BIKE OUTLET , idea malsana?

gssergio

Biker novus
24/9/12
17
0
0
Treviso
Visita sito
Bike
Olympia F1
@StumpSpecy50: hai tutto il mio rispetto per quest’idea :-)
Ti dico cosa ne penso, parlando per esperienza. Siamo portati a vedere “guadagno” dove ci sono negozi pieni di gente, in siti internet dove gente compra materiale a vagonate o a cavalcare l’onda del “mestiere” di turno perché è in “forte crescita” (tutti hanno quella cosa, quindi da qualche parte la compreranno). E’ inevitabile partorire idee imprenditoriali: “guarda che attività hanno quelli, quasi quasi metto su anch’io qualcosa. Ovviamente partendo con poco per poi vedere come va”. Quante volte l’ho sentita questa frase. Niente di più sbagliato! Si parte sempre, prima di aprire l’attività, preventivando le spese fisse e ipotizzando le spese variabili, aggiungendo eventuali guadagni ipotizzando, sempre, un ricarico sul pezzo venduto e soprattutto chiedendosi: quanti ne venderò e perché dovrebbero venire da me?
Se hai fortuna ti può anche andar bene, ma se hai sfortuna, la botta per le spese fisse non te la toglie nessuno. A spanne: l’inps sono 3300 euro (o più, in base al settore di attività) fissi all’anno rateizzabili ogni 3 mesi (se vuoi), commercialista (non è obbligatorio ma è necessario a meno che non hai qualche amico che ti fa bene) 1800 euro, affitto 350 euro al mese (non so quanto siano gli affitti dalle tue parti) x 12 mesi = 4200 euro. Totale 9300,00 euro fissi + IMU (se non compresa nell’affitto), tassa sulla spazzatura, corrente, riscaldamento, telefono + internet, POS (obbligatorio anche se ci sono apparecchi da collegare al cell), assicurazione furto, assicurazione danni contro terzi, tassa sulla pubblicità se esponi insegne (ci sarebbe anche la tassa sulla radio se l’ascolti in negozio, ma lasciamo perdere). Se compri bici per mezza Italia avrai bisogno di auto/furgone, quindi diesel, bollo, assicurazione, tasse autostradali. Se usi il tuo mezzo avrai bisogno di diesel e pagare tasse autostradali (e non son poche, te lo posso assicurare); comunque sia scarichi dalle tasse poco. E veniamo a quello che guadagni: tassato anche quello nell’ordine che va dal 16% al 28% dipende quant’è bravo il tuo commercialista. :-)
Detto questo veniamo all’attività. Se vendi bici usate, devi dar per legge la garanzia di 1 anno [url]http://www.laleggepertutti.it/18021_acquisto-di-beni-usati-quale-garanzia
[/URL]Due anni se le vendi nuove. E se si rompe e non hai l’officina? Non puoi vendere qualcosa e non dar la garanzia o l’assistenza e del resto se è cosa da poco non puoi far aspettare il cliente settimane perché hai spedito la bici dal fornitore.
Detto questo, puoi far due conti di quanti soldi devi prendere all’anno, sulle bici, per avere un guadagno. Ti chiederai, gli altri come hanno fatto? Beh son partiti in altri tempi con l’attività, c’erano altri costi ed altre gestioni e si son fatti nome e clienti. Magari, quelli recenti, avevano le coperture finanziarie necessarie per coprire gli anni di avvio. E comunque non è detto che tanta gente significhi guadagno; bisogna scremare chi chiede info, chi chiede prezzi e poi acquista su internet, chi fa perdere tempo in chiacchere, chi prova e non acquista, ecc.
In conclusione, se hai fatto i tuoi conti, hai sviluppato bene l'idea, hai qualche buon fondo a perdere, hai calcolato i rischi a cui vai incontro....non ti resta che cominciare!
 

