Ho letto la discussione con attenzione,in quanto principiante di questo meraviglioso sport ho cominciato da poco a frequentare i sentieri collinari nei dintorni di casa mia,l'Astigiano, e ho capito immediatamente che non si può praticamente mai andare "quanto va la bici",dopo le prime girate con poca confidenza della bici nuova e le prime modifiche all'assetto è chiaro che ti viene anche di pedalare in discesa perchè la bici è si spirito d'avventura,ma anche voglia di performance personali,che raddoppiano se non si è in solitaria.
Affrontai le prime discese con la convinzione di Fogar in Jonathan,ma subito mi resi conto di NON essere solo,sui tratturi con pendenze anche del 15% oltre a millemila cambi di direzione per sassi,ramaglie,radici mi sono trovato cinghiali fermi dietro una curva,i quali se ne fregano bellamente che arrivi tu con la bike e ti guardano senza spostarsi di un millimetro con l'espressione di chi..."io sono grosso",volpi,che fortunatamente scappano,persone con cani che se ti va bene sono al guinzaglio,ma il top di gamma è stato un bidone di metallo piazzato in mezzo a un passaggio obbligato di un metro...preso in pieno!!
Ora,la mia opinione è, e ripeto la mia opinione ,se vado in stile jonathan dimensione avventura su track ignoti modero di brutto la velocità e guardo millemila volte tutto ciò che sembra essere estraneo alla natura,se voglio la performance e liberare i "cavalli" della mia bici lo faccio in Trentino in vacanza,su percorsi dove posso allungare,meno tecnici,più sicuri.
E se cado? se posso mi rialzo,ovvio che se uno ci trova un filo tirato magari da pesca d'altura trasparente ti fai male di brutto e ti girano non poco,ma ai fini pratici che faccio? chiedo le satellitari alla NASA per vedere chi lo ha messo?
Non lo saprò mai,e credo che cercare una qualche forma di "ripicca" legale sia una perdita enorme di tempo e danaro in un paese dove abbiamo più avvocati che medici,inoltre in genere se non si può provare con assoluta certezza in genere l'aspetto legale ci si ritorce contro.
Mi sono avvicinato a questo sport da poco,ma ho fatto paracadutismo a livello professionale per anni,conseguendo brevetti halo e haho,ho fatto rafting,canoa,immersioni sempre a livello professionale e alpinismo.
Ho sempre messo in conto le conseguenze perchè è ovvio che se uno sta a casa comodo non si fa male ( mica tanto..l'ultima frattura me la sono fatta appendendo lo stendino sulla vasca per mia moglie: piede e tre costole in bellezza),ma quella piccola dose di "paura" anche quando si fa qualcosa mille volte ci deve essere,è quella che insieme alla tecnica ti permette di fare cose meravigliose.
Un augurio a Zigabyte di pronta guarigione...e subito in sella appena puoi!!
Affrontai le prime discese con la convinzione di Fogar in Jonathan,ma subito mi resi conto di NON essere solo,sui tratturi con pendenze anche del 15% oltre a millemila cambi di direzione per sassi,ramaglie,radici mi sono trovato cinghiali fermi dietro una curva,i quali se ne fregano bellamente che arrivi tu con la bike e ti guardano senza spostarsi di un millimetro con l'espressione di chi..."io sono grosso",volpi,che fortunatamente scappano,persone con cani che se ti va bene sono al guinzaglio,ma il top di gamma è stato un bidone di metallo piazzato in mezzo a un passaggio obbligato di un metro...preso in pieno!!
Ora,la mia opinione è, e ripeto la mia opinione ,se vado in stile jonathan dimensione avventura su track ignoti modero di brutto la velocità e guardo millemila volte tutto ciò che sembra essere estraneo alla natura,se voglio la performance e liberare i "cavalli" della mia bici lo faccio in Trentino in vacanza,su percorsi dove posso allungare,meno tecnici,più sicuri.
E se cado? se posso mi rialzo,ovvio che se uno ci trova un filo tirato magari da pesca d'altura trasparente ti fai male di brutto e ti girano non poco,ma ai fini pratici che faccio? chiedo le satellitari alla NASA per vedere chi lo ha messo?
Non lo saprò mai,e credo che cercare una qualche forma di "ripicca" legale sia una perdita enorme di tempo e danaro in un paese dove abbiamo più avvocati che medici,inoltre in genere se non si può provare con assoluta certezza in genere l'aspetto legale ci si ritorce contro.
Mi sono avvicinato a questo sport da poco,ma ho fatto paracadutismo a livello professionale per anni,conseguendo brevetti halo e haho,ho fatto rafting,canoa,immersioni sempre a livello professionale e alpinismo.
Ho sempre messo in conto le conseguenze perchè è ovvio che se uno sta a casa comodo non si fa male ( mica tanto..l'ultima frattura me la sono fatta appendendo lo stendino sulla vasca per mia moglie: piede e tre costole in bellezza),ma quella piccola dose di "paura" anche quando si fa qualcosa mille volte ci deve essere,è quella che insieme alla tecnica ti permette di fare cose meravigliose.
Un augurio a Zigabyte di pronta guarigione...e subito in sella appena puoi!!