Stamattina, niente lavoro. Potrei dormire, ma non ho sonno. Mi sono anche svegliato malinconico, oggi io e la mia ex ragazza avremmo fatto 9 anni insieme, se lei non mi avesse lasciato per uno più figo di me. Allora ero un barilotto di 85kg per 1.70 di altezza. Mi vedesse ora, le cifre del peso si sono invertite. Grazie a lei. Si, voglio tirarmi su di morale, ed è con lei che intendo uscire. La carico in macchina, decido di ripercorrere, a mesi di distanza, l'ultimo itinerario fatto insieme. L'avevo già percorso due volte, non mi serve nemmeno il Dakota, lo conosco. Inizio in discesa, poi pianura, e inizia la salita, allora la feci a poedi, convincendomi che mi serviva una 29 per passare quelle radici. No, macaco, non mi serviva nessuna 29, bastava farsi un bagno di umiltà e imparare la giusta tecnica. Anche la discesa, dove caddi, non mi ha creato alcun problema. Ce ne sarà una più tecnica dopo, vedremo, penso. Ecco la salitona ripida, su cemento, l'altra volta l'Acera mi tradì, sotto sforzo, mi toccò scendere dalla bici, cambiare sollevando la ruota, per poi scoprire che non ce la facevo ad affrontarla in sella. Cuore a mille e vomito. Ora, sovrastimata la gamba, salgo col 32, come allora, ma è comunque duro, l'accoppiata Deore -
XT cambia anche sotto sforzo, ed ecco che mi viene in aiuto il 36 che ho montato recentemente, salgo senza alcun problema. Siamo alla discesa più tecnica: non ho la full, occhio alle linee e guida attiva. Mi concentro e mi butto, la tanto vituperata CXR fa egregiamente il suo lavoro, assorbe bene, il Toro davanti, rigido da 19, è insospettabilmente gripposo, il Python talvolta scivola, gli Shimano M395 sono addirittura sovradimensionati. Finisce la pacchia, e si torna a salire su asfalto, fino all'auto. Ho occupato il parcheggio di un bar tutta la mattina, mi sembra doveroso fermarmi almeno a prendere un cappuccino con brioche, anzi, due, per ricordare i tempi in cui ero ciccione. Riparto per casa, raddrizzando una giornata che altrimentiavrei passato tra pensieri e tristezza. Sono felice di aver riscoperto quella bici eccezionale che, in quel giorno di Ferragosto 2015 mi ha fatto scoprire questo fantastico mondo, quella bici che ho forse prematuramente pensionato attribuendole i miei limiti. Gran bici la RR520.
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