StumpSpecy50

Biker popularis
14/3/14
94
0
0
60
prov. VE
Visita sito
@StumpSpecy50: hai tutto il mio rispetto per quest’idea :-)
Ti dico cosa ne penso, parlando per esperienza. Siamo portati a vedere “guadagno” dove ci sono negozi pieni di gente, in siti internet dove gente compra materiale a vagonate o a cavalcare l’onda del “mestiere” di turno perché è in “forte crescita” (tutti hanno quella cosa, quindi da qualche parte la compreranno). E’ inevitabile partorire idee imprenditoriali: “guarda che attività hanno quelli, quasi quasi metto su anch’io qualcosa. Ovviamente partendo con poco per poi vedere come va”. Quante volte l’ho sentita questa frase. Niente di più sbagliato! Si parte sempre, prima di aprire l’attività, preventivando le spese fisse e ipotizzando le spese variabili, aggiungendo eventuali guadagni ipotizzando, sempre, un ricarico sul pezzo venduto e soprattutto chiedendosi: quanti ne venderò e perché dovrebbero venire da me?
Se hai fortuna ti può anche andar bene, ma se hai sfortuna, la botta per le spese fisse non te la toglie nessuno. A spanne: l’inps sono 3300 euro (o più, in base al settore di attività) fissi all’anno rateizzabili ogni 3 mesi (se vuoi), commercialista (non è obbligatorio ma è necessario a meno che non hai qualche amico che ti fa bene) 1800 euro, affitto 350 euro al mese (non so quanto siano gli affitti dalle tue parti) x 12 mesi = 4200 euro. Totale 9300,00 euro fissi + IMU (se non compresa nell’affitto), tassa sulla spazzatura, corrente, riscaldamento, telefono + internet, POS (obbligatorio anche se ci sono apparecchi da collegare al cell), assicurazione furto, assicurazione danni contro terzi, tassa sulla pubblicità se esponi insegne (ci sarebbe anche la tassa sulla radio se l’ascolti in negozio, ma lasciamo perdere). Se compri bici per mezza Italia avrai bisogno di auto/furgone, quindi diesel, bollo, assicurazione, tasse autostradali. Se usi il tuo mezzo avrai bisogno di diesel e pagare tasse autostradali (e non son poche, te lo posso assicurare); comunque sia scarichi dalle tasse poco. E veniamo a quello che guadagni: tassato anche quello nell’ordine che va dal 16% al 28% dipende quant’è bravo il tuo commercialista. :-)
Detto questo veniamo all’attività. Se vendi bici usate, devi dar per legge la garanzia di 1 anno [url]http://www.laleggepertutti.it/18021_acquisto-di-beni-usati-quale-garanzia
[/URL]Due anni se le vendi nuove. E se si rompe e non hai l’officina? Non puoi vendere qualcosa e non dar la garanzia o l’assistenza e del resto se è cosa da poco non puoi far aspettare il cliente settimane perché hai spedito la bici dal fornitore.
Detto questo, puoi far due conti di quanti soldi devi prendere all’anno, sulle bici, per avere un guadagno. Ti chiederai, gli altri come hanno fatto? Beh son partiti in altri tempi con l’attività, c’erano altri costi ed altre gestioni e si son fatti nome e clienti. Magari, quelli recenti, avevano le coperture finanziarie necessarie per coprire gli anni di avvio. E comunque non è detto che tanta gente significhi guadagno; bisogna scremare chi chiede info, chi chiede prezzi e poi acquista su internet, chi fa perdere tempo in chiacchere, chi prova e non acquista, ecc.
In conclusione, se hai fatto i tuoi conti, hai sviluppato bene l'idea, hai qualche buon fondo a perdere, hai calcolato i rischi a cui vai incontro....non ti resta che cominciare!

Ti ringrazio per la disamina, anche qui non posso che quotare.
Come accennavo, sono contitolare di azienda leader nel settore arredo, presente sul territorio dai primi 900, qualcosina di management ne so anch'io.
Passione ed entusiasmo per un'attività legata al mondo delle due ruote da sole non bastano e cozzano inevitabilmente contro un grosso rischio imprenditoriale presente in -quasi- tutti i campi commerciali oggigiorno, quantomeno in Italia. Più facile che start-up faccia rima con stand-by....:il-saggi:!!!
Ho parlato ieri col potenziale socio, persona equilibrata e con idee sfruttabili. Ci sarebbe anche un meccanico pronto all'adesione (aveva punto vendita e assistenza cicli in zona, chiuso da ormai un anno). Ma alla domanda circa l'eventuale partecipazione di capitale, sua e del mecca, ha guardato basso....quindi tutto graverebbe sulle mie sole finanze.
Ho poi discusso la cosa con un amico che si occupa di avviamento aziende (perlappunto start up), anche all'estero. La verità? Dire che mi ha spaventato è poco!! Un esempio che mi ha portato: vuoi 30/40 bici Cannondale/Cube/Trek/ecc.. (ammesso e non concesso che ce le diano, visto che saremmo degli emeriti nessuno nell'ambiente) nuove? Ok te le diamo a febbraio, tu sai che a marzo arriva la prima ricevuta da 45.000€, a giugno il saldo di altrettanti. Non le vendi? Non è un problema nostro....:maremmac: Ergo, o intervieni sul mercato con un'investimento importante e una struttura completa a 360° che possa erodere quote di mercato agli storici consolidati, preparandoti al primo biennio di lacrime e sangue soprattutto economico, o è meglio che per quanto poco non rischi di buttare alle ortiche tempo e soldi. Qualcuno penserà che ho scoperto l'acqua tiepida, diciamo che non avevo mai vagliato prima d'ora qualcosa di diverso dalla mia professione, dove l'"avviamento" è avvenuto parecchi lustri fa!!
 

