Ieri giro bello ma durissimo che ci ha portato a visitare con le nostre bikes 5 valli della zona.
In ordine Val Viola Bormina, Val Dosdè, Val D'avedo, Val Grosina, Val Verva. Il tutto condito dai due Passi fatti: Il Passo Dosdè ed il Passo Verva.
Tutto parte qualche sera prima; Ila è stranamente silenziosa, continua a passare dalle mappe interattive del pc alle cartine Kompass ed alla fine
partorisce l'idea di questo "massacro".
X poterlo effettuare non dobbiamo avere l'incognita meteo e la giornata di ieri mercoledì si rivelerà l'ideale.
Ci alziamo di buon ora, la temperatura è vicina allo zero (poi si alzerà durante la giornata) e non c'è una nuvola.
Lasciamo l'auto al parcheggio di Arnoga.
Alla partenza davanti a noi Cima Piazzi in tutto il suo splendore:
Iniziamo a risalire su sentiero la Val Viola ignorando le facili strade accessibili anche alle auto:
Abbandoniamo la Val Viola x entrare nella selvaggia Val Dosdè, inizialmente pianeggiante:
siamo soli, io ed Ila in questa splendida Valle che sembra essere stata dimenticata dal turismo di massa. Bè proprio soli direi di no...
alle fine del tratto pianeggiante la musica cambia. Dobbiamo risalire agli oltre 2800 del Passo Dosdè e la cosa non è semplice in quanto si deve spallare la bike x un notevole dislivello:
Arriviamo al Passo Dosdè con il vicino Capanno:
ed iniziamo la "tranquilla" discesa su Lago Negro posto a 300 mt + sotto:
appena scattata la foto di Ila con sullo sfondo il Capanno inizia una discesa che ricorderò x molto tempo. Sfasciumi ovunque, il sentiero praticamente inesistente, cancellato dalle slavine primaverili.
Appena i massi diventano sassi decidiamo di provare a pedalare e davanti a noi si presenta il Lago Negro che, a dispetto del suo nome, si rivela di un blu intenso:
Il trail pur rimanendo sassoso diventa pedalabile e sotto di noi si apre la Val d'Avedo in tutta la sua bellezza:
Passiamo diverse baite ed i Laghi di Tres e continuando a scendere arriviamo ad Eita in Val Grosina:
Siamo stanchi, l'ascesa e la discesa iniziale del Passo Dosdè non è stata semplice ed ora accusiamo la fatica.
Per ritornare alla macchina dobbiamo ancora affrontare una sterratona che ci conduce dopo 600 mt di dislivello al Passo Verva.
Intanto il sole sta tramontando ed inizia a far freschino:
diminuisce anche la voglia di far foto e riprese.
Raggiunto il Passo Verva imbocchiamo l'omonima valle e perdiamo quota su una veloce sterrata e su un tranquillo sentiero che segue il torrente Arnoga sino ad arrivare alla macchina.
Qualche dato del giro:
km 37,20
1789 D+
2830 mt max altezza
durata comprensiva di soste, foto, riprese e "portage": 10 ore.
Non pubblico volutamente la traccia del giro in quanto è molto probabile, visto il lungo portage tra sfasciumi, prendere dei nomi....
comunque se qualche masochista fosse interessato sarò ben lieto di trasmettergliela