire" terreni privati ricadenti nell'ambito considerato dal progetto , a questo proposito ci sono già state proteste da perte di proprietari che sostengono di non essere stati avvertiti che sarebbero state poste recinzioni elettrificate sui loro terreni (nella totalità pascoli abbandonati e bosco ceduo in area carsica). Quanto alle molle con maniglia che hai incontrato al tuo passaggio o meglio con le quali ti sei scontrato, rappresentano appunto un punto di apertura e chiusura di un passaggio elettrificato; mi spiace per quanto accadutoti ma penso che non avrai soddisfazione dal punto di vista legale.
 
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gattomiau

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Ti hanno già detto un pò sopra che le recinzioni limitanti i pascoli fanno parte di un progetto di prevenzione incendi boschivi promosso dalla Regione FVG e "gestito" dal Corpo Forestale che ha provveduto anche a "requisire" terreni privati ricadenti nell'ambito considerato dal progetto , a questo proposito ci sono già state proteste da perte di proprietari che sostengono di non essere stati avvertiti che sarebbero state poste recinzioni elettrificate sui loro terreni (nella totalità pascoli abbandonati e bosco ceduo in area carsica). Quanto alle molle con maniglia che hai incontrato al tuo passaggio o meglio con le quali ti sei scontrato, rappresentano appunto un punto di apertura e chiusura di un passaggio elettrificato; mi spiace per quanto accadutoti ma penso che non avrai soddisfazione dal punto di vista legale.
Comunque bisogna informare i Carabinieri Forestali del pericolo oggettivo :arrabbiat:
 

fillipil

Biker tremendus
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Romagna
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Graziella
in zona da noi,senza che nessuno si facesse male,era capitata una situazione del genere:
un gruppo di ragazzi creo all'interno di un boschetto,una traccia per il passaggio delle mtb,tagliando alcuni alberelli e facendo qualche sponda.
Qualcuno,come spresso capita,non rispettando le normali norme del buon senso civico,e stradale,trovandosi persone sul sentiero,non ha prestato particolare attenzione nel rallentare ecc ( non è successo nessun incidente ).
Una di queste persone si scopri essere il padrone del fondo! Costui aveva successivamente poi sbarrato il passaggio con un filo,frangivento e cartello annesso di proprietà privata divieto d'accesso.

Alla fine,il padrone ha dovuto togliere lo sbarramento in quando,la recizione di un fondo è possibile solamente se su di esso sono presenti culture di "pregio" che possono indurre il proprietario,previo autilizzazione a recintare il fondo.

Tutti biker della zona,tramite social e passa parola,hanno appreso la situazione e praticamente il 95% ha smesso di passarci fino a che si è trovato un accordo con il padrone.

Lo sbaglio è stato quello di creare la traccia nel boschetto,tagliare qualche alberello senza chiedere il permesso al legittimo proprietario.
 
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gattomiau

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Non per polemizzare: pericolo de che?
Semplicemente al nostro amico sarà capitato un momento di distrazione e non ha visto la recinzione, se camminando sul marciapiedi do una musata a un lampione di chi è la colpa?
E' quanto ho scritto nel post precedente ma segnalare adeguatamente quel tipo di recinzioni quando sbarrano il passaggio su un sentiero o carrareccia probabilmente eviterebbe il ripetersi dell'evento, il legislatore non ha pensato all'eventualità di cui stiamo discutendo.
 

emmellevu

FAT-Biker meravigliosus
17/12/13
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Salsa Bucksaw, Specialized Diverge
Non per polemizzare: pericolo de che?
Semplicemente al nostro amico sarà capitato un momento di distrazione e non ha visto la recinzione, se camminando sul marciapiedi do una musata a un lampione di chi è la colpa?
Del lampione ovviamente :smile:

D’altra parte, se qualcuno chiede un risarcimento a McDonald’s perché è ingrassato ... anche il lampione si dovrà pur prendere le sue responsabilità !!! O no?
 
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Questo è quello che mi è stato detto, i termini e le varie interpretazioni legali non le conosco!
Nel caso di zigabyte, possiamo discutere di tutto, ma sul fatto che possa esserci stato dolo o volontà di far male non credo proprio.
Come ha specificato @gattomiau, se i cartelli sono quelli necessari e sufficienti previsti dalla legge per segnalare la recinzione e la presenza di un possibile pericolo, le responsabilità possono essere addossate alla mia condotta solamente.

Non saprei se un fondo agricolo destinato alla produzione ha norme specifiche particolari, probabilmente si, se ne faceva un discorso più generico.
Di sicuro per fare una recinzione ci sono norme e trafile da rispettare, va richiesto un permesso, va fatta una scia, ecc. Solite cose
 

zigabyte

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Ti hanno già detto un pò sopra che le recinzioni limitanti i pascoli fanno parte di un progetto di prevenzione incendi boschivi promosso dalla Regione FVG e "gestito" dal Corpo Forestale che ha provveduto anche a "requisire" terreni privati ricadenti nell'ambito considerato dal progetto , a questo proposito ci sono già state proteste da perte di proprietari che sostengono di non essere stati avvertiti che sarebbero state poste recinzioni elettrificate sui loro terreni (nella totalità pascoli abbandonati e bosco ceduo in area carsica). Quanto alle molle con maniglia che hai incontrato al tuo passaggio o meglio con le quali ti sei scontrato, rappresentano appunto un punto di apertura e chiusura di un passaggio elettrificato; mi spiace per quanto accadutoti ma penso che non avrai soddisfazione dal punto di vista legale.

Nulla di requisito o similare, su di un cartellino c’è il nome dell’azienda agricola che ha posto in essere la chiusura con tanto di utenza telefonica. Comunque penso che nemmeno lo stato, se previsto dalle leggi, possa permettersi di omettere di posizionare cartelli che indicano un ostacolo pericoloso su suolo pubblico o aperto al pubblico.


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zigabyte

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Ti posso assicurare che i CC erano in torto marcio. Lavorare in una curva senza visuale libera in quel modo...... dovevano o impiegare altro personale con paletta che segnalava la loro presenza o cartelli posizionati ad hoc. Hanno fatto un po’ i “furbi” dicendoti che dovevi essere tu a fare più attenzione. Anche..


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