gssergio

Biker novus
24/9/12
17
0
0
Treviso
Visita sito
Bike
Olympia F1
Concordo, sono nella tua stessa situazione perché sto anch'io vagliando, da un annetto a questa parte, di cambiare attività e dedicarmi a qualcos'altro e tra valutazioni di mercato, calcoli di previsione, verifiche di fattibilità ne ho proprio piene le OO
Ad ogni modo, tornando a quello che hai scritto sopra, 30/40 bici acquistate e che poi dovrai vendere velocemente perché l'anno successivo ci saranno i modelli nuovi, oltre al fatto che magari lo stesso modello di bici lo trovi già scontato in molti siti on-line; in pratica se non gli dai assistenza tanto vale comprare in internet ergo ti serve il meccanico. E' un bel settore, questo delle bici, ma si è evoluto a tal punto che è similare all'informatica: ti fai il 50% dei lavori a casa (e oltre) seguendo i tutorial, compri online quello che ti piace di più e che costa meno e se proprio hai un problema grave vai in negozio....e se il problema c'è ma non è grave vai in negozio a chiedere quanto costa, compri da casa quello che ti serve e poi vai di tutorial.
Comunque, a parte tutte queste cose che abbiamo detto non proprio "gratificanti", stimo la tua idea e secondo me merita di essere pianificata attentamente per essere messa in pratica; fosse anche per vendere una o due bici al mese per cominciare.
 

StumpSpecy50

Biker popularis
14/3/14
94
0
0
60
prov. VE
Visita sito
Comunque, a parte tutte queste cose che abbiamo detto non proprio "gratificanti", stimo la tua idea e secondo me merita di essere pianificata attentamente per essere messa in pratica; fosse anche per vendere una o due bici al mese per cominciare.

Ti dirò che l'unico spiraglio di fattibilità che sopravvive, è vendere bici in modalità 'unofficial'. In soldoni compro e rivendo da me, reperendo materiale interessante su subito.it e negozi. Cosa che, a dire il vero, sto già facendo da puro appassionato....nel giro di 3 anni avrò trattato privatamente una 15ina di bici!!! E alla fine della fiera non credo nemmeno d'averci guadagnato, è stato tanto se sono andato a pari con quanto pagato a suo tempo (in caso di usato, perchè col nuovo è inutile che dica che ci si smena il 30% solo il primo anno).
 

gas29

Aziende
14/9/04
5.210
-168
0
Monghidoro
www.gasventinove.com
Ti racconto la mia esperienza; da 7 anni abbiamo avviato il nostro piccolo marchio e realizziamo prodotti Made in Italy. il nostro è un piccolo business, gestito partime, senza sede fisica e con costi fissi tendenti allo zero; nell'anno migliore abbiamo venduto un centinaio di biciclette di media gamma (le bici complete partono circa da 1500 euro), però per realizzare certi risultati i costi variabili sono decollati; Pubblicità, fiere, azioni di marketing, lavorazioni; Per contenere i prezzi, essere competitivi, abbiamo dovuto contenere la marginalità e alla fine il risultato economico non è mai stato tale da permettere ad uno di noi (siamo in 2) di lasciare il lavoro e dedicarsi a tempo pieno al progetto; il classico cane che si morde la coda!.
Scontiamo la poca capitalizzazione iniziale, per cui abbiamo sempre dovuto deviare gli utili alla capitalizzazione; Dal mio punto di vista il modello di business di riferimento è quello di Canyon/Rose/Radon, assemblare bici e creare un marchio, solo che c'è modo e modo di farlo, e ho visto tentativi con budget importanti naufragare per motivi banali, tipo lanciarsi nella vendita di telai carboncina rimarchiati, nel momento in cui c'era la massima diffusione degli acquisti su Alibaba senza superdazio del 48% (cosa che un importatore professionale ora può evitare, su piccoli numeri), tentando di vendere i suddetti telai a 1200-1300 euro quando uno poteva portarseli a casa per 4-500.
Secondo me, andare a raccattare biciclette nei negozi per poi rivenderle ha forti limiti;
Il primo è che gli usati molto spesso richiedono una seria manutenzione preventiva (catene, corone, pacchi pignini, pastiglie dei freni, smontaggio e ingrassaggio totale) che i negozi seri fanno e per cui vale la pena di servirsi presso un negozio.
Quindi bisognerebbe capire in che modo acquistare l'usato, bisognerebbe prenderli in stock, ma allora si prende buono e cattivo, la valutazione sarebbe un bel problema, bisogna essere molto esperto per capire quali sono i problemi, ti capitano 2-3 bici con l'ammo o la forca andati e ti sei già mangiato il guadagno dello stock.
Sul nuovo invece, visto la struttura che hanno i distributori, che costruiscono sul venduto, non vedo come protresti procurarti del materiale outlet, se non setacciando i negozi, che al massimo te lo danno a prezzo di costo, e poi ti resta pochissimo margine. Con i tempi che corrono puoi andare a caccia di fallimenti, ma ho sentito di negozi sulla strada della chiusura che sono stati "casualmente" svuotati dai ladri pochi giorni prima di portare i libri in tribunale....
Secondo me avrebbe più senso un negozio ad alta specializzazione su alcuni settori (bikepacking, commuter, elettrico, gravel, in basso veneto) con tanti servizi a valore aggiunto e una serie di prodotti "a marchio proprio" fatti in oriente su disegno (siamo disposti a darti la nostra consulenza), sui quali marginare molto più che con l'usato o il nuovo recuperato chissà come
 
