Sono tornato sano e salvo dal giro allo Chaberton. Prima di tutto vorrei soffermarmi a riflettere su come doveva essere la vita degli alpini lassù 12 mesi all'anno e sulla fatica che hanno fatto i soldati del genio che hanno costruito la strada: rispetto!
Ho lasciato la macchina a Fenils subito dopo il ponte per non dover fare nessuna fatica extra in salita al ritorno. Il giro è sicuramente più adatto per il trekking che per la mtb a causa del fondo molto difficile se non impossibile da pedalare e della pendenza veramente acida nella parte alta. Tuttavia ho notato con estremo piacere che stanno risistemando la strada; nella parte bassa per i primi 6 km è completamente pedalabile con il fondo bello liscio, certo ci sono alcune rampe brevi da 22X32. Poi si arriva ad una frana dove si passa con attenzione con la bici al fianco dove le ruspe stanno mettendo a posto. Ho parlato con gli operai e mi hanno detto che quest'anno mettono a posto solo fin lì, l'anno prox forse se arrivano i soldi vanno avanti. Ci sarà ancora un kilometro scarso dove bene o male qualcosa si pedala e poi, giunti al bivio con la mulattiera che arriva da cesana, si svolta a destra e iniziano una serie infinita di tornanti e rampe molto ripide e con il fondo che sembra il greto di un torrente. Ecco da qui in poi si spinge a parte qualche tratto di 20 metri sparso qui e là. Più si sale e più il fondo degenera. Visto che sono partito piuttosto tardi sono arrivato in cima che ero completamente solo nel forte a 3100 m verso le 17:15 (BBBBRRRRR!!!!! dentro c'era la neve). La discesa dal forte fino al colle dello Chaberton è semplice come pendenza e come fondo ma ieri c'era un vento assassino gelido che cercava di disarcionarmi ad ogni curva. Poi giù dal colle fino a Claviere nel primo pezzo è difficile perché ci sono veramente tante pietre smosse e pende parecchio. Ci sono anche alcuni punti da fare con la biga in spalla dove avrei preferito essere con qualcun altro per passarci le bighe in sicurezza. Arrivati ad un bivacco nelle vicinanze di una stazione sciistica il sentiero diventa fattibile e volendo ci si può collegare ad una rotabile che ho fatto solo nel primo pezzo per poi abbandonarla e imboccare un sentiero divertente ma non eccessivamente tecnico che arriva poco a valle della frontiera di Claviere; la strada carrozzabile probabilmente finiva su monginevro. Da Claviere fino a Fenils è tutto asfalto e tutta discesa. Occhio che le gallerie paravalanghe sotto claviere non sono illuminate! Nelle prime si vede bene perché ogni pochi metri c'è un bel finestrone da dove passa la luce. Nell'ultima verso la fine ci saranno almeno un centinaio di metri dove i finestroni non ci sono più e se si è fatta tutta la discesa fino a lì con gli
occhiali da sole ci si trova di colpo nel buio pesto e a 40 all'ora in mezzo alle macchine... Panico!!!! L'ultima galleria scendendo è invece completamente illuminata e non presenta pericolo. Col senno di poi forse avrei fatto meglio a faticare ancora un po' per arrivare a Sagna Longa da Claviere e non farmi il pezzo con le gallerie.
Considerazioni
- Per andare fino allo chaberton la mtb è un optional che fa guadagnare tempo nel primo pezzo della salita (6km) e in gran parte della discesa; per il resto sono 13 chili di zavorra.
- Chi sale a piedi fa meglio a partire da Claviere tornando in dietro sulla stessa strada.
- Fate questo giro solo se ne avete veramente voglia. Sulle ultime rampe dopo il colle ma prima del forte la fatica, l'aria rarefatta e il freddo si fanno sentire e la tentazione di tornare indietro sono enormi.
- La soddisfazione e il panorama che si apprezzano in cima sono ineguaglabili.