Io sono sconvolto dall'ennesima tragedia che coinvolge un ciclista, caschetto o non caschetto codice stradale si e no, il fatto è che non c'è assolutamente rispetto verso il prossimo, 'ste cazzo di macchine,suv e camion sono i prepotenti proprietari delle strade, a me capita spesso di doverci litigare per i tanti classici episodi...
Stander è stato investito su una strada a doppia corsia di marcia!!!
L'ingombro di una bicicletta è lo stesso che ha un pedone, vi faccio un esempio, di norma un trattore viaggia dai 25 ai 40 kmh e le auto stanno dietro e quando possono mettono la freccia e sorpassano...in bicicletta talvolta si va piu' veloci ma le automobili da dietro se ne sbattono e ci superano facendo rasette e strombazzando perchè occupiamo il nostro piccolo spazio....sono veramente incazzato per questa cosa ma vorrei invitare tutti di cercare di vivere piu' serenamente ed avere piu' rispetto verso il prossimo,la vita è preziosa,il tempo scorre veloce per tutti, dietro ognuno di noi c'è una storia,una famiglia,degli amici...rispettiamoci e amiamoci di piu' tuttii!!!
Non è questione di rispetto, non in tutti i casi purtroppo... come non in tutti i casi di incidenti tra vetture si è mancato di rispetto. Se la disattenzione, l'approssimazione, il rispondere al cellulare, la distrazione di un attimo si può tradurre in un incidente stradale tra 2 veicoli a motore può avvenire anche tra uno di questi e un ciclista... senza che ci sia stata mancanza di rispetto.
Purtroppo quando in bici si è coinvolti in questo tipo di incidenti si è come quando ci si alza dal letto... NUDI! Perchè poi i caschi da bici (da strada) hanno omologazione diversa da quella dei caschi da strada? Me lo spiegate? In cosa si differenzia un ciclista fermo e un motociclista fermo che riceve contro una vettura a 100 km/h? Sembra di rivedere la situazione di quando ero 14enne. All'epoca ci fu un periodo in cui i maggiorenni potevano circolare sui ciclomotori senza casco. Successvamente ci si accorse che l'asfalto non faceva differenza tra il cranio di un maggiorenne e quello di un minorenne.
E già che ci sono la dico tutta... l'ambiente del ciclismo da strada riguardo la sicurezza è l'ambiente più arretrato che abbia mai visto. Ricordo a tutti che solo da pochi anni nell'ambiente professionistico è stato introdotto l'uso del casco, quando nella mtb veniva già usato dalla notte dei tempi, così come in Olanda sulle ciclabili. Gente che filava a 80 km/h su strade con burroni mal protetti e guard-rail affilati come rasoi... e alcuni ci hanno rimesso la vita (si anche con il caschetto). Solo allora i cicloamatori hanno incominciato ad indossare questo scomodo accessorio non obbligatorio sulle strade aperte al traffico (senza dire che i pro hanno le strade bloccate al traffico), solo quindiper spirito di emulazione e non per autocoscienza. Però si acquistava di propria tasca le divise della Mapei e far pubblicità gratuita a questo o a quell'altro marchio. Alla stregua di molti operai italiani che nei cantieri indossano il casco solo per paura di multe, non perchè possa succedere qualche infortunio e il casco (del costo di pochi euro) possa riportarti a casa... è l'atteggiamento del "tanto a me non succede nulla".
Ripeto per me la bicicletta dovrebbe avere le sue strade (utopia) e NON può coesistere nello stesso lembo di asfalto con veicoli a motore, non per questione di rispetto (anche occupare tutta la corsia è mancanza di rispetto verso gli automobilisti). Se continueranno ciclisti e veicoli a motore a percorrere le stesse strade questo non sarà l'unico dramma e altri ce ne saranno. Lo scorso anno in Italia sono morti 309 ciclisti coinvolti in incidenti con autovetture (ISTAT).
Non è l'obbligo del caschetto, o futuribili airbag gonfiabili inseriti nello stesso, che potranno salvare tutte le vite dei ciclisti da strada... l'importante è che se ne abbia coscienza e che quando si è su asfalto si ha la stessa possibilità di essere coinvolti in un incidente stradale tra veicoli a motore... solo che a differenza di questi si è nudi!