  • Mi piace
Reactions: emmellevu

Impa65

Biker augustus
4/10/12
9.521
465
0
58
Polverigi (AN)
Visita sito
Bike
La Rossa, la Mora, la Mancina
Ti racconto la mia esperienza; da 7 anni abbiamo avviato il nostro piccolo marchio e realizziamo prodotti Made in Italy. il nostro è un piccolo business, gestito partime, senza sede fisica e con costi fissi tendenti allo zero; nell'anno migliore abbiamo venduto un centinaio di biciclette di media gamma (le bici complete partono circa da 1500 euro), però per realizzare certi risultati i costi variabili sono decollati; Pubblicità, fiere, azioni di marketing, lavorazioni; Per contenere i prezzi, essere competitivi, abbiamo dovuto contenere la marginalità e alla fine il risultato economico non è mai stato tale da permettere ad uno di noi (siamo in 2) di lasciare il lavoro e dedicarsi a tempo pieno al progetto; il classico cane che si morde la coda!.
Scontiamo la poca capitalizzazione iniziale, per cui abbiamo sempre dovuto deviare gli utili alla capitalizzazione; Dal mio punto di vista il modello di business di riferimento è quello di Canyon/Rose/Radon, assemblare bici e creare un marchio, solo che c'è modo e modo di farlo, e ho visto tentativi con budget importanti naufragare per motivi banali, tipo lanciarsi nella vendita di telai carboncina rimarchiati, nel momento in cui c'era la massima diffusione degli acquisti su Alibaba senza superdazio del 48% (cosa che un importatore professionale ora può evitare, su piccoli numeri), tentando di vendere i suddetti telai a 1200-1300 euro quando uno poteva portarseli a casa per 4-500.
Secondo me, andare a raccattare biciclette nei negozi per poi rivenderle ha forti limiti;
Il primo è che gli usati molto spesso richiedono una seria manutenzione preventiva (catene, corone, pacchi pignini, pastiglie dei freni, smontaggio e ingrassaggio totale) che i negozi seri fanno e per cui vale la pena di servirsi presso un negozio.
Quindi bisognerebbe capire in che modo acquistare l'usato, bisognerebbe prenderli in stock, ma allora si prende buono e cattivo, la valutazione sarebbe un bel problema, bisogna essere molto esperto per capire quali sono i problemi, ti capitano 2-3 bici con l'ammo o la forca andati e ti sei già mangiato il guadagno dello stock.
Sul nuovo invece, visto la struttura che hanno i distributori, che costruiscono sul venduto, non vedo come protresti procurarti del materiale outlet, se non setacciando i negozi, che al massimo te lo danno a prezzo di costo, e poi ti resta pochissimo margine. Con i tempi che corrono puoi andare a caccia di fallimenti, ma ho sentito di negozi sulla strada della chiusura che sono stati "casualmente" svuotati dai ladri pochi giorni prima di portare i libri in tribunale....
Secondo me avrebbe più senso un negozio ad alta specializzazione su alcuni settori (bikepacking, commuter, elettrico, gravel, in basso veneto) con tanti servizi a valore aggiunto e una serie di prodotti "a marchio proprio" fatti in oriente su disegno (siamo disposti a darti la nostra consulenza), sui quali marginare molto più che con l'usato o il nuovo recuperato chissà come


Concordo con la ricerca del settore di "nicchia". Buttarsi nel gruppo rischia di essere una "bussata" molto molto dolorosa ...
 

Classifica giornaliera dislivello positivo

Classifica mensile dislivello positivo