Non avevo voglia di lunghi spostamenti e di dislivelli importanti,nella mia ricerca spasmodica di nuovi sentieri da ciclare lo sguardo mi cade su una zona del lago d'Idro apparentemente priva di sentieri/sterrate inesplorati.Su qualche nuova mappa online c'è una via chiamata strada del Turmen che mi incuriosisce non poco,quindi andiamo ad "assaggiarla".
Con immenso piacere alla partenza trovo Wilmer e Dario(che non vedevo da parecchio tempo)i quali hanno deciso di farmi da "badante",e allora via per la salita verso Treviso Bresciano.
Giunti alla sella inizia la lunga esplorazione dei tratti nuovi,abbandoniamo l'asfalto che non rivedremo più fino alla fine,un bel sentiero prevalentemente in salita che con qualche tratto a spinta ci porta alla Cocca di Treviso B. sistemato di recente
A la Cocca seguiamo a sx una sterrata che complice le intense piogge è piuttosto malridotta,a fatica si riesce a stare in sella,dopo qualche rampetta niente male che ci porta in quota sbuchiamo presso dei capanni di caccia sempre panoramici,e poco dopo raggiungiamo sempre in sella
la prima cimetta detta monte Proace,il panorama è un pò rovinato dalla vegetazione.
Dopo la prima foto di gruppo sempre su sterrata malridotta arriviamo ad un trivio e con l'aiuto dei locali troviamo la retta via che ci porta ad intersecare il famoso sentiero 451,lo seguiamo verso il lago per un breve trattofino ad abbandonarlo per salire bici in spalla 10 minuti sulla
seconda cimetta detta cima croce di Perlè,una panoramica sul lago è d'obbligo
questa montagna è veramente panoramica e nelle giornate terse varrà sicuramente la pena farci un salto anche a piedi,
seconda foto di gruppo e via per la discesa inizialmente verticale,oggi ho due gregari di lusso e mi diverto a veder le loro doti funamboliche,ocio chel vàààààà
Ora seguiama un tratto sel sentiero 452 che io non conosco,Dario e Wilmer mi mettono in guardia sulla scarsa bellezza del sentiero invece lo trovo molto bello e anche loro si ricredono,bel tratto di tornantini difficili per via del fondo estremamente viscido,poi stupendo tratto flow nel bosco con 2 punti molto panoramici
abbandoniamo il 452 e dopo un breve tratto a spinta sbuchiamo nei pressi di una selletta con l'immancabile capanno da caccia,bici in spalla e su verso
la terza e ultima cimetta detta Cocca d'Idro
la foto è di rito
anche qui il panorama è molto bello sia a nord
che a sud
ora siam pronti per la discesa che si rivela niente male con tornantini stretti dove anche i dotati compagni hanno le loro "gatte da pelare",giunti alla selletta il sentiero diventa più facile ma non per questo meno impegnativo,in breve tempo sbuchiamo sulla strada che sale a Capovalle e in un batter d'occhio siamo al parcheggio,qui propongo un GST per terminare degnamente la bella giornata ma schiavi di ferree diete e intolleranti alla cucina tradizionale,declinano l'invito
Giro breve ma intenso,con la piacevole scoperta di un lungo tratto nuovo(10km) e 3 cimette una più bella dell'altra